Le verifiche ARPA finalmente hanno confermato i sospetti che noi denunciamo da anni. La relazione di ATS stilata sulla base delle rilevazioni ARPA evidenzia dati molto allarmanti nelle aree circostanti Asfalti Brianza: rischio tossicologico 40 volte superiore alle norme di legge e rischio cancerogeno 30 volte superiore al "limite accettabile" (per i cancerogeni non c'è alcuna soglia minima consentita; sono nocivi sempre e comunque, anche in qualsiasi, sia pur piccola, concentrazione).
Il Comune di Concorezzo non si sente ancora autorizzato a prendere posizioni nette ma si limita a chiedere l'ennesima Conferenza dei Servizi per modificare l'AUA (Autorizzazione unica ambientale) vigente. Inoltre chiede al Comune di Monza di collaborare nell'attivazione delle procedure della Dgr. 3018 per la valutazione delle molestie olfattive. Una procedura che il Comune di Monza aveva caldeggiato già a fine 2017 ma che il Comune di Concorezzo aveva subito accantonato per proseguire in un percorso di concertazione con l'Azienda che si è poi rivelato inutile e che ha condannato i cittadini delle aree circostanti a sorbirsi per altri 3 anni e mezzo le emissioni ora certificate come nocive. Infine il Comune di Concorezzo, con una decisione secondo noi priva di senso chiede ad ARPA di effettuare nuove valutazioni dell'aria e dei terreni circostanti ad Asfalti Brianza ferma.
Tutte procedure che in ogni caso rinvieranno di nuovo per mesi o forse anni l'unica legittima scelta da compiere: la delocalizzazione o la chiusura di Asfalti Brianza, ditta insalubre di 1^ classe che come tale avrebbe l'onere di dimostrare la non nocività delle proprie lavorazioni, cosa che non ha mai saputo fare. Del resto i controlli che contano, quelli inequivocabili e immediati sono quelli effettuati al camino il 30/6/2020 quando su 14 campionamenti in ben 9 casi ARPA ha rilevato emissione di benzene (cancerogeno) oltre il cosiddetto "limite tollerabile" (che è già di per sé un eufemismo).
Eppure il concetto è semplice. Per controllare le emissioni dell'auto si misurano i fumi allo scappamento e non sul piazzale circostante il meccanico. Così come i fumi della caldaia si misurano nell'appartamento interessato e non nei condomini circostanti.
E purtroppo nel guazzabuglio di norme, responsabilità multiple e burocrazia che consentono alla fine ritardi e rimpalli il ruolo attivo e fermo del Sindaco, garante costituzionale della salute dei cittadini in questro caso sembra latitare.
Alla fine in questo documento che alleghiamo sotto la Provincia chiede di nuovo a tutti gli agenti in gioco di fornire dati certi sulla situazione di Asfalti Brianza ed in particolare su:
- situazione scarichi fognari (alla luce della Diffida ATO ancora aperta dal novembre 2019).
- eventuali rischi per il pozzo di acqua potabile sito in loco
- situazione rifiuti e loro smaltimento presso siti autorizzati