Riportiamo il documento di Roberto Crippa di Cederna relativo al tema del Regolamento delle Consulte. Lo troviamo in gran parte condivisibile.
A nostro avviso la partecipazione non fa parte degli interessi e delle competenze di questa Giunta.
CQSASD
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Discussione importante quella iniziata il 21 Marzo in Consiglio Comunale sul tema della Partecipazione.
Probabilmente l’attuale maggioranza “blinderà” il regolamento, tendendo ad approvarlo nella sua stesura originaria.
Una partecipazione solo di facciata non sarà però utile alla città, non aiuterà la nostra comunità in una crescita responsabile.
Siamo proprio sicuri che le dieci Consulte di Monza siano realmente rappresentative dei territori di riferimento?
Nella mia esperienza di ex iscritto alla Consulta Cederna/Cantalupo, mi sono spesso “scontrato” con la scarsa conoscenza delle dinamiche di quartiere da parte di alcune associazioni, iscritte alla Consulta solo perché lì erano riuscite a trovare una sede per la loro attività.
Succede solo a Cederna?
Non credo.
Per ovviare a questo tipo di situazioni, forse sarà necessario inserire nel regolamento altri parametri di valutazione.
Non trattandosi di organi elettivi, si dovrà elaborare un altro modo per legittimare chi chiederà l’iscrizione alla Consulta di un quartiere.
Per poter parlare in nome di altri, per poter decidere in nome di altri, si dovrà dare vita ad un percorso di reciproche legittimazioni e riconoscimenti.
Anche l’Amministrazione Comunale dovrà riconoscere alle Consulte pari dignità, pur nel rispetto dei reciproci ruoli.
Guardare dall’alto in basso, chiedere pareri consultivi su progetti già “confezionati” non è dignitoso e non aiuta nessuno.
La storia di questi ultimi cinque anni, a Cederna e in tutta Monza, è intrisa di incapacità amministrativa, di silenzi imbarazzanti, di mancati coinvolgimenti.
Le competenze non si improvvisano, non si acquisiscono in un paio di “incontri formativi”.
Non basta la buona volontà di iscritti e coordinatori.
L’attuale Amministrazione ha “cassato” fin da subito il progetto “AB Città”, non considerando che per far decollare un elemento tanto importante (la partecipazione!!!) servono professionisti, competenze, percorsi virtuosi, anche di apprendimento e di continua verifica sugli obiettivi raggiunti e da raggiungere.
Spero in un cambio di passo, di ruoli, in una rinnovata capacità di riflessione e di sintesi.
Per arrivare a quartieri più vivibili, più inclusivi, più solidali.
Si cresce in partecipazione anche decentrando servizi, creando continue occasioni d’incontro e di socialità, portando, in ogni singolo quartiere, eventi culturali di spessore.
Tanti piccoli “focal points” che possono accendere, stimolare, aiutare.
Per fare questo servono luoghi deputati ad accogliere.
Quali sono, dove sono questi luoghi a Cederna/Cantalupo?
Servono sale capienti, a Cederna ed in ogni quartiere di Monza, per organizzare eventi, manifestazioni, incontri.
Luoghi accoglienti per dare a tutti la possibilità di partecipare, di fare esperienza di bellezza.
Quella esperienza che non è mai neutra, che non può lasciare indifferenti, che stimola e facilita il cambiamento.
Nella bozza di regolamento, che Vi apprestate a discutere, non c’è alcun accenno alla creazione di “laboratori di progettazione partecipata” di quartiere.
Nulla a che fare con le commissioni e i sottogruppi presenti in alcune Consulte.
Trovate in rete ampia “letteratura” in materia.
Vi chiedo la cortesia di intervenire anche su questo tema durante la discussione in aula.
Spero di essere riuscito a trasmetterVi, almeno in parte, il mio pensiero.
Vi ringrazio per l’attenzione e Vi auguro una buona serata.
Un cordiale saluto.
r.c.