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lunedì 25 novembre 2019

OGGI ALLE 18.30 IN CONSIGLIO A MONZA E ALLE 21 ASSEMBLEA PUBBLICA A S.ALBINO - LE NOSTRE RICHIESTE PER ASFALTI BRIANZA

OGGI TUTTI ALLE 18.30 IN CONSIGLIO  COMUNALE A MONZA E ALLE 21 ASSEMBLEA PUBBLICA A S.ALBINO - LE NOSTRE RICHIESTE PER ASFALTI BRIANZA


ecco la  nostra lettera (già inoltrata)

Sindaco di Concorezzo, Monza, Brugherio, Agrate Brianza
Monza, 25 novembre 2019

Gentili Amministratori,
in vista della Conferenza di Servizi avente a oggetto l’autorizzazione unica ambientale (AUA) rilasciata alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l.  Vi chiediamo di:

1.
Revocare l’autorizzazione della Ditta Asfalti Brianza presso il sito di Via per Imbersago 134/2 a Concorezzo, in quanto avente ad oggetto attività produttiva classificata come Insalubre di Prima Classe e perciò incompatibile con la presenza di centri abitati a meno di 500 m dagli impianti di produzione (il quartiere di Rancate - Concorezzo è a soli 100 m.) e dagli Orti Cittadini del Comune di Monza e di almeno 30 scuole di ogni ordine e grado nel raggio di 3 km. Sosteniamo la presente richiesta in virtù di due pronunce: Consiglio di Stato (n. 4588 del 10/09/2014) e TAR del Piemonte. La prima afferma il principio di precauzione per cui a prescindere dal rispetto dei limiti inquinanti previsti dalla normativa sulle emissioni atmosferiche se, sulla base di adeguata documentazione scientifica, si dimostra persistere un probabile rischio sanitario per i cittadini residenti, l’autorità competente può negare l’autorizzazione o revocarla in fase di revisione/adeguamento o imporre prescrizioni che eliminino il problema delle emissioni odorigene. Il TAR Piemonte va oltre sostenendo che il principio di precauzione implica l’esistenza di un rischio potenziale per la salute e l’ambiente, ma non richiede l’esistenza di evidenze scientifiche.
A parte miasmi e puzze già ampiamente denunciate da parte dei cittadini in molte riprese, ci preme sottolineare la preoccupazione per la nostra salute. Qui di seguito facciamo presente il perché, basandoci su dati reali, rilievi e servizi pubblici andati in onda su televisioni Nazionali.
Partiamo dal presupposto che anche Osmotech, la società che ha svolto le analisi per conto di Asfalti Brianza (rapporto del Febb 2018) riscontrava sostanze cancerogene di tipo 1 nelle emissioni all’uscita del camino dell’Azienda Asfalti Brianza durante il campionamento eseguito (Idrocarburi Aromatici soprattutto benzene e derivati, Ossigenati aldeidi etc). Qui di seguito l’elenco delle famiglie di sostanze preso dal campionamento fatto dall’ente certificante:



























Infatti la conclusione di Osmotech è che l’aria dovrebbe essere diluita 756 volte, quindi ipotizzabile non nociva oltre i 500 mt (ragionevole supporre) – Hazard Index 756, riportiamo qui di seguito esattamente quanto riportato da Osmotech:




Da qui con sicurezza si può dire che tutti gli abitanti dell’area compresa in questo raggio (500 m) di sicuro respirano sostanze cancerogene e molto pericolose per la loro salute (Idrocarburi aromatici e ossigenati aldeidi).
Riportiamo estrapolando dal report del Febbraio 2018 le sostanze di queste famiglie individuate proprio dall’ente preposto alle analisi:












2.
Dare evidenza delle ragioni che hanno portato il Comune di Concorezzo ad autorizzare la sostituzione del bruciatore e la messa in produzione dello stesso, prima che l’azienda provvedesse a installare il sistema di aspirazione e captazione delle emissioni cancerogene.
Chiaramente come tutti sanno (compresi Arpa e ATS) un filtro a manica (tessuto) ivi compreso quello installato dall’azienda Asfalti Brianza (FWA 18), può trattare solo la parte solida ma non può trattare la parte Gassosa (COVT, che comprendono anche IPA volatili e ossigenati Aldeidi, entrambi parte integrante)
Il servizio delle Iene “vivere respirando asfalto” trasmesso il 12 Novembre u.s., ha portato chiaramente allo scoperto questi dati parlando anche espressamente di rilevazioni (Dr Ruprecht Consulente Istituto Tumori di Milano), intercettate dal 2 al 14 settembre 2019, di cancerogeni ed espressamente di IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici). Dalle centraline da loro piazzate si evinceva che c’erano picchi di emissioni (cancerogene) molto importanti attribuibili in alcuni casi con probabilità, in altri con certezza, all’azienda Asfalti Brianza.
Nel servizio andato in onda, una delle cose più inquietanti è stata l’ammissione da parte di Arpa che diceva che quando i preposti dell’Ente uscivano per fare rilevazioni, il camino dell’azienda era sempre spento! Inoltre, la risposta all’inviato de le Iene del Funzionario Arpa Dott. Maierna (Resp. Controllo Arpa Monza) riferita alle sostanze pericolose (cancerogene) citava esattamente: “Per quanto ne so io bisognerebbe abbattere queste sostanze, con il bruciatore che hanno messo sicuramente questo non avviene”. Quindi anche lui è consapevole del fatto che le sostanze volatili COV, che comprendono anche IPA volatili (idrocarburi policiclici Aromatici) e ossigenati aldeidi, debbano essere “abbattute”(e quindi trattate), sicuramente questo non può avvenire con un bruciatore nuovo e nemmeno con il filtro a manica attualmente installato nell’impianto.
Aggiungiamo inoltre che se il nuovo bruciatore installato fosse più potente del precedente (ci stiamo informando), è ovvio che le quantità di COVT (IPA volatili e aldeidi compresi) emessi in atmosfera aumenterebbe considerevolmente, visto che non viene trattata la parte “gassosa” (ovvero i VOC ivi compresi composti come IPA volatili  e Ossigenati Aldeidi), di conseguenza si modificherebbe la condizione iniziale verificata ovvero l’Indice di Nocività e tutto ciò che conseguentemente comporta (se l’aria deve essere più diluita di 756 volte, i 500 mt di raggio citati nel report Osmotech, ovviamente non basterebbero più).
Il come si debba abbattere (trattare) la parte gassosa (COV), lo sa chiunque faccia il lavoro di controllo degli aspetti inerenti a “Salute e Sicurezza”, ciò che ci domandiamo è perché nessuno ha mai fatto presente una cosa così importante per la salute dei cittadini. Gli acronimi ARPA e ATS stanno per “Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale” e “Agenzia di Tutela della Salute”, quindi siamo convinti che questi concetti siano per questi enti perfettamente conosciuti, quindi la domanda è: “perché nessuno ha mai sollevato il problema?”
In conseguenza del dissequestro dell’azienda, ribadiamo la necessità di installare centraline per rilevare le emissioni in atmosfera, di svolgere una valutazione di impatto ambientale strategico, vista la presenza di abitazioni a ridosso dell’impianto e di predisporre controlli periodici (come minimo su base mensile) da parte degli enti competenti.
3.
Verificare la presenza di sostanze cancerogene nel suolo e nella falda nel perimetro dell’area occupata dall’azienda, attraverso carotaggi e prelievi delle acque.
4.
Chiedere a ATS un esame epidemiologico dell’area per verificare gli impatti delle emissioni cancerogene sulla salute dei cittadini, trattandosi di attività in essere da decenni.
5.
Chiediamo che le amministrazioni comunali, in nome e per conto dei cittadini che rappresentano, si costituiscano parte civile nel procedimento penale a carico di AB, per il risarcimento del danno ambientale ovvero alla salute."



6.
Così come ricevuto in forma anonima, trasmettiamo copia del DURC di Asfalti Brianza da cui si evince un’irregolarità contributiva nei confronti dell’INPS pari a 117000 Euro e 34000 Euro nei confronti dell’INAIL.
Rimaniamo in attesa di un Vostro riscontro e sollecitiamo l’organizzazione di un’Assemblea Pubblica per rendere conto ai cittadini dei comuni coinvolti delle azioni e delle decisioni prese.

Distinti saluti,
Il Comitato SASD