Breve sintesi per i non tecnici
Il 30/6/2016, mentre in Consiglio Comunale si discuteva del
nuovo PGT (entrato poi in vigore 7 giorni dopo, il 7 luglio 2016) la Giunta
comunale ha approvato un’altra bella colata di cemento nella zona industriale a
nord di S. Albino. O meglio: Situato in parte nella zona industriale ma
soprattutto all’interno della zona che il nuovo PGT partorito dalla stessa
Giunta destina a verde.
Confidiamo in un infortunio in buona fede.
Ciò detto pensiamo che per correggere sviste ed errori non
sia mai troppo tardi. Onde evitare proteste e contenziosi ci sono ampi margini
per un aggiustamento della proposta urbanistica e progettuale (per esempio
procedendo all’unificazione dei lotti F2 ed F3, allo slittamento dei corpi di
fabbrica verso nord e delle superfici a standard verso sud).
Chiediamo per questo
che l’amministrazione comunale si confronti urgentemente con i cittadini di
Sant’Albino in un incontro con la Consulta e con le associazioni che ne fanno parte.
Il comunicato del
Comitato di quartiere S.Albino
Il 30 giugno 2016, nel pieno della discussione in Consiglio
Comunale sulla variante generale del Piano di Governo del Territorio (PGT) e ad
una settimana dalla sua adozione (7 luglio), la giunta approva lo schema di
convenzione urbanistica del lotto F3 del Piano Particolareggiato Pompei
Ercolano della “Soc. Imm. Bavaria ’79 s.r.l.”, presentato in data 8 giugno 2016
(solo 22 giorni prima, con discussione sul Pgt in corso) per la costruzione di
un capannone industriale (progetto del 2012 dello studio Architettura
Battistoni Associati) a poche decine di metri dal centro natatorio Pia Grande.
Il nuovo Pgt prevede, come peraltro da anni richiesto dai
cittadini e dalla Consulta del quartiere Sant’Albino, una fascia di rispetto a verde tra zona industriale e quartiere,
individuata nel Documento di Piano come “rete della naturalità diffusa”, che un
emendamento presentato dal segretario del PD Alberto Pilotto in Consiglio
Comunale e fatto proprio dalla stessa giunta, rende prescrittiva.
Ma a volte la mano
destra non sa cosa fa la sinistra. Così negli stessi giorni e con una
tempistica singolare , la stessa giunta
approva la suddetta convenzione ed il relativo
progetto che fa ricadere la costruzione del capannone industriale in
buona parte all’interno della fascia di rispetto, sulla base del
planivolumetrico del vecchio Piano Particolareggiato, che invece nel nuovo Pgt
non viene riconfermato.
La linea verde indica il margine al di
sotto del quale è prevista dal Pgt adottato la fascia a verde di rispetto verso
il quartiere S.Albino
Confidiamo in un infortunio in buona fede.
Ciò detto pensiamo che per correggere sviste ed errori non
sia mai troppo tardi. Onde evitare proteste e contenziosi ci sono ampi margini
per un aggiustamento della proposta urbanistica e progettuale (per esempio
procedendo all’unificazione dei lotti F2 ed F3, allo slittamento dei corpi di
fabbrica verso nord e delle superfici a standard verso sud).
Chiediamo per questo
che l’amministrazione comunale si confronti urgentemente con i cittadini di
Sant’Albino in un incontro con la Consulta e con le associazioni che ne fanno parte.
Comitato quartiere
Sant’Albino
Post scriptum: Resta un dubbio. Il Piano Particolareggiato,
approvato il 29 giugno 2006, in dieci anni è rimasto il gran parte inattuato;
circa 200.000 mq di terreni liberi e coltivati potevano essere restituiti alla
loro destinazione originaria, quella agricola; il capannone che incombe
sull’unico parchetto giochi di Sant’Albino, ormai conosciuto in quartiere come
“ecomostro”, è a tutt’oggi semivuoto e rischia di diventare un’area dismessa
ancora prima di diventare produttiva; invece di prendere atto di questa realtà
l’attuale amministrazione comunale persevera nell’errore ed anzi lo
appesantisce, riproponendo su queste aree una miriade di Piani attuativi
produttivi con il nuovo Pgt. Cui prodest?