martedì 17 giugno 2014

16/6 RIUNIONE DEL COMITATO IN VISTA DELLA ASSEMBLEA (del 20/6) CONTRO LA DISCARICA



L'impianto di trattamento rifiuti
Nella serata di ieri il Comitato di quartiere S.Albino, oltre al tema del bilancio partecipativo si è occupato della preparazione della Assemblea pubblica del 20/6 che alle Scuole medie di Viale S. Anna convocherà la popolazione di S.Albino e S.Damiano.

Per una ricostruzione della vicenda "DISCARICA" utilizziamo due contributi stralciati da post di Brugherio Futura. Il primo è recente e dice:

"Il 20 maggio scorso, il dirigente del settore Servizio Valorizzazione Assets e Marketing territoriale del Comune di Monza ha emesso una Determinazione (la 803/2014) che stabilisce che, nonostante la procedura che ha portato alla realizzazione dell'impianto (nella fase relativa all'iter autorizzativo) presenti più di un elemento di illegittimità, dal momento che la società proprietaria dello stesso (Crimo S.r.l.) ha investito dei soldi e paga un affitto al Comune, se la struttura venisse chiusa probabilmente farebbe ricorso ed un eventuale sconfitta del Comune in sede legale comporterebbe delle spese e dei risarcimenti a carico di quest'ultimo, l'Ente non intende opporsi in alcun modo all'esercizio dell'attività della discarica.
Nel testo del documento si legge:
“[...] a seguito di esame della procedura esperita per la locazione dell’area, sono stati rilevati i seguenti profili di illegittimità:
a. incompetenza dell’organo che ha assunto la decisione;

b. mancanza di un procedimento ad evidenza pubblica per l’individuazione del soggetto aggiudicatario dell’area e conseguente violazione dei principi di pubblicità e imparzialità;
c. incompetenza dell’organo che ha rappresentato il Comune in sede di Conferenza dei Servizi; […]
omissis
“ […] pur sussistendo i profili di illegittimità rilevati, ai sensi dell'articolo 21-octies della L. 241/90 e s.m.i.:
- tenuto conto degli interessi della controinteressata, avendo la stessa effettuato ingenti investimenti per la realizzazione dell’impianto ed avviato l’esercizio dell’attività;
- rilevando che la finalità dell’amministrazione non si esaurisce nell’accertamento in sé della legittimità o dell’illegittimità dei provvedimenti in esame, ma si concreta nel perseguimento di un interesse pubblico ad adottare il provvedimento di annullamento;
- non riscontrando motivi di interesse pubblico attuali e concreti tali da motivare l’annullamento degli atti posti a base del contratto di locazione stipulato con la Società Crimo S.r.l., al contrario rilevando che l’eventuale dichiarazione di annullamento esporrebbe l’Ente ad una possibile pretesa risarcitoria da parte della Società medesima
Considerato che, nell’ambito del programma FZ05 – Patrimonio e Logistica –della RPP 2013/2015, il progetto FZ05/01 – Patrimonio, prevede tra le proprie finalità la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare; […]”
omissis
“[…] DETERMINA
1. le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto;
2. di chiudere il procedimento con l’archiviazione;
3. di dare comunicazione alla Società Crimo S.r.l. della presente determinazione.”
In pratica si riconosce che l'impianto, lì e con quell'iter, non avrebbe dovuto essere realizzato ma, dal momento che ci sono di mezzo degli interessi economici (della ditta e anche del Comune di Monza), si preferisce far finta di niente a la questione viene chiusa.
Secondo la Determina un eventuale ricorso dovrebbe essere motivato da esigenze di tutela dell'interesse pubblico. Di conseguenza, dobbiamo dedurre che la tutela della salute dei cittadini (dal rumore, dal traffico e dalle possibili polveri generate dall'impianto) non viene considerata di interesse pubblico da parte del Comune di Monza.

Quello del Comune di Monza ci sembra un comportamento inaccettabile, in totale disinteresse delle richieste dei cittadini, del principio di trasparenza nella pubblica amministrazione e di quello della corretta gestione del territorio, che vorrebbe che una struttura che tratta rifiuti fosse collocata in zona industriale e non in zona agricola a ridosso delle case.


Oltretutto questa archiviazione nasce da un atto burocratico (la Determina di un Dirigente), senza che la politica ci abbia messo mano nemmeno per esprimere un parere. Si ha tutta l'impressione che la Giunta di Monza abbia preferito togliersi dall'imbarazzo di esprimersi a favore di Crimo (e dell'affitto che essa versa nelle casse comunali) lasciando che la decisione venisse espressa dai propri uffici. Poteva scegliere una strada diversa e ha deciso di non farlo.

(noi del Comitato aggiungiamo che fu il Sindaco Scanagatti a dire pubblicamente in Cascina Bastoni che le indagini che avevano prodotto il sequestro dell'impianto erano partite proprio da un suo esposto. Contestualmente il sindaco disse che avrebbe bloccato l'affitto. Inoltre poco prima della determina furono lo stesso sindaco e l'Assessore Colombo ad invitare i comitati di S.Albino e S.Damiano a presentare a loro volta un esposto...Osserviamo qualche incoerenza).

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Per pura ricostruzione storica riportiamo i link ad alcuni articoli tratti dalle cronache locali che associavano direttamente la vicenda alla coppia Antonicelli-Peppe u' Curtu.
Vedi questo interessante articolo che da qualche info in più sulla  Crimo:http://www.infonodo.org/node/36499)-

E ancora: 
  1. Monza - Via i sigilli all’impianto dei rifiuti finito nell’inchiesta Clean City. Dopo i finanzieri riprende il lavoro

    ... per delinquere insieme a Giuseppe Esposito detto Peppe oCurt (ritenuto esponente della Camorra napoletana trapiantato in Brianza) ...
    Izz - 08/01/2014 - 0 comments
  2. Monza - L’autodemolitore di Antonicelli. Ora indaga anche la Procura

    ... considerato il collegamento del boss della camorra a Monza, PeppeO Curt, con la pubblica amministrazione locale. FINORA in Procura viene ...
    Izz - 20/05/2013 - 0 comments
  3. Monza - Ecco il contratto del rottamaio scelto da Antonicelli

    ... e considerato il collegamento del boss della camorra a Monza PeppeO Curt con la pubblica amministrazione locale, il contratto di locazione con ...
    Izz - 08/04/2013 - 0 comments
  4. Monza - Refurtiva e criminali dove sorgerà l’autodemolitore. Le «concessioni» di Antonicelli


    ... che fa capo a Giuseppe Esposito, detto «Peppeo Curt», il boss in odor di camorra di Monza: vive in una casa comunale ed è ...

    Izz - 08/04/2013 - 0 comments
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Ed ecco il secondo contributo din Brugherio Futura, più antico. Rispetto ai contenuti di tale minuziosa ricostruzione non molto è cambiato.

Alla fine il Comune di Brugherio ha dispiegato notevole impegno e preso visione di parecchi documenti. Ma qualcosa manca ancora. Non risulta sia stato mai allegato un parere favorevole  ASL alla relazione iniziale. Inoltre pare che i sandamianesi siano bloccati dal fatto che la CEM/CRIMO non ha ancora prodotto una relazione dettagliata sulle attività (ma non sarebbe oppotuno farlo prima?). Un gatto che si morde la coda. 
La gamma di prodotti trattabili dalla CEM è POI assai ampia e Fulvia Candeloro ci ha spiegato come in base alle norme sulle etichettature è possibile che una enorme volumetria di terreno contenente una bassissima percentuale di materiale inquinante possa essere poi stoccata tutta assieme in un posto piccolissimo (tipo a San Damiano) dove ovviamente la percentuale di inquinante aumenta a dismisura...Insomma i motivi per dubitare e temere sono molti
I cittadini non sono esperti ambientali nè investigatori. Dovrebbero essere le istituzioni a tutelare la salute e sciogliere i dubbi. Invece non pare che Brugherio stia trovando nella giunta monzese grande risonanza. E a noi la stessa giunta propina una determina burocratica e neppure un vago messaggio di rammarico per non pter fare diversamente. Noi siamo convinti che si sia in buona fede e che forse non ci siano altre soluzioni ma sul piano della comunicazione, quantomeno, la ns Giunta si mostra ancora una volta un pochino ottusa e anche un pò masochista...



DISCARICA A S.DAMIANO E S.ALBINO – LA RICOSTRUZIONE DI CHRISTIAN CANZI

Riceviamo dagli amici del Comitato di Quartiere San Damiano questa minuta ed utile ricostruzione dell' intera vicenda scritta da Christian Canzi. Pubblichiamo ringraziando entrambi. Per ns comodità di lettura abbiamo evidenziato in azzurrino alcuni punti per noi salienti.
Il Comitato di quartiere S.Albino
Nel caso possa essere utile al comitato, Vi mando qualche pagina per 
riassumere la situazione che emerge in merito all’impianto leggendo la 
documentazione che mi avevate fornito e riassumendo gli ultimi avvenimenti.
I dati potrebbero variare in relazione alle variazioni del progetto, ma 
attualmente non ho a disposizione queste ultime, quindi mi limito a scrivere le 
informazioni di cui sono al corrente.
Vi ringrazio per l’attenzione.

Un saluto.
Christian Canzi
IMPIANTO RIFIUTI CRIMO S.R.l.,VIALE DELLE INDUSTRIE – MONZA
- La società CRIMO s.r.l. con sede in Viale delle Industrie 25, Monza, in data 20 novembre 2009, ha presentato al Comune di Monza richiesta di locazione di un area di almeno 10.000 mq per ampliare l’attività di autodemolizione e smaltimento di pneumatici esistente presso le sede dell’impresa in Viale delle Industrie.
 - Il Comune di Monza, con nota 10 giugno 2010, ha reso disponibile per l’affitto un area di 13.000 mq in Viale delle Industrie (fra S.Damiano e S.Albino).
- Il 10 febbraio 2011 si è tenuta una Conferenza dei Servizi presso la Provincia di Monza e Brianza avente come Ordine del Giorno: “Richiesta di autorizzazione alla realizzazione ed alla gestione di un nuovo centro di raccolta e trattamento veicoli fuori uso ed impianto per l’esercizio di messa in riserva, recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, ai sensi dell’art. 208, comma 1 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Da ubicarsi in Monza, Viale delle Industrie s.n.c..
Alla Conferenza erano presenti: la CRIMO, la Provincia di Monza e Brianza, l’A.R.P.A. Di Monza e Brianza, il Comune di Monza (con il solo Assessore all’Ambiente Antonicelli, senza nessun esponente degli Uffici del Comune), l’ASl di Monza e Brianza.
Il fatto che sia venuto solo l’Assessore Antonicelli non è una violazione della legge, però è strano che non ci fosse nessun responsabile degli Uffici che avrebbero dovuto seguire la questione.
Il Comune di Brugherio non è stato invitato e anche questo è strano.
A seguito della Conferenza il Comune di Monza ha espresso parere favorevole;
la Asl ha espresso parere non favorevole e richiesto alcune integrazioni (relative a sicurezza, salubrità dei luoghi di lavoro, superficie drenante, impatti sulla salute pubblica, destinazioni d’uso degli edifici nel raggio di 200 m dall’impianto etc.);
l’A.R.P.A. ha richiesto integrazioni (previsioni impatto acustico, verifica di non inquinamento della falda, verifica emissioni in atmosfera, inquinamento elettromagnetico etc.);
La Provincia ha richiesto alcune integrazioni in merito alle attività stoccaggio e selezione rifiuti da svolgere nell’impianto ed ha richiesto il certificato di assenza di pozzi per l’acqua potabile nel raggio di 200 m dall’impianto, che avrebbe dovuto essere rilasciato dal Comune di Brugherio (art. 94 D. Lgs. 152/2006).
- Con nota del 28 gennaio 2011 il Settore Edilizia del Comune di Monza ha precisato che l’area in questione era a destinazione agricola (non compatibile con l’impianto) ma che nella proposta di variante al PGT era prevista la variazione di destinazione d’uso (a diventare area TUC – Tessuto Urbano Consolidato Terziario Speciale).
- Il 5 maggio 2011 la Giunta Comunale di Monza ha approvato una DECISIONE (non Delibera) dove si stabilisce di rendere disponibile l’area di Viale delle Industrie all’affitto con la CRIMO, che oltre al canone di locazione avrebbe dovuto realizzare un parcheggio su Viale delle Industrie, a nord dell’area in questione.
- Con nota dell’11 maggio 2011 il Settore Edilizia del Comune di Monza ha ribadito la non conformità urbanistica dell’impianto, oltre alla mancanza di accessi carrai e la mancanza di allacciamento alla fognatura.
- il 12 maggio 2011 si è tenuta una seconda Conferenza dei Servizi, alla presenza di CRIMO, Provincia di Monza e Brianza, A.R.P.A. Di Monza e Brianza, Comune di Monza (con il solo Assessore all’Ambiente Antonicelli, senza nessun esponente degli Uffici del Comune), per esaminare il nuovo progetto presentato dalla CRIMO s.r.l..
A.R.P.A. E Provincia hanno richiesto integrazioni in merito ad alcune delle attività da svolgere nell’impianto (tipologia di rifiuto da ricevere e trattare, modalità di svolgimento di alcune operazioni etc.);
A.R.P.A. Ha invece espresso parere favorevole in merito agli aspetti relativi a rumore, emissioni in atmosfera, emissioni elettromagnetiche, inquinamento delle acque;
il Comune di Monza ha espresso parere favorevole fatte salve le indicazioni contenute nella nota dell’11 maggio 2011 del Settore Edilizia;
la ASL era assente;
il Comune di Brugherio non è stato invitato.
- Il 24 ottobre 2011 la Provincia di Monza e Brianza, con Autorizzazione Dirigenziale n. 484, ha approvato il progetto dell’impianto ed autorizzato la sua realizzazione. La Determinazione richiama una nota del 24 maggio 2011 della Asl in cui viene espresso parere favorevole condizionato alla realizzazione dell’impianto (condizionato a cosa?) ed una nota del 1 settembre 2011 dell’A.R.P.A. in cui esprime parere favorevole.
Ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, l’approvazione del progetto costituisce variante allo strumento urbanistico e rende non necessaria la variante al PGT.
Il progetto in questione riguarda un impianto di superficie complessiva 13.222 mq dove verranno svolte due tipologie di attività: una legata allo stoccaggio, demolizione recupero e rottamazione di autoveicoli; la seconda in cui verranno messi in riserva (per un periodo massimo di 6 mesi, secondo una nota della CRIMO del 19 maggio 2011), recuperati e messi in deposito preliminare RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI.
DEFINIZIONI (D. Lgs 152/2006)
La messa in riserva è autorizzata per complessivamente 3002 mc (3002 ton) suddivise in varie zone dell’impianto.
Il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a recupero (R3, R12) è 8800 ton/anno (29,6 ton/giorno);
il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a recupero (R3,) è 2880 ton/anno (9,6 ton/giorno);
la superficie utile dell’impianto di autodemolizione ‘ di circa 1523 mq.
In base all’autorizzazione, l’impianto potrà ricevere svariati tipi di rifiuti: oltre alle automobili potranno essere ricevuti scarti vegetali, rifiuti plastici non da imballaggio, fanghi, reflui da lavaggio, segatura, scarti di carta e cartone, cuoio, grasso, pitture, ceneri, polveri e particolato, imballaggi vari, pneumatici, metalli, vetro, cemento e mattoni etc.
Le attività che verranno svolte (R3, R12, R13, D15), oltre quella di stoccaggio, riguarda la selezione e cernita di materiali recuperabili, il loro adeguamento volumetrico ed il loro deposito preliminare in attesa di essere trasferiti ad altri impianti.
Una parte dei materiali recuperati potrà essere triturati e trasformati in materia prima secondaria che potrà essere venduta all’industria delle materie plastiche.
DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA’ (D.Lgs 152/2006). Evidenziate in giallo quelle autorizzate nell’impianto della CRIMO.
ALLEGATO B
N.B. Il presente allegato intende elencare le operazioni di smaltimento come avvengono
nella pratica. I rifiuti devono essere smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza
usare procedimenti o metodi che possano recare pregiudizio all’ambiente.
Operazioni di smaltimento
D1 Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica)
D2 Trattamento in ambiente terrestre (a esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi
nei suoli)
D3 Iniezioni in profondità (a esempio iniezioni dei rifiuti pompabili in pozzi. In cupole saline
o faglie geologiche naturali)
D4 Lagunaggio (a esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune,
ecc.)
D5 Messa in discarica specialmente allestita (a esempio sistematizzazione in alveoli stagni
separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall’ambiente)
D6 Scarico dei rifiuti solidi nell’ambiente idrico eccetto l’immersione
D7 Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino
D8 Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a
composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei
punti da D1 a D12
D9 Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine
a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a
D12 (ad esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.)
D10 Incenerimento a terra
D11 Incenerimento in mare
D12 Deposito permanente (a esempio sistemazione di contenitori in una miniera, ecc.)
D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12
D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a
D13
D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14
(escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).
ALLEGATO C
Operazioni di recupero
N.B. Il presente allegato intende elencare le operazioni di recupero come avvengono nella
pratica. I rifiuti devono essere recuperati senza pericolo per la salute dell’uomo e senza
usare procedimenti o metodi che possano recare pregiudizio all’ambiente
R1 Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia
R2 Rigenerazione/recupero di solventi
R3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le
operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche)
R4 Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici
R5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche
R6 Rigenerazione degli acidi o delle basi
R7 Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti
R8 Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori
R9 Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli
R10 Spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o dell’ecologia
R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10
R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11
R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1
a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)
R14 Deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti i rifiuti
qualora non vengano rispettate le condizioni stabilite dalla normativa vigente.
Le tipologie di rifiuti che verranno sottoposte ad operazione di recupero R3 sono:
 L’attività di triturazione primaria (R12) potrà essere effettuata sulle seguenti frazioni di rifiuto:
 - Con Determinazione Dirigenziale 1128/2012, il 18 maggio 2012, il Comune di Monza ha approvato il contratto di affitto con la società CRIMO s.r.l..
Tale contratto prevede un canone annuo di 61.700 euro (43.190 nei primi due anni per indennizzare la CRIMO della bonifica dell’area e demolizione dei fabbricati presenti.
Il contratto avrà durata dal 1 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2021. I lavori di realizzazione devono iniziare entro un anno dalla data di approvazione, e l’impianto deve entrare in esercizio entro 3 anni dalla suddetta data (in caso contrario il contratto decade).
La CRIMO si impegna a corrispondere al Comune di Monza il costo per lo svincolo dalla servitù del tratto di canale diramatore 3/1 Valle Lambro Levante da parte del Consorzio Villoresi (avvenuta con Determinazione Dirigenziale 1927 del 2 maggio 2012). Era previsto il rimboschimento dell’area rimasta a verde, ma la CRIMO ha ottenuto di piantumare solo alcune siepi. Al termine del contratto la CRIMO dovrà riconsegnare l’area al Comune nelle condizioni iniziali, provvedendo a proprie spese alle attività di risistemazione e bonifica.
- Con nota del 22 ottobre 2012 la CRIMO s.r.l. ha comunicato a provincia di Monza e della Brianza, Comune di Monza, A.R.P.A. Monza e Brianza e ASL Monza e Brianza di avere volturato l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto a favore della Società CEM Centro Ecologico Monza S.R.L. in data 27 luglio 2012 e che la Provincia di Monza ha conseguentemente aperto la relativa istruttoria. Nella stessa nota la CRIMO comunica l’avvio dei lavori di realizzazione dell’impianto.
Nel mese di luglio 2013 il Consiglio Comunale di Brugherio ha chiesto alla Giunta di attivarsi in merito alla questione dell’impianto.
Nel corso del mese di settembre 2013 si è tenuta una nuova Conferenza dei Servizi a seguito di una richiesta di variante al progetto avanzata dalla CRIMO.
L’Amministrazione di Brugherio ha potuto partecipare all’incontroIn tale sede è emerso che il progetto dell’impianto viene lievemente modificato in quanto l’area di autodemolizione di autovetture, dove è probabile che sarebbero stati realizzati i depositi di materiali, viene per il momento esclusa da interventi.
Altra novità è che il Comune di Brugherio ha finalmente ottenuto l‘accesso agli atti come uditore, e potrà quindi avere tutta la documentazione relativa al caso;  inoltre sembra che sia possibile che le rilevazioni ambientali, possano essere effettuate anche sul territorio di Brugherio, come richiesto dall’Amministrazione.
Altra novità arriva dal Comune di Monza, dove un Consigliere Comunale di opposizione (Simone Villa della Lega Nord, che era in maggioranza quando è stato autorizzata la struttura) ha presentato una mozione che chiede di annullare la concessione del terreno dove dovrebbe sorgere l’impianto a causa di vizi di forma nell’iter seguito da quest’ultima (la concessione dell’affitto alla Società Crimo è stata stabilita da una decisione della Giunta Mariani, senza che vi fosse in merito una Deliberazione della Giunta stessa o del Consiglio Comunale).
Il giorno 7 ottobre scorso il Comitato di San Damiano contro l’impianto ha organizzato un incontro pubblico in cui l’Amministrazione Comunale ha illustrato lo stato a cui attualmente si trovano le cose.
CONSIDERAZIONI
Gli impianti come quello in questione sono necessari, perché consentono di recuperare importanti frazioni di materiali e di avviarle a riciclo. Si potrebbero eseguire valutazioni sulla necessità di affinare ulteriormente le metodologie di raccolta, recupero e riciclo, per arrivare a ridurre il consumo di materie prime, ma non è argomento da affrontar in questa sede.
Sono invece da tenere in considerazione alcuni aspetti legati alle caratteristiche tecniche dell’impianto, alla sua collocazione ed alla correttezza dell’iter seguito per giungere all’autorizzazione.
Per quanto concerne il primo punto occorrerebbe verificare che siano rispettate tutte le norme che consentano di escludere danni all’ambiente ed alla salute delle persone. Questo è riferito sia allo svolgimento dell’attività dell’impianto, sia ad aspetti legati alla sua realizzazione: parrebbe comunque che sia stato verificato con esito positivo il rispetto della distanza dai pozzi di captazione per acque destinate al consumo umano.
Il secondo aspetto è riferito al fatto che l’impianto verrebbe realizzato a poco distanza da abitazioni (a S.Albino e soprattutto a S.Damiano). Prima di autorizzare una struttura del genere, bisognerebbe verificare che tipo di impatto essa potrebbe avere, in termini di aumento del traffico ed inquinamento atmosferico (camion in entrata ed uscita dall’impianto) e di rumore (macchinari in movimento, camion in transito) nei confronti degli abitanti delle zone limitrofe.
Il terzo aspetto andrebbe verificato prima di tutti. La correttezza e la trasparenza che devono caratterizzare le attività della pubblica amministrazione, impongono di accertare che, per arrivare alla realizzazione dell’impianto non siano state consentite “scorciatoie” o inadempienze. L’argomento è troppo delicato per permettere che rimangano dubbi in merito. La mozione presentata al Consiglio Comunale di Monza prende in considerazione proprio questi aspetti.