La stessa proprietà galleggia da decenni su questo pantano. Ora rilancia arrogante rifiutando lo smaltimento e chiedendo di usare il fresato!
Ma in fondo ha ragione se negli anni le Istituzioni le han lasciato sviluppare un senso di impunità. Basti pensare che anche al tavolo del Prefetto messo in piedi per ovviare ai danni prodotti dall'azienda alla popolazione, i cittadini stessi non possono partecipare neppure come uditori mentre l'azienda, che dovrebbe esserne esclusa, viene invitata e presenzia con proprietario, consulente tecnico e addirittura coi propri legali. Una vera e propria intimidazione tollerata dalle autorita'.
Ma è un storia vecchia, già vista
- QUI SOTTO VI DIAMO QUALCHE LINK AD ARTICOLI DI STAMPA CHE SI SONO OCCUPATI DI QUESTI PROPRIETARI E DELLE LORO "ATTIVITA'".
- PIU' SOTTO LINK AD ARTICOLI DI CONCOREZZO.ORG IN CUI PIU' DI UN ANNO FA I SINDACI CONCOREZZO, UN SEDICENTE COMITATO AMBIENTALISTA (https://www.facebook.com/comitato.concorezzo/) E PRESUNTI TECNICI DA LORO INGAGGIATI PARTORIVANO UNA MIRABOLANTE "SOLUZIONE FINALE" DELL'INQUINAMENTO. PROMESSE POI PENOSAMENTE ABORTITE CHE ORA L'AZIENDA REITERA CON NUOVI CONSULENTI (IL COMITATO INTANTO SI E' SQUAGLIATO ANCHE SE UNA SUPERSTITE HA MERITATO L'ELEZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE NELLE FILE DELLA LEGA) .
leggi qui:
https://selsegrate.wordpress.com/2014/02/07/le-verita-nascoste/
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https://milano.repubblica.it/cronaca/2012/03/13/news/inchiesta_sugli_appalti_sospetti_per_la_manutenzione_delle_strade-31428688/
Ora i pm Paola Pirotta e Grazia Pradella indagano sui reati ambientali commessi dalla Lucchini Artoni. Su loro input, a fine febbraio la guardia di finanza ha sequestrato un cantiere da 30mila metri quadrati a Segrate, in un terreno nel quale è prevista la nascita del più grande centro commerciale d’Europa: lì la Lucchini Artoni, secondo l’accusa, smaltiva rifiuti speciali pericolosi, in prevalenza fresato d’asfalto. In quell’occasione i finanzieri hanno acquisito documenti anche negli uffici del comune di Milano, per capire quali siano gli appalti gestiti da quest’azienda, al centro
già di altre inchieste giudiziarie, e in passato colpita da un’interdittiva chiesta dalla Direzione investigativa antimafia e poi ritirata dalla Prefettura dopo che l’azienda aveva dimostrato di aver troncato i rapporti con le imprese in odore di ‘ndrangheta alle quali subappaltava.
L’azienda — il cui patron, Giancarlo Bianchi, Ambrogino d’oro 2008, numerosi precedenti per violazione delle leggi urbanistiche e ambientali, è stato condannato in ottobre a quattro mesi, pena condonata, per aver fatto parte del 'cartello' — continua a ottenere cospicui finanziamenti da parte del Comune per i lavori che svolge. L’ultimo è di pochi giorni fa: 286mila euro come ultima rata d’acconto per un appalto per «interventi di manutenzione straordinaria su pavimentazioni in conglomerato bituminoso», bandito nel 2010 per un importo di 624mila euro, lievitato a 1.020mila euro con le integrazioni. Altre gare — per un importo iniziale di circa otto milioni — sono state vinte tra il 2010 e il 2011. Poi ci sono gli appalti concessi alla Edil Bianchi, impresa che fa capo alla stessa famiglia, al punto che una sentenza del Tar del 2003, confermata poi dal Consiglio di Stato, parla di «collegamento sostanziale» fra le due imprese. Il primo marzo alla Edil Bianchi è stato aggiudicato un appalto, con ribasso del 45,9 per cento, dall’importo iniziale di 5 milioni.
Mentre i pm cercano di ricostruire l’attività delle due società — coinvolte anche nell’inchiesta sui veleni di Santa Giulia — in Comune scatta l’allarme sul business dell’asfalto. Rizzo aveva già presentato a dicembre un’interrogazione, firmata anche dalla consigliera Anita Sonego, su un’altra azienda del settore, la Locatelli, coinvolta nell’inchiesta sulle mazzette al vice presidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani, del Pdl. Il timore è che anche sulle strade milanesi possa essere finito materiale tossico, come si sospetta sia accaduto in quell’indagine.
L’assessore ai lavori pubblici, Lucia Castellano, elenca i nove appalti assegnati all’impresa dal 1999 a oggi, ma assicura: «Gli appalti hanno riguardato lavorazioni sugli strati superficiali». E comunque, aggiunge, le verifiche ci sono già. Risposta che non piace a Rizzo — «È insufficiente» — che ripropone la questione per la Lucchini Artoni: «Quali controlli ci sono, da parte dell’amministrazione, per evitare che il “fresato” delle strade del nostro Comune, dopo un riciclo, torni nelle nostre strade come prodotto “nuovo” e naturalmente come tale pagato?».
Nel frattempo, anche Gentili chiede lumi all’Amsa su «appalti per sei lotti per il servizio neve dei prossimi tre anni» affidati alla Edil Bianchi e alla Lucchini Artoni. E cita, oltre ai cattivi precedenti — per esempio la condanna di Vincenzo Bianchi a un’ammenda da 22mila euro per la terra da scavo del cantiere GaribaldiRepubblica smaltita nel parco Sud — anche l’allarme lanciato dal pm Pirotta nel luglio del 2010, in commissione ecomafie, sui vecchi rapporti di subappalto tra le due imprese e alcuni padroncini calabresi. L’Amsa risponde: la certificazione antimafia è ok. Ma chiede chiarimenti per i nuovi casi giudiziari. «Non possiamo parlare, ci sono indagini in corso», fanno sapere dalla Lucchini Artoni. E l’assessore Castellano giura: «Decisioni non ne abbiamo ancora prese. Ma stiamo vigilando con la massima attenzione».
(13 marzo 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ora i pm Paola Pirotta e Grazia Pradella indagano sui reati ambientali commessi dalla Lucchini Artoni. Su loro input, a fine febbraio la guardia di finanza ha sequestrato un cantiere da 30mila metri quadrati a Segrate, in un terreno nel quale è prevista la nascita del più grande centro commerciale d’Europa: lì la Lucchini Artoni, secondo l’accusa, smaltiva rifiuti speciali pericolosi, in prevalenza fresato d’asfalto. In quell’occasione i finanzieri hanno acquisito documenti anche negli uffici del comune di Milano, per capire quali siano gli appalti gestiti da quest’azienda, al centro
L’azienda — il cui patron, Giancarlo Bianchi, Ambrogino d’oro 2008, numerosi precedenti per violazione delle leggi urbanistiche e ambientali, è stato condannato in ottobre a quattro mesi, pena condonata, per aver fatto parte del 'cartello' — continua a ottenere cospicui finanziamenti da parte del Comune per i lavori che svolge. L’ultimo è di pochi giorni fa: 286mila euro come ultima rata d’acconto per un appalto per «interventi di manutenzione straordinaria su pavimentazioni in conglomerato bituminoso», bandito nel 2010 per un importo di 624mila euro, lievitato a 1.020mila euro con le integrazioni. Altre gare — per un importo iniziale di circa otto milioni — sono state vinte tra il 2010 e il 2011. Poi ci sono gli appalti concessi alla Edil Bianchi, impresa che fa capo alla stessa famiglia, al punto che una sentenza del Tar del 2003, confermata poi dal Consiglio di Stato, parla di «collegamento sostanziale» fra le due imprese. Il primo marzo alla Edil Bianchi è stato aggiudicato un appalto, con ribasso del 45,9 per cento, dall’importo iniziale di 5 milioni.
Mentre i pm cercano di ricostruire l’attività delle due società — coinvolte anche nell’inchiesta sui veleni di Santa Giulia — in Comune scatta l’allarme sul business dell’asfalto. Rizzo aveva già presentato a dicembre un’interrogazione, firmata anche dalla consigliera Anita Sonego, su un’altra azienda del settore, la Locatelli, coinvolta nell’inchiesta sulle mazzette al vice presidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani, del Pdl. Il timore è che anche sulle strade milanesi possa essere finito materiale tossico, come si sospetta sia accaduto in quell’indagine.
L’assessore ai lavori pubblici, Lucia Castellano, elenca i nove appalti assegnati all’impresa dal 1999 a oggi, ma assicura: «Gli appalti hanno riguardato lavorazioni sugli strati superficiali». E comunque, aggiunge, le verifiche ci sono già. Risposta che non piace a Rizzo — «È insufficiente» — che ripropone la questione per la Lucchini Artoni: «Quali controlli ci sono, da parte dell’amministrazione, per evitare che il “fresato” delle strade del nostro Comune, dopo un riciclo, torni nelle nostre strade come prodotto “nuovo” e naturalmente come tale pagato?».
Nel frattempo, anche Gentili chiede lumi all’Amsa su «appalti per sei lotti per il servizio neve dei prossimi tre anni» affidati alla Edil Bianchi e alla Lucchini Artoni. E cita, oltre ai cattivi precedenti — per esempio la condanna di Vincenzo Bianchi a un’ammenda da 22mila euro per la terra da scavo del cantiere GaribaldiRepubblica smaltita nel parco Sud — anche l’allarme lanciato dal pm Pirotta nel luglio del 2010, in commissione ecomafie, sui vecchi rapporti di subappalto tra le due imprese e alcuni padroncini calabresi. L’Amsa risponde: la certificazione antimafia è ok. Ma chiede chiarimenti per i nuovi casi giudiziari. «Non possiamo parlare, ci sono indagini in corso», fanno sapere dalla Lucchini Artoni. E l’assessore Castellano giura: «Decisioni non ne abbiamo ancora prese. Ma stiamo vigilando con la massima attenzione».
https://www.ilgiorno.it/martesana/cronaca/2012/05/21/716329-lucchini_condannato_presidente.shtml
Milano, 21 maggio 2012 - Situazione complicata per Vincenzo Bianchi, presidente della Lucchini Artoni, il bitumificio delle polemiche di Segrate. L'imprenditore è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione e al risarcimento di Comune di Milano, Provincia, Regione e Autostrade per l'Italia per aver sversato rifiuti in una discarica abusiva in un'area milanese di proprietà di Autostrade.
https://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Lucchini-Artoni-tribunale-Milano-condanna-Vincenzo-Bianchi-mesi/21-05-2012/1-A_001591024.shtml
Lucchini-Artoni: tribunale Milano condanna Vincenzo Bianchi a 14 mesi
18:54 In processo per trasporto illecito rifiuti speciali Milano, 21 mag - Vincenzo Bianci, rappresentante legale della Lucchini Artoni, e'stato condannato a una pena di un anno e due mesi di reclusione dalla quarta sezione del tribunale di Milano. Bianchi era imputato in processo per trasporto illecito di rifiuti speciali non pericolosi e gestione di discarica abusiva in merito a un appalto per la stazione ferroviaria di Rogoredo, nell'agosto del 2008. Il tribunale, in composizione monocratica, ha condannato alla stessa pena (14 mesi) anche Alessandro Viol e Giorgio Mauri, della societa' appaltatrice Bonciani. La pena e' stata sospesa ed e' stata decisa la non menzione. Per le parti civili e' stato stabilito il risarcimento del danno: una provvisionale di 20mila euro per Autostrade per l'Italia spa, proprietaria del terreno sul quale sarebbe stato interrato il materiale, 7.500 euro per ciascun imputato per il Comune di Milano e 5mil euro ciascuno rispettivamente per Provincia di Milano e Regione Lombardia. Fla- 21-05-12 18:54:42 (0319) 5
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18:54 In processo per trasporto illecito rifiuti speciali Milano, 21 mag - Vincenzo Bianci, rappresentante legale della Lucchini Artoni, e'stato condannato a una pena di un anno e due mesi di reclusione dalla quarta sezione del tribunale di Milano. Bianchi era imputato in processo per trasporto illecito di rifiuti speciali non pericolosi e gestione di discarica abusiva in merito a un appalto per la stazione ferroviaria di Rogoredo, nell'agosto del 2008. Il tribunale, in composizione monocratica, ha condannato alla stessa pena (14 mesi) anche Alessandro Viol e Giorgio Mauri, della societa' appaltatrice Bonciani. La pena e' stata sospesa ed e' stata decisa la non menzione. Per le parti civili e' stato stabilito il risarcimento del danno: una provvisionale di 20mila euro per Autostrade per l'Italia spa, proprietaria del terreno sul quale sarebbe stato interrato il materiale, 7.500 euro per ciascun imputato per il Comune di Milano e 5mil euro ciascuno rispettivamente per Provincia di Milano e Regione Lombardia. Fla- 21-05-12 18:54:42 (0319) 5
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e questi sono i sedicenti tecnici e ambientalisti che l'anno scorso hanno concordato con Sindaco di Concorezzo e proprietà di Asfalti Brianza mirabolanti soluzioni. Il bello che dal 2017 all'estate scorsa ci siamo fidati ciecamente di questa gente! Poi per fortuna abbiamo dovuto aprire gli occhi.
Concorezzo.org - 21/ 5/2019 - Asfalti Brianza, lo sfogo del consulente
Concorezzo. Qualcuno pensa più alla politica che alla salute dei cittadini. E' durissimo lo sfogo di Remo Egardi, esperto in politiche dell'ambiente e tra i consulenti che da sempre si sono occupati del caso Asfalti Brianza. Il recente comunicato stampa che ha fatto il punto della situazione e prospettato finalmente una soluzione, non è stato gradito da qualche candidato alle Comunali, che vi ha letto una sorta di endorsement nei confronti dell'Amministrazione in carica.
"Da due anni, in collaborazione con 3 Comitati ,mi sto occupando per risolvere l'inquinamento atmosferico e le molestie olfattive di Asfalti Brianza. Almeno 20 articoli, su giornali locali e webmagazine, hanno descritto dal 2017 a oggi l'attività dei Comitati (Concorezzo,Monza e S.Albino). Negli articoli sono stati sistematicamente citati i consulenti dei comitati e tutte le figure che hanno "animato" la vicenda, sindaci compresi. Non ho mai ricevuto una telefonata per sapere cosa stava succedendo e se figli e nipoti erano al sicuro. L'ultimo, dei numerosi articoli, apparso su Concorezzo.org ,sul blog del comitato di S. Albino e in settimana sul Cittadino, comincia "velatamente " a dare fastidio. Forse per aver ringraziato il sindaco di Concorezzo e tutti i consulenti tra i quali uno in lista per le prossime elezioni? Morale, si è più preoccupati per la citazione di un avversario politico che per la salute di tutti i cittadini.", si è sfogato Egardi su facebook.
Concorezzo. Qualcuno pensa più alla politica che alla salute dei cittadini. E' durissimo lo sfogo di Remo Egardi, esperto in politiche dell'ambiente e tra i consulenti che da sempre si sono occupati del caso Asfalti Brianza. Il recente comunicato stampa che ha fatto il punto della situazione e prospettato finalmente una soluzione, non è stato gradito da qualche candidato alle Comunali, che vi ha letto una sorta di endorsement nei confronti dell'Amministrazione in carica.
"Da due anni, in collaborazione con 3 Comitati ,mi sto occupando per risolvere l'inquinamento atmosferico e le molestie olfattive di Asfalti Brianza. Almeno 20 articoli, su giornali locali e webmagazine, hanno descritto dal 2017 a oggi l'attività dei Comitati (Concorezzo,Monza e S.Albino). Negli articoli sono stati sistematicamente citati i consulenti dei comitati e tutte le figure che hanno "animato" la vicenda, sindaci compresi. Non ho mai ricevuto una telefonata per sapere cosa stava succedendo e se figli e nipoti erano al sicuro. L'ultimo, dei numerosi articoli, apparso su Concorezzo.org ,sul blog del comitato di S. Albino e in settimana sul Cittadino, comincia "velatamente " a dare fastidio. Forse per aver ringraziato il sindaco di Concorezzo e tutti i consulenti tra i quali uno in lista per le prossime elezioni? Morale, si è più preoccupati per la citazione di un avversario politico che per la salute di tutti i cittadini.", si è sfogato Egardi su facebook.
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concorezzo.org 18/5/2019
Asfalti Brianza: c'è ancora puzza, ma...
Concorezzo. Passando dal Malcantone, poche sere fa, l'aria era al limite del respirabile. La zona attorno ad Asfalti Brianza, azienda che tratta i materiali da cui prende il nome, è ancora segnata dal problema degli odori molesti e dalla sensazione di bruciori alla gola e agli occhi.
I lavori per mettere fine al calvario hanno però recentemente registrato una svolta.
Lunedì 6 maggio i rappresentanti del “Comitato di Concorezzo per la tutela di Terra, Acqua ed Aria”, recente gruppo nato a tutela dell’ambiente e della salute, come da accordi previsti in sede di riunione tenuta ad aprile scorso con il Sindaco di Concorezzo Riccardo Borgonovo, il Vicesindaco di Monza Simone Villa, i rappresentanti di Asfalti Brianza, presenti i Comitati di Concorezzo, Monza Via Libertà e S.Albino, si sono recati presso la Ditta Asfalti Brianza per dare seguito al progetto di contenimento e depurazione dei fumi di lavorazione della ditta. Come già annunciato, il nostro consulente Geom. Valerio Zanotti ha individuato le idonee soluzioni al problema di inquinamento atmosferico proveniente dalle lavorazioni di Asfalti Brianza. Gli Ingegneri di Aziende specializzate hanno eseguito, contestualmente, le opportune misurazioni per poter fornire, in tempi brevissimi, i preventivi di spesa per gli interventi sull’attuale impianto di A.B.. Gli interventi strutturali consentiranno di convogliare le emissioni diffuse che, non essendo state in questi anni depurate, hanno procurato molestie olfattive e inquinamento atmosferico chimico fisico. Tutte le emissioni verranno inviate ad un sofisticato impianto di filtri che, dopo aver ripulito i fumi e le polveri, porterà i residui dispersi nell’aria direttamente al camino principale dove avverrà una seconda depurazione. Le Aziende interessate al progetto prevedono di fornire i preventivi entro settimana prossima. A questo punto Asfalti Brianza, presa visione dei progetti e dei preventivi di spesa, dovrà comunicare ai Comuni e ai Comitati l’accettazione degli interventi previsti e la data di inizio lavori. La prossima comunicazione avverrà dopo il ricevimento dei preventivi di spesa con le decisioni in merito da parte di A.B.
Ringraziamo il Sindaco Riccardo Borgonovo che ha sostenuto il progetto del Comitato convocando riunioni, seguendo da vicino l’evoluzione di contatti, anche con la presenza di ARPA, ATS, Regione, Provincia, Comune di Monza e la Dirigenza di Asfalti Brianza. Un ringraziamento anche ai consulenti : Avv. Daniela Musetta e Avv. Marcella Burlando per le competenze legali, il geometra Valerio Zanotti e il dott. Paolo Perotti per la consulenza tecnica.
Chi volesse conoscere e sostenere le nostre iniziative può mettersi in contatto scrivendo a : carlo.egardi@gmail.com Remo Carlo Egardi
Comitato per la tutela di Terra, Aria e Acqua
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