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venerdì 19 febbraio 2021

ASFALTI BRIANZA: ARROGANZA E NUOVE PROVOCAZIONI - INVITIAMO LE ISTITUZIONI AD UN SUSSULTO DI REAZIONE


Asfalti Brianza dal 2016 è indicata da un sacco di cittadini di una vasta area (che ricomprende Concorezzo, Agrate, Brugherio e Monza) come causa di un inquinamento intollerabile. Da allora partecipa a tavoli e richiede modifiche dell'autorizzazione senza mai adeguarsi alle richieste delle istituzioni e avendo ancora tutto fuori regola (come attestato dalla stessa perizia del 15/6/2020 commissionata dal Comune di Concorezzo).

La Conferenza dei Servizi per Asfalti Brianza del 30/9/2020 è stato un flop. Da parte dell'azienda mancavano i documenti necessari ed è stata rinviata...a data da destinarsi (ora sappiamo che la prossima è il 25/2/2021). Ma in realtà si trattava della Conferenza del 26/11/2019 rinviata per lo stesso motivo al 10/1/2020 e poi al 22/1/2020. Con la variabile che il 17/1/2020 Asfalti Brianza, priva dei requisiti ha un lampo di genio e "rinuncia" a questa AUA per chiedere un'AUA "più ambiziosa", mirante al raddoppio della produzione e all' uso libero della "montagna" di presunto fresato (nessuno sa cosa sia davvero) nella produzione. Ma anche qui non ha le carte necessarie e si rinvia all' 8/7/2020. Malauguratamente  mancano ancora i documenti e si rinvia al 30/9/2020. Ora la domanda è: se tu, semplice cittadino, avessi una pendenza, tipo una multa da pagare, non saresti felice di una controparte pubblica così comprensiva?

Intanto: 

Restano tuttora in vigore varie disposizioni contro l'Azienda:


  • sequestro decretato dalla Procura della Repubblica a settembre 2019 per illecita gestione dei rifiuti

  • sequestro disposto dalla Procura della Repubblica a luglio 2020 per superamento dei limiti di legge previsti per le emissioni 

  • diffida ATO MB del novembre 2019 per illecita gestione degli scarichi fognari

  • determina della Provincia di MB  del  novembre 2020 con cui si impedisce ad Asfati Brianza di trattare i rifiuti (il famoso fresato d'asfalto) e se ne dispone la cancellazione dal Registro delle aziende autorizzate.

Intanto la montagna di fresato che andava smaltita entro il 24/1/2020 resta là quasi intatta. In realtà qualche spostamento interno c'è stato e ci spiegheranno che le varie collinette apparse qua e là sono diventate...ghiaietto, ottimo da buttare nella produzione...e nei polmoni della gente.

Ora, nonostante tutto ciò (e francamente ci chiediamo come sia possibile) ci si avvia il 25/2/2021 all'ennesima seduta di Conferenza dei servizi per rispondere a nuova richiesta di AUA e per tale istanza Asfalti Brianza il 9/2/2021 ha prodotto  l'ennesima caterva di scartoffie. Tonnellate di pagine sottoscritte da agenzie pagate cui non corrisponde mai una virgola di interventi effettivi di mitigazione delle emissioni.


COSA DICE ORA ASFALTI BRIANZA (9/2/2021) 

EMISSIONI

Il 10/11/2020 sono stati fatti, per conto della Procura della Repubblica, controlli ARPA sulle emissioni. Ovviamente Asfalti Brianza parla solo di emissioni odorigene, trascurando del tutto la questione delle emissioni cancerogene. Asfalti Brianza sta volta promette una riduzione delle emissioni odorigene grazie agli ugelli nebulizzatori istallati (vedi sotto qualche osservazione più specifica in merito). Aveva già promesso invano (nel 2018 e poi nel 2019) una riduzione del 70% delle emissioni mediante ricorso a un nuovo bruciatore (istallato il 13/8/2019 grazie alla scellerata ordinanza del Sindaco Capitanio che ha proibito così ogni controllo preventivo da parte della Provincia). Il tentativo fu fallimentare ed anzi del tutto controproducente. Fioccarono 900 segnalazioni circostanziate in meno di un mese. Questa volta Asfalti Brianza si limita a promettere (bontà sua) una riduzione del 44%. Ovviamente anche questa volta lamenta che a causa del sequestro il nuovo impianto è "provvisorio" e "non a regime" e che tutto sommato le valutazioni sul suo effettivo funzionamento andranno rinviate. L'atteggiamento di Asfalti Brianza è sempre lo stesso: cominciate a darci l'autorizzazione a ripartire e poi vedremo di monitorare di tanto in tanto se gli ugelli funzionano davvero. In modo provocatorio conclude che, al limite, si potrebbe avviare la procedura degli "annusatori" prevista dalla DGR 3018.

CONVOGLIAMENTO DELLE EMISSIONI DIFFUSE

Nel corso della Conferenza dei servizi del 30/9/2020 (che ricordiamo era il prosieguo di quelle del 2019 sempre rinviate per mancanza di documentazioni adeguate) la Provincia di Monza e Brianza ha richiesto, dice Asfalti Brianza, l'installazione di "sistemi di captazione delle emissioni diffuse considerando la particolare ubicazione dell'insediamento produttivo e la presenza nell'interno di aree residenziali"
Tutti ricordiamo che la stessa Relazione Osmotech finanziata e prodotta da AB (diciamo " a propria discolpa") ammette l'emissione di sostanze cancerogene ma solo (dice) in un diametro di 500 metri. Tutti sappiamo che in realtà vi sono case a 50 metri e varie attività commerciali in un raggio di meno di100 metri. Tutti sappiamo anche che il nucleo di Rancate è li da secoli! Eppure Asfalti Brianza la mattina del 9/2/2021 ci comunica che il nuovo PGT di Concorezzo definisce (o meglio definirà perché la riunione finale si terrà la sera del 9/2/2021) l'area come produttiva per cui sono le case ad essere lì illegittimamente! Evidentemente AB ha un filo comunicativo privilegiato con la Giunta di Concorezzo che invece noi poveri cittadini non meritiamo!
In ogni caso Asfalti Brianza liquida la richiesta di effettuare questi lavori di convogliamento delle emissioni diffuse rispondendo che si tratta di una "richiesta atipica" per questo tipo di impianti. Richiesta che sarebbe giustificata solo da "particolari situazioni di rischio sanitario" che evidentemente qui, secondo Asfalti Brianza non sussistono. A sostegno delle proprie argomentazioni AB cita il Tavolo prefettizio del maggio 2020 in cui, pur ammettendo che non ci sono ancora dati forniti da ATS né dati completi, secondo l'Azienda non sarebbero emerse criticità. Altra balla colossale!
Infine Asfalti Brianza lamenta che tutte queste pretese da parte della Provincia violerebbero i principi costituzionali della libertà di impresa e della lealtà della Pubblica Amministrazione