Venerdì 9/10/2020 Il Comitato di quartiere Sant'Albino e San
Damiano, con gli amici de "La Rondine" di Concorezzo, è stato invitato a partecipare allo sciopero per il clima promosso da
Fridays for Future in Piazza Trento a Monza. E’ stato un invito molto gradito.
Questo è più o meno il testo preparato per il
nostro intervento.
Il Comitato di quartiere Sant’Albino San
Damiano è nato nel 2010 per occuparsi soprattutto di questioni urbanistiche.
Col tempo ha cercato di diventare una specie di presidio democratico del
territorio. In questi anni abbiamo acquisito alcune convinzioni che vorremmo
scambiare con voi.
- La cura del territorio deve
essere glocal (tenere
assieme la cura dello spazio più prossimo, quello del quartiere e l’attenzione che si allarga alla città, alla
provincia, alla regione, alla nazione e al pianeta tutto).
- La cura del territorio deve
essere globale, integrale cioè si deve occupare di
tutti gli aspetti del benessere di una società. Cura e tutela del territorio,
del suolo, delle acque, dell'ambiente e delle risorse ma anche ecologia delle condizioni
di vita e delle relazioni umane.
- Occorre un impegno politico (non nel senso di partitico) capace di sviluppare una visione ampia e globale ma di cercare una concreta realizzazione nel locale (che oltretutto consente di incidere più agevolmente e concretamente nella realtà).
- Occorre fare rete (vedi sotto).
In quest'ottica più ampia sono balzate all'occhio molte situazioni a rischio presenti nella nostra zona.
Per inquadrare meglio il tutto precisiamo che Sant'Albino è un quartiere
di Monza e San Damiano è un quartiere di Brugherio. Sono legati dalla stessa
Parrocchia, da una scuola media consortile ma anche da profonde relazioni
storiche. Al di là delle distinzioni amminstrative quasi tutte le problematiche
attraversano entrambi i quartieri e richiedono un approccio che abbracci
entrambe le comunità.
Col tempo abbiamo
rilevato che esistono situazioni di grave degrado, abusivismo ed illegalità. In
particolare c'è un'ampia area agricola ad est di Via Adda formalmente
destinata a parco ma in realtà abbandonata. Questa area riqualificata potrebbe
congiungere il Parco Est delle Cave (Increa) al P.A.N.E. (Parco Agricolo
Nord Est Milano di Vimercate) e magari ospitare una ciclabile fra i prati che
porti da Vimercate a Cologno Nord. Ora invece rimane costellata di immondizia
ed attività illegali. Proprio in questa area col supporto di Legambiente negli
anni scorsi abbiamo denunciato un deposito abusivo di TIR in via della Offelera
che alla fine è stato sequestrato. Un'altra battaglia che stiamo sostenendo riguarda
l'impianto di rifiuti speciali denominato CEM, sito in Viale Industrie,
autorizzato in modo del tutto illegale anni fa dall’ex assessore Antonicelli di
Monza (poi arrestato per voto di scambio con la camorra). Nonostante l’accertata
illegalità dell’insediamento e delle autorizzazioni nessuno ha avuto finora il
coraggio di chiudere questa attività che produce rumori e polveri che ammorbano
le case di Brugherio site ad una cinquantina di metri. Cè da notare che anziché dialogare
responsabilmente su come avere reciprocamente cura delle aree di confine la prassi
consolidata delle amministrazioni comunali è da sempre quella di rifilare al
dirimpettaio tutte le attività fastidiose ed insalubri. Lo stesso discorso vale
per Asfalti Brianza che è in territorio di Concorezzo ma che per una situazione
metereologica particolare avvelena soprattutto la gente di Sant’Albino e San
Damiano.
Tornando al CEM dobbiamo
batterci perché l'affitto non venga assolutamente rinnovato dalla Giunta di Monza e l'area torni alla
sua destinazione verde.
La già citata Asfalti
Brianza ora rappresenta il nostro problema prevalente perché molto impattante sulla salute dei nostri concittadini. È un' azienda insalubre di 1^ classe che come tale non dovrebbe assolutamente stare in un centro abitato. Appartiene ad una proprietà che prima di trasferirsi qui, nei 10 anni precedenti ha creato gravi disagi alla
cittadinanza di Segrate. Nella sua storia ha anche subito una interdittiva
antimafia per avere utilizzato 22 aziende in subappalto di cui 17 appartenenti
alla mafia .
Dal 2014 sono state fatte le prime denunce di emissioni
fastidiose. Dal 2017 si organizzano dei tavoli istituzionali del tutto inutili
e le istituzioni si rimpallano le responsabilità continuando a concedere
deroghe.
E’ un’azienda che inquina, come
testimoniato dalle analisi fatte da Arpa il 30 giugno 2020, unico giorno di
rilevazioni eseguite al camino con impianto quasi a regime. L'azienda ha già subito
due sequestri da parte della Procura della Repubblica di Monza per irregolarità
nella gestione dei rifiuti e in seguito per lo sforamento delle emissioni
nocive e in particolare di benzene, cancerogeno. Nonostante ciò il comune di
Concorezzo e la Provincia di Monza e Brianza continuano ad offrire opportunità
di rinvio anziché decidere una chiusura definitiva. La nostra battaglia ha
trovato molto supporto in un lavoro di rete. In particolare la lista
civica “La Rondine" di Concorezzo ci ha sostenuto ed ha costruito, specie con il
supporto del consigliere monzese Egidio Riva, i presupposti perché una
cinquantina di consiglieri regionali, provinciali e comunali di vari colori
politici, sulla base della lettura delle carte, decidessero di sostenere la
nostra denuncia. Ora anche le Consulte dei quartieri di Monza stanno
occupandosi del caso. Siamo anche entrati in contatto con molte
realtà locali che hanno lo stesso nostro problema (nella sola area briantea sono una
quindicina!) e anche con Associazioni e Comitati sparsi per l’Italia.
Ringraziamo di
cuore i giovani di “Fridays for future” che
rappresentano anche per noi la speranza di un futuro migliore e di una organizzazione
sociale ed economica sostenibile per il pianeta e per l’umanità.
CQSASD
alleghiamo anche, per chi volesse rifletterci, la scaletta del nostro intervento