Il 28/4/2021 avrà luogo una videoconferenza preparatoria per un successivo incontro tra i vari Comitati che si stanno coordinando a livello nazionale col Viceministro per l'Ambiente.
Il CQSASD ha elaborato queste prime proposte. Le offriamo alla riflessione di tutti per eventuali correzioni o suggerimenti.
NOSTRE PROPOSTE PER LA VIDEOCONFERENZA DEL 28/4/2021 (costituendo network “DIRITTO
AL RESPIRO”)
- Impedire qualsiasi nuovo insediamento di aziende insalubri di 1^ classe entro un raggio definito (cioè quantificato con precisione) dalle abitazioni e prevedere termini temporali altrettanto vincolanti per la delocalizzazione delle aziende esistenti. Le norme attuali (v. art 216 del r.d. 1265/1934) sono prive di indicazioni precise sulle distanze e lo stesso Consiglio di Stato (nel 2004 e nel 2011) ha in qualche modo aperto la via a possibili deroghe “qualora sia dimostrato che l’attività non rechi pregiudizi alla salute del vicinato” (previsione difficile da comprovare o smentire).
- In seguito a segnalazioni di molestie olfattive, fumi, puzze ecc. occorre mettere in campo una modalità di controllo con intervento sollecito e risposta rapida. Ad es. verifiche di ARPA delle emissioni al camino che possono essere quasi immediate, puntuali e a risposta rapida.
- Verificare a livello normativo se non sia possibile attivare controlli non concordati preventivamente con l’azienda (in proposito raccogliamo indicazioni discordi).
- Altre modalità di controllo (centraline, annusatori, nasi elettronici ecc. ) sono auspicabili ma, salvo garanzie di rapidità, vanno messe in campo in seconda battuta perché hanno tempi mediamente lunghi e possono diventare quasi controproducenti. Ad es. la DGR 3018 della Regione Lombardia può diventare anche foriera di lungaggini.
- Una volta rilevata l’illegittimità (di emissioni, stoccaggio e trattamento rifiuti, rispetto norme previste da AUA, impianti non a norma ecc.) i cittadini devono essere supportati da strutture pubbliche e in modo gratuito in azioni di tutela a livello amministrativo e sanitario e fino ai vari possibili gradi di giudizio.
- Una volta rilevata l’illegittimità (di emissioni, stoccaggio e trattamento rifiuti, rispetto norme previste da AUA, impianti non a norma ecc.) l’AUA va immediatamente sospesa e in caso di gravi inadempienze va revocata. Sarebbe opportuno definire un percorso chiaro e non equivocabile per tale sospensione o revoca dell’AUA, magari ponendola direttamente in capo al Sindaco, responsabile della salute pubblica, ad evitare confusioni, rimpalli di responsabilità e scaricabarile e per rendere lo stesso Sindaco più tutelato ma anche più impegnato ad intervenire tempestivamente.