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sabato 13 ottobre 2018

THOMAS VALENTINI RISPONDE A FIAB

Thomas Valentini Visto che FIAB insiste e la cosa mi da molto fastidio, meglio chiarire. Sono tutt'ora in attesa di sapere da FIAB chi avrebbe mai dato l'incarico per il PUMS di Monza a qualcuno perché non solo questo incarico non é stato dato a me, ma ad oggi non é mai stato dato a nessuno. E poi vorrei sapere quando mai qualcuno di FIAB mi abbia rivolto la parola, visto che mettono un virgolettato che dovrebbe far pensare ad una mia dichiarazione: mi verrebbe da dire che aspetto una risposta ufficiale. Quindi in conclusione io NON ho alcun incarico per il PUMS, io NON ho MAI parlato con nessuno di FIAB. E in nessuna sede ho MAI espresso concetti banali quali "no alle piste ciclabili perché tolgono parcheggi". Credo non debbano altri commenti.
Gestire
Rispondi21 h
Paola Sacconi Ho recentemente assistito a un seminario dell'Ordine degli architetti sulla ciclopedonalità urbana. Molto interessante. A proposito del conflitto auto/parcheggi/ciclabilità/pedonalità consiglio di sentire il relatore Matteo Dondè
Gestire
Rispondi5 h
Thomas Valentini Suggerimento che mi sento di condividere. Ed infatti cercherò di partecipare al suo corso a metà novembre

venerdì 27 ottobre 2017

INQUINAMENTO - LA SOLUZIONE E' LA BICI. VOGLIAMO IL NOSTRO TRATTO DI CICLABILE SUL VILLORESI!

e noi vogliamo il pezzo di ciclabile sul Villoresi lato Brugherio, dalla rotatoria di Viale Industrie fino alla ciclabile di Via Adda. Unico tratto di qualche centinaio di metri che blocca una rete di centinaia di chilometri ciclabili!!!!!!!!

CQSA 

LEGGI QUI:

Inquinamento, Fiab Monza: «La soluzione più rapida è la bicicletta» - Cronaca Monza

sabato 5 marzo 2016

ARCI SCUOTIVENTO - TU MANGI E IL MITICO ANTONIO TI RIPARA LA BICI!

NOVITA' DA MARZO: OGNI VENERDI' DALLE 10.00 ALLE 14.00: AR...CICLOFFICINA! in collaborazione con Aldebaran e FIAB...

Pubblicato da Arci Scuotivento Monza su Venerdì 4 marzo 2016

domenica 5 aprile 2015

FIAB MonzainBici dopo le morti di Elio e Matteo



comunicato della Federazione Monza in Bici

COMUNICATO STAMPA
Monza 4 aprile 2015
Spettabile Cittadino ,
il primo pensiero è per Elio e Matteo e per le loro famiglie: ora per i loro ragazzi non possiamo fare più nulla.
Siamo purtroppo costretti, nel giro di pochi giorni, a piangere un altro ragazzo, morto per la stupidità umana, per la mancanza di regole, per una cultura che nega la possibilità di trovare soluzioni per evitare che incidenti così si ripetano nelle nostre città.
Sentire affermazioni come "la nostra città non è adatta alla circolazione delle biciclette" ci fa capire perché a Monza ci sia una mobilità ciclistica ferma agli anni '60, quando il mito dell'automobile si affacciava nelle nostre vite.
Fin dalla sua nascita nel 2002, FIAB MonzainBici ricorda alla città che è possibile vivere con meno inquinamento, meno rumore, più spazio a disposizione dei cittadini, più sicurezza.
Possiamo e dobbiamo dare sicurezza ai ciclisti, ai ragazzi, ai bambini, di uscire di casa in bici divertendosi, e di tornare senza problemi dai luoghi di lavoro e di studio.
Quante lettere, comunicati stampa e manifestazioni in questi anni per chiedere questo nuovo modo di vivere nella nostra città. E di contro, tante parole sono state dette inutilmente, tante promesse sono rimaste inevase.
Non possiamo accontentarci di 50 metri di ciclabile che finisce nel nulla, quando le poche ciclabili esistenti sono abbandonate senza manutenzione. Quando per recarci alla stazione ferroviaria dobbiamo affrontare situazioni viabilistiche ai confini della decenza o siamo costretti ad interrompere le nostre pedalate per cartelli assurdi di "fine pista ciclabile" .
La situazione della mobilità ciclistica a Monza, e quindi della mobilità in generale, è drammatica come poi si vede riflesso in tutte le classifiche sulla vivibilità delle città, in cui Monza è sempre agli ultimi posti.
Tragedie come queste si possono evitare, non sono fatalità: ma bisogna agire, non bastano parole e dichiarazioni. I confronti statistici con il tasso di incidentalità nel resto d'Europea ci dovrebbe fare vergognare, spingerci ad agire: quanto dovremo ancora aspettare per vedere la vera sicurezza sulle strade di Monza?
Dovremmo essere un paese avanzato, che progetta un futuro migliore. L'EXPO porterà i cittadini del mondo a Milano (e speriamo anche a Monza), ma con quale faccia ci presenteremo a chi sta riducendo le auto, a chi progetta quartieri senza più macchine, a chi ha chilometri in continua espansione di metropolitane, di piste ciclabili?
Non serve spendere miliardi: in tutta Europa ormai le ciclabili si fanno tracciando corsie ciclabili con della semplice vernice.
Siamo con Elio e Matteo e con i loro familiari. L'unica speranza è che tutti noi impariamo da tragedie come questa in modo che non si ripetano mai più.
Massimo Benetti - Uff. Stampa FIAB MonzainBici