SEGUI GLI AGGIORNAMENTI AUTOMATICI

LEGGI NELLE COLONNE DEL BLOG GLI AGGIORNAMENTI QUOTIDIANI SU MONZA; SU NEWS NAZIONALI E INTERNAZIONALI; SU ECOLOGIA E TUTELA AMBIENTE; SU EDUCAZIONE, LAVORO SOCIALE, CULTURA. Il meglio di un' edicola a tua disposizione! In fondo ad ogni prima pagina di aggiornamenti clicca su "altri" per vederli tutti.
Visualizzazione post con etichetta #CALENDARIO NOSTRE ATTIVITA'. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #CALENDARIO NOSTRE ATTIVITA'. Mostra tutti i post

sabato 29 agosto 2020

IL DEGRADO NON E' DI SANT'ALBINO - SEMMAI E' DELLA POLITICA


Cogliamo l'occasione di questo titolo (che trovate nell'articolo sotto) per ribadire che Sant'Albino non è affatto un luogo di degrado.
A dispetto della disattenzione totale delle Amministrazioni (e in particolare di questa che è in carica) Sant'Albino non è affatto un Bronx. Conserva ancora le caratteristiche di una piccola comunità abitata da gente decentemente socievole e decentemente attenta al proprio contesto di vita. C'è molta più sporcizia, degrado ed esplosione di criminalità in centro (cosa di cui ovviamente non gioiamo, in quanto monzesi). L'articolo in oggetto, scritto peraltro dal sempre bravo Martino Agostoni si occupa di un fatto di cronaca specifico ma il titolista, come spesso accade, ha scelto un titolo ad effetto ma fuorviante. L'ammasso di rifiuti al parcheggio della Piscina non è opera di santalbinesi, così come il contratto col gestore che tanti problemi ha dato non l'abbiamo certo definito noi. Vero che a Sant'Albino non c'è nulla e che nessuno si preoccupa di fornire alla cittadinanza alcunché. Non c'è una banca, non c'è una posta, non c'è neppure un bancomat! Non c'è un mercato rionale. I collegamenti con autobus sono scadenti  e per la verità mancano proprio qui i quattrocento metri di ciclabile per raggiungere Monza. Se si realizzasse qualcosa del genere forse la gente smetterebbe di utilizzare la ormai secolare formula:"Vado a Monza!". Del resto i santalbinesi dicono "vado a Monza" da sempre e ciò vorrà pur dire qualcosa rispetto ad un altrettanto secolare sentimento di abbandono ed emarginazione rispetto alla "grassa" Monza del centro. Quel poco che c'è a Sant'Albino nasce dalla collettività santalbinese, da iniziative personali e/o collettive, senza alcun supporto serio da parte di chi di dovere.



clicca per ingrandire l'articolo:















COSE DA FARE

Qui sotto riportiamo un cartellone del nostro Comitato che riassumeva (al 2015) le cose fatte e da fare.
Delle cose da fare per ora nulla è stato realizzato. Restano inevase le questioni "zona 30" in paese, la sempre pessima situazione della Rotonda di Viale Industrie, la sistemazione di Piazza Pertini, le aree agricole ad est di Via Adda che sulla carta sono un Parco ma che restano preda di abusivismo e degrado; il mancato collegamento di tale area agricola al Pane (Parco agricolo nord est di Vimercate); la mancanza di una biblioteca/area feste che si potrebbe realizzare di fronte alla scuola; la bonifica dell'area di Via Offelera che grazie all'impegno di Legambiente (e col contributo dei residenti di Via Caprera e nostro) è stata sottratta ad attività criminali; l'esclusione al traffico pesante di tutto il tratto che va da Malcantone a Via Offelera (come promesso dal Vicesindaco Villa su sollecitazione nostra e del Sindaco Troiano); la sistemazione della ciclabile di Via Adda e della sua segnaletica; la realizzazione del tratto di ciclabile necessario a congiungere la ciclabile Villoresi con la ciclabile di Via Adda garantendo un percorso continuo di decine e decine di chilometri; la garanzia di non rinnovare l'affitto alla CEM in Viale Industrie ed il ritorno di questa area illegittimamente occupata ad una destinazione verde e magari al Parco del Ricordo proposto da Cristina Daniotti e Antonio Ruggiero; la garanzia della delocalizzazione di Asfalti Brianza; la sistemazione dell'area fra Orto comunitario, parco giochi e parcheggio della Piscina con una vera area verde e ciclabile; ecc. ecc. ecc.
Chiediamo a tutti i santalbinesi (e sandamianesi) di prepararsi perché, nonostante l'emergenza Covid, riparta l'impegno per ottenere qualcuno di questi risultati. Di certo valuteremo i nostri amministratori dai fatti e non dalla propaganda e dalle inaugurazioni.

CQSASD












venerdì 1 maggio 2020

ASFALTI BRIANZA - IL PUNTO DAL COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO E SAN DAMIANO


Sul tema Asfalti Brianza si è sviluppato ampio dibattito. La Rondine, Vivi Concorezzo e il nostro Comitato chiedono un cambio di passo e la chiusura (almeno temporanea) della produzione.


Dopo sei anni di  inconcludenti tavoli di concertazione è inutile discutere se l'impegno del Sindaco sia credibile o meno. E' chiaro che preferiamo sempre credere nelle Istituzioni. Ma alla fine parleranno i fatti. Se assisteremo ad interventi decisi (che sono assolutamente nei poteri del Sindaco) li saluteremo con soddisfazione.
Altrimenti inviteremo tutti ad usare tutti i mezzi di pressione possibili per scongiurare un'altra estate come quella del 2019.

Per gli amministratori di Concorezzo (di tutti i colori politici), per quelli di Monza, Brugherio e Agrate e  per chi non conoscesse la questione nei dettagli forniamo qualche info rispondendo ad alcune obiezioni:


  • Obiezione: perdita posti di lavoro

Risposta: la visura camerale parla di 4 dipendenti. L'azienda risulta morosa per Il versamento dei contributi Inail e Inps. Il video de "Le Iene" (v. https://www.iene.mediaset.it/video/asfalto-asfalti-brianza-concorezzo_585147.shtml) mostra le rischiose condizioni di lavoro dei dipendenti.


  • Obiezione: perché mettere sotto accusa la produzione di asfalto?

Risposta: perché varie inchieste giornalistiche denunciano che moltissime aziende che producono asfalti sono coinvolte nel riciclaggio di rifiuti tossici. 
  • Obiezione: perché dubitare della disponibilità di questa Azienda?
Risposta: perché quella dei Bianchi non è una proprietà qualsiasi.Nelle sue varie forme societarie (Lucchini e Artoni, Edil Bianchi ecc.) ha un passato diciamo "complesso". Quantomeno le notizie reperibili in rete,  di cui ovviamente non possiamo garantire la veridicità, destano più di qualche preoccupazione :

e il Fatto Quotidiano (vedi video)
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/20/brianza-aria-nociva-dal-camino-di-unazienda-in-quattro-comuni-i-cittadini-denunciano-per-coprire-i-miasmi-utilizzato-profumo-di-cioccolato/5710551/


se avete tempo poi leggete la nostra "breve cronistoria":
vedi https://infoinrete.blogspot.com/2020/01/breve-cronistoria-della-vicenda-asfalti.html

  • Obiezione: chi può dire che Asfalti Brianza emette sostanze cancerogene?
Risposta: lo ammette l'Azienda stessa nella sua relazione, anche se sostiene che le sostanze sono nocive solo entro 500 metri. In ogni caso vi sono abitazioni e attività commerciali a 50 m. e il pozzo di Brianzacque è a 200 m. (anzi erano meno fino a che non abbiamo denunciato la violazione).
  • Obiezione: perché tutta questa premura?
Risposta: la questione si trascina da sei anni fra anomalie, inadempienze, mancata trasparenza, controlli ARPA ad impianto fermo, rinvii e irregolarità continue ecc. (vedi link a questo lavoro di documentazione fatto da noi del Comitato di quartiere S.Albino e San Damiano
https://drive.google.com/file/d/1jnsdR-7ynZEGz50AB3dvfwhyUX_a22yu/view )

  • Obiezione: perché opporsi alla produzione (sia pur ridotta come prescritto dalla Procura)?
Risposta: perché l'impianto è stato modificato senza alcuna messa a regime (quindi lavora contro qualsiasi norma di legge). Inoltre ci si dice che la produzione ridotta è consentita per favorire lo smaltimento dei rifiuti pericolosi ma lo stesso sindaco Capitanio ha appena ribadito che Asfalti Brianza non ha mai potuto e non potrà mai usare nella produzione la "montagna" di fresato che ha accumulato negli anni. Quindi non c'è alcun nesso logico tra smaltimento imposto dalla Procura (che va fatto coi camion e non con il bruciatore; smaltimento che peraltro andava completato, su ordinanza del Sindaco, entro il 24/1/2020, altra scadenza non rispettata) e produzione. Per cui la ripresa della produzione non c'entra con lo smaltimento dei rifiuti pericolosi e se questa era la sua ratio ogni giustificazione decade. 

  • Domanda: ma la "montagna" allora a cosa serve se non può esser usata (da anni) per la produzione?
Risposta: temiamo che serva a tenere l'amministrazione di Concorezzo sotto ricatto (se mi va io fallisco e voi avete un milione di euro di bonifica da pagare). Ricatto che può venire facilmente smontato purché ci si muova tempestivamente. Anche la Cassazione ha recentemente ribadito che anche in caso di fallimento e subentro di altra ditta la bonifica resta in carico alla ditta originaria (cioè, in questo caso ad Asfalti Brianza).
  • Obiezione : Perché non vi fidate dei risultati delle analisi in corso?
Perché abbiamo detto da ben prima che sarebbero state un flop (produzione ridotta, forte inquinamento da traffico e riscaldamenti con difficile "imputabilità", controlli concordati per cui un'azienda eviterà sempre di fare irregolartità ecc. ecc). In effetti, a conferma, la stampa ha già parlato di "flop" del canister (il "naso elettornico"). In questa situazione infatti pensare a "campionamenti ad personam" (uno di notte si sveglia e chiama la Polizia di Monza che esce col "canister"....) non ha senso come confermano anche le segnalazioni raccolte col nostro blog: poche unità a fronte delle 900 raccolte in un mese e poco più nell'estate del 2019 quando Asfalti Brianza ci dava dentro di brutto (e con puzze mai sentite prima) avendo il fiato sul collo delle indagini della Procura. Nei giorni precedenti infatti la Procura aveva sequestrato il "fascicolo Asfalti Brianza" presso gli uffici del Comune di Concorezzo e tutti immaginavano un imminente sopralluogo.
Inoltre, pur essendo ottimisti e dotati di buon senso delle istituzioni ci risulta difficile pensare che enti di controllo che per sei anni non hanno "cavato un ragno dal buco" possano improvvisamente mettere in discussione tutto il loro operato. Infine il risultato di analisi fatte in modo formalmente corretto ma sostanzialmente sbagliato potrebbe essere agitato dalla Azienda come un dato indiscutibile, pietra tombale per qualsiasi futura contestazione.

Datevi/diamoci da fare!




giovedì 30 aprile 2020

Asfalti Brianza, la Lega di Concorezzo spinge sull'acceleratore. E noi le rivolgiamo qualche richiesta.

Accogliamo con piacere questa comunicazione della Lega di Concorezzo. Ci permettiamo di aggiungere qualche nostro suggerimento che speriamo possa giungere, anche per loro tramite, alla istituenda commissione consiliare, al Sindaco, al Prefetto e alla Procura:

1) Ci pare di aver capito che il prosieguo della attività, a regime ridotto, sia stato autorizzato dalla Procura per consentire lo smaltimento dei rifiuti pericolosi (la gigantesca montagna di fresato di 20/30 mila metri cubi che avrebbe dovuto essere eliminata entro il 24/1/2020 (data ultima definita dalla ordinanza del Sindaco). La montagna è ancora là, praticamente intatta. Ci hanno prosperato perfino alberi ad alto fusto. Il Sindaco Capitanio nell'ultimo consiglio comunale del 2019 ha ribadito che in base all'AUA (autorizzazione unica ambientale) tuttora vigente ASFALTI BRIANZA NON HA MAI POTUTO E MAI POTRA' USARE IL FRESATO NELLA PROPRIA PRODUZIONE. Quindi la montagna non ha alcuna giustificazione se non quella di essere una sorta di "assicurazione sulla vita" per questa proprietà (la minaccia sottintesa è: in caso di fallimento chi si accolla gli oneri della bonifica?). Quindi lo smaltimento va effettuato tramite camion che portano via il materiale e non immettendolo nel ciclo prduttivo. Per cui non si capisce il nesso logico per cui per smaltire la montagna di fresato si debba autorizzare la produzione.

2) Capitolo  analisi delle emissioni
Avevamo avanzato molte riserve sui campionamenti delle emissioni concordati. D'inverno, a regime produttivo ridottissimo per stagione e mercato, con finestre ermeticamente chiuse per il freddo, con inquinamento diffuso da traffico e riscaldamento ci aspettiamo assai poco di risolutivo. In effetti la stampa ha già riportato a più riprese notizie di un "flop" del canister ("naso elettronico").
Noi da sempre chiediamo analisi dei fumi al camino con impianto a massimo regime e verifica da parte di un organo super parter come il NOE dei Carabinieri. 

Autocertificazioni. Con la Conferenza di servizi del 26/11/2019 Asfalti Brianza aveva richiesto una nuova AUA mirata (se abbiamo capito bene) soprattutto a immettere il fresato nel ciclo produttivo a caldo. Quindi non si trattava di una ricerca di soluzioni meno impattanti per la popolazione. La mancanza di documentazione adeguata ha rimandato tutto al 10/1/2020 e poi il 17/1/2020 con un vero colpo di scena l'Azienda ha rinunciato (per il momento) al rilascio della nuova AUA .
Per le informazioni di stampa e per quelle provenienti dai vari consigli comunali coinvolti (Concorezzo, Monza, Brugherio e Agrate) ci risulta che il 29/1/2019 AB avrebbe prodotto documenti integrativi che di nuovo sollecitano dubbi. Rispetto alla irregolare gestione degli scarichi fognari per cui ATO MB ha aperto tuttora una diffida contro l' Azienda, AB avrebbe risposto con una dichiarazione della ditta W.Bau (proprio la "ditta fantasma" "scoperta" all'interno della stessa area dal sopralluogo dei Carabinieri che ha preceduto il sequestro di AB) che avrebbe effettuato nel 2016 i lavori richiesti. Emerge ancora che dal 2016 a tutto oggi AB scarica "provvisoriamente" in fognatura non sua ma su proprietà esterna.
Negli stessi documenti integrativi pare che date e orari del previsto campionamento (a produzione ridotta, come già detto) vengano definite da Asfalti Brianza così come la scelta del Laboratorio che effettuerà le analisi. Immaginiamo si tratti di un Laboratorio serio ma non ci sembra la prassi più tutelante e trasparente da mettere in campo.
Pare che poi si riproduca il solito regime di sostanziale "autocertificazione" che ha portato, dal 2016 ad oggi, solo a rinvii, confusione e incertezza. Le  autorità competenti infatti dovrebbero definire nuovi limiti per le emissioni (visto che c'è un bruciatore nuovo mai messo a regime e che sono state promesse, ma mai realizzate altre misure di contenimento). A questo punto, ancora una volta, si chiederebbe ad Asfalti Brianza di commissionare una propria analisi delle emissioni! Errare è umano ma perseverare è diabolico! 
Oltretutto avendo AB rinunciato alla nuova AUA tutto questo lavoro di verifIca decade. Non vorremmo che poi queste e le altre analisi di cui abbiamo già descritto i limiti vengano usate come dati indiscutibili che pongano fine ad ogni possibile contestazione.

La dichiarazione della Lega ricorda poi l'inadeguatezza della documentazione di volta in volta prodotta dalla Azienda. A supporto di questo auspicato lavoro condiviso da tutte le forze politiche alleghiamo qui una lista cronologica e ragionata di tutti i documenti raccolti negli anni dal nostro Comitato. E' un elenco inquietante. Il Sindaco in questi giorni ha promesso agli abitanti di Rancate la delocalizzazione del "Platano fritto ". Crediamo che sia l'esempio da seguire anche per Asfalti Brianza.

link a questo lavoro di documentazione fatto da noi del Comitato di quartiere S.Albino e San Damiano. 
https://drive.google.com/file/d/1jnsdR-7ynZEGz50AB3dvfwhyUX_a22yu/view 
Sono carte che parlano da sole. Basta leggerlo per ripercorrere anni e anni di vergognosa mancanza di trasparenza e di abbandono dei cittadini.

CQSASD




Asfalti Brianza, la Lega spinge sull'acceleratore.

La questione di Asfalti Brianza è tornata in questi giorni di estrema attualità a Concorezzo. Dopo quasi due mesi di stop a causa dell’emergenza sanitaria, la ripartenza delle attività produttive concessa dal Governo post lockdown, ha riportato infatti in funzione anche l’impianto di Asfalti Brianza. Azienda che nei mesi scorsi ha causato grandi criticità con i residenti della zona per via delle sue emissioni.
Tanto è stato fatto dall’Amministrazione comunale e tanto è ancora in fase di attuazione, in particolare siamo in attesa dei risultati definitivi delle analisi sulle emissioni.
In considerazione di questa ripresa delle attività appare necessario quindi riprendere in mano quanto temporaneamente sospeso per via della pandemia.
Per questo motivo il gruppo consiliare della Lega ha già chiesto al Sindaco Capitanio un quadro aggiornato delle azioni già in campo con ARPA, ATS, Provincia, ATO e Prefettura.
Crediamo sia importante in questa fase coinvolgere tutti i Gruppi politici presenti in Consiglio Comunale per definire un’azione condivisa e coordinata per supportare la gestione di una problematica che coinvolge in modo sentito anche la nostra cittadinanza.
Nello specifico vogliamo proporre una Commissione Consiliare di monitoraggio per coordinare le azioni.
A breve proporremo anche la Convocazione della conferenza dei Capigruppo per elaborare insieme una mozione da presentare nel prossimo Consiglio Comunale in modo condiviso. In particolare chiederemo che, senza andare in contrasto con le direttive della Procura che ha previsto 5 ore e mezza di funzionamento al giorno fino a smaltimento dei rifiuti completato, l’attività dell’azienda sia concentrata nella fascia oraria a minore impatto, non più a partire dalla 23, ma ad esempio, solo nelle ore notturne.
Questa ci sembra una richiesta ragionevole e attuabile senza grossi sforzi, che però può dare un primo beneficio alla cittadinanza.
Siamo fiduciosi che, a partire da queste proposte, possa essere stabilito un dialogo costante e costruttivo con tutte le rappresentanze politiche che, vogliano portare un contributo concreto e non fare solo propaganda.
Queste azioni che andiamo a proporre sono, in buona sostanza, un andare avanti sulla linea tracciata dall’attuale amministrazione comunale quasi un anno fa. Ricordiamo infatti che fin dal suo insediamento nel Giugno 2019, sono stati creati canali di dialogo costante con tutti gli Enti coinvolti, sono stati attivati tavoli di lavoro complessi con i vari attori che hanno anche procedure e tempi di risposta propri, legati ad esempio al tipo di analisi che svolgono.
E’ fondamentale ricordare che proprio grazie a tutte queste azioni si è dato il via alla programmazione e al successivo svolgimento delle analisi al camino e nei punti di atterraggio, al monitoraggio delle falde oltre che ai controlli spinti sulle certificazioni che hanno poi portato Asfalti Brianza a rinunciare a presentare la nuova AUA. Non solo, grazie anche a questo percorso la Procura ha decretato la chiusura temporanea per la questione dei rifiuti.
Possiamo sostenere con convinzione e senza paura di essere smentiti che questa amministrazione ha utilizzato tutti gli strumenti amministrativi e politici che erano nelle sue mani per poter gestire in modo funzionale e coordinato la questione di Asfalti Brianza. Ora il percorso certamente proseguirà. Quello che chiediamo è un segnale politico in Consiglio Comunale di volontà di collaborazione tra le parti e di azione condivisa per la gestione unitaria di un problema che è del nostro territorio.

mercoledì 15 gennaio 2020

AB VA CHIUSA - UN SENTORE (AROMATIZZATO) DI IRRESPONSABILITA' DIFFUSA

Asfalti Brianza, dopo la breve tregua natalizia ha ripreso l'attività e molti se ne sono accorti. Pur nella cappa di smog che attanaglia tutta la Pianura Padana e pur essendo l'attività "ridotta e sperimentale" (ma de che?), molti riconoscono l'aroma ormai inconfondibile di Asfalti Brianza: catrame/gomma bruciati più aromi vari (cacao, cioccolato, a volte mentolo). Anche stamane segnalazioni da Sant'Albino, Cederna, Viale Libertà, centro Monza (zona stazione), Brugherio (Dorderio) ecc. ecc.  Segnalazioni che questa volta non intendiamo pubblicare  per non colludere con la furba narrazione dei controlli mediante "annusatori", "nasi elettronici", campionatori ecc.
Ci spiegano che mediante complessi algoritmi verranno localizzati i punti da monitorare. Ma se ARPA  ci ha spiegato testualmente che perfino i carotaggi in questo contesto di inquinamento diffuso e "multifattoriale" non saranno  mai attribuibili in modo incontestabile ad Asfalti Brianza ci spieghino che utilità avranno queste rilevazioni olfattometriche che in sede legale potranno essere attribuite perfino alle emissioni gassose delle mucche dei Giardini!
Continuiamo a ripetere che OCCORRONO CONTROLLI DELLE EMISSIONI NEL CAMINO  CON IMPIANTO A MASSIMO REGIME e che occorre la SUPERVISIONE DEL NOE DEI CARABINIERI perché è impensabile che tanti enti che hanno avuto parte in commedia (o nella farsa) in questi cinque anni intendano fare spontaneo harakiri ammettendo ora che ci sono stati in tutti questi anni rischi gravi per la salute.
Intanto abbiamo avanzato seri dubbi rispetto alla reale distanza del pozzo di Brianza Acque e per tutta risposta Brianza Acque non si è neppure presentata alla Conferenza dei servizi del 10/1/2019. Le abbiamo mandato una PEC per far presente (per l'ennesima volta) i nostri timori per l'inquinamento della falda.
Il Sindaco Allevi e (sua) compagnia bella, dopo un sussulto di attività con cui ha presentato (in extremis, cioè il giorno prima del sequestro) un esposto contro AB, pare che da mesi abbia spento i fari sulla questione. Forse troppo preso dalla preoccupazione dei "nomadi" all' Offelera. Offelera su cui inviteremmo tutte le autorità e i giornalisti d'inchiesta ad indagare, ma non tanto per la presenza dei nomadi. Si è appena conclusa, anche con nostro modesto contributo,  la vicenda del sequestro dell'area abusivamente trasformata in deposito TIR. Chiunque scartabelli in rete può ora trovare un documento del Gip di Varese relativo all'affaire Caianiello. Ebbene nella prima pagina compaiono una cinquantina di nomi di imprenditori di edilizia/rifiuti/asfalti per i quali si chiedono misure cautelari per irregolarità nella acquisizione di appalti. Guarda caso ci sono i nomi di due imprese dell' Offelera. E poco più oltre un'intercettazone cita il nostro buon Bianchi di AB e un'azienda che suona quasi uguale all'altra azienda fantasma del sopralluogo che ha portato al sequestro. Cioè noi conosciamo a malapena tre imprese del settore e tutte e tre risultano in qualche modo citate nell'inchiesta di cui sopra. Se tanto mi da tanto ha ragione chi pensa che vi sia una cappa di malaffare che grava su tutto il comparto in Lombardia e che presiede in qualche modo alla spartizione  degli appalti ma presumibilmente anche alla spartizione degli oneri, magari in forma di rifiuti pericolosi da smaltire.
Ovviamente un teorema così rende quasi pleonastico ipotizzare qualche collusione da parte di soggetti del mondo politico-istituzionale.
Chiediamo solo di essere smentiti, ad esempio  da una coraggiosa decisione dei nostri  Amministratori che il 23/1/2020 si pronuncino in modo chiaro per la chiusura di Asfalti Brianza.

mercoledì 4 dicembre 2019

Giovedì 5/12/2019 ore 21 - Consulta di quartiere S.Albino - venite al Centro Civico a firmare la lettera al Prefetto per seri controlli ad Asfalti Brianza

Giovedì 5/12/2019 - Consulta di quartiere  S.Albino. 
Le riunioni della Consulta sono aperte a tutti.
Ci sarà un aggiornamento sulla questione Asfalti Brianza. Venite al Centro Civico per restare informati ma anche per firmare la lettera  che il Comitato di quartiere S.Albino e San Damiano presenterà al Prefetto per imporre seri controlli ad Asfalti Brianza.

Anche se non tutti se ne sono accorti Asfalti Brianza ha ripreso a emettere fumi. Stesso impianto, nessun nuovo filtro ecc. Ora la puzza è "mitigata" dalle finestre chiuse e da additivi al cacao. Di cosa siano fatti gli additivi non si sa. Ulteriori agenti chimici mescolati alle altre sostanze cancerogene. Di certo gli additivi consentono alle Aziende tipo questa di inserire nel conglomerato bituminoso un sacco di fresato in più (fino al 100%). Cioè le aziende prendono soldi per ritirare asfalto già usato e possono rivenderlo come nuovo.

Noi chiediamo al prefetto di imporre ad ATS ed  ARPA (monitorati magari dal Nucleo Ecologico dei Carabinieri) di fare controllo dei fumi h 24 al camino con impianto a pieno regime; carotaggi almeno dall'Orto giardino comunale di Via Sardegna (ogni 50/70 metri fino all'azienda); nel perimetro dell'azienda sondaggi di suolo, sottosuolo e falda; centraline adeguate e posizionate in luoghi indicativi per tutta  l'area delle segnalazioni da  noi raccolte (circa 900 in un  mese  mezzo, per un'area assai vasta).

Alla Polizia postale chiederemo di indagare sulle segnalazioni che hano bloccato i nostri post su Facebook

VENITE A FIRMARE 



vedi lettera










martedì 3 dicembre 2019

QUALCUNO CHE NON CI AMA STA SABOTANDO I NOSTRI ACCOUNT - CONDIVIDETE TUTTO IL NOSTRO MATERIALE" GRAZIE


QUALCUNO CHE NON CI AMA STA SABOTANDO I NOSTRI ACCOUNT - CONDIVIDETE TUTTO IL NOSTRO MATERIALE SUI VOSTRI SOCIAL -  GRAZIE MILLE
CQSA

domenica 1 dicembre 2019

VENERDI' 29/11/2019 SIAMO STATI IN CONSIGLIO COMUNALE DI BRUGHERIO



Venerdì siamo stati in Consiglio comunale a Brugherio. La nostra presenza ha sollecitato una comunicazione del Sindaco Troiano, un intervento del consigliere Assi e una interrogazione del consigliere Bulzomì. Anche la consigliera Mariele Benzi ci ha ringraziato per il nostro impegno.
Il sindaco Troiano ha ricostruito le ultime vicende e ha affermato in modo reciso che la priorità non sono le molestie olfattive ma l'accertamento del rischio sanitario.
Assi ha chiesto che non ci si rassegni ai tempi della giustizia, inevitabilmente lunghi. Bulzomì ci  ha detto di voler insistere sul posizionamento delle centraline.
Grazie a tutti. 

La priorità per noi sarebbe la sospensione dell'attività dell'azienda che produce nelle stesse condizioni di prima, senza filtri adeguati, anzi utilizzando additivi che mirano a "coprire" le "puzze" con un aroma di cacao ma non hanno alcuna capacità di abbattere le emissioni cancerogene. Anzi aggiungono ulteriori componenti chimiche non note, prodotte con nanotecnologie che lo stesso Istituto Superiore della Sanità considera ancora con forti riserve.
Di certo gli additivi offrono ad Asfalti Brianza il grande vantaggio di poter aumentare esponenzialmente la quota di fresato (asfalto vecchio) da mettere nel composto. Si ricevono soldi per l'asfalto vecchio e lo si rivende come nuovo. 

SOSPENDERE E FARE SUBITO SERI ACCERTAMENTI! 



vedi qui la seduta in streaming (gli interventi su Asfalti brianza sono i primi)   http://brugherio.videoassemblea.it/dettaglio_seduta.php?id_seduta=913

venerdì 29 novembre 2019

ASFALTI BRIANZA - COSA VA FATTO SUBITO!






Quattro  questioni sostanziali: 

1) dobbiamo fare in modo che Arpa e Ats facciano analisi complete (quindi i carotaggi su largo raggio; le misurazioni al camino con impianto a massimo regime; la verifica di suolo, sottosuolo e falda almeno nel perimetro dell'azienda; centraline per tutto il raggio delle segnalazioni). 

2) stanno lavorando con l'impianto fatto a metà, con additivi ignoti  e per di più non ancora autorizzato da una nuova AUA! 

3) Il sindaco di Concorezzo deve fermare il bruciatore almeno finché non completano i lavori già concordati (filtri) e si esperiscono le verifiche sui risultati ottenuti.

4) la questione "odorigena" va rimandata ad una seconda fase, dopo che tutte le altre sono state concluse, compresa una valutazione in sede di AUA sulla opportunità della localizzazione che ovviamente è assai cambiata dal 1954, anno di insediamento della ditta originaria.


CQSA


martedì 26 novembre 2019

MERCOLEDì 27/11/2019 ALLE 20.45 CI TROVIAMO AL CONSIGLIO COMUNALE DI CONCOREZZO






Cari amici di Concorezzo e non solo Vi aspettiamo numerosi.
Il vento spesso sposta i miasmi verso altri lidi ma le sostanze cancerogene emesse (indubitabilmente) ora da Asfalti  Brianza e comunque da un'azienda insediata al Malcantone dal 1954 meritano delle verifiche e dei monitoraggi seri. Bastano controlli delle emissioni al camino e carotaggi. Quattro comuni assieme possono ben sostenere una spesa per tutelare decine di migliaia di persone.

E IL SINDACO CAPITANIO PUO' FARE PIU' DI CHIUNQUE ALTRO!





  LEGGI QUI IL PUNTO DELLA SITUAZIONE AD OGGI :https://comitatosantalbino.blogspot.com/2019/11/asfalti-brianza-la-brutta-storia-ad-oggi.html







CACAO AVVELENAO - RIPRENDIAMO LE SEGNALAZIONI!


ASFALTI BRIANZA - LA (BRUTTA) STORIA AD OGGI




L'AUA (autorizzazione unica ambientale) rilasciata ad AB nel 2016 ha autorizzato ad usare un impianto vecchissimo con filtri a manica che per definizione non possono trattenere sostanze gassose cancerogene (Idrocarburi policiclici aromatici, Aldeidi ossigenati ecc.). Sostanze cancerogene emesse per ammissione della stessa Asfalti Brianza e confermate da analisi fatte da "Le Iene". Una licenza di uccidere.
La stessa AUA era stata concessa, ci pare, senza alcuna preliminare VAS (Valutazione ambientale strategica) e senza valutare che  l'impianto urbanistico e abitativo e il quadro di inquinamento complessivo sono radicalmente mutati dal 1954 (anno di insediamento della azienda originaria).

La normativa regionale offre come strumento di contrasto alle "molestie olfattive" la DGR 3018. Strumento di per sé poco efficace in presenza, come nel nostro caso, di emissioni di sostanze cancerogene.
Il sindaco Borgonovo di Concorezzo, di fronte alle vibranti proteste da parte di cittadini di Concorezzo, Monza, Brugherio e Agrate, anziché attivare le procedure previste dalla suddetta DGR ha preferito, nel 2017, concertare con l'azienda degli interventi di mitigazione. Questo l'ha detto il  vicesindaco di MonzaVilla in assemblea pubblica il 2/8/2019. I tavoli di concertazione si sono trascinati senza utilità fino a luglio 2019. Anche questo l'ha detto Villa. Monza si è limitata inizialmente a suggerire l'attivazione delle procedure della DGR. Poi ha rapidamente rinunciato. Arpa, non essendo investita secondo le procedure della stessa DGR si è tolta fin dal 2° tavolo. ATS MB si è limitata a dire che dai dipendenti non risultavano segnalazioni di tipo sanitario. Non si sa sulla base di quali indagini. L'azienda, grazie a tecnici indicati da membri di un comitato composto da alcune persone di Concorezzo (che forse proprio ora si è sciolto) ha proposto modifiche impiantistiche di mitigazione. Il 4 Luglio 2019 il nuovo  sindaco Capitanio impegna l'azienda a svolgere questi interventi e rassicura che ad agosto i lavori verranno fatti e che il disagio dei cittadini cesserà. Da fine luglio e per tutto agosto 2019 una vasta area delle 4 cittadine (Concorezzo ma  soprattutto Agrate, Monza e Brugherio) viene ammorbata da miasmi terribili che procurano malesseri perfino a molti animali domestici. La provincia intanto si riserva di verificare ed eventualmente  autorizzare l'installazione di un nuovo bruciatore. Il 13 agosto il sindaco Capitanio emette una ordinanza che sollecita tale installazione (senza aggiungere  nulla rispetto alla necessità di adottare  filtri adeguati ed altre misure per la tutela della salute). Il nuovo bruciatore ha maggiore potenza o comunque per qualche motivo  non valutato allarga moltissimo l'area colpita dalle emissioni. Il Comitato Sant'Albino raccoglie in  un mese e mezzo 900 segnalazioni (da Torazza a Baraggia, a Triante, a Cederna, a San Damiano e fino ad Agrate e Concorezzo).
Intanto la  Procura della Repubblica indaga su Ab.
Forse (non) casualmente nei giorni antecedenti il sequestro veniamo invasi da miasmi terrificanti. Intanto le Iene fanno una incursione in azienda documentando condizioni di lavoro  a rischio. Intervistano il responsabile di ARPA MB che ammette che i  controlli sono sempre avvenuti a camino spento. Per sfortuna, dice. Inoltre attribuisce la mancanza di interventi più seri a responsabilità dei sindaci di Concorezzo (quello nuovo, dice, non lo conosco neppure). Le analisi de "Le Iene"" confermano che vi sono emissioni cancerogene con concentrazioni assai più elevate di quanto contenuto nella relazione autoprodotta da AB a marzo del 2018.
La procura sequestra l'impianto (25/9/2019) per stoccaggio illecito di rifiuti. Durante il sopralluogo ordinato dalla Procura prima del sequestro, voci riportano che siano stati trovati rifiuti non pericolosi e pericolosi stoccati in modo non adeguato e del percolato nei pozzetti. Rispetto ai  quattro dipendenti scritti sulla visura camerale di AB vengono trovate una decina di persone e una "azienda fantasma" collocata negli stessi spazi di AB.
Per inciso, sempre da visura camerale, AB risulta avere un capitale sociale di soli 10.000 euro e 4 soli dipendenti. In compenso da un DURC che anonimi ci hanno recapitato nella posta abbiamo rilevato che ha 117.00 euro circa di debiti con INPS e 34.000 circa con Inail (mancato versamento contributi) per cui dovrebbe risultare fallita secondo le nuove normative.
La Procura dispone che i rifiuti vengano smaltiti e "caratterizzati" e che si ripristini una situazione coerente con i dettami dell' AUA. Rispetto alla caratterizzazione sappiamo solo che il sindaco Capitanio ha affermato che una prima analisi fatta da un laboratorio di Brescia (ma non abbiamo maggiori dettagli su modi, quantitativi e percentuali) avrebbe rassicurato rispetto alla pericolosità.
Secondo le indicazioni della Procura lo smaltimento da parte dell'azienda andrebbe monitorato 24 ore su 24 dai vigili di Concorezzo ma ciò non avviene e ci si limita ad imporre ad AB di segnalare e registrare gli orari di smaltimento. In quegli orari i vigili si impegnano a fare dei controlli a campione. Una procedura di scarsa garanzia.
Intanto l'azienda chiede di poter riprendere il lavoro e "promette" una mitigazione dell'impatto odorigeno mediante additivi. Tecnici, pare, corroborano la tesi e l'azienda riapre sia pure a regime ridotto (di notte, così le attività rischiano di esere ancor meno trasparenti e monitorabili). La riapertura è in qualche modo appoggiata dalle Amministrazioni che nel frattempo sono convenute tutte sull'idea di attivare le procedure della DGR 3018 ed il lavoro degli "annusatori". Alcune lo fanno in buona fede. Altre strumentalmente. L'avvio delle procedure e degli annusatori impone infatti la ripresa della produzione. Così il  Procuratore delibera la riapertura e AB ora emette alle stesse condizioni di prima (con filtri inadeguati) le stesse sostanze di prima. Anzi una variabile è data dagli additivi che se "mascherano" le puzze (infatti da  stamattina un sacco di gente segnala un diffuso odore simile al cacao) consentono di utilizzare al 100% fresato riciclato  che nella prassi senza additivi non può superare il 20% del  composto. Inoltre sulla nocività di tali additivi l'Istituto Superiore di Sanità mantiene forti riserve. Potremmo avere aggiunto ulteriori porcherie. 
Unico impegno che potrebbe avere un segno positivo è che dal gennaio prossimo L'AUA forse non verrà più confermata (come finora) sulla base di autocertificazioni ma con un regime di controlli più serio.

Oggi (26/11/19) è stata convocata la Conferenza di servizi per la revisione dell'AUA sulle proposte di modifiche impiantistiche fatte da Ab. I protagonisti sono Provincia, Arpa, Ats, Ato , sindaco di Concorezzo e Vincenzo Bianchi, proprietario di AB. I sindaci di Monza, Brugherio e Agrate sono invitati solo come uditori.
La seduta del Consiglio comunale di Monza di ieri ha palesato che dal Comune di Monza ci possiamo aspettare solo una formale adesione alle procedure della DGR 3018. Procedure che a questo punto possono essere usate come arma di distrazione di massa. Infatti AB lavora intensivamente solo col caldo. Ora le finestre sono chiuse e le emissioni odorano di cacao. Le segnalazioni diverranno poche ed attribuibili a qualche pasticceria.
Del risultato della Conferenza dei servizi non sappiamo molto. Sappiamo che il buon Vincenzo Bianchi non si è presentato di persona. Non eravamo troppo ottimisti. Sembra che non si sia concluso molto e rinviato per ulteriori valutazioni tecniche al 10 gennaio 2020. Intanto però l'attività e le emissioni proseguono (legittimati).

Ieri il cosigliere comunale Mariani di Grande Nord ha osservato che per l'apertura di qualsiasi nuova attività manifatturiera anche piccolissima è necessario fare dei carotaggi per verificare se l'area va bonificata. Egidio Longoni del PD ha detto che in ogni caso la spesa dei controlli può essere suddivisa per i quattro comuni.
Oltretutto la legge afferma che chi inquina paga. Per cui evitiamo che i falliti poi se ne vadano lasciando a carico della collettività le spese ben più gravose di una bonifica!
Anzi, visti i precedenti di taluni personaggi in gioco, qualcuno ipotizza già che con contributi pubblici e promessi investimenti con pagamenti a futura memoria ci si possa trovare con un impianto rinnovato ma con una società che si dichiara (ipotizziamo da gennaio) fallita. Resterebbe però una montagna di fresato da smaltire a carico del Comune. A questo punto miracolosamente potrebbe farsi avanti una nuova società "araba fenice" pronta a rilevare il tutto ben  rinnovato ma ovviamente ad un prezzo assai ribassato. Ma chi teme ciò evidentemente è un malfidente.


A noi sembrerebbe più logico sospendere l'attività almeno fino al 10 gennaio Ma quantomeno si dia il via a un monitoraggio serio. Basterebbero controlli delle emissioni al camino, carotaggi per almeno un chilometro lungo la linea del vento (almeno fin all'Orto giardino condiviso del Comune di Monza i cui partecipanti chiedono controlli a gran voce), monitoraggi del sottosuolo e della falda almeno nel perimetro dell'azienda.
Stiamo anche valutando di passare alle denunce per gli amministratori che non tutelano la salute dei cittadini.

A QUESTO PUNTO CONFIDIAMO FORTEMENTE NEL PREFETTO CHE PER PRIMO, DOPO CINQUE ANNI DI CHIACCHIERE,  HA CHIESTO AD ATS ED ARPA CHE FORNISCANO RAPIDAMENTE UN SERIO PROGETTO DI LAVORO.


CQSA



lunedì 25 novembre 2019

OGGI ALLE 18.30 IN CONSIGLIO A MONZA E ALLE 21 ASSEMBLEA PUBBLICA A S.ALBINO - LE NOSTRE RICHIESTE PER ASFALTI BRIANZA

OGGI TUTTI ALLE 18.30 IN CONSIGLIO  COMUNALE A MONZA E ALLE 21 ASSEMBLEA PUBBLICA A S.ALBINO - LE NOSTRE RICHIESTE PER ASFALTI BRIANZA


ecco la  nostra lettera (già inoltrata)

Sindaco di Concorezzo, Monza, Brugherio, Agrate Brianza
Monza, 25 novembre 2019

Gentili Amministratori,
in vista della Conferenza di Servizi avente a oggetto l’autorizzazione unica ambientale (AUA) rilasciata alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l.  Vi chiediamo di:

1.
Revocare l’autorizzazione della Ditta Asfalti Brianza presso il sito di Via per Imbersago 134/2 a Concorezzo, in quanto avente ad oggetto attività produttiva classificata come Insalubre di Prima Classe e perciò incompatibile con la presenza di centri abitati a meno di 500 m dagli impianti di produzione (il quartiere di Rancate - Concorezzo è a soli 100 m.) e dagli Orti Cittadini del Comune di Monza e di almeno 30 scuole di ogni ordine e grado nel raggio di 3 km. Sosteniamo la presente richiesta in virtù di due pronunce: Consiglio di Stato (n. 4588 del 10/09/2014) e TAR del Piemonte. La prima afferma il principio di precauzione per cui a prescindere dal rispetto dei limiti inquinanti previsti dalla normativa sulle emissioni atmosferiche se, sulla base di adeguata documentazione scientifica, si dimostra persistere un probabile rischio sanitario per i cittadini residenti, l’autorità competente può negare l’autorizzazione o revocarla in fase di revisione/adeguamento o imporre prescrizioni che eliminino il problema delle emissioni odorigene. Il TAR Piemonte va oltre sostenendo che il principio di precauzione implica l’esistenza di un rischio potenziale per la salute e l’ambiente, ma non richiede l’esistenza di evidenze scientifiche.
A parte miasmi e puzze già ampiamente denunciate da parte dei cittadini in molte riprese, ci preme sottolineare la preoccupazione per la nostra salute. Qui di seguito facciamo presente il perché, basandoci su dati reali, rilievi e servizi pubblici andati in onda su televisioni Nazionali.
Partiamo dal presupposto che anche Osmotech, la società che ha svolto le analisi per conto di Asfalti Brianza (rapporto del Febb 2018) riscontrava sostanze cancerogene di tipo 1 nelle emissioni all’uscita del camino dell’Azienda Asfalti Brianza durante il campionamento eseguito (Idrocarburi Aromatici soprattutto benzene e derivati, Ossigenati aldeidi etc). Qui di seguito l’elenco delle famiglie di sostanze preso dal campionamento fatto dall’ente certificante:



























Infatti la conclusione di Osmotech è che l’aria dovrebbe essere diluita 756 volte, quindi ipotizzabile non nociva oltre i 500 mt (ragionevole supporre) – Hazard Index 756, riportiamo qui di seguito esattamente quanto riportato da Osmotech:




Da qui con sicurezza si può dire che tutti gli abitanti dell’area compresa in questo raggio (500 m) di sicuro respirano sostanze cancerogene e molto pericolose per la loro salute (Idrocarburi aromatici e ossigenati aldeidi).
Riportiamo estrapolando dal report del Febbraio 2018 le sostanze di queste famiglie individuate proprio dall’ente preposto alle analisi:












2.
Dare evidenza delle ragioni che hanno portato il Comune di Concorezzo ad autorizzare la sostituzione del bruciatore e la messa in produzione dello stesso, prima che l’azienda provvedesse a installare il sistema di aspirazione e captazione delle emissioni cancerogene.
Chiaramente come tutti sanno (compresi Arpa e ATS) un filtro a manica (tessuto) ivi compreso quello installato dall’azienda Asfalti Brianza (FWA 18), può trattare solo la parte solida ma non può trattare la parte Gassosa (COVT, che comprendono anche IPA volatili e ossigenati Aldeidi, entrambi parte integrante)
Il servizio delle Iene “vivere respirando asfalto” trasmesso il 12 Novembre u.s., ha portato chiaramente allo scoperto questi dati parlando anche espressamente di rilevazioni (Dr Ruprecht Consulente Istituto Tumori di Milano), intercettate dal 2 al 14 settembre 2019, di cancerogeni ed espressamente di IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici). Dalle centraline da loro piazzate si evinceva che c’erano picchi di emissioni (cancerogene) molto importanti attribuibili in alcuni casi con probabilità, in altri con certezza, all’azienda Asfalti Brianza.
Nel servizio andato in onda, una delle cose più inquietanti è stata l’ammissione da parte di Arpa che diceva che quando i preposti dell’Ente uscivano per fare rilevazioni, il camino dell’azienda era sempre spento! Inoltre, la risposta all’inviato de le Iene del Funzionario Arpa Dott. Maierna (Resp. Controllo Arpa Monza) riferita alle sostanze pericolose (cancerogene) citava esattamente: “Per quanto ne so io bisognerebbe abbattere queste sostanze, con il bruciatore che hanno messo sicuramente questo non avviene”. Quindi anche lui è consapevole del fatto che le sostanze volatili COV, che comprendono anche IPA volatili (idrocarburi policiclici Aromatici) e ossigenati aldeidi, debbano essere “abbattute”(e quindi trattate), sicuramente questo non può avvenire con un bruciatore nuovo e nemmeno con il filtro a manica attualmente installato nell’impianto.
Aggiungiamo inoltre che se il nuovo bruciatore installato fosse più potente del precedente (ci stiamo informando), è ovvio che le quantità di COVT (IPA volatili e aldeidi compresi) emessi in atmosfera aumenterebbe considerevolmente, visto che non viene trattata la parte “gassosa” (ovvero i VOC ivi compresi composti come IPA volatili  e Ossigenati Aldeidi), di conseguenza si modificherebbe la condizione iniziale verificata ovvero l’Indice di Nocività e tutto ciò che conseguentemente comporta (se l’aria deve essere più diluita di 756 volte, i 500 mt di raggio citati nel report Osmotech, ovviamente non basterebbero più).
Il come si debba abbattere (trattare) la parte gassosa (COV), lo sa chiunque faccia il lavoro di controllo degli aspetti inerenti a “Salute e Sicurezza”, ciò che ci domandiamo è perché nessuno ha mai fatto presente una cosa così importante per la salute dei cittadini. Gli acronimi ARPA e ATS stanno per “Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale” e “Agenzia di Tutela della Salute”, quindi siamo convinti che questi concetti siano per questi enti perfettamente conosciuti, quindi la domanda è: “perché nessuno ha mai sollevato il problema?”
In conseguenza del dissequestro dell’azienda, ribadiamo la necessità di installare centraline per rilevare le emissioni in atmosfera, di svolgere una valutazione di impatto ambientale strategico, vista la presenza di abitazioni a ridosso dell’impianto e di predisporre controlli periodici (come minimo su base mensile) da parte degli enti competenti.
3.
Verificare la presenza di sostanze cancerogene nel suolo e nella falda nel perimetro dell’area occupata dall’azienda, attraverso carotaggi e prelievi delle acque.
4.
Chiedere a ATS un esame epidemiologico dell’area per verificare gli impatti delle emissioni cancerogene sulla salute dei cittadini, trattandosi di attività in essere da decenni.
5.
Chiediamo che le amministrazioni comunali, in nome e per conto dei cittadini che rappresentano, si costituiscano parte civile nel procedimento penale a carico di AB, per il risarcimento del danno ambientale ovvero alla salute."



6.
Così come ricevuto in forma anonima, trasmettiamo copia del DURC di Asfalti Brianza da cui si evince un’irregolarità contributiva nei confronti dell’INPS pari a 117000 Euro e 34000 Euro nei confronti dell’INAIL.
Rimaniamo in attesa di un Vostro riscontro e sollecitiamo l’organizzazione di un’Assemblea Pubblica per rendere conto ai cittadini dei comuni coinvolti delle azioni e delle decisioni prese.

Distinti saluti,
Il Comitato SASD

domenica 24 novembre 2019

ASFALTI BRIANZA: PARLIAMO DI RISCHIO CANCEROGENO, NON DI MOLESTIE OLFATTIVE!|

Risposta ai punti del sindaco Capitanio


QUESTIONE SANITARIA 
Che le emissioni siano cancerogene lo ammette la stessa azienda nella propria relazione. Le analisi delle Iene confermano ed anzi rilevano picchi molto più elevati. Le prime segnalazioni sono del 2014. Cinque anni buttati.
Finalmente il Prefetto sembra voler porre fine a queste pantomime.  

MOLESTIE OLFATTIVE
La tematica è stata usata finora come un'arma di distrazione di massa, per parlare di "puzze"anziché di cancro.  Già fatte senza alcun esito utile negli anni scorsi. Ora si mira anche ad una assemblea per indicare i segnalatori solo a Concorezzo da dove, per motivi legati alla metereologia, provengono pochissime segnalazioni. Inoltre la procedura andava avviata d'estate con la produzione al massimo e col camino che ci avvelenava senza pietà, non d'inverno con produzione di asfalti fisiologicamente ridotta al minimo e le finestre ben chiuse!
Inoltre è necessario fare ben altre indagini su suolo, sottosuolo e falda. Indagini sul percolato e carotaggi sulla linea del vento per un raggio molto ampio. CI APPELLIAMO AL PREFETTO! 


SMALTIMENTO RIFIUTI
Lo  smaltimento e la caratterizzazione dei rifiuti doveva essere sorvegliata 24 h su 24. Così non è stato. 
Poi si parla di ripristino (cioè spazzare il cortile) mentre occorrerebbe valutare inquinamento prodotto e avviare bonifica. 

INTERVENTI ALL'IMPIANTO
Ad oggi l'unico intervento fatto è il bruciatore nuovo, più potente, che ha prodotto un raggio di inquinamento assai più ampio (vedi segnalazioni dai confini con Cologno, da Brugherio, Cederna, San Donato e perfino da Triante). L'Azienda con cui le Istituzioni continuano a dialogare con grande disponibilità è sempre inadempiente e in ritardo. Non si sarebbe potuto usare il tempo del sequestro per completare gli interventi? Per poi valutarne l'esito e solo dopo,eventualmente riaprire? 
E poi chi e a che titolo ha proposto tali modifiche? E chi ne ha avuto notizie dettagliate? 

CQSA 


BASTA CON ASFALTI BRIANZA! LUNEDI 25/11 ALLE 18.30 TUTTI IN CONSIGLIO COMUNALE A MONZA E POI ALLE 21 ASSEMBLEA PUBBLICA A SANT'ALBINO

















RISPOSTE DA ALLEVI, SASSOLI, VILLA  
NON PERVENUTE
MUOVIAMOCI NOI!
NON MANCATE! IN QUESTI GIORNI SI DECIDE SE FARCI AVVELENARE DI NUOVO NEI PROSSIMI MESI E NEI PROSSIMI ANNI! 

DICIAMO NO!

LUNEDI 25/11 ALLE 18.30 TUTTI IN CONSIGLIO COMUNALE A MONZA E POI ALLE 21 ASSEMBLEA PUBBLICA A  SANT'ALBINO C/O CENTRO CIVICO - VIA MAMELI

sabato 23 novembre 2019

ASFALTI BRIANZA - DOPO ANNI DI CHIACCHERE CONFIDIAMO NEL PREFETTO

La nota del Sindaco Capitanio 

"Asfalti Brianza - le prossime tappe" 

QUESTIONE SANITARIA
Le emissioni sono cancerogene o no ? La risposta a questa domanda (che è la questione prioritaria) avrà a breve una risposta UFFICIALE e FORMALE. Dopo l'incontro con il Prefetto di Monza e Brianza, è stato preso un impegno preciso da parte di ARPA e ATS per presentare entro una settimana un piano di lavoro che a stretto giro formalizzerà una valutazione sui dati raccolti (compresa la relazione consegnata dalla redazione delle Iene che è stata acquisita e consegnata a tutti i soggetti coinvolti).

MOLESTIE OLFATTIVE
Su questo tema, è già stato incassato il parere favorevole dei Comuni di Monza, Agrate e Brugherio a far partire la procedura prevista alla DGR 3018. Ruolo fondamentale sarà quello dei cittadini che si proporranno come segnalatori ufficiali per compilare e consegnare con costanza le segnalazioni di eventuali problemi odorigeni. L'assemblea pubblica, previa verifica il 26/11 con Arpa, Ats e Provincia, dovrebbe essere convocata la prima settimana di Dicembre.

SMALTIMENTO RIFIUTI
La procedura di smaltimento dei rifiuti è in corso, monitorata da Polizia Locale e Arma dei Carabinieri. Il processo dovrebbe concludersi entro fine Gennaio con il ripristino dell'area nelle condizioni previste dall'autorizzazione unica ambientale.

INTERVENTI ALL'IMPIANTO
Il 26/11 discuteremo in Provincia gli ultimo interventi previsti sull'impianto (cappa e copertura) e gli impatti sull'autorizzazione rilasciata all'azienda.

C'è tanto lavoro da fare, c'è la volontà di ascoltare le proposte e le segnalazioni dei cittadini. Le polemiche sterili di chi non vuole collaborare ma solo creare tensione verranno lasciate alle spalle.

Mauro Capitanio



                                               breve commento del Comitato :


QUESTIONE SANITARIA 
Che le emissioni siano cancerogene lo ammette la stessa azienda nella propria relazione. Le analisi delle Iene confermano ed anzi rilevano picchi molto più elevati. Le prime segnalazioni sono del 2014. Cinque anni buttati.
Finalmente il Prefetto sembra voler porre fine a queste pantomime.  

MOLESTIE OLFATTIVE
La tematica è stata usata finora come un'arma di distrazione di massa, per parlare di "puzze"anziché di cancro.  Già fatte senza alcun esito utile negli anni scorsi. Ora si mira anche ad una assemblea per indicare i segnalatori solo a Concorezzo da dove, per motivi legati alla metereologia, provengono pochissime segnalazioni. Inoltre la procedura andava avviata d'estate con la produzione al massimo e col camino che ci avvelenava senza pietà, non d'inverno con produzione di asfalti fisiologicamente ridotta al minimo e le finestre ben chiuse!

SMALTIMENTO RIFIUTI
Lo  smaltimento e la caratterizzazione dei rifiuti doveva essere sorvegliata 24 h su 24. Così non è stato. Poi si parla di ripristino mentre occorrerebbe valutare inquinamento prodotto e avviare bonifica. 

INTERVENTI ALL'IMPIANTO
Ad oggi l'unico intervento fatto è il bruciatore nuovo, più potente, che ha prodotto un raggio di inquinamento assai più ampio (vedi segnalazioni dai confini con Cologno, da Brugherio, Cederna, San Donato e perfino da Triante). L'Azienda con cui le Istituzioni continuano a dialogare con grande disponibilità è sempre inadempiente e in ritardo. Non si sarebbe potuto usare il tempo del sequestro per completare gli interventi? Per poi valutarne l'esito e solo dopo,eventualmente riaprire? 
E poi chi e a che titolo ha proposto tali modifiche? E chi ne ha avuto notizie dettagliate? 





BASTA CON ASFALTI BRIANZA! LUNEDI 25/11 ALLE 18.30 TUTTI IN CONSIGLIO COMUNALE A MONZA E POI ALLE 21 ASSEMBLEA PUBBLICA A SANT'ALBINO














RISPOSTE DA ALLEVI, SASSOLI, VILLA  NON PERVENUTE
MUOVIAMOCI NOI!
NON MANCATE! IN QUESTI GIORNI SI DECIDE SE FARCI AVVELENARE DI NUOVO NEI PROSSIMI MESI E NEI PROSSIMI ANNI! 

DICIAMO NO!

LUNEDI 25/11 ALLE 18.30 TUTTI IN CONSIGLIO COMUNALE A MONZA E POI ALLE 21 ASSEMBLEA PUBBLICA A  SANT'ALBINO C/O CENTRO CIVICO - VIA MAMELI






giovedì 21 novembre 2019

ASFALTI BRIANZA - APPELLO AI SINDACI

Comitato Di Quartiere S.Albino Monza 


APPELLO AI SINDACI: ASFALTI BRIANZA VA CHIUSA!
a Dario Allevi, Mauro Capitanio, Simone Sironi, Marco Troiano

Vi sollecitiamo a tutelare la nostra salute. Asfalti Brianza è un'azienda non affidabile (vedi rassegna stampa che riguarda i suoi proprietari e che ognuno di Voi può trovare in Internet). Abbiamo motivi fondati per chiederVi di approfondire l'analisi della correttezza amministrativa e valutare le risultanze del sopralluogo che ha preceduto il sequestro. E’ stata fatta una VAS (Valutazione ambientale strategica) prima della concessione dell’AUA (Autorizzazione unica ambientale?). Altrimenti va fatta e l’AUA va modificata. Quanto al danno occupazionale paventato da alcuni la visura camerale dice che AB ha solo 4 dipendenti, esposti a condizioni di lavoro a rischio (vedi servizio de “Le Iene”). Quattro persone facilmente ricollocabili a fronte di danni alla salute di intere città.

AB emette sostanze cancerogene (lo dice la loro stessa relazione). La cosa è confermata dalla analisi de “Le Iene”. 

AB ha disatteso molti degli accordi assunti ai tavoli "di dialogo". Le modifiche impiantistiche hanno solo potenziato le emissioni e ampliato di molto il raggio dell'inquinamento. Raggio che comprende Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio. Lo stesso dirigente di Arpa ha dichiarato a “Le Iene” che queste modifiche non risolveranno il problema dell'inquinamento. 

Nessuna riapertura è tollerabile senza preventivo intervento di ATS.
IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e COV (Composti organici volatili) sono cancerogeni e si depositano nel terreno. 
Arpa deve realizzare carotaggi lungo la linea del vento, analisi di emissioni al camino in piena attività, analisi di suolo, sottosuolo e falda dentro l'azienda e in tutto il raggio delle segnalazioni da noi raccolte (900 in un mese e mezzo). Le normative in materia di inquinamento sono sicuramente inadeguate ma l'applicazione dei protocolli della sola D.G.R.. 3018 rischia di focalizzare l'attenzione solo sulle "puzze" senza un'analisi chimica adeguata delle sostanze emesse.

ATS va impegnata anche in una seria analisi epidemiologica delle zone sottoposte da anni ad inquinamento. 
Voi siete i garanti della salute di decine e decine di migliaia di vostri cittadini, compresi bambini, anziani, donne incinte. Confidiamo in un vostro intervento di tutela.

                                        
 
                           I vostri cittadini


Riferimento : Comitati di quartiere S. Albino e San Damiano – mail: cqsantalbino@yahoo.it


sul blog compila il modulo per le segnalazioni