Sono un residente di Viale Kennedy. Alcune settimane fa abbiamo fatto una raccolta firme a sostegno di un’Osservazione al PGT, con lo scopo di consentire la costruzione della RSA (che ha uno scopo sociale), ma impedendo al tempo stesso lo scempio edilizio che si prospetta. Sono state raccolte firme non solo di residenti, ma anche di cittadini che amano quest’area verde naturale. Potete trovare a al link https://www.youtube.com/watch?v=_i7CGeoikJQ la registrazione della seduta del Consiglio del 5/2, dove al momento 4:09:30 si discute la petizione dei cittadini. Invito tutti a dedicare 15 minuti del proprio tempo a guardare il dibattito sulla petizione per farsi una propria opinione. Io la mia ce l’ho: Concorezzo è destinato a diventare un paese sovraffollato, dove la qualità della vita diminuirà per tutti, tranne per quei pochi che diventeranno più ricchi. Più che Borgo del Futuro, parlerei di Quartiere Dormitorio degli Anni ’50. Per quanto riguarda “giardini privati e parchetti per bambini”, che qualcuno confida saranno resi disponibili tra le palazzine, mi sembra una favoletta triste oltre che discutibile (perché giardini privati e non parchi pubblici, allora?).
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Seduta del 05/02/2021
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MONZA
A MONZA NON SIAMO MESSI MEGLIO!
La giunta parla di riqualificazione ma si dimentica l'area dell'ex-Macello.
Una riqualificazione che somiglia, troppo, a una cementificazione. Il piano della giunta di centrodestra è stato squadernato nel corso degli ultimi consigli comunali ed è stato approvato dalla maggioranza. Gli emendamenti presentati dalla sinistra, compatta, sono stati di fatto respinti in toto.
Sono 106 le aree per cui c'è il semaforo verde. Tutti di privati, che grazie alle pieghe delle legge regionale con cui sono stati approvati, potranno godere di un indice di edificabilità maggiore del 25 per cento rispetto al normale. Non solo: di pari passo avranno diritto anche a una riduzione del 50 per cento degli oneri urbanistici.
Aree dismesse e di degrado, dice la maggioranza, ma in realtà quelle che possono essere classificate come tali sono solamente 19.
Al contrario zone che meriterebbero un intervento, realmente abbandonate, di cui si discute da tempo, sono state volutamente ignorate. È il caso dell'ex-Macello. Questa sì una superficie contaminata e lasciata a se stessa da decenni, divenuta ricovero di sbandati e che, invece, non è stata nemmeno presa in considerazione; nonostante la minoranza abbia chiesto il suo inserimento nelle varianti al Pgt per poterla finalmente bonificare e riqualificare. Un'area pubblica, quest'ultima, è bene ricordarlo.
Eppure, pare che intorno all'ex-macello l'unica preoccupazione della giunta di centrodestra sia quella di sbarrare gli accessi attraverso i quali i senza fissa dimora riescono a entrare. Dallo scorso giungo, aveva sottolineato l'assessore alla Sicurezza, Federico Arena, la zona è sotto osservazione e per dirla con le sue parole, rilasciate tempo fa un giornale: “La polizia locale è impegnata ogni giorno a riportare la legalità e a contenere le sacche di degrado urbano. Ma non basta, perché, altrimenti, entro qualche giorno li ritroveremo ancora lì”, riferendosi a questo come all'unica problematica dell'area.
Ecco, forse si poteva allargare il discorso: l'occasione e gli strumenti per riqualificare c'erano e sono proprio quelli adottati dalla sua giunta, ma non sono stati presi in considerazione.
Però ci sono dubbi di incostituzionalità!
Le varianti restano al palo
Addio cemento, la legge regionale che prevede la possibilità di edificare fino al 25 per cento in più dei volumi consentiti dal Piano del governo del territorio sarebbe incostituzionale.
E così l'idea della giunta di centrodestra di cancellare lo strumento urbanistico pensato dall'amministrazione Scanagatti potrebbe essere spazzato via dalle carte bollate. Le 106 aree individuate dal Comune, quasi tutte di privati, dovrebbero soddisfare un requisito particolare, cioè dovrebbero essere aree dismesse e di degrado, ma quelle che soddisfano a pieno titolo i requisiti in realtà sarebbero solo 19.
A Palazzo, qualcuno pensava di poter inserirsi tra le pieghe della legge per ridisegnare la Monza del futuro, ma pare che non sarà più possibile. Ora, infatti sulla possibilità offerta da Regione pende la spada del tar, il Tribunale amministrativo regionale, che sollecitato dal comune di Milano ha deciso di vederci chiaro. La sentenza è di là da venire, ma pare che i giudici abbiano già puntato il dito contro il fatto che non vengano rispettate le "prerogative comunali" in materia di a pianificazione urbanistica. C'è poi un altro aspetto su cui si concentra l'attenzione: la legge regionale sembrerebbe troppo rigida rispetto alle differenti realtà locali. E come se non bastasse finirebbe per incentivare l'abbandono degli edifici in vista del premio del 25 per cento. Che va a braccetto con una riduzione del 50 per cento degli oneri urbanistici a favore di chi interviene (costruisce).
Una scorciatoia che potrebbe saltare quindi, e che rimette tutto a posto. La mancanza di programmazione si fa sentire, anche in questo caso.