sabato 12 marzo 2016

RIPROPONIAMO LA SINTESI DEL NOSTRO PARERE SULLA VARIANTE AL PGT (10/2/16)

In vista del prossimo incontro con l'Assessore Colombo del 16/3/16 riproponiamo ns post del 10/2/2016
che sintetizzava le ns valutazioni sulla proposta di variante al PGT avanzata dalla Giunta.
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L’iter del PGT ha già visto la consegna di un parere della Consulta di quartiere Sant’Albino (ottobre 2015) da noi sottoscritto a suo tempo. Da allora sono state introdotte ulteriori e importanti modifiche al PGT. Ieri sera il Comitato di quartiere S. Albino ha sottoscritto un ulteriore documento che verrà consegnato all’Amministrazione comunale entro l’11/2/2016.

In questo post invece riportiamo in maniera più sintetica e meno tecnica le nostre osservazioni (mentre le tabelle sono consultabili nel documento completo).

1)      Inserimento Aree di sant’Albino nel PLIS (Parco locale di interesse sovracomunale) Parco est delle Cave (per intendersi quello che contiene tra l’altro il laghetto di Increa) in accordo col comune di Brugherio. Per inciso ricordiamo che il nuovo PGT di Brugherio ha deciso di ridestinare allo stesso Parco la consistente area sita tra via Offelera, Via Adda e l’autostrada (su cui in precedenza avrebbero dovuto costruire).
Nostre osservazioni:
a)      questa previsione va benissimo ma non basta a fare di un’area ad oggi piuttosto degradata un vero Parco.
Per questo chiediamo:
-          Prosecuzione ad est di Via Adda di un percorso ciclopedonale  lungo il Villoresi fino ai confini comunali.
-          Tracciato ciclopedonale lungo la confermata nuova strada che andrà da Via Adda a Via Bande Nere (alla curva dello stesso Villoresi).
-          Prolungamento di tale tracciato ciclopedonale a nord fino all’area City farmers (orto giardino comunitario).
b)      Solo alcune delle aree agricole sono state perimetrate come AAS (aree agricole di interesse strategico).
Chiediamo che tutte le nostre aree agricole godano dello stesso regime di maggior tutela.

2) Piano Particolareggiato Pompei Ercolano e fascia verde di rispetto verso il quartiere.
Sono state prese due decisioni condivisibili.
a)      Eliminazione di un lotto industriale ad est (con restituzione di destinazione agricola).
b)      Previsione di un “Parco Sant’Albino”  a sud dell’area industriale suddetta (e comprendente l’area a verde di Via Guardini).
Va bene ma non basta. Infatti il Piano Particolareggiato industriale (di iniziativa pubblica) Pompei Ercolano è scomparso dalle previsioni e con esso scompaiono anche le aree di cessione a verde pubblico indispensabili per completare la fascia di rispetto tra area industriale e quartiere.
Occorre individuare e ripristinare tali cessioni (cioè chi insedia qualche attività deve contribuire alle aree a verde).
In primo luogo occorre garantire la cessione a nord della piscina e del limitrofo parcheggio pubblico (che va assolutamente ampliato come i residenti lamentano da tempo) e la cessione di aree per la realizzazione del percorso ciclopedonale alberato fino a Via Adda.
Se il P.P. industriale Pompei Ercolano dovesse essere annullato secondo noi tutte le aree ad oggi inattuate devono tornare agricole.
Ribadiamo anche che non deve esserci alcun collegamento diretto fra Via Ferrucci, via dei Salerioni e viale Stucchi (sarebbe scorciatoia per un insostenibile traffico d’attraversamento).

3) Naf Sant’Albino  (NAF = nuclei antica formazione)
Ribadiamo quanto già indicato in un documento precedente della Consulta di quartiere Sant’Albino: occorre modificare e ampliare la perimetrazione del NAF (il “centro storico”) in particolare seguendo il tracciato della ex Roggia Gallarana, inserendo le aree libere fra Villa S. Albino e Chiesa.

4) Ex Parco del Riciclo
La previsione del cosiddetto “Parco del Riciclo” fra noi e San Donato è stata stralciata (come da noi richiesto) ma non è prevista alcuna riqualificazione paesaggistica. Le aree degradate restano tali e si ribadisce la destinazione a trattamento dei rifiuti (“pattumiera” di Monza). Le aree agricole restano tali ma senza particolare tutela.
Noi chiediamo invece la previsione di un “Parco agricolo periurbano” che colleghi e tuteli in modo permanente le aree agricole. Il resto va riclassificato come area di riqualificazione ambientale (VRA) con lo smantellamento delle attività difformi provvisorie o illegali (vedi impianto di trattamento rifiuti speciali a ridosso di San Damiano).

Il nostro documento si chiude con la precisazione che “il presente parere è dunque condizionato all’accoglimento di quanto su esposto”.