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martedì 8 ottobre 2019

DALLA SIERRA LEONE A SANT'ALBINO - IL VIAGGIO DELLE RIFUGIATE POLITICHE

Anche il nostro Comitato esprime gratitudine per l'accoglienza offerta dalla Parrocchia.

CQSA

da noibrugherio 5-10-2019

lunedì 22 aprile 2019

LA TESTIMONIANZA DI PIETRO BARTOLO, MEDICO A LAMPEDUSA

Tenetevi l'idea che volete dell'immigrazione. ma, per onestà, cercate di leggere fino in fondo questa testiminianza. 

CQSA






dalla pagina FB di Paolo CalabresiSegui
Chiedo scusa se non posto foto di uova, salami, fave e pecorino, ma un post di Virginia di Vivo, studentessa di medicina.
Buona Pasqua a tutti, ma davvero tutti.
Mi reco molto assonnata al congresso più inflazionato della mia carriera universitaria, conscia che probabilmente mi addormenterò nelle file alte dell’aula magna. Mi siedo, leggo la scaletta, la seconda voce è “sanità pubblica e immigrazione: il diritto fondamentale alla tutela della salute”. Inevitabilmente penso “e che do bali”. Accendo Pokémon Go, che sono sopra una palestra della squadra blu. Mi accingo a conquistarla per i rossi. Comincia a parlare il tale Dottor Pietro Bartolo, che io non so chi sia. Non me ne curo. Ero lì che tentavo di catturare un bulbasaur e sento la sua voce in sottofondo: non parla di epidemiologia, di eziologia, non si concentra sui dati statistici di chissà quale sindrome di *lallallà*. Parla di persone. Continua a dire “persone come noi”. Decido di ascoltare lui con un orecchio e bulbasaur con l’altro. Bartolo racconta che sta lì, a Lampedusa, ha curato 350mila persone, che c’è una cosa che odia, cioè fare il riconoscimento cadaverico. Che molti non hanno più le impronte digitali. E lui deve prelevare dita, coste, orecchie. Lo racconta:”Le donne? Sono tutte state violentate. TUTTE. Arrivano spesso incinte. Quelle che non sono incinte non lo sono non perché non sono state violentate, non lo sono perché i trafficanti hanno somministrato loro in dosi discutibili un cocktail antiprogestinico, così da essere violentate davanti a tutti, per umiliarle. Senza rischi, che le donne incinte sul mercato della prostituzione non fruttano”. Mi perplimo.
Ma non era un congresso ad argomento clinico? Dove sono le terapie? Perché la voce di un internista non mi sta annoiando con la metanalisi sull’utilizzo della sticazzitina tetrasolfata? Decido di mollare bulbasaur, un secondino, poi torno Bulba, devo capire cosa sta dicendo questo qua.
“Su questi barconi gli uomini si mettono tutti sul bordo, come una catena umana, per proteggere le donne, i bambini e gli anziani all’interno, dal freddo e dall’acqua. Sono famiglie. Famiglie come le nostre”.
Mostra una foto, vista e rivista, ma lui non è retorico, non è formale. È fuori da ogni schema politically correct, fuori da ogni comfort zone.
“Una notte mi hanno chiamato: erano sbarcati due gommoni, dovevo andare a prestare soccorso. Ho visitato tutti, non avevano le malattie che qualcuno dice essere portate qui da loro. Avevano le malattie che potrebbe avere chiunque. Che si curano con terapie banali. Innocue. Alcuni. Altri sono stati scuoiati vivi, per farli diventare bianchi. Questo ragazzo ad esempio”, mostra un’altra foto, tutt’altro che vista e rivista. Un giovane, che avrà avuto 15/16 anni, affettato dal ginocchio alla caviglia.
Mi dimentico dei Pokémon.
“Lui è sopravvissuto agli esperimenti immondi che gli hanno fatto. Suo fratello, invece, non ce l’ha fatta. Lui è morto per essere stato scuoiato vivo”.
Metto il cellulare in tasca.
”Qualcuno mi dice di andare a guardare nella stiva, che non sarà un bello spettacolo. Così scendo, mi sembrava di camminare su dei cuscini. Accendo la torcia del mio telefono e mi trovo questo..”
Mostra un’altra foto.
Sembrava una fossa comune. Corpi ammassati come barattoli di uomini senza vita.
“Questa foto non è finta. L’ho fatta io. Ma non ve la mostrano nei telegiornali. Sono morti li, di asfissia. Quando li abbiamo puliti ho trovato alcuni di loro con pezzi di legno conficcati nelle mani, con le dita rotte. Cercavano di uscire. Avevano detto loro che siccome erano giovani, forti e agili rispetto agli altri, avrebbero fatto il viaggio nella stiva e poi, con facilità, sarebbero usciti a prendere aria presto. E invece no. Quando l’aria ha cominciato a mancare, hanno provato ad uscire dalla botola sul ponte, ma sono stati spinti giù a calci, a colpi in testa. Sapeste quanti ne ho trovati con fratture del cranio, dei denti. Sono uscito a vomitare e a piangere. Sapeste quanto ho pianto in 28 anni di servizio, voi non potete immaginare”.
Ora non c’è nessuno in aula magna che non trattenga il fiato, in silenzio.
“Ma ci sono anche cose belle, cose che ti fanno andare avanti. Una ragazza. Era in ipotermia profonda, in arresto cardiocircolatorio. Era morta. Non avevamo niente. Ho cominciato a massaggiarla. Per molto tempo. E all’improvviso l’ho ripresa. Aveva edema, di tutto. È stata ricoverata 40 giorni. Kebrat era il suo nome. È il suo nome. Vive in Svezia. È venuta a trovarmi dopo anni. Era incinta” ci mostra la foto del loro abbraccio.
“..Si perché la gente non capisce. C’è qualcuno che ha parlato di razza pura. Ma la razza pura è soggetta a più malattie. Noi contaminandoci diventiamo più forti, più resistenti. E l’economia? Queste persone, lavorando, hanno portato miliardi nelle casse dell’Europa. E io aggiungo che ci hanno arricchito con tante culture. A Lampedusa abbiamo tutti i cognomi del mondo e viviamo benissimo. Ci sono razze migliori di altre, dicono. Si, rispondo io. Loro sono migliori. Migliori di voi che asserite questo”.
Fa partire un video e descrive:”Questo è un parto su una barca. La donna era in condizioni pietose, sdraiata per terra. Ho chiesto ai ragazzi un filo da pesca, per tagliare il cordone. Ma loro giustamente mi hanno risposto “non siamo pescatori”. Mi hanno dato un coltello da cucina. Quella donna non ha detto bau. Mi sono tolto il laccio delle scarpe per chiudere il cordone ombelicale, vedete? Lei mi ringraziava, era nera, nera come il carbone. Suo figlio invece era bianchissimo. Si perché loro sono bianchi quando nascono, poi si inscuriscono dopo una decina di giorni. E che problema c’è, dico io, se nascono bianchi e poi diventano neri? Ha chiamato suo figlio Pietro. Quanti Pietri ci sono in giro!”.
Sorridiamo tutti.
“Quest’altra donna, invece, è arrivata in condizioni vergognose, era stata violentata, paralizzata dalla vita in giù... Era incinta. Le si erano rotte le acque 48 ore prima. Ma sulla barca non aveva avuto lo spazio per aprire le gambe. Usciva liquido amniotico, verde, grande sofferenza fetale. Con lei una bambina, anche lei violentata, aveva 4 anni. Aveva un rotolo di soldi nascosto nella vagina. E si prendeva cura della sua mamma. Tanto che quando cercavo di mettere le flebo alla mamma lei mi aggrediva. Chissà cosa aveva visto. Le ho dato dei biscotti. Lei non li ha mangiati. Li ha sbriciolati e ci imboccava la mamma. Alla fine le ho dato un giocattolo. Perché ci arrivano una montagna di giocattoli, perché la gente buona c’è. Ma quella bimba non l’ha voluto. Non era più una bambina ormai.”
Foto successiva.
“Questa foto invece ha fatto il giro del mondo. Lei è Favour. Hanno chiamato da tutto il mondo per adottarla. Lei è arrivata sola. Ha perso tutti: il suo fratellino, il suo papà. La sua mamma prima di morire per quella che io chiamo la malattia dei gommoni, che ti uccide per le ustioni della benzina e degli agenti tossici, l’ha lasciata ad un’altra donna, che nemmeno conosceva, chiedendole di portarla in salvo. E questa donna, prima di morire della stessa sorte, me l’ha portata. Ma non immaginate quanti bambini, invece, non ce l’hanno fatta. Una volta mi sono trovato davanti a centinaia di sacchi di colori diversi, alcuni della Finanza, alcuni della polizia. Dovevo riconoscerli tutti. Speravo che nel primo non ci fosse un bambino. E invece c’era proprio un bambino. Era vestito a festa. Con un pantaloncino rosso, le scarpette. Perché le loro mamme fanno così. Vogliono farci vedere che i loro bambini sono come i nostri, uguali”.
Ci mostra un altro video. Dei sommozzatori estraggono da una barca in fondo al mare dei corpi esanimi. “Non sono manichini” ci dice.
Il video prosegue.
Un uomo tira fuori dall’acqua un corpicino. Piccolo. Senza vita. Indossava un pantaloncino rosso. “Quel bambino è il mio incubo. Io non lo scorderò mai”.
Non riesco più a trattenere le lacrime. E il rumore di tutti coloro che, alternadosi in aula, come me, hanno dovuto soffiarsi il naso.
“E questo è il risultato” ci mostra l’ennesima foto. “368 morti. Ma 367 bare. Si. Perché in una c’è una mamma, arrivata morta, col suo bambino ancora attaccato al cordone ombelicale. Sono arrivati insieme. Non abbiamo voluto separarli, volevamo che rimanessero insieme, per l’eternità”.
Penso che possa bastare così. E questo è un estratto. Si, perché il Dottor Bartolo ha parlato per un’ora. Gli altri relatori hanno lasciato a lui il loro tempo. Nessuno ha osato interromperlo. E quando ha finito tutti noi, studenti, medici e professori, ci siamo alzati in piedi e abbiamo applaudito, per lunghi minuti. E basta. Lui non ha bisogno di aiuto, “non venite a Lampedusa ad aiutarci, ce l’abbiamo sempre fatta da soli noi lampedusani. Se non siete medici, se non sapete fare nulla e volete aiutare, andate a raccontare quello che avete sentito qui, fate sapere cosa succede a coloro che dicono che c’è l’invasione. Ma che invasione!”.
E io non mi espongo, perché non so le cose a modo. Ma una cosa la so. E cioè che questo è vergognoso, inumano, vomitevole. E non mi importa assolutamente nulla del perché sei venuto qui, se sei o no regolare, se scappi dalla guerra o se vieni a cercare fortuna: arrivare così, non è umano. E meriti le nostre cure. Meriti un abbraccio. Meriti rispetto. Come, e forse più, di ogni altro uomo.

domenica 14 aprile 2019

16/4 ore 21: "SICUREZZA? SOLIDARIETÀ"


Verso il 25 Aprile - Un incontro pubblico per riaffermare il coraggio di una nuova resistenza contro la violenza del razzismo, contro l’indifferenza e la nuova ferocia del nostro tempo.
Vi aspettiamo!


mercoledì 30 gennaio 2019

31/1/2019 MONZA BINARIO 7 - CONVEGNO SULL'ACCOGLIENZA (potete seguirlo anche in streaming)



Consorzio Comunità Brianza

‎Migranti: l'accoglienza ha funzionato. Adesso?

Ecco il programma completo dell'evento di giovedì! Se non riuscirete a partecipare fisicamente all'evento potete seguire la diretta del convegno con un semplice click, collegandovi alla nostra pagina FB Consorzio Comunità Brianza !


sabato 12 gennaio 2019

Brianza Centrale: La Brianza che accoglie

Le interessanti esperienze fatte in Brianza e i danni del cosiddetto "Decreto sicurezza".



leggi qui: Brianza Centrale: La Brianza che accoglie

venerdì 4 gennaio 2019

Decreto sicurezza, il sindaco di Monza Allevi dice no alla “disobbidienza”: «Non si può violare la legge» - Cronaca Ascoli piceno

Credere, OBBEDIRE, combattere... Quelli che per combattere la droga si affidano al cane "Narco della X Mas"!

Era ovvio, visto la sua matrice politica originaria. Per non parlare poi di altri della Giunta che hanno simpatie neofasciste. Per fortuna in Italia c'è anche una vasta schiera di persone che si oppongono al "decreto insicurezza" e che lo fanno partendo da posizioni assai varie. Cattolici (vedi Famiglia Cristiana e Avvenire, Don Colmegna, Zanotelli, Don Ciotti ecc.),  laici (come Gino Strada), sindaci diversi senza sponsor politici come Orlando, De Magistris, Pizzarotti e perfino Nogarin di Livorno. E l'intera ANCI (l'associazione dei comuni italiani). Accomunati semplicemente da senso di umanità.
Il decreto sicurezza è vergognoso e pericoloso.

Decreto sicurezza, il sindaco di Monza Allevi dice no alla “disobbidienza”: «Non si può violare la legge» - Cronaca Ascoli piceno



VEDI SOTTO UN PO' DI INFORMAZIONE CORRETTA SUL TEMA:

DA CARITAS:
https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=1243188747545905974#editor/target=post;postID=1315031971561395568;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=2;src=postname


DA ISPI:
https://www.diritti-umani.org/2019/01/ispi-decreto-sicurezza-nato-per-ridurre.html?fbclid=IwAR1ApkoKuuZ887-vXs1qiLOOh4ap1G5xedtNlNNqCAEI_p_uKCQp9tVXT34

mercoledì 3 ottobre 2018

QUATTRO CONTI SUGLI EFFETTI DEL DECRETO SALVINI SU SICUREZZA E IMMIGRAZIONE



Visto che di diritti e umanità sembra che non si voglia ragionare, proviamo con i numeri e i soldi.
Prima e dopo l'eventuale #decretosicurezza salviniano.

COSA SUCCEDE ORA
Gassama, ivoriano richiedente asilo.
La commissione territoriale che deve valutare la sua posizione rigetta la richiesta, ma Gassama, ormai da 3 anni nel nostro paese ha un lavoro trovato grazie ai percorsi di volontariato del CAS che lo ha accolto e presenta ricorso.
Il giudice constata lo stato di effettiva integrazione del cittadino, valuta la storia di soprusi subiti in Libia e concede un permesso per #motiviUmanitari.
Gassama può continuare a lavorare, esce dal percorso di accoglienza, converte il permesso umanitario in lavoro e affitta un appartamento (non senza difficoltà).
Conclusione:
- 1 straniero irregolare sul territorio
+ 1 contratto di affitto regolare
+ 1 lavoratore regolare
+ 4000 Euro di contributi INPS annui
+ 4212 euro di entrate fiscali IRPEF annue
+ 5500 Euro di rimesse in Costa D'Avorio annue
+ 6000 Euro di spese fatte in Italia (stima per alimentari, abbigliamento, ecc..)
- 2 voti per Salvini (se consideriamo il datore di lavoro che lo ha assunto e ha cambiato idea, e almeno uno dei condomini del palazzo dove vive..stima al ribasso)
DOPO L'ENTRATA IN VIGORE DEL #DECRETOSICUREZZA SALVINIANO
Gassama, ivoriano richiedente asilo.
La commissione territoriale che deve valutare la sua posizione rigetta la richiesta, ma Gassama ormai da 3 anni nel nostro paese ha un lavoro trovato grazie ai percorsi di volontariato del C.A.S. che lo ha accolto e presenta ricorso.
Il giudice constata lo stato di effettiva integrazione del cittadino, valuta la storia di soprusi subiti in Libia, ma non può concedere alcun tipo di permesso.
Gassama diventa un'irregolare (clandestino direbbe qualcuno).
Perde il lavoro, esce dal percorso di accoglienza. Non ha una casa, decide di vivere in Stazione, come un senza fissa dimora.
Per mangiare non ha altre alternative se non chiedere l'elemosina davanti alla biglietteria, arriva l'inverno, Gassama si ammala.
L'ambulanza lo porta al pronto soccorso, Gassama viene curato, ma non ha un posto dove andare e torna in stazione.
Dopo diverse segnalazioni dei vigili, viene portato in un CPR e li rimane 180 gg per l'identificazione (novità introdotta dal decreto).
L'espulsione non può avvenire, non ci sono vettori per la Costa D'Avorio e tanto meno accordi per i rimpatri con il paese Africano.
Gassama torna in stazione.
Conclusione:
+ 1 Straniero irregolare sul territorio
- 1 contratto di affitto regolare
- 1 lavoratore regolare
0 Euro di contributi INPS
0 Euro di entrate Fiscali
0 Euro di rimesse in Costa D'Avorio
500 Euro di spese in Italia (stima per vestiario, alimentare)
+ 2000 Euro di Spese per Sistema Sanitario Nazionale
+ 18000 Euro di spese per la detenzione nel C.P.R. (100 Euro/Giorno)
+ 1000 Voti per Salvini (se consideriamo le persone che notano Gassama dormire in Stazione e chiedere l'elemosina...stima al ribasso)
Ora moltiplicate il tutto per i quasi 20.000 permessi di soggiorno rilasciati per motivi umanitari solo nel 2017 e chiedetevi chi ci guadagna.

sabato 19 maggio 2018

DUE PENSIERI SULL'IMMIGRAZIONE






Questa bellissima foto l'ho rubata dalla bacheca di Cosimo Della Torre. Lui è (almeno mi pare) il bimbo che ho contrassegnato. Ora a Sant'Albino e San Damiano tutti lo conoscono. E' una istituzione e una gloria locale.
Ma io sono abbastanza vecchio da ricordare che qualcuno diceva che i meridionali riempivano la vasca da bagno delle case popolari per piantare i pomodori, che erano sporchi e inclini alla delinquenza. Del resto l'immigrazione ha sempre aspetti complessi che richiederebbero una politica attenta e lungimirante. 
Per fortuna nei nostri due quartieri la possibilità di allacciare relazioni fu sempre più facile rispetto alle grandi periferie metropolitane. Così l'integrazione è avvenuta in modo meno traumatico. Ma anche rispetto alle migrazioni di oggi o al disagio che ad esempio ristagna nascosto nella bidonville di Via Offelera invito tutti a fare uno sforzo: proviamo a metterci nei panni degli altri!
Questa, secondo me, è la cultura!

Paolo

giovedì 11 gennaio 2018

Monza, l’immigrazione e la sicurezza: il confronto a tre voci nell’auditorium del Cittadino - Cronaca Monza

In effetti alcuni immigrati abbassano il livello della nostra civiltà (tipo Magdi "Cristiano" Allam con le sue campagne xenofobe e islamofobe)



Ma anche il sindaco Allevi dovrebbe soppesare meglio le parole. Ha detto, per esempio: 
"In Lombardia vivono di espedienti circa centomila clandestini. Quasi come la popolazione di Monza. Vivono di spaccio, di furti e di prostituzione". 
Fai almeno qualche eccezione!


Complimenti anche al cittadino per la "oculata" scelta dei relatori (a parte il povero 
monsignor Rolla). 

Ma a furia di seminare astio...si vincono le elezioni. 


leggi tutto qui: 


Monza, l’immigrazione e la sicurezza: il confronto a tre voci nell’auditorium del Cittadino - Cronaca Monza