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domenica 14 luglio 2024

PRESIDI DI QUARTIERE - BELLA INIZIATIVA (MA NON A S.ALBINO)

Si sa che ormai "le politiche", intese come progetti di ampio respiro e durata finanziate in maniera adeguata e permanente non esistono più. Pian piano ne hanno preso il posto i "progetti". Nati per fornire sperimentazioni temporanee da trasformare poi in interventi permanenti, sono diventati il sostituto episodico ed insufficiente delle politiche stabili. Oltretutto i "progetti" richiedono spesso la compartecipazione economica degli enti beneficiati. E a S. Albino esistono probabilmente enti e associazioni in grado di proporre idee ma di certo nessuno in grado di mettere sul tappeto dei soldi. Così Sant'Albino, una delle periferie più povere di servizi, in particolare per le fasce di popolazione più bisognose (giovani e anziani) continua a non accedere ad alcun programma. Eppure dei soldi vengono di tanto in tanto erogati a pioggia per interventi mai richiesti dalla popolazione. Ricordiamo i 100.000 euro stanziati anni fa per l'orto giardino condiviso. Progetto che il nostro Comitato alla fine ha comunque scelto di sostenere cercando di favorirne un indirizzo maggiormente orientato verso la socialità. Poi i 50.000 euro per un impianto di Kalisthenik che di certo non era in cima alla lista delle necessità prioritarie per un quartiere totalmente privo di servizi. Anche il patto di cittadinanza proposto dalla Consulta e finanziato con 40.000 euro prevede per due anni molti interventi meritori che conservano però quasi sempre il carattere della ricreazione episodica. Del resto da sempre la Consulta è stata concepita dai "manovratori" soprattutto come un "festificio". A proposito, dopo i "facilitatori" degli inizi ora si ricorre alla consulenza di esperti della partecipazione. A noi pare contraddittorio pagare esperti della partecipazione per restringere la partecipazione stessa all'organizzazione della "festa di quartiere". In questi anni il nostro comitato ha cercato di fare della Consulta anche un luogo di reale presidio di tutte le questioni riguardanti il quartiere: urbanistica, traffico, inquinamento, educazione, partecipazione. Potremmo elencare i risultati ottenuti (dalla ciclabile di Via Adda alla posa della casetta dell'acqua passando per il nostro ruolo nella vicenda Asfalti Brianza ecc.). Ma alla fine abbiamo lasciato la Consulta perché qui c'è ben poco da festeggiare. Per riattivare un minimo di socialità a S. Albino occorrerebbero da parte dell'ente pubblico un serio investimento in idee ma soprattutto in spazi (la biblioteca promessa dove è frinita?), personale e investimenti. Altrimenti la china inevitabile è quella di ogni quartiere dormitorio dove le fasce più fragili finiscono a rischio abbandono, emarginazione e/o  devianza.  

CQSASD 


https://www.ilgiorno.it/monza-brianza/cronaca/i-presidi-di-quartiere-fanno-compagnia-ai-ragazzi-16e64c89?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR01TtHWXPMcxJIRIUgf3uI3oY8csxRb3kuVoZqPIAGykJNlxGqFySnHyKU_aem_zpPEJxfEqdsJ8aibtWd6ZA&sfnsn=scwspwa&live


I presìdi di quartiere fanno compagnia ai ragazzi

A Monza nasce il progetto "Presìdi di Quartiere" per supportare i giovani delle periferie con attività sportive, laboratori e servizi per genitori, promuovendo crescita e aggregazione. Finanziamenti regionali e locali sostengono l'iniziativa che coinvolgerà 2mila persone per un anno.

I presìdi di quartiere fanno compagnia ai ragazzi

I presìdi di quartiere fanno compagnia ai ragazzi

Sport, laboratori, corsi, servizi per i genitori e supporto psicologico per le famiglie in difficoltà, per non lasciare da soli i ragazzi monzesi che vivono nelle periferie, in quartieri dove gli spazi di aggregazione latitano e spesso i più giovani non hanno luoghi in cui ritrovarsi mentre padri e madri sono al lavoro altrove fino a sera. Un’iniziativa che andrà avanti per un anno e che punta a coinvolgere 2mila persone. È il progetto “Presìdi di Quartiere“, promosso assieme dal Comune dalla società sportiva Nuova Artistica Monza, realtà capofila dell’iniziativa, e dalle associazioni Silvia Tremolada, Il Veliero, Geniattori, Uisp Monza e Brianza e L’Arte di Amarsi. Le attività partiranno a settembre e riguarderanno i quartieri San Carlo-San Giuseppe, San Rocco e San Fruttuoso: a fare da punto di riferimento saranno 4 spazi civici e luoghi di aggregazione della città, ossia lo spazio Nam di via Silva, lo spazio Rosmini di via Rosmini, la scuola Sabin di via Iseo e la sede Uisp in via D’Annunzio. Il progetto prevede l’organizzazione di 9 diverse attività sportive e di 170 ore di laboratori rivolti ai ragazzi, oltre che corsi e servizi pensati appositamente per i genitori. A sostenere il tutto sarà un finanziamento regionale di 50mila euro, proveniente dal bando “Sport&Giovani: crescere insieme“, a cui si aggiungeranno altri 12.500 euro messi dalla Nuova Artistica Monza e 10mila euro di fondi stanziati dal Comune. L’iniziativa, spiegano, "si rivolge a 3 quartieri periferici di Monza, dove i genitori spesso tornano a casa solo nel tardo pomeriggio, perché le attività lavorative durante il giorno si svolgono altrove, e dove non sempre vi è disponibilità per i ragazzi di spazi aggregativi come scuole e centri giovanili in orari pomeridiani". L’obiettivo è fornire ai più giovani occasioni di crescita, di conoscenza di sé e delle proprie aspirazioni, rompendo il senso di isolamento e di disagio. Le attività dureranno 12 mesi e saranno soprattutto sportive, ma anche laboratoriali e culturali, "per valorizzare le competenze dei giovani e diminuire le barriere sociali". Le proposte sportive riguarderanno ginnastica artistica, trampolino elastico, judo e acrobatica, bocce, pallavolo, basket e calcio, aikido e ginnastica per la salute, così da promuovere il benessere fisico, l’aggregazione, lo spirito di squadra. Sarà organizzato un festival di teatro inclusivo, un concorso tra compagnie del settore curato da Il Veliero.