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giovedì 25 febbraio 2021

ASFALTI BRIANZA, STAMPA LOCALE E NARRAZIONI (ISTITUZIONALI) DI PARTE

Dunque la Conferenza di servizi del 25/2/2021 ha dato parere negativo alla richiesta di nuova AUA avanzata da Asfalti Brianza. L'Azienda ha promesso ricorso al TAR e (addirittura!) una richiesta danni. Dobbiamo attendere il Verbale per dare una valutazione adeguata della vicenda e dei possibili sviluppi futuri. Di certo accogliamo con solllevo il fatto che tutti gli Enti, compreso il Comune di Concorezzo hanno espresso parere negativo. Cosa che non era scontata nonostante le macroscopiche manchevolezze dei richiedenti. Certo se la Giunta di Concorezzo avesse accettato le osservazioni di Legambiente, de La Rondine o le nostre, il nuovo PGT avrebbe derubricato l'area da industriale ad altra destinazione e ciò avrebbe impedito ad Asfalti Brianza qualsiasi azione legale...

A margine è nata sui social una piccola polemica fra qualcuno dei nostri tecnici e il giornalista di Prima Monza. Gli si è imputato un errore tecnico. Di aver parlato di Azienda che produce bitume (che è solo uno dei componenti del prodotto finale che è l'asfalto) anziché di Azienda che produce asfalto. Errore nel quale  praticamente tutti i giornalisti che hanno scritto finora di AB sono incappati.

Ne abbiamo approfittato per una risposta che cerca di spiegare alla stampa ma anche a tutti i cittadini alcuni elementi spinosi della vicenda AB che non occorre trascurare:  


da  Paolo Teruzzi a 

Simone Spreafico in  particolare ma anche a tutti gli amici giornalisti e alle persone interessate alla vicenda Asfalti Brianza. 

Porta pazienza Simone ma questa vicenda evidentemente ha esacerbato gli animi. Di certo non è responsabilità della stampa locale che in generale ha riportato in modo onesto quello che emergeva di volta in volta e che alla fine nella quasi totalità ha riportato in modo molto fedele le nostre denunce (fatta qualche eccezione per Concorezzo.org, spesso un po' troppo smaccatamente "velina" dei gemelli Capitanio) .
Il problema è che altri hanno fatto spesso delle ricostruzioni di parte e delle narrazioni poco corrette. Come ad esempio quando ci si è ripetuto (Capitanio, per non fare nomi) che le valutazioni ARPA parlavano di salubrità dell'aria al Malcantone (mentre finalmente coi controlli da noi richiesti al camino e non con inutili centraline disseminate o con "annusatori" sparsi qua e là si è rilevata subito l'emissione di benzene cancerogeno). 
O quando il sindaco Capitanio diceva di non poterci fare niente mentre la legge nel caso di aziende insalubri di prima classe affida al sindaco la tutela della salute dei cittadini senza alcun limite. 
O ancora quando l'Architetto Della Giovanna del Comune di Concorezzo e Perotti del (si fa per dire) "Comitato tutela ecc." di Concorezzo, durante il sopralluogo ARPA dicevano di non sentire inquinamento da AB e che probabilmente esso veniva da altre fonti. Cosa insinuata anche dal Vicesindaco Simone Villa di Monza durante l'Assemblea pubblica del 2/9/2019 quando già da tre anni la gente si lamentava e da due anni lui partecipava a un tavolo con l'Azienda per arrivare a mitigare l'impatto delle emissioni. O quando alla nostra domanda su chi fosse la proprietà di AB lo stesso Villa (appunto dopo due anni di tavoli con l'Azienda) rispondeva :"Per me Asfalti Brianza è Asfalti Brianza, il resto non mi interessa". E noi il giorno dopo cerchiamo su Google e "scopriamo gli altarini"... Per non parlare dell'ultima performance della consigliera leghista Musetta, eletta in consiglio comunale proprio come prima "pasionaria" della lotta contro l'inquinamento prodotto da Asfalti Brianza che in un recentissimo consiglio comunale ha avuto l'ardire di affermato che "non sono emerse criticità rispetto alle emissioni di Asfalti Brianza" e che ha detto agli ex compagni di lotta che, se proprio vogliono insistere possono metter mano al portafoglio e pagarsi un avvocato. L'unico commento adeguato andrebbe mutuato da un famoso titolo satirico de "Il Male" che omettiamo di riportare.
Ovviamente la stampa per un bel po' si è giustamente fidata di queste figure istituzionali, fino a che grazie all'accesso agli atti, alla lettura delle carte e al lavoro in Consiglio comunale della Rondine i fatti sono emersi nella loro inoppugnabile evidenza. 
Il problema è che qui ci sarebbe voluto un giornalismo d'inchiesta che purtroppo nel nostro paese immagino sia sempre più difficile da tenere in vita (e non certo per responsabilità dei singoli giornalisti!). Infatti ci sarebbe voluto tempo e denaro per alimentare una inchiesta seria su questa proprietà e su tutti i rivoli e contatti delle sue attività. Infatti al di là del "povero" Vincenzo Bianchi il padre Giancarlo ha da secoli ruoli in società molto importanti per cui Asfalti Brianza è un elemento quasi marginale. Ci sarebbe voluto un giornalismo d'inchiesta per capire cosa ci fa dentro lo stesso stabilimento la Wu Bau o un'altra cooperativa che comunque sono strettamente connesse ad AB ecc. ecc. Tutte cose che da semplici cittadini abbiamo scoperto (ma spesso non abbiamo potuto adeguatamente approfondire) grazie all'accesso agli atti, alla lettura di migliaia di pagine di scartoffie fumogene proposte alle varie Conferenze di Servizi. Quanto all'appunto sul bitume (che in realtà è solo uno dei componenti dell'asfalto; per cui AB produce asfalto e non bitume) solidarizzo con te nel senso che non essendo un tecnico anche io non lo trovo un fatto così grave. Ma evidentemente i "tecnici" hanno al loro suscettibilità che noi con formazione più umanistica non sappiamo comprendere. Buon lavoro a tutti.