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mercoledì 7 settembre 2022
Limite 30km/h in tutta Monza | La proposta di Fiab per le biciclette
martedì 4 gennaio 2022
ANCORA SU ZONA 30 A SANT'ALBINO : CAMBIATE IL PROGETTO - SEGUE AGGIORNAMENTO VIDEO DALL'INFERNO DI VIALE INDUSTRIE - SIAMO IN UNA CAMERA A GAS
Graficamente la mappa non è il massimo ma crediamo spieghi bene perché la ZONA 30 prevista a Sant'Albino (segnata in giallo) va assolutamente ampliata a Via Mameli e Via Marco d'Agrate, altrimenti i 200.000 euro stanziati da fondi ministeriali verranno buttati in modo poco utile.
Da anni con il nostro Comitato e la Consulta chiediamo l'istituzione di zone 30 a Sant'Albino ed una particolare attenzione per l'uscita della scuola elementare in Via Mameli.
A quanto pare gli Amministratori non ci ascoltano mai e anche quando hanno buone intenzioni (e 200.000 euro di finanziamenti ministeriali; a proposito: non saranno troppi per un po' di cartelli nuovi?) sbagliano perché non conoscono il territorio. Anche se, a dire la verità, almeno il Vice Sindaco ci ha passato una vita...
Dunque "tenendo in considerazione la presenza di scuole, centri di aggregazione, piazze, spazi pubblici e negozi di vicinato" (recita il testo del Comune) a Sant'Albino ci sarà zona 30 in Via Alberto da Giussano e in Via Murri. Buona cosa comunque perché quelle due vie vengono spesso usate come "scorciatoie" da automobilisti di passaggio.
Ma il nodo cruciale erano e restano via Mameli, Via Marco d'Agrate e Via Sant'Albino. Senza intervenire in queste vie gli automobilisti eluderanno bellamente la zona 30 (segnata sopra in giallo) seguendo il comodo percorso segnato in rosso, continuando a sfrecciare in "centro quartiere" in vie anguste e continuando ad intasare l'uscita al famigerato semaforo su Viale Industrie causando, nelle ore di punta, lunghe code in uscita da Sant'Albino e code chilometriche su Viale Industrie (specie nella direzione proveniente da San Rocco).
Perché Via Mameli deve diventare zona 30?
- in Via Mameli confluisce (da Via Adda, sia da Concorezzo che da Brugherio) il 90% del traffico "di passaggio" che entra in quartiere solo per trovare una "scorciatoia" al traffico circostante.
- a pochi metri da Via Adda entra in Via Mameli il bus proveniente da Via Guardini.
- a 50 m. c'è la Scola elementare Manzoni e l'uscita dei bambini è a rischio.
- vi sono alcune attività commerciali
- poi c'è il deposito del Banco Alimentare
- poi il Circolo De Amicis
- poi la Palestra Comunale
- poi il Centro civico comunale
- poi il capolinea del bus
- e infine la strada (di poche centinaia di metri) sfocia in Piazza Pertini
Perché Via Marco d'Agrate deve diventare zona 30?
In primo luogo per evitare la scorciatoia segnata sopra in rosso. Inoltre Via Marco d'Agrate comunica con la piazza Pertini e il posteggio di fronte alla Piazza. Provenendo da Via Mameli e girando a sinistra nella strettissima Via Marco d'Agrate ci sono poi la "Piazzetta" con la Farmasalus e la clinica dei gatti, l'angusto e pericoloso incrocio con Via Fieramosca e infondo la strettoia con alimentari da un lato ed edicola dall'altro.
Perché Via Sant'Albino deve diventare zona 30?
Perché già ora seguendo la "scorciatoia" indicata sopra in rosso il traffico sfreccia incontrollato per questa via molto stretta dove le case spesso non hanno neppure il marciapiede a proteggere i pedoni. Qui poi c'è la farmacia e il veterinario. Questa via nelle ore di punta ha un traffico insostenibile che causa una lunghissima coda in uscita da Sant'Albino e a causa del rosso al semaforo produce soprattutto code di chilometri su Viale Industrie.
La zona 30 in Via Murri e Via A. da Giussano resta comunque utile per ridurre la velocità delle numerosissime auto che raggiungono la Piscina Pia Grande anche se in questa area abbiamo chiesto da molto tempo un intervento affinché entrambi i posteggi della Piscina siano accessibili solo da Viale Industrie e non dal quartiere e servano anche i campi del "Città di Monza" attraverso un percorso pedonale lungo lo stesso Viale.
Chiediamo dunque che si corregga il progetto inserendo zona 30 in tutte e 5 le vie indicate: Via Mameli, Via Alberto da Giussano, Via Murri, Via Marco d'Agrate e Via Sant'Albino.
Questa soluzione costituirebbe (se sostenuta da adeguati sistemi di controllo e sanzione) un deterrente al passaggio in quartiere di questo traffico non locale, sempre inquinante e spesso pericoloso, ridurrebbe almeno un po' l'impatto dell'inquinamento "interno" in un'area già molto compromessa e abbassando sensibilmente il numero di auto in uscita dal quartiere renderebbe meno impattante anche il semaforo rosso in Viale Industrie per le code in uscita dal quartiere ma soprattutto per le infinite code sul Viale.
Chiediamo a Fiab Monza di sostenere questa nostra richiesta.
CQSASD
PS: al solito spaventoso inquinamento da Viale Industrie in questi giorni si aggiunge la coda chilometrica che dal centro tamponi arriva a San Rocco! Ma chi ha situato lì il Centro tamponi non lo aveva previsto? Chiediamo lo spostamento in Autodromo e il posizionamento di una centralina ARPA alla "Rotonda a fagiolo", sicuramente una delle zone più inquinate di Monza e Brugherio (perché impatta su entrambe le città).
In proposito vedi anche: https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2022/01/santalbino-al-collasso-trasferite-il.html
CQSASD
giovedì 30 dicembre 2021
Sant'Albino - 200.000 euro per una "zona 30" sbagliata. Occorre ampliarla!
Da anni con il nostro Comitato e la Consulta chiediamo l'istituzione di zone 30 a Sant'Albino ed una particolare attenzione per l'uscita della scuola elementare in Via Mameli. A quanto pare gli Amministratori non ci ascoltano mai e anche quando hanno buone intenzioni (e 200.000 euro di finanziamenti ministeriali; a proposito: non saranno troppi per un po' di cartelli nuovi?) sbagliano perché non conoscono il territorio. Anche se, a dire la verità, almeno il Vice Sindaco ci ha passato una vita...Dunque "tenendo in considerazione la presenza di scuole, centri di aggregazione, piazze, spazi pubblici e negozi di vicinato" (recita il testo del Comune) a Sant'Albino ci sarà zona 30 in Via Alberto da Giussano e in Via Murri. Buona cosa comunque perché quelle due vie vengono spesso usate come "scorciatoie" da automobilisti di passaggio. Ma il nodo cruciale erano e restano via Mameli (dove c'è la piazza, il capolinea del bus, la scuola elementare, la palestra, il circolo e il Centro civico e che comunque è la via di ingresso in quartiere di tutto il traffico "estraneo"), Via Marco d'Agrate e Via Sant'Albino, strade molto anguste dove ci sono i pochi negozi e servizi rimasti; che sfociano da un lato in Via Adda e dall'altro alla "rotonda a fagiolo". In Via Sant'Albino, proprio a causa del continuo afflusso di automobilisti in cerca di una scorciatoia si formano code lunghe fino alla farmacia. Tutte auto estranee al traffico locale ed entrate tutte da Via Mameli.
Ovviamente l'attuazione di zona 30 in Via Alberto da Giussano e in Via Murri avrà come effetto il fatto che le centinaia e centinaia di auto che nelle ore di punta cercano una scorciatoia attraverso il quartiere continueranno ad entrare da Via Mameli (dove, ribadiamo c'è la scuola elementare, la palestra, il Circolo De Amicis, il capolinea del bus, la Piazza e il Centro Civico) e semplicemente anziché girare a desta verso Via Alberto da Giussano, gireranno a sinistra in Via Marco d'Agrate, strettissima, dove c'è la piazzetta, la Farmasalus, un dentista, una Clinica per gatti, gli alimentari e l'edicola e poi a destra in Via Sant'Albino (dove c'è la Farmacia comunale e un veterinario) e continueranno ad intasare l'uscita da Sant'Albino, aumentando le soste causate dal semaforo e le code con relativo inquinamento in Viale Industrie.
Chiediamo dunque che si corregga il progetto inserendo zona 30 in tutte e 5 le vie indicate: Via Mameli, Via Alberto da Giussano, Via Murri, Via Marco d'Agrate e Via Sant'Albino.
Questa soluzione costituirebbe (se sostenuta da adeguati sistemi di controllo e sanzione) un vero deterrente al passaggio di questo traffico "parassita" in quartiere, ridurrebbe almeno un po' l'impatto dell'inquinamento "interno" e riducendo sensibilmente il numero di auto in uscita dal quartiere ridurrebbe di molto anche il peso del semaforo rosso in Viale industrie che spesso causa code, ripartenze e smog.
Chiediamo a Fiab Monza di sostenere questa nostra richiesta.
CQSASD
PS: al solito spaventoso inquinamento da Viale Industrie in questi giorni si aggiunge la coda chilometrica che dal centro tamponi arriva all'Eurospin e oltre. Ma chi ha situato lì il Centro tamponi non lo aveva previsto? No comment.
giovedì 23 dicembre 2021
ZONA 30 A SANT'ALBINO - BENE MA NON BENISSIMO
E' un titolo che utilizziamo spesso ma che purtroppo è sempre valido perché gli Amministratori non ci ascoltano mai e anche quando hanno buone intenzioni (e 200.000 euro di finanziamenti ministeriali; a proposito: non saranno troppi per un po' di cartelli nuovi?) sbagliano perché non conoscono il territorio. Dunque "tenendo in considerazione la presenza di scuole, centri di aggregazione, piazze, spazi pubblici e negozi di vicinato" (recita il testo del Comune) a Sant'Albino ci sarà zona 30 in Via Alberto da Giussano e in Via Murri (dove non c'è nulla di quanto indicato sopra). Buona cosa perché comunque quelle due vie vengono spesso usate come "scorciatoie" da automobilisti di passaggio. Ma il nodo cruciale erano e restano via Mameli (dove c'è il capolinea del bus, la scuola elementare, la palestra, il circolo e un centro civico e che comunque è la via di ingresso in quartiere di tutto il traffico "estraneo") e Via Sant'Albino dove ci sono i pochi negozi e servizi rimasti; che sfocia da un lato in Via Adda e dall'altro alla "rotonda a fagiolo". In Via Sant'Albino, proprio a causa del continuo afflusso di automobilisti in cerca di una scorciatoia si formano code lunghe fino alla farmacia. Tutte auto peraltro entrate da Via Mameli. Chiediamo dunque che si corregga il documento inserendo zona 30 in tutte e 4 le vie indicate: Via Mameli, Via Alberto da Giussano, Via Murri e Via Sant'Albino.
CQSASD
PS: al solito spaventoso inquinamento da Viale Industrie in questi giorni si aggiunge la coda chilometrica che dal centro tamponi arriva all'Eurospin e oltre. Ma chi ha situato lì il Centro tamponi non o aveva previsto? No comment.
Servizio Comunicazione Istituzionale e Relazioni Esterne
IN ARRIVO LE «ZONE 30» A SANT’ALBINO, LIBERTÀ E TRIANTE
Tutela dell’utenza debole e sicurezza stradale, questo l’obiettivo del finanziamento di oltre mezzo milione di euro ottenuto dal Comune di Monza. Federico Arena: «Progettiamo una città sempre più vivibile, con nuovi spazi per i pedoni e per la mobilità leggera e strade sempre più sicure»
Monza, 23 dicembre 2021. In arrivo le prime «zone 30» in tre quartieri: Sant’Albino, Libertà e Triante.
La sicurezza in prossimità delle «zone sensibili». Le aree in cui la velocità dei veicoli sarà ridotta a 30 chilometri orari sono state individuate anche sulla base delle segnalazioni dei cittadini, tenendo in considerazione la presenza di scuole, centri di aggregazione, piazze, spazi pubblici e negozi di vicinato. Un progetto coerente con le previsioni del «PUMS» («Piano Urbano della Mobilità Sostenibile») in fase di redazione.
La strada della sostenibilità. L’obiettivo di questo progetto è «ridisegnare la mobilità dei quartieri in un’ottica di maggiore sostenibilità e sicurezza per tutti gli utenti, sottolinea l’Assessore alla Sicurezza e alla Mobilità Federico Arena. Le “zone 30” introducono più sicurezza stradale, perché creano un nuovo equilibrio fra pedoni, biciclette, moto, auto, trasporto pubblico e veicoli in sharing, oltre a contribuire ad un minor impatto ambientale. Il risultato è quartieri sempre più vivibili, con nuovi spazi per i pedoni e per la mobilità leggera e strade sempre più sicure, soprattutto in presenza di edifici come le scuole».
Gli interventi. Secondo le statistiche più recenti con l’istituzione delle «zone 30» il numero di incidenti si riduce del 40% e il numero dei feriti del 70%. Il progetto prevede una redistribuzione dello spazio stradale, una nuova segnaletica orizzontale e verticale, il rialzo della pavimentazione stradale, un sistema a illuminazione a led per gli attraversamenti pedonali e la realizzazione di aree «traffic calming» con l’inserimenti di elementi strutturali di moderazione della velocità che garantiscano la sicurezza per tutti, ciclisti, pedoni e automobilisti.
Tre zone «protette». I quartieri individuati per le zone 30 sono: Sant’Albino, Libertà e Triante. L’area di Sant’Albino è fortemente urbanizzata, con la presenza di scuole dell’infanzia, del centro natatorio e del campetto sportivo. È caratterizzata da una rete viaria destinata al traffico locale e, in alcune fasce orarie, da traffico di attraversamento. Le strade che saranno interessate da interventi di limitazione della velocità saranno via Murri e via Alberto da Giussano. Il tessuto urbanistico è simile anche nel quartiere Libertà dove gli «attrattori» sono molti: scuola dell’infanzia, la scuola elementare «Rodari», la scuola media superiore «Mapelli», il centro parrocchiale «Cristo Re», il campetto sportivo Cantalupo e il «Monzello». Via Monte Bianco e via Monte Bisbino, sono le strade nel quartiere Triante che saranno interessate dagli interventi di moderazione del traffico. Si tratta di un’area che vede la presenza dell’asilo nido «Triante», della scuola dell’infanzia «Mirò», della scuola primaria «Don Milani» e di alcuni spazi verdi comunali.
Un finanziamento da oltre mezzo milione di euro. Il progetto è stato finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili con 563.544 euro, così suddivisi: 200.000 mila euro a Sant’Albino, 180.000 euro a Libertà e 183.544 a Triante.