(di Michele Migone) (Radiopopolare)
C’è una delibera dell’otto marzo con cui la Regione Lombardia dispone che i pazienti con il covid 19 dimessi dagli ospedali, e quindi positivi, con la necessità di assistenza, vengano inviati in diverse strutture sanitarie regionali tra cui anche le Rsa, cioè le case di riposo per anziani. La delibera dice anche che devono essere ricoverati in sezioni isolate dal resto della struttura che li ospita.
L’approccio confuso, inadeguato delle autorità lombarde all’ epidemia ha prodotto anche questo: mandare persone positive nei luoghi dove ci sono i più fragili, i più esposti al rischio Le terribili cifre parlano chiaro. Nelle case di riposo è una strage. Il virus ha falciato le vita di centinaia di anziani. L’opposizione in Regione ha cercato di capire in quante RSA siano stati mandati effettivamente dei dimessi positivi.
Il consigliere regionale Fabio Pizzul ci dice che due settimane fa ha chiesto all’assessore i numeri, ma che Gallera non li abbia mai forniti. Quindo, allo stato attuale, non si sa ancora quanti e in quali RSA siano stati distribuiti. Per ora si conosce solo il caso del Palazzolo d Milano, ma li, dice Pizzul, c’era una struttura totalmente separata dal corpo centrale. Negli altri casi, quelli ancora sconosciuti, non si sa quali fossero le condizioni. Se cioè il personale sanitario e di assistenza fosse lo stesso per anziani e positivi, quindi con alta probabilità di diffondere il virus; se i reparti isolati fossero comunque contigui con il resto della struttura, altro veicolo di trasmissione.
Quando l’assessore Gallera fornirà queste informazioni? La sensazione è che si tenterà di nascondere la polvere sotto il tappeto. È probabile che dopo le proteste dell’opposizione e dei sindacati la Regione abbia limitato il più possibile questi trasferimenti, ma la delibera comunque non è stata ancora ritirata. Il fatto stesso che sia stata approvata e messa in pratica in qualche caso da il senso di quanto inadeguata sia la gestione dell’ epidemia da parte della Giunta Fontana.