L'ennesimo raid vandalico spinge giustamente insegnanti e studenti a chiedere adeguate misure di tutela (telecamere, controlli ecc.). Ma come loro stessi osservano paradossalmente le maggiori vittime di atti del genere sono gli stessi autori. Presumibilmente giovani disadattati che reagiscono ad un sentimento di inadeguatezza ed emarginazione con una rabbia incapace di incanalarsi verso rivendicazioni legittime ma costruttive. Ciò impone a tutti ma soprattutto alle nostre autorità politiche un impegno forte nel campo della prevenzione che significa investire molti soldi e personale in educativa di strada, sale studio, sale musica e in tutte le attività che possono occuparsi precocemente di disagio giovanile.
CQSASD