Ci sarà un passo analogo anche nei confronti dell'Assessore monzese che ha la delega a Sport, manutenzione Impianti sportivi, Eventi e tempo libero, alla partecipazione e alle Consulte di quartiere?
dall'articolo del Cittadino di Monza:
«Fratelli d’Italia - dichiara il responsabile organizzativo Giovanni Donzelli, in una nota diffusa dalle agenzie di stampa - come più volte ribadito non accetta ambiguità tra le sue fila e a Lodi ha imposto nei giorni scorsi l’incompatibilità a Omar Lamparelli , che si è dimesso ieri dal ruolo che ricopriva».
Sarebbe stato proprio Donzelli a chiedere a Lamparelli di abbandonare l’organizzazione di destra Lealtà Azione. Una richiesta al quale l’esponente di Fratelli d’Italia ha risposto con un diniego, ponendosi così fuori dalla segreteria e dal partito.
https://www.ilcittadino.it/stories/Cronaca/bufera-su-omar-lamparelli-il-segretario-di-fratelli-ditalia-si-e-dimesso_71755_96/?fbclid=IwAR3NFenqf7JBBGaKTIizSeF66sijL94z6DokPPVjRabluJ9Yp11AbFk3X5E
per fare un po' di memoria storica vedi anche:
https://www.repubblica.it/politica/2017/06/29/news/monza_lealta_azione_neonazisti-169468356/?fbclid=IwAR03RUxA9UgBSQscSkK6tQAjpM3k1AFpl7Ete0Csm2HCuGxSQvNa8zwnuRE
https://m.dagospia.com/a-monza-il-neonazi-andrea-arbizzoni-diventa-assessore-allo-sport-152013
Intanto la gestione delle Consulte a Monza non brilla...
Prima hacker, poi drogati. Per i cittadini e le cittadine di San Fruttuoso il senat... ops l'assessore Arbizzoni e questa Giunta Comunale hanno sempre belle, edificanti, democratiche parole.
Ricordiamo all'Assessore che cittadini e cittadine non sono bambini da patrocinare, o a cui togliere la palla (leggasi: il diritto ad esercitare la democrazia partecipata!) quando litigano. Siamo adulti e siamo in grado di non andare d'accordo.
Le Consulte non hanno il mandato costituzionale di andare d'accordo in base ai plebsciti indetti dalla Giunta turbourbanista di turno. Vorremmo ricordare altresì all'amministratore della cosa pubblica che la Consulta non è il suo terreno di caccia pre-elezioni, e che in un organo CONSULTIVO non esiste MAGGIORANZA; il ruolo delle Consulte NON è fare il tifo per i partiti. Quindi prima di parlare di droga ed esasperazione abbia il coraggio di dire che mentre la consulta di San Fruttuoso veniva drogata, minacciata, esasperata l'Assessore si è accomodato in poltrona con i pop-corn per assistere allo spettacolo senza muovere un dito.
Perché tutto questo succede solo a San Fruttuoso?
Assessore, lo chiediamo noi a lei, non viceversa! Perché la Consulta di San Fruttuoso non ha da funzionare, né domani, né mai?
ASSESSORE COSA INTENDE PER CONSULTA DROGATA?!?!
“Quella di San Fruttuoso è una Consulta drogata”.
Questa l’ultima perla del nostro Assessore alla Partecipazione sulla situazione in cui versa la Consulta di San Fruttuoso riportata dal Cittadino di oggi, 7 ottobre 2021. Questa la sua sintesi dopo MESI in cui, prima le Coordinatrici e poi un gruppo di iscritti, hanno chiesto ripetutamente all’Amministrazione di intervenire perché DA MESI la Consulta è scenario di azioni contrarie ai principi di legalità, partecipazione e democrazia.
Ma l’assessore sa benissimo che qualcuno ha avvelenato i pozzi. Lo sa perché quando ha espresso a mezzo stampa massima solidarietà alle Coordinatrici per le vessazioni e i reiterati attacchi da parte di alcuni soggetti, sui muri del quartiere sono comparse addirittura scritte offensive nei suoi confronti.
Cosa è stato fatto per porre fine a questa situazione? NULLA.
L’assessore (e con lui i funzionari amministrativi) sa benissimo che:
• il quartiere dal 2017 attende la riapertura della Sala Eventi del centro sociale di via Tazzoli in virtù di un Bilancio Partecipativo che rende esecutivo uno stanziamento di 35 mila euro per le opere necessarie all’intervento;
• nel documento “IL PROCESSO DEL BILANCIO PARTECIPATIVO. REGOLE E FASI” si precisa, infatti, che “l’Amministrazione si impegna a tenere conto di quanto deliberato attraverso il processo partecipativo, a realizzare le proposte operative emerse e a motivare espressamente e pubblicamente in modo chiaro e comprensibile ove se ne discosti”;
• i fondi stanziati vanno spesi e non esiste ragione per cui si debba ricorrere al privato per finanziare un’opera già approvata e finanziata mediante Bilancio Partecipativo. Basta eseguire quanto già deliberato. Invece, il progetto BiPart 2017 di San Fruttuoso è l’UNICO a non essere stato eseguito in tutta Monza;
• è da tempo che i cittadini si sentono ripetere che “i lavori partiranno a breve”;
• San Fruttuoso non ha un centro civico, non ha una sala eventi, non ha una biblioteca, non ha una piazza, non ha spazi aggregativi e socio-culturali di nessun tipo;
• il 28 luglio 2020, oltre un anno fa, insieme alle Coordinatrici della Consulta e a un funzionario del Comune, ha effettuato un sopralluogo presso il centro sociale di Via Tazzoli. Sull’esito dell’incontro è stato inviato un resoconto, diffuso in Consulta, nel quale si parla di fondi per 65 mila euro da destinare al ripristino degli spazi presenti nella struttura per i quali, si badi bene, esiste – da sempre - un vincolo che ne impone l’apertura al pubblico (non solo agli ospiti del pensionato) nelle ore diurne.
• è dal mese di aprile 2021 che le Coordinatrici lo hanno invitato in Consulta per avere aggiornamenti sullo stato di “avanzamento” delle opere che il quartiere attende da anni. Nonostante i solleciti, ASSESSORE LEI NON SOLO NON E’ VENUTO IN CONSULTA, MA NON HA NEPPURE RISPOSTO ALL’INVITO! Anziché venire in Consulta, lei preferisce parlare attraverso la stampa;
• la Consulta di San Fruttuoso è la più partecipata di Monza, contando oggi ben 77 iscritti. Una Consulta che l’assessore si permette di definire “drogata”;
• non è pensabile riunire da remoto una Consulta di 77 iscritti. Anche perché presso i centri civici sono riprese le riunioni in presenza di diverse associazioni/gruppi cittadini. Ragion per cui non si capisce per quale motivo l’Amministrazione IMPONGA ALLE CONSULTE DI RIUNIRSI DA REMOTO. Ora, visto l’alto numero di iscritti a San Fruttuoso e visto che al quartiere viene negato l’accesso all’unica sala capiente disponibile, l’Amministrazione dovrebbe quantomeno mettere a disposizione della Consulta una sala a sua scelta tra quelle di proprietà del Comune e, quindi, dei cittadini. E’ così difficile?
Tutte queste cose il nostro Assessore alla Partecipazione le sa.
Eppure non perde occasione per rilasciare dichiarazioni alla stampa che offendono non solo i cittadini, ma anche i principi e i fondamenti giuridici e civili di cui lui e l’amministrazione sono espressione.
Perché, invece, non ci indica finalmente una DATA CERTA E IMMINENTE di riapertura della Sala Eventi del centro sociale di via Tazzoli?
Così, dopo anni, cominciamo a dare seguito alla prima di una lunga serie di impegni e promesse che ancora attendono di essere onorati.
E così, magari, iniziamo anche a “disintossicarci”.