Il sindaco di Concorezzo Capitanio si muove da molti anni come amministratore nella melma della vicenda Asfalti Brianza. Ora da un anno lo fa da sindaco ma l'approccio anguillesco è il solito. Comunicati vacui, promesse vaghe, risposte elusive. Una notevole capacità anfibia di sgusciare tra i problemi procrastinando all'infinito le soluzioni.
Nella stessa melma in qualche modo si è trovato impelagato anche il vicesindaco di Monza Villa che ha promosso a fine 2017 i famosi tavoli di concertazione con l'azienda del "Malcantone" (nome fatale!). Lui si è mosso come un paguro, ben rintanato nel guscio, ma il suo apporto ad una soluzione possibile è sostanzialmente non pervenuto. Ora torna in scena per raccontarci che non rinnoverà l'affitto alla CEM, affitto concesso dall'ex assessore Antonicelli poi condannato per rapporti con la camorra. Tuttavia al posto di un auspicato e legittimo ritorno alla originaria destinazione agricola dell'area che dista solo 50 metri dalle case di San Damiano e al posto del promesso "Parco del Ricordo" Villa ha fatto intendere che agli odierni rifiuti della CEM sostituirà quelli della piattaforma ecologica che verrà ampliata.
Cosa li accomuna? L'appartenenza a un partito di "padani", antimeridionali e antiitaliani che si è convertito in un baluardo della sovranità italiana, in collusione con l'estrema destra filonazista ma soprattutto in un formidabile apparato di potere che ha investito ingenti capitali (i capitali non sono mancati, a partire dai 49 milioni la cui restituzione è stata patteggiata in 80 anni) nella "Bestia" comunicativa di Salvini e nell'assalto alla RAI o ancor più alla sanità della Regione Lombardia, coi risultati che abbiamo sotto gli occhi.
Un apparato che dà poco spazio alle rivendicazioni locali. Così si accodano inevitabilmente alle decisioni dei superiori funzionari di poco spessore, poca visione, nessun ascolto dei cittadini: una politica di bassa lega.