.Ringraziamo i tre sindaci per la lettera inviata a Procura e Prefettura (nonché agli altri organi: Provincia, ARPA, ATS, ATO ).
Ci auguriamo che in quanto sindaco del comune in cui sorge l'azienda il sindaco di Concorezzo, che non è tra i firmatari, possa rapidamente orientarsi verso l'emissione di una ordinanza di chiusura almeno temporanea dell'azienda. Ribadiamo che per noi la soluzione vera è la delocalizzazione. Un'azienda così non può stare vicina all'abitato.
I sindaci ripropongono molti dei quesiti da noi sollevati. Noi ci chiediamo ancora quale ratio abbia la riapertura parziale. Si utilizza un nuovo bruciatore non autorizzato né verificato. La montagna dei rifiuti che andava smaltita entro il 24/1/2020 è sempre là. E' ancora aperta la diffida ATO per gli scarichi. Il mancato rispetto dei 200 m. dal pozzo di Brianzacque è stato recentemente riconosciuto (su nostra denuncia). Perché in tutti questi anni Asfalti Brianza non si è resa disponibile ad utilizzare un sistema di filtraggio capace di ridurre davvero le emissioni? A tal proposito sappiamo che i filtri ai carboni attivi sono utili. Però tengono traccia di quanto usato nel bruciatore.
Dopo la rinuncia alla nuova Aua la Provincia ha ribadito che AB non è autorizzata a lavorare rifiuti. Il Sindaco Capitanio ha ribadito che il fresato non può finire nella produzione.
Come è avvenuta la caratterizzazione e analisi dei rifiuti. Come avviene la loro rimozione? Chi controlla tutte queste operazioni? A cosa serve la montagna di "fresato" e chi controlla che non venga indebitamente utilizzato?
Aspettiamo le risposte
CQSASD