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lunedì 28 giugno 2021

LE CONSULTE CHIEDONO ALL' ASSESSORE SASSOLI INCONTRI PREVENTIVI SULLA VARIANTE AL PGT

 Gentile Assessore Sassoli,

siamo al corrente della variante al PGT attualmente in discussione in Consiglio Comunale e in approvazione nei prossimi giorni.

Poiché tale variante avrà un impatto sugli specifici quartieri, riteniamo che sarebbe stato importante essere chiamati dall’AC a fornire il nostro contributo già in questa prima fase che si sta completando.

Per poter comprendere gli impatti della variante e nell'ottica di proporre osservazioni utili per lo sviluppo dei singoli quartieri, Le chiediamo dunque di organizzare incontri informativi per ciascuna Consulta.

Rimaniamo in attesa di Sue disponibilità.

Distinti saluti.

 

Le Consulte

 

San Fruttuoso

Cederna/Cantalupo

Libertà

Pantaleo Bruno Troia e Umberto Massafra - cittadini attivi Triante

San Biagio Cazzaniga

San Rocco

San Carlo/San Giuseppe

Centro San Gerardo

Regina Pacis/San Donato

Sant’Albino




domenica 22 novembre 2020

FORESTAZIONE URBANA? PIANTIAMOLA QUI


A pochi giorni dalla pubblicazione dei disastrosi risultati di Monza nella classifica di "Ecosistema urbano 2020" / vedi qui : https://www.labmonza.it/ecosistema-urbano-2020-monza-di-nuovo-sul-fondo-della-classifica/  la nostra stampa locale si riempie di nuove foto in cui l'Assessore Sassoli si prodiga nella piantumazione di nuovi boschi urbani. Intanto prendiamo atto del fatto che questi ultimi progetti  non sono farina del sacco di questa amministrazione ma della precedente come osserva un lettore de "Il Cittadino" che così scrive:  

"Spett. Redazione, vorrei farvi rilevare che la notizia del vostro articolo è vecchia. Infatti questa piantumazione è avvenuta nel febbraio scorso e non è frutto dell’azione e del lavoro dell’attuale assessore all’ambiente ritratta nella foto e dell’attuale Giunta, ma del lavoro fatto dalla Giunta precedente di Roberto Scanagatti, con l’allora assessore all’ambiente Francesca Dell'Aquila e del compianto assessore Claudio Colombo che attivarono la convenzione con il PANE (Parco Agricolo Nord Est) - già Parco del Rio Vallone. Il menare vanto da parte dell’attuale assessore che si fa ritrarre ad arte per l’occasione è cosa alquanto scorretta. Ovviamente non è colpa vostra, ma di un Comunicato Stampa evidentemente di parte, scritto in modo autoreferenziale e fazioso, ad hoc per far credere una cosa non vera. Leggendo l’articolo cin foto a corredo, sembra che si tratti di una piantumazione di questi giorni su un tema che è molto trendy (infatti riscuote molti Like). È un modo di fare Comunicati Stampa molto discutibile e subdolo. Una vera e propria marketta.Inviterei tutta la Stampa (perché lo stesso Comunicato ha prodotto vari articoli tutti uguali) ad una maggior attenzione e vigilanza nel recepire i Comunicati Stampa dell’amministrazione e a non prenderli per oro colato, evitando di fare un copia incolla. Quanto sopra per correttezza di informazione. Ritengo che la questione meriterebbe un altro pezzo da parte vostra, che chiarifichi le cose e non lasci intendere cose non vere. Grazie. Cordiali Saluti. Lettera firmata".


E poi sti annunci di boschi che mangeranno lo smog li abbiamo già letti e commentati a proposito di Sant'Albino nel 2018...


vedi ns. post


venerdì 23 novembre 2018

NASCE IL BOSCO CHE MANGIA LA CO2

A commento i nudi fatti.
Il bosco "che mangia la CO" è fatto di un  centinaio di piantine alte (forse) 50 cm. cadauna. Secondo esperti del settore ciascuna costa circa 2 euro.
La vasta area riqualificata di "oltre 1800  mq" è tradotto in parole povere un campo di 90 m. x 90 m.
L'ubicazione è stata scelta insindacabilmente da tecnici del Comune.
Altro fatto inconfutabile è il mancato coinvolgimento della popolazione e in particolare delle scuole. Una bella occasione persa.
Alla inaugurazione per Sant'Albino c'erano solo due del nostro Comitato (l'abbiamo "scoperto" per vie personali).
CQSA











Evidentemente poi la CO2 non è un nutrimento ideale per delle miserrime piantine tanto che a due anni di distanza abbiamo dovuto mestamente annunciarne il decesso... 


3/10/2020






















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Eppure ora si torna pervicacemente a riproporre la favola del bosco mangiasmog...



https://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/monza-ecco-il-bosco-urbano-che-fara-respirare-meglio-la-citta_1377558_11/



Due ettari di ossigeno in più grazie al nuovo bosco urbano in viale Sant'Anastasia



E per finire qualche commento trovato in Facebook:

Ohssignur! Tralasciamo sulla nuova unità di misura internazionale due ettari di ossigeno, abbiamo pietà, ma anche questa è una mera operazione di facciata. Le piante occorrono per abbassare la temperatura della città nelle calde estati, per dare nutrimento e riparo alla fauna e per organicare il carbonio, sottraendo l’anidride carbonica responsabile dell’effetto serra, producono ossigeno ma non abbiamo carenze di questo gas visto che è il componente maggiore della nostra atmosfera col 78%. 
Si tratta di piantine di un metro di altezza, nessun albero, sono piccoli arbusti, alcuni dei quali già morti, altri erano già sdraiati per terra dopo il primo temporale. Se anche dovessero sopravvivere tutti non ci sarà bosco urbano, sono troppo fitti e vicini e non riusciranno mai a crescere. Abbiamo già avuto l’esperienza del bosco urbano di sant’Albino, stesse foto, foto di rito con assessori con badile e dopo un anno tutte morte, oggi quel bosco è solo un prato. Ci sorprende che il Parco Agricolo Nord est si presti a tali operazioni di propaganda,  almeno quelli dell’ente parco sapranno sicuramente che non ci sarà nessun bosco e che tali piantine sono piantate solo per fare un vivaio e non un bosco. L’investimento complessivo è di 96.000€, non sono bruscolini. Saranno soldi buttati via come è successo a Sant’Albino?


Post lungo (ma, penso, di un certo interesse) ... A proposito di Forestazioni Urbane, Partecipazione e banane Chiquita 😮🤔😮🤔...
Nelle scorse settimane Il Cittadino ha dato conto della notizia di una prossima piantumazione di 800 piante in via Einstein (intervento di Forestazione Urbana).
Alcuni amici mi hanno chiesto di cosa si tratti e se sia una cosa opportuna, visto che si tratta della stessa area interessata anche dalla Fermata Monza Est. Nella riunione del Gruppo di Lavoro Ambiente prima e della Consulta Libertà poi, ho posto alcune domande (tra cui il valutare attentamente appunto se sia il caso di creare una foresta proprio all’uscita di una fermata ferroviaria). Domande che sarebbe stato utile affrontare con l’Amministrazione, se ci fosse stato il tempo per un confronto e un vero processo di Partecipazione. Cosa che l’Amministrazione ha scelto di non fare.
Pubblico qui sia gli articoli di stampa che le domande che ho posto. Ed aggiungo qualche considerazione su questa decisione dell’Assessorato all’Ambiente di procedere nei prossimi giorni ad una Forestazione Urbana (ora si scopre essere di 1000 piante, due settimane erano 800) sull’area di via Einstein.
Quel che a mio parere appare poco corretto non è di per sé il mettere piante, ovviamente (in realtà sono giovani piantine, essenze forestali, che diventeranno piante tra vent’anni): chi, infatti, potrebbe mai essere contrario a mettere nuove piante che trasformano la CO2 in Ossigeno? Il fatto è che l’Amministrazione Comunale, che si riempie spesso la bocca della parola “partecipazione”, ancora una volta l’abbia snobbata e abbia voluto prendere una decisione, che ha un impatto rilevante su un quartiere e sui suoi servizi, in totale arbitrarietà, senza coinvolgere per tempo né la Consulta di quartiere interessata né gli stessi cittadini residenti, e senza fornire spontaneamente dati né valutazioni sulle implicazioni che ne deriveranno nel tempo in quell’area: ad es. se sia davvero la cosa più giusta per i cittadini, in futuro, uscire da una fermata ferroviaria e dal sottopassaggio e trovarsi di fatto in una foresta di 1000 piante.
C’è poi anche un’aggravante: solo a posteriori, cioè a decisione già presa, l’assessorato competente ha tentato di coinvolgere in fretta e furia la Consulta di quartiere, convocando qualche rappresentante e chiedendo un parere urgente entro pochi giorni (dopo che tutto era stato tenuto all’oscuro e dopo avere fatto, a parole, enfatici discorsi su “partecipazione, ascolto, dialogo, confronto” in recenti incontri ufficiali). In pratica un parere richiesto “a babbo morto”, quasi già lì pronti con le piantine in mano da piantare. Senza dare il tempo alla Consulta di analizzare e valutare il progetto, la compatibilità ambientale con quella viabilistica e ferroviaria e soprattutto l’impatto e la reale utilità per il quartiere. Ci sono, tra l’altro, le prove della decisione già presa prima del parere della Consulta.
Ecco, io credo che “Partecipazione” non voglia dire semplicemente presentare progetti già pronti e chiedere, solo a posteriori, un parere urgente “chiavi in mano” per un “sì” o un “no”. Partecipazione significa far nascere insieme i progetti, condividerli fin dall’inizio, co-svilupparli insieme: Amministrazione, Consulta e cittadini.
Per altro, per mesi la Consulta Libertà ha chiesto di incontrare l’assessore all’ambiente per sottoporre 4 progetti prioritari per il quartiere su cui lavorare insieme; e l’assessore che fa (dopo aver rinviato per mesi l’incontro)? si presenta e ne tira fuori un altro dal cilindro, già bell’e pronto, calato dall’alto, senza domandarsi nè domandare ai cittadini se fosse realmente una priorità. Come a dire “vedete che bel progetto? noi piantiamo piante, siamo ambientalisti, vi piace? Abbiano deciso noi per voi, ci date il vostro parere positivo?” Questo modo di fare non è “partecipazione” ma “paternalismo”, a mio parere.
Da notare che tutto ciò non è un qualcosa nato adesso dal nulla (da giustificare quindi un’urgenza che permette di dire “scusa, non avevamo il tempo di farvelo sapere e di coinvolgervi”). No no, si è saputo, infatti, che trattasi di progetto avviato nel 2018.
Questo modo di fare NON È VERA PARTECIPAZIONE, ma una FAKE-PARTECIPAZIONE, una mossa opportunistica dell’ultimo momento, ... forse per ottenere il bollino blu della Consulta. Ma la Consulta non è ... una banana chiquita!
La Consulta è l’organismo ufficiale di Partecipazione del quartiere. Va rispettata, se ci si crede davvero alla Partecipazione, non va presa in giro opportunisticamente, con operazioni che servono magari per poter dire “abbiamo fatto un progetto partecipato, approvato anche dalla Consulta di quartiere”.
La Consulta Libertà, non avendo potuto analizzare il progetto per valutarne le implicazioni sul quartiere, ha deciso, giustamente, di non dare alcuna approvazione, di non esprimersi né a favore né contro, non avendo elementi per poterlo fare, come riporta correttamente Il Cittadino, lasciando all’Amministrazione la facoltà e la responsabilità di decidere autonomamente ciò che, per altro, aveva già deciso. Senza però cercare (tardivamente e approssimativamente) nella Consulta un qualche sponda da esibire magari in qualche prossima inaugurazione o operazione mediatica.


venerdì 17 maggio 2019

DOCUMENTO DELLA CONSULTA SANT'ALBINO PER L'ASSESSORE SASSOLI (16/5/2019)

La Consulta di Sant'Albino riunita giovedì 16/5/2019 ha stilato il seguente documento, indicante le priorità per il quartiere, che è stato inviato oggi all'Assessore Sassoli.





DOCUMENTO PER L'ASSESSORE SASSOLI



La Consulta di Sant’Albino è stata chiamata dall’Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Martina Sassoli, in occasione della definizione di una proposta di variante al PGT vigente, ad esprimersi riguardo a necessità, disagi, richieste per il quartiere.
I membri della Consulta, che si sono più volte riuniti per discutere di questi temi, per essere certi di riportare al meglio la voce di Sant’Albino hanno chiesto ai cittadini del quartiere di esprimere -attraverso un questionario- un ordine di priorità, che si riporta qui di seguito.

1. Interventi contro l’inquinamento atmosferico da traffico e da attività nocive (Asfalti Brianza, Cem, ecc.): smantellamento del parcheggio abusivo Tir in via Offelera; azione verso Asfalti Brianza per il suo allontanamento; smantellamento dell’impianto di trattamento dei rifiuti speciali su v.le Industrie; barriera alberata lungo v.le Stucchi-Industrie (vedi anche proposta di bosco del ricordo) e tra quartiere e zona industriale; deviazione del traffico pesante da via Adda.

2. Barriera verde alberata tra quartiere e zona industriale (stop a nuovi insediamenti) per la realizzazione del previsto “parco Sant’Albino”: variante al PGT con eliminazione dei restanti PA previsti e integrazione della fascia verde alberata (anche in funzione di barriera rispetto alla zona industriale -inquinamento acustico ed atmosferico-), in particolare sulle aree di proprietà pubblica e su quelle che dovrebbero già essere state cedute al Comune in occasione della costruzione del primo capannone artigianale, con interventi di “riforestazione” e un percorso ciclopedonale est-ovest.

3. Risanamento delle aree degradate a est di via Adda, a partire da Via Offelera, per tutelare le aree agricole: forte azione di contrasto e smantellamento delle attività/presenze abusive/improprie sui terreni agricoli, definiti dagli strumenti urbanistici come “aree agricole strategiche”, a partire dal ripristino della legalità rispetto al parcheggio abusivo di Tir in via Offelera (vedi petizione/esposto degli abitanti di via Caprera e del quartiere -200 firme-); azione per aggregare questa parte del territorio monzese al P.A.N.E (Parco Agricolo Nord Est), in continuità con il Parco Est delle Cave di Brugherio.

4. Collegamento della pista ciclabile di Via Adda con la Passerella su via Stucchi, lungo il Villoresi: predisposizione del progetto in collaborazione con il Comune di Brugherio, sul cui territorio ricadrebbe la gran parte dell’opera, e con la Consulta di quartiere.
5. Sistemazione della Piazza Pertini e ampliamento del Centro Civico per realizzazione biblioteca di quartiere: attuazione dei due patti di cittadinanza già inviati all’AC, per consentire maggiore apertura del centro civico con attività organizzate (biblioteca, emeroteca, cinema, spazio anziani, laboratori per bambini, spazio feste).
Altre richieste all’AC:
1. Viabilità: Attivazione del semaforo alla rotonda per tutto il giorno e non solo nelle ore di punta; dissuasori di velocità alla rotonda per le provenienze da S.Rocco verso S.Albino; ripristino alla rotonda della corsia di svolta a destra da Sant’Albino a via Stucchi; divieto di transito dei mezzi pesanti in via Adda (pericolo!); riduzione della velocità delle auto in tutto il quartiere (dossi, sensi unici) ed in particolare in via Guardini, Marco d’Agrate; controlli sulla sosta selvaggia nelle vie adiacenti il centro natatorio ed i campi sportivi (via Murri, Ferrucci, Alberto da Giussano) soprattutto il sabato e la domenica.  

2. Ciclabilità: completamento dei lavori sulla ciclabile di via Adda (ancora allagamenti!!!) e prosecuzione fino al Malcantone (Concorezzo); percorso ciclabile protetto in via Murri fino a via S.Albino per collegare il centro natatorio alla ciclabile sul Villoresi (da realizzare) e quindi a quella di via Adda.
3. Parco giochi via Guardini: sistemazione e arricchimento delle strutture; verifica del progetto del previsto campo da pallavolo, in collaborazione con la consulta (scelte condivise).

4. Piazzetta in via Marco d’Agrate: che fine ha fatto il progetto di riqualificazione? Urgenti almeno lo scivolo sul marciapiede davanti a Farmasalus, archetti di protezione dei pedoni dove manca il marciapiede, cartello di senso vietato.
5. Attuazione dei progetti del Bipart 2017.
6. Prolungamento delle corse dell’autobus (linea 201) nelle ore serali.
7. Car sharing
8. Casetta dell’acqua in piazza Pertini
9. Revisione dell’illuminazione pubblica in tutto il quartiere
10. Vigili davanti alla scuola Manzoni e maggiore presenza nel quartiere