Forse questa uscita gli varrà una promozione, come è capitato alla nuova assessora regionale ai servizi sociali, scelta a tale ruolo perché andava alle 5 di mattina a sloggiare i clochard con l'idropulitrice o a Letizia Moratti premiata per la condanna della Corte dei Conti a risarcire il Comune di Milano per grave danno erariale. Tanti auguri a lui.
ps: se non condividete questa visione distorta della democrazia e della tutela dei diritti umani la prossima volta non votatelo. Tanto, in virtù di quanto sopra, sicuramente si sarà già guadagnato un posto a tavola in qualche allestimento più prestigioso rispetto al Consiglio comunale di Monza.
ps: per chi non lo sapesse
Black Lives Matter (BLM, letteralmente "le vite dei neri contano") è un movimento attivista internazionale, originato all'interno della comunità afroamericana, impegnato nella lotta contro il razzismo, perpetuato a livello socio-politico, verso le persone nere.
CQSASD
le sottolineature sotto sono nostre
LO SCREENSHOT è TRATTO DA QUESTO POST PUBBLICO https://www.facebook.com/photo?fbid=10224830527654068&set=a.2998186717262
Per il vicesindaco gli assalti di Washington sono solo una “baruffa”.
Da Monza a Washington, per il leghista Simone Villa - il vicesindaco di Monza - l’incursione nelle aule istituzionali è sacrosanta e va difesa. Le manifestazioni di piazza, che si svolgono dentro i dettami di una cornice democratica, invece, no. Quelle sono “violenze” da “guerriglia urbana”.
La prima istantanea risale al 10 aprile 2017. Quella sera i militanti di CasaPound irrompono nell’aula del consiglio comunale. Striscioni e slogan contro l’amministrazione dell’epoca: quella di centrosinistra guidata da Scanagatti. Al centro della vicenda la gestione degli immigrati nel condominio di via Asiago. In quei giorni la giunta, e l’intero centrosinistra erano accusati di favorire il cosiddetto business dell’immigrazione (per quella faccenda alcuni esponenti del centrodestra, che in quei mesi lo avevano pesantemente attaccato, hanno chiesto scusa al sindaco Scanagatti). Quella sera, dopo la bagarre in aula, era arrivata unanime la condanna di tutti i rappresentanti politici. Unica voce fuori dal coro quella di Simone Villa, che difendendo i militanti dell’estrema destra sarebbe arrivato alle mani con un rappresentante di Forza Italia, se non fossero intervenuti altri consiglieri.
La seconda istantanea è di mercoledì 6 gennaio. Manifestanti pro Trump assaltano le stanze del congresso statunitense. Alla fine degli scontri si conteranno cinque morti. I giornali di tutto il mondo: dal Washington Post al New York Times lo dicono senza mezzi termini, si è trattato del “più clamoroso tentativo di colpo di stato nella storia degli Stati Uniti”.
Per il vicesindaco di Monza una “baruffa”, “una carnevalata” al confronto delle proteste di Black Lives Matter.
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