L'articolo fa discutere. Intanto raccogliamo questa precisazione sul futuro del Minimarket.
Deny Mascaro Scrivo per conto del mini market perché non riesce a commentare il post. Non apre una caffetteria a settembre !!! Ma ha il banco con salumi ,formaggi pane e focacce ,mantiene il latte fresco e aggiunge una sorta di pasticceria ,mini gelateria con creps
Poi crediamo occorra una riflessione più ampia sul commercio di prossimità e sui luoghi di socializzazione in quartiere. In questa fase di globalizzazione e crisi economica il commercio locale è schiacciato dalla concorrenza della grande distribuzione. L'Ente pubblico è il solo che potrebbe sostenere il commercio di prossimità valorizzandolo come servizio sociale. Ma al momento le politiche nazionali sono prive di visione, appiattite sulle logiche di una economia che è ormai ridotta a speculazione finanziaria. Gli Enti locali galleggiano continuando ad autorizzare nuovi centri commerciali e speculazioni edilizie per finanziare i servizi grazie agli oneri di urbanizzazione.
Sant'Albino è sempre stato un paese un po' anarchico ma esistevano due forti poli aggregativi: il Circolo e la Parrocchia (con la sua duplice "giurisdizione" su Sant'Albino e San Damiano). C'era un eccellente cineforum, una compagnia teatrale, la Banda, società sportive ecc.
Questi poli di aggregazione sono in crisi da decenni. Secondo noi occorrerà molto tempo per ricostruire una abitudine alla socializzazione e alla partecipazione. Il volano di questa ripresa potrebbe essere il Centro civico di Via Mameli e la Consulta di quartiere. Chi vive con disagio il deserto commerciale (e culturale) che tocca Sant'Albino deve sforzarsi di partecipare alle riunioni della Consulta e di fare proposte per appropriarsi degli spazi del Centro civico. Da lì può ripartire il discorso.
CQSA