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venerdì 18 dicembre 2015

ALLARME PER LA VARIANTE AL PTCP DELLA PROVINCIA DI MB


02 Dicembre 2015

VARIANTE NORMATIVA AL PTCP PROVINCIALE: ALCUNE VALUTAZIONI DEL COORDINAMENTO AMBIENTALISTA “OSSERVATORIO PTCP DI MB”

La volontà espressa dalla Provincia di Monza e Brianza di una Variante normativa al PTCP per semplificare, correggere e rendere dinamiche alcune sue parti ci obbliga ad alcune valutazioni. Abbiamo infatti l’impressione che, come prevedibile, alcuni portatori d’interesse, con le loro richieste possano e stiano esercitando pressioni affinché il PTCP venga rivisto in alcune parti normative rendendo i gradi di tutela più elastici e rispondenti alle esigenze da essi rappresentate.

Ci preoccupano molto i concetti di “dinamicità” e di “semplificazione” più volte richiamati come obiettivi da perseguire perché se non accompagnati da CHIARE norme di TUTELA, questi concetti, genericamente applicati, rischiano di indebolire e svuotare il PTCP, che ha già parti non propriamente robuste. L’ascolto delle “esigenze produttive” laddove ci si richiama alla concessione della facoltà di ampliamenti o al soddisfacimento di richieste di ricollocazioni industriali su aree anche Agricole Strategiche (AAS) o di Rete Verde (RV) è uno degli elementi che meritano un approfondimento dettagliato per le implicazioni sia occupazionali sia di consumo di suolo.

Sul punto, registriamo la volontà della Provincia di definire delle condizioni minime per gli ampliamenti produttivi anche su aree tutelate, se queste sono contigue all’azienda, con una compensazione con acquisto e cessione di altra area da vincolare. Situazione simile laddove alcune amministrazioni hanno chiesto la possibilità di dare il via libera a Ambiti di Trasformazione le cui aree ricadono in ambiti di tutela “stretta” del PTCP. In questo “scambio” è stato richiamato un generico concetto di “equivalenza di qualità” delle aree e un concetto di “bilancio di consumo di suolo negativo o invariato”.

Un approccio RISCHIOSO soprattutto perché, prima di avventurarsi su questa strada, andrebbero puntualmente ed in modo chiaro, non interpretabile, serio ed esaustivo definiti quali siano i parametri atti a garantire l’”equivalenza qualitativa” così come andrebbe fatta un'analisi di quali siano le effettive aree di previsione di trasformazione sulle quali le amministrazioni non possono o non vogliono recedere. Anche alle Aree Dismesse andrebbe dedicata una qualsivoglia norma per definire la possibilità di un utilizzo PRIORITARIO atto a mantenerne la qualifica produttiva e a consentire nuovi insediamenti della stessa natura onde evitare richieste di allocazioni su altre porzioni di territorio libere con conseguente consumo di suolo.

Positiva invece il proposito della Provincia di una progettazione e riqualificazione degli spazi aperti, soprattutto se si riesce ad accompagnarla con il mantenimento delle vocazioni lì precedentemente in essere. Ambiguo e potenzialmente rischioso il passaggio introdotto dalla Provincia di una “semplificazione” normativa sugli Ambiti di Interesse provinciale (AIP) definendo una soglia di superficie dell’AIP sotto la quale non si fanno più intese Comune/Provincia. Anche qui, può non essere sufficiente definire nella normativa “indirizzi” come contenuti minimi dei PGT.

La difficoltà di quantificare e dettagliare le compensazioni (parti del PTCP altresì già cassate dalle sentenze TAR)lascia spazio alle sole “sensibilità” degli amministratori, spesso poco in sintonia con le istanze di fermare il consumo di suolo. Bisogna invece prendere in considerazione che gli Ambiti di Interesse Provinciale (AIP) sono in parte oggetto di attenzioni perché aree ove ancora si possono pianificare previsioni edificatorie ma che sono anche (con le AAS) CORRIDOI VERDI di COLLEGAMENTO e aree di espansione o fasce di salvaguardia per i PARCHI.

Andrebbe quindi previsto nella Variante un grado di tutela più certo per tutte le zone verdi o libere da edificazione nelle immediate adiacenze dei Parchi, anche al fine di contrastare l’appetito immobiliare che vede il Parco non come bene assoluto da tutelare e ampliare ma solo come parametro utile a far crescere il valore immobiliare. Questa Variante si sta evidenziando come una scelta delicata poiché potrebbe “aprire” il livello di tutela finora previsto sugli AAS.

Inoltre gli AIP (Ambiti di Interesse provinciale) si stanno sempre più dimostrando come “l’anello critico” che rischia di essere ulteriormente indebolito dall’automatismo di sottrazione all’accordo con la Provincia qualora qualcuno ne chieda l’utilizzo per soddisfare la realizzazione di ambiti di trasformazione. Seguiremo con attenzione l’intero iter della Variante normativa al PTCP e alla Provincia chiediamo sin d’ora un confronto continuo e un’attenta e accorta valutazione che tenga conto di queste nostre preoccupazioni.

Coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP di MB


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La Provincia di MB a guida Ponti, ha deciso di far partire l'iter per una VARIANTE NORMATIVA al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Gli ambientalisti del coordinamento OSSERVATORIO PTCP, con non poca preoccupazione, comunicano le loro valutazioni.
Tutto su:

Rete Insieme ha condiviso il suo post.
Il Giorno del 4-12-015 riprende il comunicato del coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP.
Massima attenzione sulla Variante Normativa al PTCP per evitare l'apertura alle spinte dei cementificatori.


foto di Rete Insieme.
Rete Insieme
Il Giorno del 4-12-015 riprende il comunicato del coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP.
Massima attenzione sulla Variante Normativa al PTCP per evitare l'apertura alle spinte dei cementificatori.

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Alberto Colombo ha condiviso il suo post.
Il Giorno del 18-12-015 riprende le preoccupazioni degli ambientalisti della provincia di MB rispetto all'annunciata Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).
I dettagli del nostro comunicato anche su: http://sinistra-e-ambiente-meda.blogspot.it/…/gli-ambiental…
Alberto Colombo
Il Giorno del 18-12-015 riprende le preoccupazioni degli ambientalisti della provincia di MB rispetto all'annunciata Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).
I dettagli del nostro comunicato anche su: http://sinistra-e-ambiente-meda.blogspot.it/…/gli-ambiental…

lunedì 15 settembre 2014

PTCP: la strategia del cemento

DOMENICA 14 SETTEMBRE 2014

PTCP: la strategia del cemento


Tratto dal blog Sinistra e Ambiente - Meda

Contro il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) sono stati inoltrati una serie di ricorsi al TAR da parte di svariati soggetti (Confindustria, Amministrazioni Comunali, immobiliari, privati) che ritengono questo PTCP "troppo vincolante".
Ora, a distanza di tempo, il 10-09-014 i primi pronunciamenti da parte del TAR su una serie di "cause "pilota".

Nonostante il tono un poco "trionfalistico" dell'articolo de il Cittadino, dobbiamo purtroppo registrare che il già debole grado di tutela degli AIP (Ambiti di Interesse Provinciale) risulta ora ulteriormente indebolito dal pronunciamento del TAR che non ha giudicato applicabile la parte relativa alle compensazioni ambientali territoriali consistenti nella cessione di aree verdi al patrimonio pubblico da parte del costruttore interessato all'edificazione all'interno degli AIP.

Come gruppi ambientalisti (riuniti nel coordinamento Osservatorio PTCP), avevamo sempre sostenuto che gli AIP avevano tutta la titolarità per essere considerati e cartografati come AAS (Ambiti Agricoli Strategici), con vincoli maggiori e più certi di tutela ambientale.

La Provincia di Allevi preferì invece classificare queste aree creando l'acronimo degli AIP e prevedendo una connessa (e più blanda) normativa. Il TAR, ha invece confermato il diritto della Provincia di individuare nei Comuni le Aree Agricole Strategiche con annessi livelli di conservazione e tutela.

La Provincia, ancora con il Presidente Allevi e l'Assessore Crippa (che rimarranno in carica sino al 12/10/14 data delle elezioni di secondo livello per la nuova configurazione provinciale), si dimostra altresì aperturista, rimandando la discussione di singoli casi (in particolare quelli relativi alle rilocalizzazioni e agli ampliamenti industriali nelle AAS e negli AIP)  all'Osservatorio Provinciale.
Struttura questa, che sta dimostrando di lavorare con poca trasparenza e poca attenzione rispetto ai pareri espressi dal rappresentante dei gruppi ambientalisti.