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lunedì 18 febbraio 2019

LA CHIESA DI MONZA CI INVITA A "RESTARE UMANI"!

Giovanni Vergani ha condiviso un post nel gruppo: Cosa Succede In Città ... Di Monza.
1 h
Qualche settimana un amico mi scriveva un pensiero sul tema dei migranti. Tra le varie cose, diceva: “Di fronte agli avvenimenti degli ultimi tempi credo sia necessaria per tutti una presa di posizione forte, chiara ed esplicita. Non basta più rimanere in silenzio o tergiversare. In questo momento, rimanere in silenzio vuol dire essere in qualche modo complici. ... Oggi occorre avere la determinazione di dire chiaro e tondo da che parte si sta e come la si pensa. Ogni occasione è buona: a tavola, al lavoro, a scuola, all'università, con gli amici, durante una predica, durante un dibattito, ... Ma tacere no. ...”
Sono contento che ieri la Chiesa di Monza lo abbia fatto in tutte le Parrocchie, leggendo proprio durante la predica un documento molto chiaro in cui invita a “RESTARE UMANI” e a vivere scegliendo “PRIMA LE PERSONE”
Lo condivido qui, da una delle pagine delle parrocchie di Monza. Merita di essere letto, fino in fondo.
“Facciamo sentire la nostra voce ...”
Comunità Pastorale Ascensione del Signore Monza
COMUNICATO DEL CONSIGLIO PASTORALE DEL DECANATO DI MONZA
«Per essere albero che, nell’anno della siccità, non smette di produrre frutti»(Ger 17,8)
Provocati dal Vangelo di questa domenica che ci ha parlato di “beatitudine” per chi confida nel Signore e di “guai” per “chi confida in se stesso, allontanando il proprio cuore dal Signore” e di fronte al succedersi degli eventi di quest’ultimo periodo, il Consiglio Pastorale Decanale ed i preti del nostro Decanato avvertono l’urgenza di rivolgere ancora una volta l’invito a “RESTARE UMANI” ed a vivere scegliendo “PRIMA LE PERSONE”. Solo così diventeremo costruttori di vita buona, edificando, “in nome della fratellanza umana, la civiltà dell’Amore”. Solo così sapremo riconoscere lucidamente e serenamente che anche noi cristiani stiamo trascurando valori come: l’amore alla vita; la passione educativa; il desiderio di generare figli; la famiglia fondata sul sacramento del matrimonio; la sobrietà nello stile di vita per condividere con chi è nel bisogno; la vicinanza per sostenere la solitudine soprattutto degli anziani; la genialità nel mettere insieme le ricchezze materiali ed intellettuali per creare posti di lavoro e dare più stabilità alla vita di tutti. Il cappellano del nostro carcere continua a ricordarci che nei dieci anni del suo servizio in carcere “nella nostra Brianza, ricca e religiosa, ha incontrato tredici delitti di famiglia e che, in questi ultimi tempi, sono aumentati i casi di papà e mamma, costretti a denunciare i propri figli per violenze in casa”.
Non è giusto e non è saggio usare i migranti come capro espiatorio per tutti i mali. E’ cristiano vedere anche nei migranti, che vengono tra noi, esseri umani: bambini, giovani, donne e uomini che se accolti, con intelligenza e genialità creativa, diventano una risorsa, di cui, tra l’altro, abbiamo ed avremo sempre più bisogno. Auspichiamo anche che tutti i cittadini, in particolar modo i cristiani, attraverso l’esperienza di un cristianesimo vissuto, maturino un giudizio, non determinato da emotività e slogans, ma dalla fede che genera comunità cristiane capaci di testimoniare una direzione diversa e di operare nel tessuto sociale. Facciamo sentire la nostra voce di cristiani presenti in questo territorio, per ottenere leggi che, unendo accoglienza e legalità, permettano di governare il fenomeno migratorio garantendo inclusione, coesione sociale e sicurezza per tutti. Il Beato Luigi Talamoni, patrono della nostra provincia di Monza e Brianza, che in tempi non più facili dei nostri, ha alzato la sua voce profetica di cristiano per edificare un mondo più giusto e bello, ci sostenga e ci illumini nella nostra gioiosa e pacifica testimonianza del Vangelo.
il Consiglio Pastorale e i sacerdoti del Decanato di Monza