Come sapete il Comitato di quartiere San Damiano è molto legato al nostro Comitato. Ci sentiamo pertanto autorizzati ad inventare un titolo e ad immaginare l'irritazione dei nostri colleghi di fronte alla restituzione a dir poco edulcorata che Virtuani fornisce sulla questione "copertura impianto rifiuti speciali". (vedi qui: http://comitatosantalbino.blogspot.it/2015/03/impianto-rifiuti-speciali-1-tutto-va.html#links)
Ci pare di poter dire che da persone pratiche e responsabili gli amici del Comitato San Damiano hanno deciso di acconsentire alla "riduzione del danno" che la copertura inevitabilmente propone. Come dire: "Meglio inquinati un pelo meno che morti!". Restano senza rimedio tutte le numerose violazioni delle norme che la storia di questo impianto ha inanellato e che il Comitato ha raccolto in un esposto per la magistratura e i cui ulteriori aggiornamenti trovate succintamente riportati nei due documenti allegati sotto (Relazione tecnica del 30/1/15 e lettera al sindaco Troiano).
RIUNIONE TECNICA
30/01/2015
Per il 30/01/2015 la Provincia MB ha convocato una
riunione tecnica per l’impianto trattamento rifiuti di viale delle Industrie
invitando i rappresentanti di : ARPA-ASL-COMUNE DI MONZA- Ditta CEM- e come
uditore il COMUNE DI BRUGHERIO. Dei rappresentanti
dei cittadini di San Damiano nessun cenno. Tranne il rappresentante del comune di Monza ( giusto per coerenza) tutti presenti. Il
risultato è sconfortante, in sostanza è un deciso rifiuto da parte delle
Provincia MB ad analizzare compiutamente la situazione tecnica (rilievi
discutibili con documentazioni mai ricevute, specie per le ultime uscite) e la
situazione autorizzativa (documenti mancanti o incompleti).
In seguito alla riunione il Sindaco Troiano chiede al
Comitato di San Damiano il parere sul percorso che l’amministrazione di
Brugherio ha intrapreso da tempo; ottenere cioè, la copertura totale
dell’impianto relazionandosi ovviamente con il comune di Monza. Il Comitato di
San Damiano risponde positivamente tramite lettera protocollata il 17 Marzo
2015 facendo rilevare nella medesima alcuni aspetti veramente sconcertanti
presenti nella relazione tecnica (autorizzazione ad aumentare di quasi 20 volte la capacità consentita
dalle norme per il materiale da trattare, e la sfrontatezza nell’affermare che
le abitazioni sono oltre i 200 m.
stabiliti dalla legge); basta dare un colpo d’occhio per riscontrare che le
prime abitazioni sono a circa 50 m.
A tale proposito la Provincia MB non dovrebbe anche Lei tutelare i cittadini e l’ambiente?
Il Comitato
attende le considerazioni / comunicazioni ufficiali del Sindaco Troiano per poi
continuare il proprio percorso con: a)
invio delle lettera denuncia-risarcitoria al comune e al Sindaco di Monza. b) integrazione all’esposto originale
presentato in Procura con gli ultimi discutibilissimi sviluppi. c) nuova richiesta di intervento della
Prefettura per far rispettare i compiti e i doveri specifici delle Istituzioni
preposte per le autorizzazioni e controlli tecnici ( Provincia MB – ARPA – ASL
).
In allegato lettera del comitato inviata al Sindaco di
Brugherio Il 17/3/2015 .
LETTERA AL SINDACO TROIANO DEL 14/03/15
Alla
c.a. Egr. Sig. Sindaco del Comune di Brugherio
Egr. Sig. Sindaco,
con la presente
facciamo seguito all’incontro con la Sua persona intercorso in data 4.3.2015.
In seguito ad esso, in data 9.3.2015 si è tenuta una riunione del Comitato, ove
si è discusso circa quanto emerso nell’ambito dell’incontro predetto, oltreché
relativamente ad ulteriori aspetti medio tempore emersi.
Il Comitato ha
espresso apprezzamento in ordine all’interessamento ed all’impegno da Lei
garantito nel percorrere la strada che porterebbe alla copertura
dell’impianto sito in territorio monzese. Sarebbe senz’altro un primo
risultato, a tutela della salute della cittadinanza e a conforto del fatto che
la determinazione con la quale il Comitato sta conducendo, nel proprio piccolo,
questa “battaglia” non è vana.
Ad ogni modo, tuttavia,
è emersa l’intenzione di non rinunciare alle ben più sostanziali rivendicazioni
ed azioni in atto. Il Comitato è deciso a continuare il proprio impegno,
nell’interesse della collettività sandamianese e nell’osservanza dell’attività
della magistratura, chiamata a far luce sui macabri e noti aspetti sottesi alle
autorizzazioni amministrative concesse dalle amministrazioni (comunale e
provinciale) monzesi. Il Comitato, nel limite delle proprie possibilità,
continuerà dunque ad offrire supporto alle indagini della Procura presso il
Tribunale di Monza, offrendo gli elementi via via emergenti ad integrazione
dell’esposto già da tempo presentato ed al vaglio del P.M. dott. Bellomo.
Al pari, il Comitato,
con la propria attività di catalizzatore degli interessi e dei diritti di
natura privatistica dei singoli cittadini del territorio, si riserva di
proseguire nelle azioni risarcitorie nei confronti delle entità (pubbliche o private) che, con
l’illegittimità del proprio operato o della propria condotta, abbiano permesso
di giungere al risultato oggi sotto gli occhi di tutti.
La riserva viene
compiuta anche con riguardo all’utilizzo degli strumenti mediatici, anche di
carattere nazionale (quella del programma “Le Iene” è una strada in corso di
valutazione), finalizzati ad una sensibilizzazione della popolazione
sull’aspetto.
È dunque con
riferimento a ciò che si reitera la già avanzata richiesta di un maggior
sostegno da parte del Comune di Lei rappresentato, con particolar riferimento a
tutti quegli aspetti di natura tecnica che il Comitato non ha i mezzi e le
possibilità di poter approfondire. In altri termini si richiede che sia il
Comitato ad offrire supporto all’attività principe del Comune, che con i
propri Uffici ha gli strumenti e le competenze idonee ad andare realmente a
fondo di determinate questioni; non viceversa!
In funzione di tale
richiesta, sin da subito Le evidenziamo alcuni aspetti recentemente emersi.
In primo luogo, si è
preso atto di come l’autorizzazione all’istallazione di un siffatto impianto
nell’area in questione sia stata concessa dalla Provincia di Monza e Brianza.
Nulla, di contro, si è potuto appurare in ordine alle autorizzazioni
all’edificazione delle strutture architettoniche insistenti sull’area, esse di
competenza del Comune di Monza. Sussistono effettivamente? Con che limiti?
Ma non solo.
L’autorizzazione
Provinciale è stata concessa “in deroga”, ai sensi dell’art. 208 d.lgs
1525/2006. Tale disposizione, in combinato con l’at. 272 del d.lgs medesimo,
prevede la facoltà di autorizzare l’installazione di un impianto per il
trattamento dei rifiuti senza la concorrenza dei presupposti ed autorizzazioni
“standard”, laddove però il quantitativo di rifiuti trattati non superi le 180 tonnellate/anno.
La Provincia, non si comprende su che basi o con che poteri, ha tuttavia
concesso una siffatta autorizzazione “in deroga”, ma per un quantitativo annuo
di 2880 tonnellate. Quasi venti volte il limite legislativo! Che potere abbia
la predetta amministrazione, con atto amministrativo, di modificare il limite
di Legge non è dato sapersi!
Tale circostanza è
stata rilevata dall’Arpa con la propria relazione del 30.1.2015, indirizzata
alla Provincia di Monza e Brianza, ove, a fronte del predetto rilievo, si è
espressamente rimessa alla competente autorità Provinciale l’adozione dei
provvedimenti idonei a dirimere tale ASSURDA incongruenza.
La Provincia, tuttavia
tace, con inspiegabile inerzia.
Ora, di fronte a
tale situazione, ci si attende che il NOSTRO Comune vada a fondo della
questione, con decisione e senza troppi timori reverenziali, a tutela della
propria cittadinanza, esprimendosi al contempo una qualche sorpresa su come non
sia stato il Comune stesso ad avvedersi per primo della prospettata criticità
autorizzativa, pur avendo preso parte alla riunione tecnica del 30.1.2015.
Con riguardo alla
relazione ARPA, si osserva inoltre come la medesima abbia lasciato intendere
che, pur in presenza delle prescrizioni dettate in tema pulizia straordinaria
delle aree dell’impianto (e sempre che le medesime vengano effettuate con
regolarità, e non solo quanto vi è un preavviso di accesso dell’Agenzia per i
controlli….), con particolari condizioni atmosferiche sfavorevoli (leggasi in
particolare il vento) si possano librare in atmosfera le polveri residuali di
trattamento, con il risultato per le aree circostanti già a più riprese
denunciato dallo scrivente Comitato.
Destano sgomento,
infine, taluni passaggi contenuti nella relazione tecnica di parte (non
solo formalmente, ma nella sostanza!) predisposta dalla C.E.M. srl.
Il passaggio più
grottesco è quello nel quale si sostiene che le abitazioni più vicine sarebbero
ad oltre 200 m. dall’impianto.
Non vi è bisogno di una
planimetria per accorgersi della falsità di quanto dichiarato, è sufficiente
l’occhio umano! La planimetria, di contro, ci conforta (o meglio, ci sconforta)
nel far emergere come vi siano abitazioni nel territorio Brugherese ad una distanza
prossima ai 50 metri. Non 200, 50!
Questo è lo specchio,
se davvero ve ne fosse bisogno, della poca limpidezza che caratterizza l’intera
vicenda.
Con l’occasione, si
comunica come il Comitato non ritiene di prender parte al sopralluogo presso
l’impianto in questione. Pertanto, pur ringraziando per il cortese invito, si
declina il medesimo.
Tanto esposto,
ringraziandoLa per l’attenzione, restiamo in attesa di un Suo gradito
riscontro, certi del fatto che l’intento collaborativo che non mancherà di
contraddistinguere la Sua figura e l’Ente rappresentato possa condurre ad
importanti obiettivi.
Brugherio, 14 marzo
2015
Per il Comitato San Damiano
Il Referente Agostino
Barzetti