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venerdì 1 maggio 2020

ASFALTI BRIANZA - IL PUNTO DAL COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO E SAN DAMIANO


Sul tema Asfalti Brianza si è sviluppato ampio dibattito. La Rondine, Vivi Concorezzo e il nostro Comitato chiedono un cambio di passo e la chiusura (almeno temporanea) della produzione.


Dopo sei anni di  inconcludenti tavoli di concertazione è inutile discutere se l'impegno del Sindaco sia credibile o meno. E' chiaro che preferiamo sempre credere nelle Istituzioni. Ma alla fine parleranno i fatti. Se assisteremo ad interventi decisi (che sono assolutamente nei poteri del Sindaco) li saluteremo con soddisfazione.
Altrimenti inviteremo tutti ad usare tutti i mezzi di pressione possibili per scongiurare un'altra estate come quella del 2019.

Per gli amministratori di Concorezzo (di tutti i colori politici), per quelli di Monza, Brugherio e Agrate e  per chi non conoscesse la questione nei dettagli forniamo qualche info rispondendo ad alcune obiezioni:


  • Obiezione: perdita posti di lavoro

Risposta: la visura camerale parla di 4 dipendenti. L'azienda risulta morosa per Il versamento dei contributi Inail e Inps. Il video de "Le Iene" (v. https://www.iene.mediaset.it/video/asfalto-asfalti-brianza-concorezzo_585147.shtml) mostra le rischiose condizioni di lavoro dei dipendenti.


  • Obiezione: perché mettere sotto accusa la produzione di asfalto?

Risposta: perché varie inchieste giornalistiche denunciano che moltissime aziende che producono asfalti sono coinvolte nel riciclaggio di rifiuti tossici. 
  • Obiezione: perché dubitare della disponibilità di questa Azienda?
Risposta: perché quella dei Bianchi non è una proprietà qualsiasi.Nelle sue varie forme societarie (Lucchini e Artoni, Edil Bianchi ecc.) ha un passato diciamo "complesso". Quantomeno le notizie reperibili in rete,  di cui ovviamente non possiamo garantire la veridicità, destano più di qualche preoccupazione :

e il Fatto Quotidiano (vedi video)
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/20/brianza-aria-nociva-dal-camino-di-unazienda-in-quattro-comuni-i-cittadini-denunciano-per-coprire-i-miasmi-utilizzato-profumo-di-cioccolato/5710551/


se avete tempo poi leggete la nostra "breve cronistoria":
vedi https://infoinrete.blogspot.com/2020/01/breve-cronistoria-della-vicenda-asfalti.html

  • Obiezione: chi può dire che Asfalti Brianza emette sostanze cancerogene?
Risposta: lo ammette l'Azienda stessa nella sua relazione, anche se sostiene che le sostanze sono nocive solo entro 500 metri. In ogni caso vi sono abitazioni e attività commerciali a 50 m. e il pozzo di Brianzacque è a 200 m. (anzi erano meno fino a che non abbiamo denunciato la violazione).
  • Obiezione: perché tutta questa premura?
Risposta: la questione si trascina da sei anni fra anomalie, inadempienze, mancata trasparenza, controlli ARPA ad impianto fermo, rinvii e irregolarità continue ecc. (vedi link a questo lavoro di documentazione fatto da noi del Comitato di quartiere S.Albino e San Damiano
https://drive.google.com/file/d/1jnsdR-7ynZEGz50AB3dvfwhyUX_a22yu/view )

  • Obiezione: perché opporsi alla produzione (sia pur ridotta come prescritto dalla Procura)?
Risposta: perché l'impianto è stato modificato senza alcuna messa a regime (quindi lavora contro qualsiasi norma di legge). Inoltre ci si dice che la produzione ridotta è consentita per favorire lo smaltimento dei rifiuti pericolosi ma lo stesso sindaco Capitanio ha appena ribadito che Asfalti Brianza non ha mai potuto e non potrà mai usare nella produzione la "montagna" di fresato che ha accumulato negli anni. Quindi non c'è alcun nesso logico tra smaltimento imposto dalla Procura (che va fatto coi camion e non con il bruciatore; smaltimento che peraltro andava completato, su ordinanza del Sindaco, entro il 24/1/2020, altra scadenza non rispettata) e produzione. Per cui la ripresa della produzione non c'entra con lo smaltimento dei rifiuti pericolosi e se questa era la sua ratio ogni giustificazione decade. 

  • Domanda: ma la "montagna" allora a cosa serve se non può esser usata (da anni) per la produzione?
Risposta: temiamo che serva a tenere l'amministrazione di Concorezzo sotto ricatto (se mi va io fallisco e voi avete un milione di euro di bonifica da pagare). Ricatto che può venire facilmente smontato purché ci si muova tempestivamente. Anche la Cassazione ha recentemente ribadito che anche in caso di fallimento e subentro di altra ditta la bonifica resta in carico alla ditta originaria (cioè, in questo caso ad Asfalti Brianza).
  • Obiezione : Perché non vi fidate dei risultati delle analisi in corso?
Perché abbiamo detto da ben prima che sarebbero state un flop (produzione ridotta, forte inquinamento da traffico e riscaldamenti con difficile "imputabilità", controlli concordati per cui un'azienda eviterà sempre di fare irregolartità ecc. ecc). In effetti, a conferma, la stampa ha già parlato di "flop" del canister (il "naso elettornico"). In questa situazione infatti pensare a "campionamenti ad personam" (uno di notte si sveglia e chiama la Polizia di Monza che esce col "canister"....) non ha senso come confermano anche le segnalazioni raccolte col nostro blog: poche unità a fronte delle 900 raccolte in un mese e poco più nell'estate del 2019 quando Asfalti Brianza ci dava dentro di brutto (e con puzze mai sentite prima) avendo il fiato sul collo delle indagini della Procura. Nei giorni precedenti infatti la Procura aveva sequestrato il "fascicolo Asfalti Brianza" presso gli uffici del Comune di Concorezzo e tutti immaginavano un imminente sopralluogo.
Inoltre, pur essendo ottimisti e dotati di buon senso delle istituzioni ci risulta difficile pensare che enti di controllo che per sei anni non hanno "cavato un ragno dal buco" possano improvvisamente mettere in discussione tutto il loro operato. Infine il risultato di analisi fatte in modo formalmente corretto ma sostanzialmente sbagliato potrebbe essere agitato dalla Azienda come un dato indiscutibile, pietra tombale per qualsiasi futura contestazione.

Datevi/diamoci da fare!