2025/09/25

ASFALTI BRIANZA: CONDANNA (la sentenza)





Il Comitato di quartiere di S.Albino prende atto della sentenza che conferma la validità delle nostre denunce. Grazie in particolare alla lista civica "La Rondine" di Concorezzo per il suo straordinario impegno. Grazie ai sindaci Sironi di Agrate e Troiano di Brugherio, a Legambiente e ad Ale Di Giuseppe de Le Iene che con grande coraggio ha girato un video esplosivo da dentro lo stabilimento. Grazie alla cinquantina di consiglieri comunali, provinciali, regionali che hanno sottoscritto le nostre denunce (solo 4 di centrodestra).

Grazie anche a noi che siamo andati in Tribunale a testimoniare.  Ricordiamo per amor del vero gli attacchi che abbiamo dovuto subire dal Sindaco di Concorezzo prima del suo tardivo ma miracoloso ravvedimento. Il silenzio del sindaco Allevi di Monza che ha presentato un esposto solo il giorno prima del sequestro dello stabilimento da parte dei Carabinieri e che per un sacco di tempo ha mandato il Vicesindaco Villa a fare "tavoli di concertazione" con l'azienda rivelatisi poi più controproducenti che  inutili. Grazie alle migliaia di segnalazioni fatte dai cittadini!  
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E' arrivata la motivazione della condanna per Asfalti Brianza per una serie di reati connessi alla  gestione illecita del sito industriale a Concorezzo, tra cui lo smaltimento illecito di rifiuti, le emissioni di fumi molesti e varie altre violazioni ambientali. L'amministratore unico Vincenzo Bianchi è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione e a un'ammenda di 27 mila euro, oltre al risarcimento per i comuni di Concorezzo, Agrate, Brugherio e Monza che si erano costituiti parte civile. Il legale rappresentante Carrasco Perez ha ricevuto una condanna di 4 mesi con pena sospesa e ammenda.
L'azienda è stata ritenuta colpevole di provocare emissioni gassose maleodoranti che hanno molestato i residenti nelle zone limitrofe. L'attività di Asfalti Brianza è stata sospesa dal 2020 e nel 2024 ha cessato definitivamente le attività. Rimane aperta la questione del corretto smaltimento delle circa 60 tonnellate di fresato bituminoso (di incerta natura) abbandonate nel sito, con incertezza su chi dovrà sostenere i costi della bonifica.
La sentenza è stata accolta con soddisfazione dalle amministrazioni comunali e dai comitati civici che da anni denunciavano le condizioni ambientali deteriorate causate dall'azienda.