Ringraziamo di cuore il "Gruppo di lettura di San Fruttuoso" che ha organizzato questo incontro con Marika Demaria, autrice del libro dedicato al ricordo di Lea Garofalo. Ringraziamo la nostra Michela Martinengo per aver proposto al gruppo proprio questo libro.
E' stato un incontro denso di emozioni e suggestioni che Giustina Daddario ha ben sintetizzato.
Buona lettura
CQSASD
RIUNIONE DEL GRUPPO DI LETTURA SU "LA SCELTA DI LEA. LEA GAROFALO, LA RIBELLIONE DI UNA DONNA ALLA 'NDRANGHETA" DI MARIKA DEMARIA
“Il ricordo è un modo di incontrarsi”. Con questo verso di Gibran Marika Demaria introduce il suo libro “La scelta di Lea. Lea Garofalo, la ribellione di una donna alla ‘ndrangheta”. Il libro letto dal nostro Gruppo di Lettura per il mese di ottobre.
Leggendo il libro e incontrandone l’autrice nel corso della riunione da remoto di questa sera, abbiamo avuto modo di “incontrare” Lea e la figlia Denise. E’ stata una serata ricca di emozioni e di riflessioni che ci hanno consentito di “avvicinarci” a queste due donne. Due donne vere, non personaggi di fantasia, protagoniste di una fine tragica nel caso di Lea, e di un percorso di vita segnato dalla solitudine e dall’isolamento, nel caso della giovane Denise.
Grazie alla presenza di Marika Demaria abbiamo ripercorso le tappe salienti dell’intera vicenda di Lea Garofalo e del processo celebrato contro i suoi assassini. Una vicenda che riguarda da vicino la nostra città e, ancor di più, il nostro quartiere. Perché dopo essere stato massacrato, il corpo di Lea Garofalo è stato bruciato proprio in un terreno situato a San Fruttuoso. Era il 24 novembre del 2009. Lea aveva solo 35 anni, la figlia Denise stava per compiere 18 anni.
Alcune delle riflessioni:
- Marika: Pur essendomi sempre interessata, come giornalista, di vicende legate alla criminalità organizzata, mai avrei pensato di poter essere un tramite per la diffusione della storia di Lea. Una vicenda che mi è entrata dentro e che pur nella sua tragicità, offre anche una grande testimonianza del ruolo della società civile e del peso che hanno le parole: la moltitudine di giovani, di studenti, che in maniera assidua hanno partecipato alle udienze del processo che si è svolto a Milano, sono la prova di una vera e propria presa in carico della vicenda di Lea e Denise. La loro presenza e le loro manifestazioni in alcuni passaggi critici del processo sono stati un potente amplificatore di quello che stava succedendo nelle aule del Tribunale di Milano. A dimostrazione che la cittadinanza attiva è fondamentale per cambiare le cose, per affrancarsi da una cultura imperniata su disvalori.
- Rossella: colpisce il fatto che nel processo si sia tentato di circoscrivere la vicenda di Lea come una questione “familiare” e non di stampo mafioso. Il che ci pone di fronte al tema del negazionismo, del ruolo dello Stato, delle garanzie di giustizia e salvaguardia che, a volte, vengono meno.
- Paolo: la criminalità organizzata come fenomeno pervasivo e non circoscritto ad alcuni territori. Non più e non solo il Sud del nostro paese, ma il Nord dove si fanno gli affari, e oltre, all’estero. Il che pone al centro della riflessione la necessità di prestare attenzione ai territori in cui viviamo, nei quali spesso manifestazioni di collusione e di connivenza con la criminalità organizzata sono fin troppo evidenti.
- Daniela: il tema della paura, dell’omertà, della difficoltà a denunciare, spesso non per mancanza di coscienza civica o coraggio, ma per mancanza di protezione e garanzie.
E, infine, la convergenza sul fatto che la posta in gioco è di tipo culturale, antropologico. Oltre i cliché in cui troppo spesso vengono relegati i fenomeni mafiosi, resta illuminante una precisazione citata dall’antropologa Marianella Sclavi: “La personalità mafiosa è quella che riesce a imporsi, generalmente con la violenza, riuscendo a esercitare in questo modo l’autorità sufficiente capace di instaurare un ordine, una regola”.
Per questo, alcune pagine di questo libro di Marika Demaria chiedono di essere portate oltre i confini del nostro Gruppo di Lettura.
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