da Radiopopolare
Immuni, la app da sola non serve a niente
(di Luigi Ambrosio)
Va bene la app. Soprattutto ora che Conte ha specificato che in fase 2 non ci saranno limitazioni alla libertà di chi deciderà di non usarla. Restano alcune questioni da chiarire. Di una si occuperà il Copasir che indaga sul trattamento dei dati e sulla partecipazione di fondi cinesi e della famiglia Berlusconi al capitale della società che la sviluppa.
Altre riguardano il contesto in cui la app si pone. Perché non basta avere una app. La fase 2 si affronta con successo se c’è la medicina sul territorio, se le persone malate vengono curate a casa con tempestività. Se ci sono le mascherine. Se si possono fare tamponi e test sierologici a tutti coloro che ne hanno bisogno. Se sui luoghi di lavoro si rispettano le norme anti contagio.
L’Italia è molto in ritardo. A una settimana e mezzo dalla fine annunciata del lockdown, più che altro si sta discutendo della app.
Altre riguardano il contesto in cui la app si pone. Perché non basta avere una app. La fase 2 si affronta con successo se c’è la medicina sul territorio, se le persone malate vengono curate a casa con tempestività. Se ci sono le mascherine. Se si possono fare tamponi e test sierologici a tutti coloro che ne hanno bisogno. Se sui luoghi di lavoro si rispettano le norme anti contagio.
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