Sono Giulia Signorelli,
Vi scrivo per cercare di illustrare nel modo più semplice possibile, vincendo la mia prolissità
, gli argomenti trattati nella serata CITY FARMERS dell'8 aprile.
Innanzitutto erano presenti una trentina di persone, alcune in rappresentanza di associazioni o gruppi (e fra questi i genitori del Comitato della nostra scuola elementare).
Palvarini (dell'Associazione che coordinerà il progetto) è partito con la presentazione e visualizzazione dell'area utilizzando una planimetria che mostrava l'ubicazione e i confini dell'area interessata.
Ho colto l'occasione per un piccolo intervento spiegando come, dopo aver visitato il sito in questione e aver notato la vastità dell'area, sarebbe stato utile prendere in considerazione l'idea di iniziare ad agire su una porzione più piccola (circa 2/3) per non sottrarre area coltivata e già visivamente curata rischiando di trasformarla in campo di sterpaglie per mancanza di manodopera.
Implicito naturalmente che ad una crescita di domanda seguirebbe un aumento dello spazio dedicato.
Palvarini ha consigliato di pensare in grande pur segnando il suggerimento.
Si è lavorato su dei grandi fogli appesi partendo dalla voce dei presenti ed elencando le CONDIZIONI d partenza (
foglio 1)
Da questo elenco sono emerse diverse tematiche:
-questione acqua (impossibilità categorica ed abbastanza evidente di collegamento al Villoresi, allacciamento al condotto comunale, possibilità di creare un pozzo...)
- questione recinzione (non tanto per i "ladri di mele" ma quanto per conigli ed altri animali) da cui si è capito che nessuno, per fortuna, vuole creare barriere insormontabili e fossati ma qualcosa di piacevole e il più possibile naturale (vedi copertura rampicante...)
- questione boschetto adiacente - contattare il proprietario per eventuale manutenzione e fruizione dell'ombra.
- questione ripristino suolo e scelta delle colture migliori per iniziare - rimandata al prossimo incontro in cui sarà presente l'esperta.
- questione servizi igienici - Rossana proponeva l'idea delle toilettes a seches molto usate in Francia e dalle quali si ottiene compost.
- questione parcheggio - Palvarini spiegava come sia preferibile non creare un parcheggio di sosta ma di scarico per agevolare si il pulmino disabili, gli anziani e anche lo scarico di materiale utile all'orto stesso ma incentivando l'utilizzo della pista ciclopedonale ad esso collegata!
All'incontro erano presenti anche due rappresentanti dell'associazione Lambro, che si occupa di integrazione e valorizzazione del lavoro di persone diversamente abili, che si sono mostrati molto interessati a capire meglio le modalità di gestione di questo "orto condiviso".
Palvarini ha quindi spiegato come il Comune si occuperà del progetto e della sua realizzazione nei due anni a seguire ma di come poi concluso il periodo consegnerà lo spazio "chiavi in mano" ai cittadini che dovranno costituire un associazione/comitato e gestire autonomamente e senza più aiuti tutta la cosa.
A seguire si è poi utilizzato un secondo foglio (
foglio 2) per scrivere le PRIME IDEE su suggerimento di tutti i presenti:
- arredi di recupero e costruiti con materiali sostenibili
- pergole e spazi relax
- spazio e giochi bimbi - riciclo materiali per fare giochi-uso di canne e rampicanti per la creazione di tepee
- presenza di alberi da frutto
- creazione di un orto che sia anche bello esteticamente , non ad impianto rigido ma studiato per creare una vera idea di "giardino"
- semenzai rialzati per facilitare anziani e disabili
- creazione di una cisterna, integrata magari nella tettoia che coprirà l'area tavoli, per il recupero dell'acqua piovana
- utilizzo delle gronde dei capanni attrezzi sempre per il recupero dell'acqua piovana
- creazione spazio barbecue e forno ( lavorazione dei prodotti dell'orto, riutilizzo della cenere...)
- zona lavandini
- rastrelliere per le biciclette
- eventuale piccola serra per semenzai
- spazi di lavoro dedicati ai bambini per sperimentare
- coltivazione piante officinali e "didatticamente" utili anche ai bambini
- creazione di una porzione di giardino che rappresenti le 4 stagioni e le piante ad esse collegate con i diversi tempi di fioritura (su idea di Sangalli)
etc..
Alla fine si è rinnovata la necessità di coinvolgere i coltivatori e gli abitanti della zona per creare coesione sociale e chiarire che questa iniziativa non porterà fastidi ai residenti ma, per quanto possibile, solo benefici.
Si è specificato come non sia previsto un sistema di allaccio alla corrente elettrica e di illuminazione per scoraggiare la frequentazione notturna e destinare la fruizione dell'orto condiviso ad orari diurni e consoni alle attività svolte.
Tutti i presenti si sono mostrati entusiasti del progetto.
Spero di esserVi stata utile.
A presto!
GIULIA