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martedì 14 ottobre 2014

COMITATO DI QUARTIERE SAN DAMIANO: IL PUNTO SULL'IMPIANTO RIFIUTI SPECIALI



Il Comitato di Quartiere S. Damiano di Brugherio, a seguito della visione e dell'analisi della relazione stilata dai tecnici ARPA relativa al sopralluogo effettuato il 23/06/2014 presso l'impianto trattamento rifiuti speciali non pericolosi, ha riscontrato evidenti contrarietà e stranezze procedurali quali ad esempio:
- la richiesta alla ditta CEM (titolare dell'impianto) di documentazione tecniche con dati analitici sull'emissione in atmosfera di polveri da triturazione plastica che sarebbero serviti, un anno fa, ad autorizzare l'inizio dei lavori!!!
- l'ammissione di presenza di polveri nocive con invito alla ditta ad effettuare "accorgimenti impiantistici" per limitare il danno!!! 

L'IMPIANTO INTANTO NON SI FERMA E CONTINUA A PRODURRE POLVERI NOCIVE.


mercoledì 27 agosto 2014

Monza, il deposito di biciclette rubate gestito dalla camorra

In Viale delle industrie, dove ora c'è il contestato impianto rifiuti speciali...

Commenti


venerdì 27 giugno 2014

MBNEWS: "Monza, discarica San Damiano: il comune non ferma l’impianto"

Monza, discarica San Damiano: il comune non ferma l’impianto



Monza, discarica San Damiano: il comune non ferma l'impianto
La notizia è giunta il 23 giugno, durante la seduta del consiglio: il comune di Monza non fermerà l’impianto di rifiuti speciali sito in viale delle Industrie a Monza, al confine con Brugherio. Grande delusione da parte del comitato di quartiere San Damiano e Sant’Albino, che da oltre un anno si batte affinchè l’impianto chiuda i battenti.
Claudio Colombo
Claudio Colombo

La discarica, nata sotto l’amministrazione Mariani, ha visto tra i protagonisti dell’operazione l’ex assessore Giovanni Antonicelli, arrestato nel 2012 in seguito all’indagine condotta dal sostituto procuratore Salvatore Bellomo, “Briantenopea”. Nonostante il parere di illegittimità di almeno tre punti, riscontrati dal segretario comunale Mario Spoto, amministrazione del tutto esente da responsabilità, non ci sarebbero gli estremi per far chiudere l’impianto. Questo è quanto emerso durante la seduta di ieri sera. Il provvedimento infatti esporrebbe l’attuale amministrazione a una responsabilità patrimoniale importante, consistente nel pagamento di una ingente penale: «ad essere sotto la lente di ingrandimento infatti sono solo le procedure di autorizzazione, discorso diverso per l’azienda operante che invece rispetta tutti i limiti di legge. L’amministratore pubblico non può amministrare le risorse pubbliche ignorando le pesanti ricadute pubbliche» ha sottolineato l’assessore monzese Claudio Colombo.

Roberto Scanagatti
Roberto Scanagatti

«La nostra priorità è certamente salvaguardare la salute dei cittadini – ha spiegato Roberto Scanagatti – E’ chiaro a tutti quello che è accaduto, non possiamo certo fare finta di nulla. Là non va tutto bene o i cittadini non porterebbero avanti da tutto questo tempo la loro battaglia. Noi dobbiamo far rispettare il diritto di questi cittadini, io sono convinto che dobbiamo verificare in maniera molto puntuale che le prescrizioni, anche dal punto di vista realizzativo, siano state eseguite tutte correttamente fino in fondo. Ricevuti gli esposti da parte dei cittadini – prosegue il primo cittadino monzese – c’è stato un rilievo fonometrico da parte di Arpa che da una parte ha dato risposte tranquillizzanti ma dall’altra non soddisfecenti. Abbiamo per questa ragione sollecitato l’Arpa affinchè verifichi puntualmente le controdeduzioni date dai cittadini in seguito agli esiti dati. Da parte nostra provvederemo con ulteriori controlli servendoci dell’ausilio della Polizia Locale e il contratto alla sua scadenza non vedrà rinnovato l’affitto. Non siamo inermi davanti a quello che sta accadendo e non agiamo per puri intenti economici, qua la legalità regna sovrana. Chiediamo il rispetto delle leggi e delle prescrizioni perchè non ci deve essere disturbo per la salute dei cittadini».

giovedì 26 giugno 2014

Monza - Nuovi controlli all’impianto rifiuti speciali. I residenti: è poco

di Martino Agostoni da il Giorno http://www.infonodo.org/node/40353

VERRANNO richiesti ad Arpa ed Asl controlli sull’attività del nuovo impianto di rifiuti speciali di viale delle Industrie, mentre i vigili effettueranno delle verifiche sulle emissioni di rumore. È quello che hanno deciso le istituzioni monzesi per la struttura della Cem srl realizzata l’anno scorso grazie all’intervento diretto nel 2011 dell’ex assessore Giovanni Antonicelli, arrestato nel 2012 con l’accusa di essere il referente in municipio della camorra a Monza. Un impianto edificato su un’area agricola comunale a ridosso dei quartieri di San Damiano e Sant’Albino che da novembre tratta a cielo aperto pneumatici e altre parti di vetture, oltre ad essere autorizzata dalla Provincia di Monza e Brianza per poter operare con circa 250 tipi diversi di materiali fino a 8.800 tonnellate l’anno. Dopo 9 mesi dalla presentazione in Consiglio comunale di una mozione dedicata al problema, lunedì sera il parlamentino monzese ha affrontato la questione su cui un mese fa gli uffici comunali hanno accertato l’illegittimità delle procedure del 2011 e dopo che in aula si sono presentati i rappresentati dei comitati di San Damiano e Sant’Albino che da un anno si battono per la chiusura della struttura.
COMITATI che hanno presentato ai consiglieri monzesi le richieste di far eseguire accertamenti per la tutela della salute, chiedendo che fino a quando non saranno garantire misure che annullino i disagi venga sospesa l’attività dell’impianto. Inoltre hanno chiesto al Comune di impegnarsi fin da ora a non rinnovare il contratto d’affitto alla sua scadenza tra 8 anni. In aula invece da una parte è stata respinta la mozione sostenuta da Lega e Forza Italia, tra l’altro con ex assessori che nel 2011 facevano parte della Giunta che concesse l’area comunale, che chiedeva la revoca del contratto d’affitto e quindi esponendo la città a una possibile causa risarcitoria di Cem. Dall’altra è stata approvata la mozione del Pd che impegnerà la Giunta a far effettuare rilievi fonometrici dai vigili e chiederà nuove verifiche di Arpa e Asl. Nessun’altra misura e neppure l’impegno a non rinnovare l’affitto: «I controlli li hanno già fatti 6 mesi fa e non sono serviti a nulla – commenta il portavoce dei comitati Tino Barzetti -. Constatiamo che Monza continua a non fare nulla per tutelare i cittadini».

Alessandro Gerosa (capogruppo SEL) "sull’impianto rifiuti speciali di S.Albino"

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Dopo il Consiglio Comunale di Lunedì 23 nel quale si sono trattate due mozioni riguardanti l’impianto rifiuti speciali di Sant’Albino, ritengo doveroso aprire qualche riflessione in merito.
Premetto che poche volte nella mia vita consiliare mi sono trovato con tanta rabbia in corpo, che durante la trattazione di queste due mozioni. Rabbia per non poter realizzare tutto quanto si vorrebbe, e rabbia per l’ipocrisia mostrata da qualcuno.
La Mozione Villa chiedeva, in sostanza, la revoca della decisione di Giunta che diede l’avvio alla concessione alla società di realizzare l’impianto di rifiuti speciali. Quella delibera a cui lo stesso Villa aveva votato favorevolmente come membro della scorsa giunta, senza fare un plissè. Quella delibera proposta da Antonicelli, ex-assessore all’ambiente che ora trascorre il proprio tempo in carcere.
Si potrebbe riconoscere l’onestà intellettuale di ammettere il proprio errore, non aver riconosciuto a suo tempo le pesanti illegitimità amministrative che pendevano su tale procedimento. Illegittimità d’altra parte vistose e difficilmente inosservate, quali la mancanza di una gara ad evidenza pubblica e la partecipazione del tutto irrituale (e forse unica) di un assessore invece che del dirigente preposto alla conferenza dei servizi.
Il problema è che una volta fatta la frittata, indietro non si può tornare. Non si può tornare in un contesto in cui la magistratura, almeno stando a quanto fino ad ora emerso dal processo in corso, ha trovato la società beneficiaria della decisione come totalmente estranea ai fatti. Almeno non si può tornare indietro in un contesto nel quale tutti gli enti locali sono strozzati dal patto di stabilità e dai tagli del governo, e non è ipotizzabile negli interessi della comunità esporsi ad un risarcimento milionario nei confronti della società stessa.
Certo, questo non vuol dire rimanere impotenti. Vuol dire vigilare più che mai, alla luce di quanto sta emergendo e delle chiare illegittimità amministrative, sui potenziali rischi per la salute ai cittadini del quartiere. Vuol dire chiedere controlli continui e serrati ad Arpa ed Asl, e intervenire immediatamente se i responsi dei controlli lo indicano. Vuol dire impegnarsi pubblicamente a non rinnovare il contratto ad una società che, pur se si confermasse la sua estraneità ai fatti, ha avuto una concessione viziata da più illegittimità amministrative.
In questo, sono davvero insostenibili le ipocrisie di chi, allora assessore, allora votante di questa decisione, ora prova a lavarsene le mani con una mozione evidentemente impraticabile nelle condizioni attuali. Di chi prova a lavarsi oggi le mani delle responsabilità passate costruendosi un’immagine di paladino grottesca e solida quanto un castello di carte.
Se i controlli dell’Arpa e dell’Asl certificheranno e daranno una sponda legale a ciò che i Comitati dichiarano da tempo, ovvero i danni per la salute che quell’impianto può provocare agli abitanti del quartiere, allora sì il Comune potrà procedere all’immediata revoca del contratto senza che ciò comporti una spesa che oggi si dovrebbe sottrarre alla spesa per le politiche sociali o alla manutenzione di strade e piazze.

mercoledì 25 giugno 2014

ANCORA SUL CONSIGLIO COMUNALE DEL 23/6 (IMPIANTO RIFIUTI SPECIALI VIALE INDUSTRIE)

Non abbiamo ancora avuto modo di riunirci per esprimere un parere comune. Tuttavia le preoccupazioni di Paola Sacconi nell'intervento riportato sotto sono certamente condivise da tutto il Comitato di Quartiere S.Albino.   

Consiglio comunale del 23 giugno 2014 su impianto trattamento rifiuti speciali di V.le Industrie
Alcune personali considerazioni sugli esiti del Consiglio comunale del 23 giugno 2014 in merito alla questione impianto trattamento rifiuti speciali di V.le Industrie:
1) tutto il Consiglio comunale si è dichiarato contrario all'impianto;
2) è da apprezzare il tentativo dei consiglieri comunali del PD e degli altri firmatari della mozione Pilotto di integrare la mozione stessa con le richieste emerse dall'assemblea pubblica del 20/06;
3) il tentativo è stato fermato dall'Amministrazione comunale con l'escamotage dell'assenza del primo firmatario, con la conseguenza che gli impegni per l'a.c. stessa sono assolutamente inadeguati al momento (la mozione era stata presentata otre sei mesi fa e si limitava alla richiesta di controlli da parte di ARPA ed ASL);
4) l'intervento di Colombo, solo in difesa dei "diritti" del gestore dell'impianto, e le generiche rassicurazioni del Sindaco (già più volte reiterate senza nessuna azione pratica conseguente) non fanno ben sperare nella possibilità che qualcosa cambi nell'atteggiamento dell'esecutivo (spero di essere smentita, non con altre parole ma con azioni concrete).
Mi auguro che i consiglieri comunali tengano alta l'attenzione su questo problema.

Temo che questo compito sarà ancora una volta sulle spalle dei cittadini... che dovranno ricorrere, in caso di inerzia, a iniziative più eclatanti, fino alla richiesta di risarcimento danni. 
Paola Sacconi

martedì 24 giugno 2014

DAL CONSIGLIO COMUNALE DI IERI (23/6) SULL'IMPIANTO RIFIUTI SCPECIALI

Il Consiglio  comunale di ieri sera si è finalmente occupato della questione Impianto rifiuti speciali di Viale Industrie.
A tutti i consiglieri comunali era stato preventivamente consegnato il ns. documento che segue:


Al Sindaco di Monza Scanagatti
ai consiglieri comunali
A seguito dell'Assemblea pubblica di venerdì 20 giugno 2014, in relazione agli evidenti disagi ed illegittimità dell’impianto di trattamento dei rifiuti speciali di viale delle Industrie, i cittadini di Brugherio (S. Damiano) e di Monza (S. Albino) chiedono al Comune di Monza:
  • L'impegno a occuparsi in primo luogo dei disagi e della salute dei cittadini coinvolti revocando la determina n° 803/2014 del 20/05/2014, che considera non rilevante la tutela del BENE SALUTE e archivia la procedura di autotutela amministrativa, nonostante riconosca apertamente l'illegittimità delle procedure di autorizzazione;
  • L'impegno ad attivarsi immediatamente nella verifica degli effetti sulla salute e sull'ambiente con controlli autonomi (misurazione di rumore e polveri), verificando al tempo stesso la sussistenza della documentazione obbligatoria più volte richiesta dal comune di Brugherio (relazione previsionale di impatto ambientale; pareri trasmessi rispettivamente dal comune di Monza e da ASL dopo la CdS del 19-09-2013 alla quale erano risultati entrambi assenti, completamento con copia dell'estratto aerofotogrammetrico ).
  • La sospensione delle attività dell'impianto fino a quando non saranno poste in essere tutte le misure atte ad annullare i disagi alla popolazione: a) insonorizzazione; b) eliminazione delle polveri dei rifiuti speciali che si liberano dalla lavorazione e che attualmente si accumulano sui balconi e nelle case vicine all'impianto, sul campo limitrofo che risulta coltivato e che soprattutto viene respirata dalla gente da ormai quasi un anno.
  • L'impegno da parte del Comune di Monza fin da ora a non rinnovare il contratto di affitto all'Azienda Crimo/CEM valido per 9 anni, rispettando il piano di riqualificazione paesaggistica previsto dal PGT per l'area su cui sorge l'impianto.
Chiedono al Consiglio Comunale di fare proprie tali richieste.
I Comitati di Quartiere S. Damiano e S.Albino


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Dopo una lunga serie di interrogazioni la richiesta del consigliere Novi (M5S), poi ratificata da tutti, ha consentito di trattare per prima la  mozione di Simone Villa che chiedeva la revoca della delibera con cui la Giunta Mariani aveva praticamente dato il via all'impianto. E per seconda una mozione proposta da Pilotto, Artesani, Bubba e altri sulla stessa materia. Altrimenti probabilmente la questione si sarebbe ulteriormente rinviata.
Simone Villa della Lega,  nostro "compaesano" esordisce affermando di aver a suo tempo votato a favore perchè l'iter procedurale era avallato dal segretario comunale del tempo. Ma alla luce delle molteplici illegittimità emerse poi riconosce l'errore e chiede che la delibera originaria venga annullata.
La Giunta, per voce dell'Assessore Colombo sottolinea l'impossibilità di annullare un contratto formalmente legittimo. Vari interventi della maggioranza sottolineano il rischio di dover poi accollare alla collettività le spese di un eventuale ricorso della ditta CEM. Il ragionamento di Colombo è probabilmente corretto sul piano legale ma all'orecchio dei Comitati presenti in consiglio suona poco gradito: parecchia enfasi sugli investimenti della CEM, nulla sulla salute dei cittadini. Alla fine comunque la mozione Villa viene respinta.
Si passa allora alla discussione della mozione Pilotto che esprime il parere del gruppo PD mirante ad una mediazione. Pur nei vincoli del contratto ci si impegni a verifiche e controlli adeguati dell'impianto mettendo anche in campo possibili misure di mitigazione a tutela delle abitazioni vicine. Inoltre si prevedono procedure in grado di escludere in futuro illegittimità analoghe a quelle emerse. In seconda battuta i firmatari chiedono anche di inserire nella mozione l'impegno a verificare l'intera documentazione autorizzativa  e a chiedere controlli fonometrici periodici anche da parte della polizia locale monzese. Tali ulteriori previsioni però vengono proposte alla fine solo come "raccomandazioni" perché purtroppo il primo firmatario Pilotto non è più in aula per impegni improrogabili.
La mozione Pilotto viene sostenuta anche dal sindaco che tra l'altro garantisce l'impegno della Giunta a non prorogare l'affitto alla CEM alla fine dei 9 anni.
La mozione Pilotto viene messa ai voti e approvata.
Questo è ciò che alla fine i cittadini di S.Albino e S. Damiano portano a casa. Alcuni (compresi i 5 stelle) lo considerano un risultato vacuo. Altri ritengono sia meglio di nulla.

A margine alcune note sul "teatrino della politica". Discutendo la bocciatura della mozione Villa la consigliera Sassoli (già membro della maggioranza Mariani e che è contemporaneamente assessore all'Ambiente della ormai defunta provincia di MB) attacca la maggioranza. Le procedure autorizzative della Provincia, dice, sono meramente tecniche e a noi risulta tutto in regola, documenti compresi (cosa che a noi Comitati non risulta affatto). La responsabilità è invece tutta politica. I politici (leggasi Antonicelli) hanno prodotto gli illeciti e la maggioranza politica di oggi, respingendo la mozione Villa, legittima quelle storture rinunciando ad utilizzare gli strumenti che ha in mano (quelli di tipo urbanistico) sacrificando la legittimità all'interesse. Ovviamente la maggioranza risponde: ma se è tutta roba che hai firmato tu (in comune e in provincia)?
Altro intervento surreale poi quello di Pierfrancesco Maffè, che ribadisce le accuse della collega Sassoli e nel merito ricorda che la zona dove è nato l'impianto era in preda al degrado e ad attività illecite e che allora alla sua Giunta parve una bella cosa bonificarla rendendo così anche più dignitoso l'accesso alla città per chi provenisse da Viale Industrie... No comment.

Per certi aspetti noi cittadini ci siamo sentiti un pò come i vasi di coccio fra i vasi di ferro di manzoniana memoria.
Comunque ci pare che non  serva fare di ogni erba un fascio. Vi sono anche dei politici seri che sia a Monza che a Brugherio intendono ascoltarci.
Ma soprattutto sta ai cittadini continuare a lottare per la verità e la salute!


...e poi contiamo sul fatto che la magistratura prosegua il proprio lavoro





 da facebook:
  • Marco Lamperti Io ho seguito il consiglio dal treno (stavo tornando da Roma) e mi è apparso surreale che membri dell'ex Giunta non volessero assumersi alcuna responsabilità politica degli atti illegittimi che hanno votato.
    Mi sembra che - nei vincoli posti dalla legge - siamo riusciti comunque ad ottenere un buon risultato.
    Ora però sarà compito di noi consiglieri continuare a vigilare sul tema.


Siamo al teatro dell'assurdo. Dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto pesantemente l'ex membro della giunta che ha proposto e fatto approvare la delibera per l'assegnazione di un'area agricola per un impianto di smaltimento di rifiuti, oggi gli altri ex-membri della giunta che hanno approvato quella delibera, ovviamente in assoluta buonafede (non sono ironico, sul garantismo non discuto), recriminano, cercano di scaricare la responsabilità sulla nuova giunta, si arrampicano sui vetri. #piùbelsilenziofumaidetto
 
 
.........



domenica 22 giugno 2014

20/6/14 I COMITATI: BLOCCATE L'IMPIANTO

pregevole articolo di Martino Agostoni (Il Giorno)

Monza - Battaglia contro il centro per i rifiuti speciali. I comitati: "Bloccate l'impianto"

di Martino Agostoni da il Giorno del 22/06  http://www.infonodo.org/node/40332
I COMITATI dei quartieri di San Damiano a Brugherio e Sant’Albino a Monza riprendono la loro battaglia contro l’impianto di rifiuti speciali realizzato con una procedura illegittima lungo viale delle Industrie, e domani sera chiederanno al Consiglio comunale monzese un voto per avviare verifiche a sorpresa sull’impatto ambientale della struttura e il suo blocco finché tutto non sarà in regola. Poi il sindaco Marco Troiano e l’assessore all’Ambiente Marco Magni del Comune di Brugherio hanno richiesto nuovi rilievi dell’Arpa e hanno organizzato un incontro il 2 luglio con i titolari della Cem Centro Ecologico Monza, la società che gestisce l’impianto entrato in funzione lo scorso autunno, per provare a trovare soluzioni di mitigazione dei rumori e delle emissioni di polveri delle lavorazioni. Mentre il Comune di Monza, che con la passata Amministrazione ha creato il problema ed è il proprietario dell’area agricola su cui è stato costruito l’impianto senza rispettare il Pgt vigente e su cui continua a incassare 61.700 mila euro l’anno d’affitto, sta a guardare.
SI È TENUTA venerdì sera, nell’atrio della scuola media De Filippo a San Damiano, l’assemblea organizzata dai comitati dei due quartieri a cui hanno partecipato una cinquantina di persone, tra cui il sindaco Troiano e l’assessore Magni per Brugherio, mentre dalla parte di Monza non c’era nessuno della Giunta ed erano presenti due consiglieri comunali Alberto Pilotto del Pd e Gianmarco Novi del Movimento 5 Stelle. Un’assemblea per rilanciare l’opposizione all’impianto dopo che sono stati resi pubblici i risultati delle verifiche alle procedure eseguite nel municipio monzese che hanno accertato almeno tre punti di illegittimità nel percorso amministrativo che dal 2011 ha portato sia ad affittare l’area pubblica agricola, sia a dare i benestare comunali per le autorizzazioni sia a far costruire l’impianto: operazioni su cui c’è stato l’intervento in prima persona dell’ex assessore Giovanni Antonicelli, il politico finito agli arresti nel 2012 nell’indagine Briantenopea. Sindaco e assessore di Brugherio hanno annunciato che proverranno a seguire anche la linea del confronto con Cem, i consiglieri monzesi hanno ribadito che l’Amministrazione di Monza non può rescindere il contratto d’affitto dell’impianto, mentre i comitati hanno concluso l’assemblea confermando di volere avere da parte delle istituzioni tutte le garanzie ambientali e di tutela della salute. A partire dal Consiglio di Monza dove, domani sera, presenteranno una richiesta perché si blocchi l’impianto finché non sarà in regola e tutte le verifiche sugli effetti sulla salute non saranno complete.





clicca per ingrandire:


mercoledì 18 giugno 2014

20/6 ORE 21 ASSEMBLEA ANTIDISCARICA - SCUOLA MEDIA S.DAMIANO E S.ALBINO. NON MANCATE!

Proseguono le polemiche sulla discarica. I media monzesi si occupano di tutto lo scibile umano ma nessuno dedica due righe a questa vicenda controversa. Come mai?  A pensar male ci si indovina, diceva Andreotti.
Ma la maggior delusione è data dalla scarsa sensibilità dei nostri amministratori (monzesi). Perché affidare una decisione e una comunicazione così spiacevole (il via libera nonostante le riconosciute illegittimità) a un funzionario e ad una determina? Non era il caso di trasmettere almeno il disagio di non poter fare diversamente? (ammesso che sia così). La gente potrebbe anche capire e pazientare...sperando che alla fine la magistratura faccia pulizia anche in questo caso.  
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A questo punto la gente di S.Damiano e S.Albino deve tutelarsi da sola! Non mancate all'assemblea di questa sera!








ASSEMBLEA NO DISCARICA!




Alleghiamo alla presente il volantino dell'ASSEMBLEA PUBBLICA che si terrà venerdì 20 giugno contro l'impianto di trattamento dei rifiuti speciali in viale Industrie, struttura costruita grazie ad atti illegittimi, su area agricola, a ridosso delle abitazioni del confinante quartiere S.Damiano di Brugherio, che provoca grave disagio ai cittadini per il rumore e le polveri.

L'amministrazione comunale di Monza, che in un primo tempo aveva promesso pubblicamente la revoca del contratto, oggi archivia il procedimento pur riconoscendo l'illegittimità dell'autorizzazione.

Con preghiera di diffusione (e partecipazione)
Stampate il volantino e fatelo girare.

Ciao a tutti




Venerdì 20 giugno 2014 – ore 21
Presso la scuola media E. DE FILIPPO
Viale S. Anna, S. Damiano di Brugherio (entrata via Adda)
I comitati di quartiere S. Damiano 
e S. Albino 
promuovono
ASSEMBLEA PUBBLICA
Sull’IMPIANTO TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI
della ditta Crimo/Cem
situato in viale delle Industrie, a ridosso del quartiere S. Damiano e residenze di via Salvadori
L’Amministrazione Comunale di Monza dichiara :
“PROCEDURA DI AUTORIZZAZIONE ALLA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO CHIARAMENTE ILLEGITTIMA MA L’ATTIVITA’ PUO’ CONTINUARE”
LA NOSTRA SALUTE NON CONTA NULLA INTERESSANO SOLO I SOLDONI CHE RICAVA IL COMUNE DI MONZA CON L’AFFITTO!!!!!
INTERVENIAMO NUMEROSI - RIVENDICHIAMO I NOSTRI DIRITTI

martedì 17 giugno 2014

16/6 RIUNIONE DEL COMITATO IN VISTA DELLA ASSEMBLEA (del 20/6) CONTRO LA DISCARICA



L'impianto di trattamento rifiuti
Nella serata di ieri il Comitato di quartiere S.Albino, oltre al tema del bilancio partecipativo si è occupato della preparazione della Assemblea pubblica del 20/6 che alle Scuole medie di Viale S. Anna convocherà la popolazione di S.Albino e S.Damiano.

Per una ricostruzione della vicenda "DISCARICA" utilizziamo due contributi stralciati da post di Brugherio Futura. Il primo è recente e dice:

"Il 20 maggio scorso, il dirigente del settore Servizio Valorizzazione Assets e Marketing territoriale del Comune di Monza ha emesso una Determinazione (la 803/2014) che stabilisce che, nonostante la procedura che ha portato alla realizzazione dell'impianto (nella fase relativa all'iter autorizzativo) presenti più di un elemento di illegittimità, dal momento che la società proprietaria dello stesso (Crimo S.r.l.) ha investito dei soldi e paga un affitto al Comune, se la struttura venisse chiusa probabilmente farebbe ricorso ed un eventuale sconfitta del Comune in sede legale comporterebbe delle spese e dei risarcimenti a carico di quest'ultimo, l'Ente non intende opporsi in alcun modo all'esercizio dell'attività della discarica.
Nel testo del documento si legge:
“[...] a seguito di esame della procedura esperita per la locazione dell’area, sono stati rilevati i seguenti profili di illegittimità:
a. incompetenza dell’organo che ha assunto la decisione;

b. mancanza di un procedimento ad evidenza pubblica per l’individuazione del soggetto aggiudicatario dell’area e conseguente violazione dei principi di pubblicità e imparzialità;
c. incompetenza dell’organo che ha rappresentato il Comune in sede di Conferenza dei Servizi; […]
omissis
“ […] pur sussistendo i profili di illegittimità rilevati, ai sensi dell'articolo 21-octies della L. 241/90 e s.m.i.:
- tenuto conto degli interessi della controinteressata, avendo la stessa effettuato ingenti investimenti per la realizzazione dell’impianto ed avviato l’esercizio dell’attività;
- rilevando che la finalità dell’amministrazione non si esaurisce nell’accertamento in sé della legittimità o dell’illegittimità dei provvedimenti in esame, ma si concreta nel perseguimento di un interesse pubblico ad adottare il provvedimento di annullamento;
- non riscontrando motivi di interesse pubblico attuali e concreti tali da motivare l’annullamento degli atti posti a base del contratto di locazione stipulato con la Società Crimo S.r.l., al contrario rilevando che l’eventuale dichiarazione di annullamento esporrebbe l’Ente ad una possibile pretesa risarcitoria da parte della Società medesima
Considerato che, nell’ambito del programma FZ05 – Patrimonio e Logistica –della RPP 2013/2015, il progetto FZ05/01 – Patrimonio, prevede tra le proprie finalità la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare; […]”
omissis
“[…] DETERMINA
1. le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto;
2. di chiudere il procedimento con l’archiviazione;
3. di dare comunicazione alla Società Crimo S.r.l. della presente determinazione.”
In pratica si riconosce che l'impianto, lì e con quell'iter, non avrebbe dovuto essere realizzato ma, dal momento che ci sono di mezzo degli interessi economici (della ditta e anche del Comune di Monza), si preferisce far finta di niente a la questione viene chiusa.
Secondo la Determina un eventuale ricorso dovrebbe essere motivato da esigenze di tutela dell'interesse pubblico. Di conseguenza, dobbiamo dedurre che la tutela della salute dei cittadini (dal rumore, dal traffico e dalle possibili polveri generate dall'impianto) non viene considerata di interesse pubblico da parte del Comune di Monza.

Quello del Comune di Monza ci sembra un comportamento inaccettabile, in totale disinteresse delle richieste dei cittadini, del principio di trasparenza nella pubblica amministrazione e di quello della corretta gestione del territorio, che vorrebbe che una struttura che tratta rifiuti fosse collocata in zona industriale e non in zona agricola a ridosso delle case.


Oltretutto questa archiviazione nasce da un atto burocratico (la Determina di un Dirigente), senza che la politica ci abbia messo mano nemmeno per esprimere un parere. Si ha tutta l'impressione che la Giunta di Monza abbia preferito togliersi dall'imbarazzo di esprimersi a favore di Crimo (e dell'affitto che essa versa nelle casse comunali) lasciando che la decisione venisse espressa dai propri uffici. Poteva scegliere una strada diversa e ha deciso di non farlo.

(noi del Comitato aggiungiamo che fu il Sindaco Scanagatti a dire pubblicamente in Cascina Bastoni che le indagini che avevano prodotto il sequestro dell'impianto erano partite proprio da un suo esposto. Contestualmente il sindaco disse che avrebbe bloccato l'affitto. Inoltre poco prima della determina furono lo stesso sindaco e l'Assessore Colombo ad invitare i comitati di S.Albino e S.Damiano a presentare a loro volta un esposto...Osserviamo qualche incoerenza).

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Per pura ricostruzione storica riportiamo i link ad alcuni articoli tratti dalle cronache locali che associavano direttamente la vicenda alla coppia Antonicelli-Peppe u' Curtu.
Vedi questo interessante articolo che da qualche info in più sulla  Crimo:http://www.infonodo.org/node/36499)-

E ancora: 
  1. Monza - Via i sigilli all’impianto dei rifiuti finito nell’inchiesta Clean City. Dopo i finanzieri riprende il lavoro

    ... per delinquere insieme a Giuseppe Esposito detto Peppe oCurt (ritenuto esponente della Camorra napoletana trapiantato in Brianza) ...
    Izz - 08/01/2014 - 0 comments
  2. Monza - L’autodemolitore di Antonicelli. Ora indaga anche la Procura

    ... considerato il collegamento del boss della camorra a Monza, PeppeO Curt, con la pubblica amministrazione locale. FINORA in Procura viene ...
    Izz - 20/05/2013 - 0 comments
  3. Monza - Ecco il contratto del rottamaio scelto da Antonicelli

    ... e considerato il collegamento del boss della camorra a Monza PeppeO Curt con la pubblica amministrazione locale, il contratto di locazione con ...
    Izz - 08/04/2013 - 0 comments
  4. Monza - Refurtiva e criminali dove sorgerà l’autodemolitore. Le «concessioni» di Antonicelli


    ... che fa capo a Giuseppe Esposito, detto «Peppeo Curt», il boss in odor di camorra di Monza: vive in una casa comunale ed è ...

    Izz - 08/04/2013 - 0 comments
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Ed ecco il secondo contributo din Brugherio Futura, più antico. Rispetto ai contenuti di tale minuziosa ricostruzione non molto è cambiato.

Alla fine il Comune di Brugherio ha dispiegato notevole impegno e preso visione di parecchi documenti. Ma qualcosa manca ancora. Non risulta sia stato mai allegato un parere favorevole  ASL alla relazione iniziale. Inoltre pare che i sandamianesi siano bloccati dal fatto che la CEM/CRIMO non ha ancora prodotto una relazione dettagliata sulle attività (ma non sarebbe oppotuno farlo prima?). Un gatto che si morde la coda. 
La gamma di prodotti trattabili dalla CEM è POI assai ampia e Fulvia Candeloro ci ha spiegato come in base alle norme sulle etichettature è possibile che una enorme volumetria di terreno contenente una bassissima percentuale di materiale inquinante possa essere poi stoccata tutta assieme in un posto piccolissimo (tipo a San Damiano) dove ovviamente la percentuale di inquinante aumenta a dismisura...Insomma i motivi per dubitare e temere sono molti
I cittadini non sono esperti ambientali nè investigatori. Dovrebbero essere le istituzioni a tutelare la salute e sciogliere i dubbi. Invece non pare che Brugherio stia trovando nella giunta monzese grande risonanza. E a noi la stessa giunta propina una determina burocratica e neppure un vago messaggio di rammarico per non pter fare diversamente. Noi siamo convinti che si sia in buona fede e che forse non ci siano altre soluzioni ma sul piano della comunicazione, quantomeno, la ns Giunta si mostra ancora una volta un pochino ottusa e anche un pò masochista...



DISCARICA A S.DAMIANO E S.ALBINO – LA RICOSTRUZIONE DI CHRISTIAN CANZI

Riceviamo dagli amici del Comitato di Quartiere San Damiano questa minuta ed utile ricostruzione dell' intera vicenda scritta da Christian Canzi. Pubblichiamo ringraziando entrambi. Per ns comodità di lettura abbiamo evidenziato in azzurrino alcuni punti per noi salienti.
Il Comitato di quartiere S.Albino
Nel caso possa essere utile al comitato, Vi mando qualche pagina per 
riassumere la situazione che emerge in merito all’impianto leggendo la 
documentazione che mi avevate fornito e riassumendo gli ultimi avvenimenti.
I dati potrebbero variare in relazione alle variazioni del progetto, ma 
attualmente non ho a disposizione queste ultime, quindi mi limito a scrivere le 
informazioni di cui sono al corrente.
Vi ringrazio per l’attenzione.

Un saluto.
Christian Canzi
IMPIANTO RIFIUTI CRIMO S.R.l.,VIALE DELLE INDUSTRIE – MONZA
- La società CRIMO s.r.l. con sede in Viale delle Industrie 25, Monza, in data 20 novembre 2009, ha presentato al Comune di Monza richiesta di locazione di un area di almeno 10.000 mq per ampliare l’attività di autodemolizione e smaltimento di pneumatici esistente presso le sede dell’impresa in Viale delle Industrie.
 - Il Comune di Monza, con nota 10 giugno 2010, ha reso disponibile per l’affitto un area di 13.000 mq in Viale delle Industrie (fra S.Damiano e S.Albino).
- Il 10 febbraio 2011 si è tenuta una Conferenza dei Servizi presso la Provincia di Monza e Brianza avente come Ordine del Giorno: “Richiesta di autorizzazione alla realizzazione ed alla gestione di un nuovo centro di raccolta e trattamento veicoli fuori uso ed impianto per l’esercizio di messa in riserva, recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, ai sensi dell’art. 208, comma 1 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Da ubicarsi in Monza, Viale delle Industrie s.n.c..
Alla Conferenza erano presenti: la CRIMO, la Provincia di Monza e Brianza, l’A.R.P.A. Di Monza e Brianza, il Comune di Monza (con il solo Assessore all’Ambiente Antonicelli, senza nessun esponente degli Uffici del Comune), l’ASl di Monza e Brianza.
Il fatto che sia venuto solo l’Assessore Antonicelli non è una violazione della legge, però è strano che non ci fosse nessun responsabile degli Uffici che avrebbero dovuto seguire la questione.
Il Comune di Brugherio non è stato invitato e anche questo è strano.
A seguito della Conferenza il Comune di Monza ha espresso parere favorevole;
la Asl ha espresso parere non favorevole e richiesto alcune integrazioni (relative a sicurezza, salubrità dei luoghi di lavoro, superficie drenante, impatti sulla salute pubblica, destinazioni d’uso degli edifici nel raggio di 200 m dall’impianto etc.);
l’A.R.P.A. ha richiesto integrazioni (previsioni impatto acustico, verifica di non inquinamento della falda, verifica emissioni in atmosfera, inquinamento elettromagnetico etc.);
La Provincia ha richiesto alcune integrazioni in merito alle attività stoccaggio e selezione rifiuti da svolgere nell’impianto ed ha richiesto il certificato di assenza di pozzi per l’acqua potabile nel raggio di 200 m dall’impianto, che avrebbe dovuto essere rilasciato dal Comune di Brugherio (art. 94 D. Lgs. 152/2006).
- Con nota del 28 gennaio 2011 il Settore Edilizia del Comune di Monza ha precisato che l’area in questione era a destinazione agricola (non compatibile con l’impianto) ma che nella proposta di variante al PGT era prevista la variazione di destinazione d’uso (a diventare area TUC – Tessuto Urbano Consolidato Terziario Speciale).
- Il 5 maggio 2011 la Giunta Comunale di Monza ha approvato una DECISIONE (non Delibera) dove si stabilisce di rendere disponibile l’area di Viale delle Industrie all’affitto con la CRIMO, che oltre al canone di locazione avrebbe dovuto realizzare un parcheggio su Viale delle Industrie, a nord dell’area in questione.
- Con nota dell’11 maggio 2011 il Settore Edilizia del Comune di Monza ha ribadito la non conformità urbanistica dell’impianto, oltre alla mancanza di accessi carrai e la mancanza di allacciamento alla fognatura.
- il 12 maggio 2011 si è tenuta una seconda Conferenza dei Servizi, alla presenza di CRIMO, Provincia di Monza e Brianza, A.R.P.A. Di Monza e Brianza, Comune di Monza (con il solo Assessore all’Ambiente Antonicelli, senza nessun esponente degli Uffici del Comune), per esaminare il nuovo progetto presentato dalla CRIMO s.r.l..
A.R.P.A. E Provincia hanno richiesto integrazioni in merito ad alcune delle attività da svolgere nell’impianto (tipologia di rifiuto da ricevere e trattare, modalità di svolgimento di alcune operazioni etc.);
A.R.P.A. Ha invece espresso parere favorevole in merito agli aspetti relativi a rumore, emissioni in atmosfera, emissioni elettromagnetiche, inquinamento delle acque;
il Comune di Monza ha espresso parere favorevole fatte salve le indicazioni contenute nella nota dell’11 maggio 2011 del Settore Edilizia;
la ASL era assente;
il Comune di Brugherio non è stato invitato.
- Il 24 ottobre 2011 la Provincia di Monza e Brianza, con Autorizzazione Dirigenziale n. 484, ha approvato il progetto dell’impianto ed autorizzato la sua realizzazione. La Determinazione richiama una nota del 24 maggio 2011 della Asl in cui viene espresso parere favorevole condizionato alla realizzazione dell’impianto (condizionato a cosa?) ed una nota del 1 settembre 2011 dell’A.R.P.A. in cui esprime parere favorevole.
Ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, l’approvazione del progetto costituisce variante allo strumento urbanistico e rende non necessaria la variante al PGT.
Il progetto in questione riguarda un impianto di superficie complessiva 13.222 mq dove verranno svolte due tipologie di attività: una legata allo stoccaggio, demolizione recupero e rottamazione di autoveicoli; la seconda in cui verranno messi in riserva (per un periodo massimo di 6 mesi, secondo una nota della CRIMO del 19 maggio 2011), recuperati e messi in deposito preliminare RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI.
DEFINIZIONI (D. Lgs 152/2006)
La messa in riserva è autorizzata per complessivamente 3002 mc (3002 ton) suddivise in varie zone dell’impianto.
Il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a recupero (R3, R12) è 8800 ton/anno (29,6 ton/giorno);
il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a recupero (R3,) è 2880 ton/anno (9,6 ton/giorno);
la superficie utile dell’impianto di autodemolizione ‘ di circa 1523 mq.
In base all’autorizzazione, l’impianto potrà ricevere svariati tipi di rifiuti: oltre alle automobili potranno essere ricevuti scarti vegetali, rifiuti plastici non da imballaggio, fanghi, reflui da lavaggio, segatura, scarti di carta e cartone, cuoio, grasso, pitture, ceneri, polveri e particolato, imballaggi vari, pneumatici, metalli, vetro, cemento e mattoni etc.
Le attività che verranno svolte (R3, R12, R13, D15), oltre quella di stoccaggio, riguarda la selezione e cernita di materiali recuperabili, il loro adeguamento volumetrico ed il loro deposito preliminare in attesa di essere trasferiti ad altri impianti.
Una parte dei materiali recuperati potrà essere triturati e trasformati in materia prima secondaria che potrà essere venduta all’industria delle materie plastiche.
DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA’ (D.Lgs 152/2006). Evidenziate in giallo quelle autorizzate nell’impianto della CRIMO.
ALLEGATO B
N.B. Il presente allegato intende elencare le operazioni di smaltimento come avvengono
nella pratica. I rifiuti devono essere smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza
usare procedimenti o metodi che possano recare pregiudizio all’ambiente.
Operazioni di smaltimento
D1 Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica)
D2 Trattamento in ambiente terrestre (a esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi
nei suoli)
D3 Iniezioni in profondità (a esempio iniezioni dei rifiuti pompabili in pozzi. In cupole saline
o faglie geologiche naturali)
D4 Lagunaggio (a esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune,
ecc.)
D5 Messa in discarica specialmente allestita (a esempio sistematizzazione in alveoli stagni
separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall’ambiente)
D6 Scarico dei rifiuti solidi nell’ambiente idrico eccetto l’immersione
D7 Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino
D8 Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a
composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei
punti da D1 a D12
D9 Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine
a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a
D12 (ad esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.)
D10 Incenerimento a terra
D11 Incenerimento in mare
D12 Deposito permanente (a esempio sistemazione di contenitori in una miniera, ecc.)
D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12
D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a
D13
D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14
(escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).
ALLEGATO C
Operazioni di recupero
N.B. Il presente allegato intende elencare le operazioni di recupero come avvengono nella
pratica. I rifiuti devono essere recuperati senza pericolo per la salute dell’uomo e senza
usare procedimenti o metodi che possano recare pregiudizio all’ambiente
R1 Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia
R2 Rigenerazione/recupero di solventi
R3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le
operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche)
R4 Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici
R5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche
R6 Rigenerazione degli acidi o delle basi
R7 Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti
R8 Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori
R9 Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli
R10 Spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o dell’ecologia
R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10
R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11
R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1
a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)
R14 Deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti i rifiuti
qualora non vengano rispettate le condizioni stabilite dalla normativa vigente.
Le tipologie di rifiuti che verranno sottoposte ad operazione di recupero R3 sono:
 L’attività di triturazione primaria (R12) potrà essere effettuata sulle seguenti frazioni di rifiuto:
 - Con Determinazione Dirigenziale 1128/2012, il 18 maggio 2012, il Comune di Monza ha approvato il contratto di affitto con la società CRIMO s.r.l..
Tale contratto prevede un canone annuo di 61.700 euro (43.190 nei primi due anni per indennizzare la CRIMO della bonifica dell’area e demolizione dei fabbricati presenti.
Il contratto avrà durata dal 1 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2021. I lavori di realizzazione devono iniziare entro un anno dalla data di approvazione, e l’impianto deve entrare in esercizio entro 3 anni dalla suddetta data (in caso contrario il contratto decade).
La CRIMO si impegna a corrispondere al Comune di Monza il costo per lo svincolo dalla servitù del tratto di canale diramatore 3/1 Valle Lambro Levante da parte del Consorzio Villoresi (avvenuta con Determinazione Dirigenziale 1927 del 2 maggio 2012). Era previsto il rimboschimento dell’area rimasta a verde, ma la CRIMO ha ottenuto di piantumare solo alcune siepi. Al termine del contratto la CRIMO dovrà riconsegnare l’area al Comune nelle condizioni iniziali, provvedendo a proprie spese alle attività di risistemazione e bonifica.
- Con nota del 22 ottobre 2012 la CRIMO s.r.l. ha comunicato a provincia di Monza e della Brianza, Comune di Monza, A.R.P.A. Monza e Brianza e ASL Monza e Brianza di avere volturato l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto a favore della Società CEM Centro Ecologico Monza S.R.L. in data 27 luglio 2012 e che la Provincia di Monza ha conseguentemente aperto la relativa istruttoria. Nella stessa nota la CRIMO comunica l’avvio dei lavori di realizzazione dell’impianto.
Nel mese di luglio 2013 il Consiglio Comunale di Brugherio ha chiesto alla Giunta di attivarsi in merito alla questione dell’impianto.
Nel corso del mese di settembre 2013 si è tenuta una nuova Conferenza dei Servizi a seguito di una richiesta di variante al progetto avanzata dalla CRIMO.
L’Amministrazione di Brugherio ha potuto partecipare all’incontroIn tale sede è emerso che il progetto dell’impianto viene lievemente modificato in quanto l’area di autodemolizione di autovetture, dove è probabile che sarebbero stati realizzati i depositi di materiali, viene per il momento esclusa da interventi.
Altra novità è che il Comune di Brugherio ha finalmente ottenuto l‘accesso agli atti come uditore, e potrà quindi avere tutta la documentazione relativa al caso;  inoltre sembra che sia possibile che le rilevazioni ambientali, possano essere effettuate anche sul territorio di Brugherio, come richiesto dall’Amministrazione.
Altra novità arriva dal Comune di Monza, dove un Consigliere Comunale di opposizione (Simone Villa della Lega Nord, che era in maggioranza quando è stato autorizzata la struttura) ha presentato una mozione che chiede di annullare la concessione del terreno dove dovrebbe sorgere l’impianto a causa di vizi di forma nell’iter seguito da quest’ultima (la concessione dell’affitto alla Società Crimo è stata stabilita da una decisione della Giunta Mariani, senza che vi fosse in merito una Deliberazione della Giunta stessa o del Consiglio Comunale).
Il giorno 7 ottobre scorso il Comitato di San Damiano contro l’impianto ha organizzato un incontro pubblico in cui l’Amministrazione Comunale ha illustrato lo stato a cui attualmente si trovano le cose.
CONSIDERAZIONI
Gli impianti come quello in questione sono necessari, perché consentono di recuperare importanti frazioni di materiali e di avviarle a riciclo. Si potrebbero eseguire valutazioni sulla necessità di affinare ulteriormente le metodologie di raccolta, recupero e riciclo, per arrivare a ridurre il consumo di materie prime, ma non è argomento da affrontar in questa sede.
Sono invece da tenere in considerazione alcuni aspetti legati alle caratteristiche tecniche dell’impianto, alla sua collocazione ed alla correttezza dell’iter seguito per giungere all’autorizzazione.
Per quanto concerne il primo punto occorrerebbe verificare che siano rispettate tutte le norme che consentano di escludere danni all’ambiente ed alla salute delle persone. Questo è riferito sia allo svolgimento dell’attività dell’impianto, sia ad aspetti legati alla sua realizzazione: parrebbe comunque che sia stato verificato con esito positivo il rispetto della distanza dai pozzi di captazione per acque destinate al consumo umano.
Il secondo aspetto è riferito al fatto che l’impianto verrebbe realizzato a poco distanza da abitazioni (a S.Albino e soprattutto a S.Damiano). Prima di autorizzare una struttura del genere, bisognerebbe verificare che tipo di impatto essa potrebbe avere, in termini di aumento del traffico ed inquinamento atmosferico (camion in entrata ed uscita dall’impianto) e di rumore (macchinari in movimento, camion in transito) nei confronti degli abitanti delle zone limitrofe.
Il terzo aspetto andrebbe verificato prima di tutti. La correttezza e la trasparenza che devono caratterizzare le attività della pubblica amministrazione, impongono di accertare che, per arrivare alla realizzazione dell’impianto non siano state consentite “scorciatoie” o inadempienze. L’argomento è troppo delicato per permettere che rimangano dubbi in merito. La mozione presentata al Consiglio Comunale di Monza prende in considerazione proprio questi aspetti.