lunedì 8 aprile 2019

GIORNATA DEI ROM - CONDIVIDIAMO L'APPELLO DELLA COMUNITÀ DI SANT'EGIDIO


FOTO DI REPUBBLICA









Giornata dei Rom: “Parole e comportamenti razzisti fanno male a tutti. L'integrazione dei Rom è possibile, ed è un vantaggio per la società”

7 APRILE 2019

  • ampa
In occasione del Romanò Dives, la giornata internazionale dei Rom, che si celebra l’8 aprile, la Comunità di Sant’Egidio rivolge gli auguri a tutti i Rom, Sinti e alle popolazioni romanì che si identificano con questo nome. Invitando a ricordare una storia segnata da persecuzioni e sofferenze - come il Porrajmos, lo sterminio durante la seconda guerra mondiale - occorre condannare con fermezza parole e comportamenti discriminatori, razzisti e violenti, come accaduto recentemente a Torre Maura, un quartiere di Roma, quando si è impedito a poche decine di persone - quasi per la metà bambini - perfino di mangiare, arrivando al vergognoso gesto di calpestare il cibo. Sono gesti che fanno male a tutti e disonorano la città, senza risolvere o, meglio, aggravando i problemi esistenti in periferie abbandonate ormai da tempo da istituzioni e forze politiche.

Non bisogna abituarsi ad un linguaggio aggressivo che offre un'immagine distorta della realtà, ma al contrario occorre valorizzare tanti esempi di inclusione sociale, molto più diffusa nel nostro Paese di quanto si pensi. L'impegno di Sant'Egidio per favorire l'inserimento scolastico dei Rom, anche attraverso le Scuole della Pace (luoghi in cui i più piccoli apprendono a vivere insieme nel rifiuto di ogni violenza), la formazione e l'inserimento nel mondo del lavoro, incontra quotidianamente l'atteggiamento positivo e costruttivo di tanta parte - associazioni, istituzioni, famiglie - della società italiana. 

Non sono pochi infatti i nuclei familiari che in diverse città vivono in case e non sono pochi i Rom che lavorano, contribuendo al benessere della società. Esempi positivi di integrazione non mancano pure in numerose scuole, grazie al lavoro silenzioso e tenace di maestri e insegnanti, a cui le istituzioni sono chiamate ad assicurare maggiore continuità, evitando gli sgomberi che interrompono il percorso scolastico di bambini e ragazzi e vanificano, di fatto, gli sforzi dei loro educatori. A ciò si aggiunga che gran parte dei Rom, non più nomadi da anni, sono cittadini italiani.

Auspichiamo dunque che la Giornata Internazionale dedicata al popolo Rom sia occasione per prendere le distanze da un linguaggio e da pratiche che tendono ad allargare le distanze e i pregiudizi e per intraprendere con coraggio iniziative volte a favorire la piena integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese, certi che da questo trarranno beneficio tutti gli italiani.