lunedì 13 ottobre 2014

MOZIONE PER IL CONSIGLIO COMUNALE (PACE ISRAELE - PALESTINA)



Mozione da proporre per l’approvazione al Consiglio Comunale di Monza
Oggetto: Mozione a sostegno della costruzione di un processo di pace tra israeliani e palestinesi



Premesso che:

si è conclusa nell’agosto 2014 l’ennesima guerra di Israele contro la Striscia di Gaza, con oltre 2.100 vittime palestinesi, di cui i 2/3 civili, tra cui più di 500 bambini e oltre 10.000 feriti, oltre 400.000 sfollati, migliaia di abitazioni distrutte, danni e distruzione delle infrastrutture del paese. Fra le vittime israeliane del conflitto, più di 60 militari e 5 civili tra cui un bambino. Il tutto, assurdamente, a seguito dell’assassinio di tre giovani coloni nei Territori Occupati Palestinesi per mano di estremisti palestinesi, seguito dopo pochi giorni dall’assassinio di un giovane palestinese da parte di estremisti israeliani;

i Territori Palestinesi e Gaza sono sottoposti da decenni ad una politica di colonizzazione e segregazione da parte dello Stato di Israele, che ha prodotto l’espulsione di migliaia di profughi, ed ancora attualmente produce espropri di terre ed abitazioni palestinesi, illegali secondo il diritto internazionale, e continue limitazioni dei più basilari diritti umani della popolazione palestinese, come ad esempio l’accesso alle cure mediche, al cibo e all’acqua, la libertà di movimento. Nella Striscia di Gaza, l’embargo imposto da parte di Egitto e Israele a partire dal 2007 ha portato immani sofferenze alla popolazione civile;

Israele è uno Stato militarizzato nel quale la popolazione civile vive una situazione di insicurezza dovuta alle minacce di attentati da parte palestinese, ai lanci di missili da parte di Hamas e alle incursioni dei suoi miliziani attraverso i tunnel dalla Striscia di Gaza;

la storia di più di mezzo secolo di conflitto ed il fallimento di vari tentativi di accordi di pace dimostrano che una soluzione che riporti pace e giustizia nella regione non può essere militare, né scaturire da accordi diretti tra israeliani e palestinesi, anche se affiancati dai rispettivi sostenitori; ed è quindi essenziale ed inevitabile un impegno concreto della comunità internazionale per forzare gli interessati a perseguire una via di pace. Questo impegno è incompatibile con le forniture di armi, munizioni, e qualsivoglia forma di assistenza e cooperazione militare con le parti in conflitto;



Considerato che:



i Paesi dell’Unione Europea, secondo dati dell’UE, negli anni tra il 2008 ed il 2012 hanno concesso licenze per l’esportazione di armi e sistemi militari a Israele per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro, in cui sono inclusi sistemi di puntamento e di tiro, velivoli e veicoli militari e loro componenti e munizionamento; mentre, a partire dal 2002, nessuno dei paesi membri ha inviato armi o attrezzature di tipo militare in Palestina;

l’Italia è responsabile di una consistente parte delle forniture di armi ad Israele da parte dell’UE; in particolare, secondo dati del Ministero della Difesa Italiano, nel luglio 2012, quel Ministero ha firmato con il suo analogo israeliano un accordo di cooperazione nel settore della tecnologia militare, che prevede la fornitura alla Difesa israeliana di 30 velivoli da addestramento avanzato M-346 e relativi sistemi operativi per il controllo del volo. I primi due velivoli M-346 sono stati consegnati all’esercito israeliano ai primi di luglio 2014, dopo l’inizio dei bombardamenti di Muro Protettivo. L’accordo tra governi ha consentito inoltre alla Finmeccanica ed alle società Alenia Aermacchi, Telespazio e SELEX Elsag, di avviare contratti per un valore di circa 850 milioni di dollari; in particolare, secondo dati UE, nel solo anno 2012, l’Italia ha rilasciato autorizzazioni per l’esportazione di sistemi militari verso Israele per 470 milioni di euro;

I cacciabombardieri israeliani sono stati invitati a partecipare ad esercitazioni di bombardamento insieme all’aviazione italiana e Nato in Sardegna nel secondo semestre 2014, come già avvenuto in anni precedenti, nell’ambito di consolidati accordi bilaterali di cooperazione militare, stretti tra Roma e Tel Aviv nel 2005 (governo Berlusconi) e nel 2012 (governo Monti);



il Consiglio Comunale del Comune di Monza

chiede al Governo Italiano di:

-rispettare la legge 185 del 1990 che vieta il commercio di armi con paesi che violano i diritti umani o che sono in guerra;

- adottare misure immediate per attuare un embargo delle forniture di armi, munizioni e sistemi militari, totale e giuridicamente vincolante verso lo Stato di Israele, simile a quello imposto al Sud Africa durante l’apartheid, sino a quando Israele non rispetterà il diritto internazionale e i diritti umani del popolo palestinese;

- continuare a non fornire licenze per vendite di armi, munizioni e sistemi militari alle fazioni armate palestinesi;

- revocare l'accordo di Cooperazione Militare del 2005 con Israele, ed attuare l’interruzione di ogni forma di collaborazione militare con Israele;

- promuovere presso l’Unione Europea analoghe misure di blocco delle forniture di armi e di ogni forma di collaborazione militare con Israele, anche sfruttando la posizione di rilievo assunta dall’Italia con il semestre di Presidenza dell’Unione.

Chiede inoltre al Parlamento e al Governo Italiano di impegnarsi in modo concreto, direttamente e presso la Comunità Internazionale, affinché sia attuato l’embargo della fornitura delle armi e di ogni forma di collaborazione militare sia con Israele che con la Palestina, siano definitivamente rimosse le cause determinanti l’attuale situazione di tensione e conflitto e sia, quindi, raggiunta una soluzione definitiva del conflitto attraverso un vero percorso di pace, con gli strumenti della diplomazia e dei diritti. Il tutto in attuazione della Carta delle Nazioni Unite, delle risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e del suo Consiglio di sicurezza sicurezza e, non da ultimo, dell’art.11 della Costituzione italiana che vieta l'uso delle armi come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, promuovendo e favorendo le organizzazioni internazionali rivolte ad assicurare la pace e la giustizia fra le nazioni.

Chiede al Sindaco e alla Giunta Comunale di farsi promotore di una iniziativa di sensibilizzazione e raccolta di adesioni alla presente mozione fra i Comuni della Regione Lombardia;



impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a trasmettere la presente mozione al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato e ai gruppi parlamentari, al Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera e del Senato, al Presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera e del Senato, al Presidente e ai gruppi consiliari della Regione Lombardia.