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sabato 31 ottobre 2020

ASFALTI BRIANZA VA CHIUSA - BASTA LEGGERE LE CARTE PER CAPIRE CHE E' L'UNICA SOLUZIONE LEGITTIMA








Le tecniche di manipolazione della comunicazione sono varie e complesse. Ad esempio si può mettere nell'ombra un particolare molto inquietante come le emissioni cancerogene di Asfalti Brianza e portare tutta l'attenzione mediatica su dati generici riguardanti la salubrità dell'aria nella zona di Concorezzo raffrontata con quella (già peraltro inquinatissima) del resto della Lombardia. Alla luce della documentazione riportata sotto chi mira a sminuire i rischi per la salute di migliaia di cittadini è veramente disonesto.

Qualche premessa:

  • Asfalti Brianza appartiene ad una proprietà la cui affidabilità o meglio le cui "gesta" potete tutti trovare nel web (basta che lo vogliate, googolando: interdittiva antimafia Lucchini & Artoni, condanna Vincenzo Bianchi, Lucchini & Artoni, Santa Giulia, proteste cittadini di Segrate, sequestro discarica Lucchini & Artoni, Edil Bianchi, Gip Mascarino e Intercettazioni Caianiello a pag. 55 - 56 ecc. ecc.).
  • Asfalti Brianza è azienda insalubre di Prima Classe e non può stare dove ora si trova. (vedi Verbale Conferenza Servizi del 30/9 qui sotto) 





























































Anche la Relazione Tecnica del 15/6/2020 commissionata dal Comune di Concorezzo precisa che un'azienda insalubre di 1^ classe non può stare in un abitato (salvo rigide condizioni di controllo e monitoraggio qui del tutto disattese).
v. qui sotto: 























































Asfalti Brianza emette sostanze nocive e potenzialmente cancerogene, specie benzene. Lo dice chiaramente anche la relazione Osmotech (vedi qui sotto) commissionata dalla stessa azienda, nella quale si cerca poi di ridurre a 500 m. di raggio l' area a rischio, laddove però le prime abitazioni distano solo 50 metri!





























  • Che le emissioni siano potenzialmente cancerogene lo ribadisce la Perizia che il Comune di Concorezzo ha commissionato ad una azienda certificatrice (per poi incomprensibilmente "secretarla"). La perizia (15/6/2020) tra le altre cose conferma che:
1) Sul piano impiantistico e dell'AUA (autorizzazione unica ambientale) ASFALTI BRIANZA non ha nulla in regola (diffida ATO ancora aperta x illeciti scarichi fognari; primo sequestro per irregolarità nella gestione rifiuti; secondo sequestro, tuttora vigente,  per irregolarità nelle emissioni; irregolarità impianti; nastro trasportatore non autorizzato; mancanza di allarmi di sicurezza; mancata tenuta registri manuntenzioni impianto aspirazione fumi ecc. ecc.). La perizia indica per molte irregolarità le sanzioni previste dalla legge e spesso si parla di possibili pene detentive (fino a 6 anni!). La perizia rileva anche che molte di queste irregolarità sono state rilevate (e mai sanate) da anni.

2) ASFALTI BRIANZA E' UN'AZIENDA INSALUBRE DI PRIMA CLASSE CHE NON PUO' STARE NEI CENTRI ABITATI  (salvo controlli costanti e rigidissimi qui tutti disattesi).

3) Anche le mutatissime condizioni urbanistiche ecc. (che, per inciso, avrebbero richiesto una VIA, valutazione di impatto ambientale, che invece non c'è stata) ne suggerirebbero la DELOCALIZZAZIONE. 

4) LE SUE EMISSIONI (SPECIE BENZENE) SONO CANCEROGENE  E SICURAMENTE CI SONO RISCHI PER LA SALUTE PER GLI ABITANTI DELLE ZONE CIRCOSTANTI. 
Dati già ampiamente noti e presenti nella relazione Osmotech (vedi sopra) presentata dall'Azienda stessa e nelle analisi commissionate dalla Iene.
Lo stesso sindaco di Concorezzo Capitanio peraltro ha detto che le relazioni di medici di base e pediatri della zona segnalano "decine se non centinaia di casi di malesseri" collegabili alle emissioni di Asfalti Brianza. (vedi qui https://www.pdmonza.org/attualita/4963-asfalti-brianza-il-comitato-sant-albino-protesta-davanti-alla-sede.html)

  • Le emissioni potenzialmente cancerogene sono confermate anche dalle analisi fatte effettuare dalla trasmissione televisiva "Le Iene" (29/11/2019). Alessandro De Giuseppe, la Iena, per fare chiarezza in questa vicenda ha voluto misurare la qualità dell’aria attorno all’azienda. È emerso che ci sono dei picchi che risultano cancerogeni”, spiega Alberto Ruprecht, consulente dell’istituto Tumori di Milano

  link: (clicca qui per il primo servizio).


Il superamento delle emissioni di BENZENE è stato rilevato il 30/6/2020 da ARPA stessa. 

Basta leggere questo breve stralcio della Relazione ARPA (Allegato 2b- pag. 29).

                             ⬇️

clicca sull'immagine sotto per ingrandirla



Alla luce di questi dati rilevati da ARPA la Procura della Repubblica ha proceduto a un secondo sequestro (non più solo per illegittima gestione rifiuti ma questa volta per emissioni illecite).
A seguito di queste rilevazioni inquietanti ARPA, nella sua relazione conclude anche che l'Azienda dovrà trattare le emissioni in modo che esse rientrino nei parametri previsti dall'AUA oltre a prevedere il contenimento e il trattamento delle emissioni diffuse. Ricordiamo che la Perizia del Comune aveva segnalato la presenza di condotti non previsti da AUA che senza alcun trattamento portano al camino fumi provenienti dal miscelatore e dall'area di carico e scarico!
L'Allegato 2 b e la Relazione ARPA tutta (quella dove c'è la firma finale) confermano che AB ha costantemente splafonato i limiti previsti dall' AUA e che sono state trovate sostanze CMIR (cancerogene, mutagene ecc. tra cui il benzene).
Quindi ora AB dovrà trattare la parte delle emissioni gassose perché le stesse rientrino nei parametri stabiliti, oltre a convogliare le emissioni diffuse. Inoltre l'azienda DEVE tenere il registro delle manutenzioni dell'impianto aspirante....(la perizia del Comune di Concorezzo dice che per tale mancanza la pena è il carcere). Tutto ciò non è poco! 
Nella relazione ARPA v’è anche una testimonianza di fumi acri provenienti dall’impianto rilevati dal Caposquadra dei VVFF in data 2 luglio 2020.

inoltre, come ha sempre fatto durante i tre anni di tavoli promossi dal Comune di Concorezzo ARPA ha ribadito che le emissioni odorigene rimandano sicuramente a questioni sanitarie che però vanno prese in carico dall’ente preposto (ATS).
Nel verbale della Conferenza dei servizi del 30/9/2020 (poi rinviata per la solita inadeguata documentazione prodotta da AB) ATS osserva (finalmente; noi lo diciamo da anni) che il filtro a maniche usato dall'Azienda non è adeguato a contenere le emissioni aeriformi (quelle potenzialmente cancerogene) e dice che ciò è stato già affermato anche da ARPA.
  👉 NOSTRA BREVE SINTESI SULLE RILEVAZIONI DI ARPA 

Dunque cerchiamo di rimettere nel giusto ordine di importanza e gravità le osservazioni di ARPA.  

  • Le conclusioni sulla qualità dell'aria tanto enfatizzate sulla stampa riguardano solo (Vedi Allegato 3 della relazione ARPA )  un raffronto sulla situazione generale dell'aria nella zona Monza-Concorezzo rispetto ad altre 2 aree del milanese. Dunque in questo allegato dedicato alla salubrità dell'aria ARPA NON DICE ASSOLUTAMENTE NULLA CHE RIGUARDI LE EMISSIONI DI ASFALTI BRIANZA!
  •  RISPETTO ALLE EMISSIONI NOCIVE, I DATI ESSENZIALI EMERSI DURANTE LE RILEVAZIONI ARPA SONO CONTENUTI NELL' ALL. 2.B. (VEDI ESTRATTO DI PAG. 29 RIPORTATO SOPRA) E SONO I SEGUENTI:

1.       I composti organici volatili totali (COVT) superano in modo costante il limite imposto dall’AUA del 2016,  il che di per sé implicherebbe la sospensione dell'autorizzazione al funzionamento.

2.       Il 30/6/2020, unico giorno di analisi al camino con impianto "quasi" a regime, i tecnici ARPA rilevano una concentrazione di benzene, toluene e xilene tali da superare i limiti previsti dall’AUA. Il Benzene è cancerogeno. C'è sforamento di tali sostanze in ben 9 rilevazioni su 14. (vedi schede contenute nell'All. 2. b. )  

Il Benzene è cancerogeno per l’uomo e in particolare può causare varie forme di leucemia e linfomi. Per info sui danni del benzene vedi questo breve estratto della Relazione Tecnica dl 15/6/2020 commissionata dallo stesso Comune di Concorezzo e poi inspiegabilmente "secretata" dallo stesso. 

Tra l’altro una direttiva della Comunità Europea specifica che non esiste una soglia identificabile al di sotto della quale queste sostanze non comportano un rischio per la salute umana.






3.   


























    In futuro l'Azienda dovrà provvedere al contenimento delle emissioni aeriformi (cancerogene) mediante misure di contenimento adeguate. L'attuale filtro a maniche non lo è, come confermano sia ARPA che ATS. 

Vedi parere ATS nell'estratto sotto:





vedi anche parere ARPA nell'estratto sotto:

























Altre osservazioni:

  • Il piano dei campionamenti proposto al Tavolo della Prefettura, come da noi previsto e segnalato per tempo si è rivelato poco efficace (per tempi e modi).  In breve: periodo di lockdown, di produzione ferma o ridottissima sia per le limitazioni imposte dalla Procura (50% della produzione e temperature ridotte rispetto agli standard produttivi normali) che per le richieste del mercato. Controlli ovviamente non a sorpresa per cui l'Azienda avrà evitato qualsiasi pratica illecita ecc. ecc. Lo conferma la Relazione Tecnica del 15/6/2020 commissionata dal Comune che evidenzia la situazione anomala di questo periodo di controlli e rimanda a verifiche più probanti in fasi di lavoro stgandard. Vedi qui sotto lo stralcio:  



A RIPROVA DEL PERIODO DEI CAMPIONAMENTI DICIAMO SCELTO
MALE ECCO LA MAPPA DELLE SEGNALAZIONI DA PARTE DEI CITTADINI  ELABORATE DAGLI AMICI DE "LA RONDINE" DI CONCOREZZO:

  • in blu le segnalazioni (numerosissime) dell'estate 2019

  • in rosso (stanno sulle dita di una mano) quelle effettuate dai cittadini durante il campionamento da parte di ARPA.

ps. le mappe sono state elaborate sulla base dei fogli excel contenenti le segnalazioni raccolte mediante modulo sul nostro blog e consegnate tramite i Carabinieri alla Procura (segnalazioni sottoscritte con relativi dati anagrafici dei segnalanti).



La notte fra il 2 e il 3/7/2020, primo giorno senza controlli, raccogliamo più di 100 segnalazioni! Come mai?
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ABBIAMO ANCHE PARECCHIE OSSERVAZIONI DA FARE SU TEMPI E ORARI DICHIARATI DA ARPA RISPETTO ALLE RILEVAZIONI ESEGUITE.
Facciamo un po' di chiarezza sul quantitativo in ore di rilevazioni fatte al camino e dichiarate da ARPA nei giorni scorsi, cioè 672 ore. In effetti il periodo che va dal 3/6 al 30/6/2020 corrisponde a 28 giorni che moltiplicati per le 24 ore da esattamente le 672 ore dichiarate. Ora però analizziamo la relazione ARPA. Essa dichiara che l'azienda sotto stretto controllo della Procura di Monza ha potuto produrre per questi rilievi dalle ore 22:00 alle ore 07:00 ovvero 9 ore sulle 24 giornaliere per 27 giorni, tranne l'ultimo (il 30/6/2020) in cui hanno potuto lavorare per le 24 ore per simulare una giornata tipo. Moltiplicando 9 ore per 27 giorni abbiamo 243+24 ore effettive per un totale di 267 ore massime lavorabili. Da queste ore vanno tolti poi i fine settimana in cui l'Azienda non lavora, per un totale di 72 ore (8 gg. x 9 ore al giorno) il che porta le ore effettive lavorabili a 195. Inoltre, sempre da relazione ARPA, si apprende che dal giorno 16/6/2020 al 23/6/2020, per problemi di manutenzione l' Azienda non ha prodotto (7 gg.x 9 ore al giorno = 63). Tolte anche queste altre 63 ore si arriva ad un totale di 132 ore di possibili rilievi al camino. Calcolando che l'essiccatore non è sempre in funzione nelle fasi di produzione è ragionevole supporre che le ore effettive di rilevazione a camino fumante siano state meno di 100 rispetto alle 672 ipotetiche indicate da ARPA.
Queste osservazioni per sottolineare che, come noi abbiamo sempre richiesto fin dall'inizio, sarebbe bastata una giornata a pieno regime come il N.O.E e ARPA hanno fatto in altri ambiti regionali. In tal modo si sarebbero ottenuti i dati necessari senza protrarre inutilmente per mesi le emissioni a tutto discapito della salute dei cittadini (e delle casse pubbliche).

Per quanto riguarda poi le 1896 ore relative ai campionamenti da dicembre 2019 in poi si fa presente che l'azienda è sempre stata sotto stretto controllo della Procura, dei Carabinieri e della Vigilanza Urbana per cui di certo è improbabile che si siano usati nella produzione materiali illeciti (come invece lo stesso proprietario ha ammesso di aver fatto in precedenza - vedi verbale ARPA DEL 4/9/2019). Inoltre in questo periodo, per ragioni climatiche evidenti, le aziende che producono Asfalto hanno notoriamente una produzione bassissima. A che pro allora tutto questo spiegamento di forze e mobilitazione di risorse economiche?

IN APPENDICE UN PO' DI STORIA SU QUANTO FATTO (O NON FATTO) DA ARPA NEGLI ANNI 

  • Dal 2014 (prime segnalazioni di inquinamento da parte dei cittadini) in poi ARPA ha sempre fatto solo controlli a camino spento.
  • Il 20/6/2017 - Il Comune di Concorezzo chiede ad ARPA un sopralluogo in AB. Il Dott. Egardi del Comitato Tutela Acqua, Aria e Terra di Concorezzo (che collabora con la Giunta) scrive che ARPA produce "una relazione superficiale e senza nessun tipo di analisi fisico-chimica del particolato immesso in atmosfera dalla ditta" - vedi qui nel nostro blog:https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/03/2062017-sopralluogo-arpa-anomalie-e.html
  • 4/9/2019 - SOPRALLUOGO ARPA - In seguito a numerose segnalazioni Arpa interviene (a impianto fermo). Rileva comunque gestione dei rifiuti non adeguatamente compartimentata con possibili emissioni gassose nelle varie fasi. I camion escono senza copertura. Bianchi, il propietario, spiega che sono padroncini ma ARPA rileva che è compito di AB verificare che la copertura ci sia. Bianchi afferma che il fresato ritirato da altri non viene usato per produrre conglomerato bituminoso cosa che invece avviene per il fresato dei propri cantieri. Ma di ciò, dice ARPA, non fornisce documentazione. AB non ha un registro per segnare gli orari di accensione e spegnimento né registrazione delle temperature. Arpa propone attivazione DGR 3018 e rileva che comunque le molestie olfattive rinviano a problemi sanitari che vanno analizzati da chi di dovere (ATS). A impianto fermo (ovviamente) non si rilevano ulteriori problematiche.
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2019/01/asfalti-brianza-492019-sopralluogo-arpa.html

  • ARPA presenzia da novembre 2017 a un tavolo di concertazione organizzato dal Comune di Concorezzo. In esso fin dall'inizio chiarisce che interverrà solo se il Comune di Concorezzo attiverà le procedure previste dalla DGR 3018 (per le moestie olfattive). Ciò non accade. ARPA in quella sede dichiara che comunque le molestie olfattive rinviano a problemi sanitari che vanno analizzati da chi di dovere (ATS, altro grande assente).
  • Il 29/11/2019 il Dott. Maierna (responsabile ARPA MB), intervistato dalle Iene (vedi il video dal minuto 4:30 - https://www.iene.mediaset.it/video/asfalto-asfalti-brianza-concorezzo_585147.shtml, ) ammette che ARPA purtroppo è intervenuta sempre a impianto fermo e che non è mai stato attivato un protocollo di controlli concordato coi sindaci di Concorezzo. Come mai? "Bisogna chiederlo a loro" - risponde Maierna. Cioè a Borgonovo e a Capitanio (sindaco dal 2019 ma in Giunta da più di 10 anni come vicesindaco e presidente del Consiglio). Maierna dice che i sindaci, anziché avviare procedure di legge hanno preferito "concertare" con l'azienda. A precisa domanda risponde anche che il nuovo bruciatore non può assolutamente abbattere le emissioni nocive (argomentazione che Capitanio aveva utilizzato per giustificare la propria ordinanza del 13/8/2019.
Ordinanza disastrosa da vari punti di vista. Infatti ha impedito i controlli della Provincia, ha prodotto una modifica impiantistica focalizzata solo sul potenziamento della produzione. Modifica che ha moltiplicato i disagi, ha tagliato fuori ARPA e ATS, peraltro già assai poco attivi (quando non fisicamente assenti) ai "tavoli" promossi da Borgonovo fin dal 2017. Inoltre l'ordinanza ha aperto uno spiacevole contenzioso Provincia-Comune in tema di autorizzazione, verifica e messa a regime del nuovo bruciatore. Col risultato che né Provincia né Comune hanno eseguito gli adempimenti dovuti per legge e ora l'impianto funziona del tutto fuori norma e senza alcuna valutazione dell'impatto emissivo.

Insomma in sei anni nessuno ha mai partorito un'analisi delle emissioni potenzialmente cancerogene.
  • In un secondo servizio delle Iene del 20/6/2020  (vedi qui: https://www.iene.mediaset.it/video/asfalti-brianza-fumi_821577.shtml) la telecamera nascosta di Alessandro De Giuseppe, ha anche catturato alcune dichiarazioni del Sindaco di Concorezzo, di cui occorre prendere atto e che non gettano buona luce sugli enti di controllo.
    Nel video delle Iene (non sapendo di essere ripreso) il Sindaco Capitanio ha dato alcune informazioni inquietanti sul FRESATO, la montagna illecitamente ammassata da AB sul piazzale. Il fresato è teoricamente asfalto vecchio recuperato dalle strade ma in questo caso si tratta di materiale indefinito di cui non si sa provenienza e composizione. Cosa che ha prodotto da parte della Procura il sequestro che, ricordiamo, è ancora vigente. Ebbene Capitanio ha lasciato intendere che questo presunto fresato certamente finisce nella produzione anche perché, dice Capitanio "lo smaltimento costerebbe una milionata e richiederebbe un sacco di camion per mesi".
    Ed ancora dal dia
    logo tra De Giuseppe e Capitanio.
    De Giuseppe: "Ho letto che ARPA è andata a fare il controllo su appuntamento. Suona un po' strana 'sta roba".
    Capitanio: "Tieni presente che l'impianto qui funziona solo di notte [...], ARPA doveva andare per forza di giorno. [...] E' ovvio che quel giorno avranno avuto la produzione impeccabile".
    I due video de Le Iene (29/11/2019 e 20/6/2020) documentano eloquentemente il ruolo di ARPA con le interviste al Dott. Maierna e alla Dottoressa Bossi (che evitiamo di commentare).
Nel video de Le Iene il Sindaco Capitanio dice anche che molti produttori gli hanno confermato che se Asfalti Brianza usasse solo materie prime (bitume e pietrisco) non ci sarebbe nessuna puzza. Oltretutto la stessa Asfalti Brianza aveva dovuto ammettere ad ARPA nel corso del sopralluogo del settembre 2019 di utilizzare il fresato. Per cui la cosa è certificata da più di un anno. Una violazione gravissima delle leggi! 
  • Dopo i controlli ARPA a camino spento emergono altre singolari falle nell'apparato di controllo. La centralina di Agrate, quella più vicina ad Asfalti Brianza, non funziona dal 2016, anno in cui la gente comincia a chiedere più insistentemente i controlli!