venerdì 26 maggio 2017
BILANCIO PARTECIPATIVO - LE VALUTAZIONI DEL COMITATO DI QUARTIERE SANT' ALBINO
Parafrasando a rovescio Pirandello potremmo titolare:
"BILANCIO PARTECIPATIVO - 100.000, UNO, NESSUNO"
A fronte di un clamore mediatico imponente il Bilancio partecipativo per Sant'Albino ha partorito risultati minimi. Dei famosi 100.000 euro per il quartiere l'Amministrazione comunale sgancerà pochi spiccioli reali mentre la gran parte del malloppo rientrerà nelle tasche del comune per pagare progetti vecchi e mai conclusi (la ciclabile di Via Adda cui si assegnano sulla carta 30.000 euro) o per coprire spese di manutenzione che nulla hanno a che fare con lo spirito e le regole del bilancio partecipativo (vedi i 35.000 euro per il progetto "Manutenzione strade, marciapiedi e piazze"). Consoliamoci con gli spiccioli per l'Oratorio in Festa (6000 euro), Scambiamo (8000), Teatro alla Scuola Manzoni (9000), Letture animate a scuola e al centro civico (5000), tutte proposte interessanti e da noi sostenute ma ovviamente assai meno impattanti di altre che sono state accantonate. Tra l'altro l'unico progetto che interessava direttamente il Centro civico e che avrebbe potuto essere finanziato ridistribuendo meglio i 30.000 euro di spesa corrente è stato invece cassato con una decisione presa dall'alto.
Per una rassegna dei progetti finanziati e non vedi qui: http://comitatosantalbino.blogspot.it/2017/05/bilancio-partecipativo-santalbino.html
NESSUN BONUS ALLE CONSULTE - DISCREZIONALITA' DEI TECNICI
Già in itinere le procedure sono parse al solito piuttosto confuse e approssimative. Quest'anno si è tolto anche il "bonus" per i progetti sostenuti dalle Consulte (frutto almeno di una discussione annuale e di una condivisione plurale) per ribadire che ci si rivolgeva alla creatività e fantasia dei singoli cittadini più che ad una comunità capace di elaborare una visione di interesse collettivo, come noi avremmo voluto. Con il paradosso poi che appellandosi ai singoli si da campo libero alle lobby portatrici di interessi magari legittimi ma settoriali.
Infine l'impressione che il vaglio tecnico di fattibilità sia stato una procedura tutt'altro che trasparente e che alla fine abbia pilotato al traguardo progetti miranti appunto a spacciare per innovazioni partecipate le mancate spese ordinarie di manutenzione.
LE CONSULTE - UN MODELLO DI PARTECIPAZIONE SOTTO TUTELA
Niente di strano se si considera anche il modello di partecipazione confezionato con le Consulte. Intese come organismi solo consultivi e in realtà confusi in cui riunire singoli cittadini attivi e rappresentanti delle associazioni del territorio attorno ad un unico tavolo senza chiarire il peso di ciascuno dei partecipanti nelle decisioni da prendere. Perché in realtà non c'era nulla da decidere, specie nelle materie di maggior peso politico (PGT, urbanistica ecc.) escluse a priori dai compiti istituzionali di questo organismo.
Dove, come a Sant'Albino, la consulta, pur nelle sue diversissime componenti, ha cercato comunque di trovare obiettivi comuni e condivisi e di valicare gli angusti limiti imposti, ha dovuto fronteggiare grosse resistenze e forse non a caso una lunga assenza della figura del facilitatore (una sorta di mentore educativo di cui nessuno sentiva il bisogno ma la cui assenza invalida di per sé i lavori).
L'USO DEL CENTRO CIVICO - ATTIVITA' INTERESSANTI , MA POCO APERTO AI RESIDENTI
Alla fine osserviamo che anche il Centro civico ha per il momento offerto spazi a corsi ed attività interessanti ma è stato pochissimo aperto alla cittadinanza di Sant' Albino disattendendo il nostro desiderio di farne il volano del risveglio della nostra collettività. Chiediamo spazi più aperti e criteri più snelli di utilizzo.