venerdì 17 giugno 2022

PIFFER SI APPARENTA CON ALLEVI - ERA PREVEDIBILE




ho scritto ieri, prima della notizia: "Dunque leggiamo che Piffer questa volta ha deciso di sporcarsi le mani e di schierarsi. Giusto.
Chiede un assessorato per gestire meglio la partita sicurezza sociale e giovani. Ottimo.
Peccato che non sembri cogliere la differenza fra il gestire queste questioni in una Giunta con Allevi (ex Alleanza Nazionale), Arbizzoni (Lealtà e Azione), Arena (omissis...), Sassoli (idem...) ecc. ecc. e in una con Pilotto, Lamperti, Pontani, Egidio Riva, Zonca, Monteri ecc. E' la notte hegeliana in cui tutte le vacche sono nere. E' un po' il limite di chi ostenta un orientamento "non ideologico" che alla fine sfocia nella ideologia della eccessiva enfasi sui diritti individuali e della poca sensibilità per la dimensione politica che sola può garantire i diritti collettivi e l'equità sociale". Ma tutta questa dimensione culturale a Piffer manca. Peccato.


Paolo Teruzzi


Il pensiero molto sintetico che ho espresso sopra è corroborato in modo più ampio da questo post di Alessandro Gerosa di Lab Monza che illustra la distanza ideologica fra Piffer e la destra su molti temi.  Devo dire però che a differenza di Gerosa io non sono rimasto sorpreso perché da sempre vedo in Piffer  un approccio alla politica più vicino al centrodestra che al centrosinistra.


In politica dopo tanti anni raramente qualche evento mi lascia sorpreso e confuso. L'apparentamento annunciato da Paolo Piffer con la destra di Allevi è uno di questi rari casi. Ho sempre pensato che se tra i valori e le idee di Civicamente e noi sussistessero delle differenze, tra Civicamente e la destra di Fratelli d'Italia, Lega e compagnia cantante ci fossero abissi. Modello di sicurezza, Pride, politiche sul fine vita, politiche di riduzione del danno, partecipazione, solo per fare qualche esempio. Mi chiedo cosa abbia comportato un tale tradimento e inversione di 180 gradi di fronte ai propri elettori, evitando le risposte più facili e infamanti. Soprattutto, mi chiedo in quanti dei suoi vecchi elettori lo seguiranno felicemente in questa nuova avventura in camicia nera e orbace. Ai posteri l'ardua sentenza. Alle cittadine e cittadini monzesi invece il 26 Giugno la scelta di votare un accrocchio elettorale tenuto assieme dalla sola sete di potere o un progetto limpido, politico e unito per governare Monza!