In campagna elettorale si è promesso: STOP AL CONSUMO DI
SUOLO! Ma questa promessa è stata CONTRADDETTA dai fatti.
Ci limitiamo a quello che sta succedendo nella zona est di
Monza e a S. Albino.
DECINE E DECINE DI MIGLIAIA di metri quadri di terreno
libero e coltivato già sacrificati o che rischiano di esserlo, per la
costruzione di capannoni e supermercati.
Sono stati già realizzati recentemente: Eurospin, Audi, e
ora l’ampliamento di Elesa.
Poi altri interventi autorizzati come quelli dell’area della ex Fiera. Un’ area pubblica importantissima, alienata
dall’amministrazione Scanagatti, messa in vendita da quella di Allevi ed ora
definitivamente compromessa per costruire due altri supermercati in un’area già
stracolma di traffico e centri commerciali! Era un’area libera che avrebbe
potuto essere depavimentata e trasformata in un parcheggio alberato a servizio
delle strutture sportive lì vicine (stadio e palazzetto). Ma la Giunta denuncia
di avere…le mani legate. Per loro
esistono solo i diritti edificatori degli acquirenti. Per molti esperti invece la
legge può e deve tutelare sempre e comunque il bene della collettività.
Poi ci sono altri interventi possibili:
Aruba
in area Malcantone. Insediamento che questa amministrazione auspica, senza considerare l’impatto
urbanistico e ambientale che questo potrebbe avere. Oltretutto in un’area su
cui sia Regione che Provincia hanno posto vincoli ambientali tuttora validi.
Altre decine di migliaia di mq di aree comunali poste tra la zona industriale di viale Sicilia e il
quartiere Sant’Albino sono state inserite nell’elenco dei beni alienabili e a
questo punto cementabili. Il nostro Comitato di quartiere aveva già chiesto che
quelle aree venissero restituite alla funzione agricola ai tempi
dell’approvazione del PGT attuale, ma i nostri appelli sono rimasti INASCOLTATI.
Ora pensate cosa potrebbe succedere al quartiere una volta che tutte quelle aree
fossero pavimentate e impermeabilizzate. Nel caso di ormai ricorrenti eventi
climatici estremi vogliamo fare la fine di Emilia e Valencia?
Per finire, sempre vicinissime a S. Albino e San Damiano ci
sono le Cave Rocca, sulle quali
pende un progetto devastante che persino l’Assessora Sassoli (giunta
precedente) aveva fermato.
La maggior parte degli interventi citati sono lungo una
arteria già ipercongestionata dal traffico, il viale Stucchi, per il quale non è previsto a bilancio nessun
intervento viabilistico serio. E’ ben prevedibile per il traffico su S. Damiano
e Sant’Albino la completa paralisi, con relativo aumento dell’inquinamento.
La
giunta ha promesso consumo di suolo negativo. Chi può crederci?
Ed ecco la parola magica: “compensazioni”. Si devasta il territorio in cambio di un po’ di alberelli
e di qualche ciclabile calata dall’alto senza criterio.
Per l’intervento di Elesa, già partito alla grande, siamo
ancora in attesa delle fatidiche piantumazioni su aree pubbliche già esistenti
(che quindi non compensano affatto la perdita di suolo libero). E dove dovrebbe
nascere il promesso “Parco S. Albino” l’unica cosa che s’è vista è
l’eliminazione della vegetazione spontanea già esistente.
La
giunta promette di sistemare tutto con la variante al PGT. Ma i vari costruttori
non attendono nuove disposizioni più penalizzanti e sono già in piena attività
edificatoria.
Finora le richieste dei Comitati e delle Associazioni di
Monza sono rimaste inascoltate. Un grave autogol per questa giunta che rema
contro sé stessa.
Noi le proposte nei nostri Libri bianchi le abbiamo fatte.
Ad oggi sono totalmente inascoltate. Quindi è l’amministrazione che rema contro
sé stessa e anche contro chi l’ha votata. E’ meglio che cerchi di rimediare sia
pure in extremis.
CQSASD