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giovedì 9 luglio 2015

COMITATO QUARTIERE SANT’ALBINO – MONZA - OSSERVAZIONI SULLA PROPOSTA DI REVISIONE DEL PGT – GIUGNO 2015

Preambolo: 

Salve a tutti

come già detto nella precedente mail (vedi sotto) si chiarisce che il documento elaborato dal Comitato di quartiere sulla Variante al PGT è stato inviato ai membri della Consulta - come richiesto dalla stessa in una delle precedenti riunioni - perché possa essere letto con calma e discusso (nonché eventualmente fatto proprio dalla Consulta) in un prossimo incontro.
 
E' evidente che ciò potrà avvenire sulla base di un calendario che tenga conto da un lato degli impegni della Consulta e dall'altro delle scadenze dell'Amministrazione per l'approvazione dell'oggetto in Consiglio comunale (peraltro non ancora definite).

Cordiali saluti
 
Il Comitato 



7-lug-2015 21.19

Salve a tutti
come promesso alleghiamo alla presente il documento predisposto dal Comitato di quartiere S.Albino sulla variante al PGT, perché possa essere discussa in una delle prossime riunioni della Consulta.
Cordiali saluti
Comitato quartiere S.Albino 
 


Ed ecco il documento predisposto dal Comitato di quartiere S.Albino sulla variante al PGT.


COMITATO QUARTIERE SANT’ALBINO – MONZA
OSSERVAZIONI SULLA PROPOSTA DI REVISIONE DEL PGT – GIUGNO 2015

In relazione al Documento approvato dalla Consulta di quartiere sulla base della proposta elaborata dal Comitato di quartiere S.Albino, vista la proposta di Variante generale del PGT presentata dall’amministrazione comunale, si esprimono le seguenti considerazioni e richieste:

1. RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO

“In generale la Consulta chiede che venga confermata la scelta di non consumare più suolo libero, ma anzi tutelare le aree verdi che rappresentano il principale valore aggiunto del quartiere.”

 “Con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 77 del 29 settembre 2014 è stata approvata la Variante Parziale al Piano dei Servizi e al Piano delle Regole del PGT vigente ai fini dell’individuazione di aree a PLIS, della riclassificazione di aree sistema produttive in aree agricole, della riduzione del perimetro del P.P. Pompei/Ercolano e della riclassificazione di alcune aree comunali.”
Tale Variante  ha messo in sicurezza molte aree agricole (almeno dal punto di vista normativo) a corona della città. Tali aree, già inserite in parte nel PTCP  quali aree agricole di interesse strategico, sono state ampliate e confermate con la Variante parziale.
Inoltre, con l’avvio delle procedure per l’inserimento delle aree a ovest di Monza nel PLIS del Grugnotorto e quelle a sud (Cascinazza) nel Parco del medio Lambro si è avviato finalmente un percorso di effettiva tutela e riqualificazione del territorio, che auspichiamo si avvii velocemente anche per le aree a est, per le quali è ipotizzato l’inserimento nel PLIS della Cavallera, che a sua volta fa parte di un più ampio progetto di Parco agricolo Nord Est (P.A.N.E.) promosso dal Comune di Vimercate.
Da questa salvaguardia restano però escluse tutta una serie di aree, anche di notevoli dimensioni, attualmente libere e coltivate, per le quali il nuovo Documento di Piano prevede la “possibile trasformazione”. Tale trasformazione è demandata  a successivi Piani attuativi in variante al Pgt sulla consistenza della quale l’attuale Documento di Piano non dice nulla.
Trattasi dei cosiddetti “Ambiti compatibili con la trasformazione” (AcT)  
Di fatto la filosofia del Piano che emerge dall’individuazione di queste zone grigie è la seguente: tutte le aree dismesse, quelle di maggior valore perché interne alla città, vengono occupate da residenza e commercio, con volumetrie presumibilmente ben superiori alle esistenti (il dato dell’esistente non è dichiarato) mentre per le attività produttive è prevista l’espulsione o la collocazione ex novo in queste aree esterne alla città, riconfermando di fatto la previsione di consumo di suolo del Pgt vigente (aree sistema) e addirittura incrementandola.
“Gli ambiti AcT sono individuati all’interno di porzioni di territorio caratterizzate da aree libere da edificazione, caratterizzate da condizioni di marginalità per qualità delle coltivazioni, collocazione residuale tra tessuti urbanizzati produttivi e prossimità a nodi infrastrutturali, da usi produttivi quali lo stoccaggio di materiali da recupero, raccolta e smaltimento rifiuti, trattamento di inerti e da condizioni di degrado e incongruenza con il tessuto urbano circostante.” (…)Le trasformazioni delle aree descritte al comma 2 sono ammissibili esclusivamente per il raggiungimento dei due seguenti obiettivi: consentire l’insediamento di attività produttive o di prestazioni di servizio caratterizzate da un significativo impatto occupazionale e/o da una elevata qualità e innovazione del prodotto o del servizio erogato o la riqualificazione delle aree agricole interne a PLIS attraverso interventi di rilocalizzazione di attività incongrue all'interno di ambiti produttivi specializzati e caratterizzati da una significativa valenza ambientale e paesaggistica” (NTA pag.15)
Eclatante è la previsione per l’AcT6, il cosiddetto “Parco del riciclo”: mentre gli altri AcT ricalcano le (opinabili) previsioni insediative del Pgt vigente in questo caso viene stravolta la destinazione a verde per la parte a nord di viale Industrie (cave Rocca) e agricola strategica per la parte a sud dello stesso viale che il Pgt vigente assegna a queste aree.
Chiediamo dunque che vengano forniti i dati quantitativi di consumo di suolo anche per quanto riguarda le aree comprese negli AcT e che tali previsioni vengano drasticamente ridimensionate.



AcT – Ambiti compatibili con la Trasformazione



2. AREE AGRICOLE LIMITROFE AL QUARTIERE SANT’ALBINO
2.a - Aree agricole ad est di via Adda in PLIS Cavallera  

“La Consulta chiede di inserire le aree agricole a est di via Adda nel PLIS Cavallera o Est delle Cave, in collegamento con i due parchi esistenti e percorsi ciclopedonali e luoghi di sosta piantumati (via Sardegna - via Botticelli).”

Valutando comunque positivamente la scelta di promuovere l’adesione al Parco della Cavallera si chiede di promuovere il collegamento anche con il Parco Est delle Cave in Comune di Brugherio, confinante a nord con le aree di S.Albino, in considerazione anche della necessità di ridiscutere la scelta del PTCP di insediare un “polo tecnologico” proprio su queste aree, attualmente libere e coltivate.

A tal proposito si chiede di:
-          a. Avviare subito incontri sia con Concorezzo che con Brugherio nell’ambito del Progetto P.A.N.E. di Vimercate (vedi corridoi ecologici prov.MB) coinvolgendo la Consulta.
-          b. Aprire un tavolo Comune/Consulta per definire e programmare gli interventi per sanare le situazioni di degrado che stanno peggiorando: non serve a niente mettere un vincolo a Parco se non si salvaguarda al più presto il territorio agricolo dalle attività difformi.
-          c. Predisporre un progetto del parco che, a partire anche dal previsto insediamento dell’orto-giardino di via Adda, sviluppi una proposta in collaborazione con la Consulta di quartiere, tenendo conto anche dell’opportunità del progetto “ V’arco Villoresi”







































 
2.b - “Parco del riciclo” (AcT6) 

“La Consulta chiede di confermare la riqualificazione paesaggistica di viale delle Industrie (già prevista nel PGT vigente) eliminando le destinazioni improprie, quali l’impianto di trattamento dei rifiuti speciali recentemente insediatosi.”

Per questa vastissima area, per la quale il Pgt vigente prevedeva la riqualificazione paesaggistica  alla stregua degli altri comparti dell’ex “parco di cintura” - S.Fruttuoso, Casignolo, Cascinazza, S.Albino, Cederna-Libertà - (tav.1) si conferma invece la destinazione a “discarica” della città, accettando non solo tutte le attività improprie che vi si sono insediate, anche con autorizzazioni temporanee o addirittura di dubbia legalità, ma prevedendo la ricollocazione qui anche di quelle attualmente presenti in altre zone.

“Il comparto si prefigura prevalentemente come una cittadella di servizio alle funzioni urbane, come un ambito specializzato nel ciclo dei rifiuti” (…) “gli strumenti di attuazione devono essere estesi all’intero ambito, ovvero ad uno dei sub ambiti corrispondenti, rispettivamente, alle aree poste a nord/ovest ovvero a sud/est rispetto a Viale delle Industrie. L’insediamento di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti è ammesso solo nel sub ambito ad est/sud rispetto al Viale delle Industrie.”

(tav.2) 
La previsione è dunque quella di ricollocare o consolidare attività produttive a nord (Cave Rocca) e impianti per il trattamento dei rifiuti a sud, non solo riconfermando così le attività improprie che si sono via via insediate, ma andando ad interessare anche vaste aree attualmente libere e coltivate e contraddicendo la previsione di riqualificazione paesaggistica del Pgt vigente.

Con ciò:
a)  non si tiene in nessun conto la presenza del quartiere S. Damiano che essendo in Comune di Brugherio, scompare dalle carte. (tav.3)

b)  non si considera che occupare altro suolo agricolo in questa zona non garantisce per niente che ne venga “liberato” altrove (nessuno può realisticamente pensare che il capannone per il trattamento dei rifiuti speciali posto nel futuro PLIS di S.Albino verrà smantellato e tornerà ad essere area agricola).
c)  si contraddice l’impegno alla riduzione del consumo di suolo, dichiarato come prioritario.

Quindi:

si chiede che le consistenti aree agricole qui ancora presenti siano salvaguardate, che le attività insediate nella zona vengano monitorate, smantellando quelle provvisorie o illegali (vedi impianto trattamento rifiuti speciali) e riorganizzando quelle compatibili con la creazione di fasce di rispetto boscate sia verso il confine comunale che verso v.le Industrie.

- si propone  viceversa di  utilizzare questa area come “campo sperimentale” per  la riqualificazione del territorio mediante l’adozione di tecniche   di “fitorimedio”   allo studio  del prestigioso Ente di ricerca Italiano ISPRA,  per  favorire  la riorganizzazione  e la creazione di fasce di rispetto boschive sia verso il confine comunale che verso il V.le delle Industrie ottenendo il duplice scopo di depurare il terreno  e  rendere verde un’area che ad oggi è cresciuta in maniera disordinata,  occupata  anche da attività provvisorie o illegali (vedi impianto trattamento rifiuti speciali). La proposta è inoltre  coerente con  la “Riqualificazione Paesaggistica” stabilita dall’attuale PGT.


TAV.1

TAV.2


TAV.3


3. ZONA INDUSTRIALE POMPEI-ERCOLANO-STUCCHI

“La Consulta chiede la concentrazione dell’edificato sul lato nord dell’area industriale e una consistente fascia di rispetto verso il quartiere, con aree verdi piantumate, collegamenti pedonali e nessun collegamento viabilistico.”

Il Documento di Piano  prevede la realizzazione del “Parco Sant’Albino” uno dei dieci parchi di quartiere previsti in città (tav.4)
La fascia verde a nord di Sant'Albino si realizza in parte mediante la Variante al Piano delle Regole approvata, che rettifica il perimetro nella porzione sud del Piano particolareggiato in itinere Pompei- Ercolano-Stucchi, preservando alcune aree agricole, in parte si suggerisce all'interno di una complessiva revisione del Piano Particolareggiato, di ridistribuire le aree a standard previste ed il ridimensionamento della viabilità, accorpando le aree in cessione a sud a ridosso della frazione. La fascia potrà così articolarsi attraverso aree a giardini pubblici, in estensione a quelli esistenti, attrezzature sportive ed una porzione di verde agricolo attorno alla cascina.”
Con la variante parziale al Piano delle Regole e al Piano dei servizi del settembre 2014 la zona industriale è stata già in parte ridimensionata come da noi richiesto. (tav.5)
Inoltre con il bilancio partecipativo è stato finanziato in parte il progetto per la realizzazione di un percorso ciclopedonale con fascia verde alberata dal parcheggio nord del Centro natatorio Pia Grande a via Adda, lungo il confine con la zona industriale. (tav.6)
L’attuazione di questa fascia verde di rispetto deve però essere finanziata anche  in quanto  parte delle opere di urbanizzazione della Zona industriale.

Chiediamo quindi uno specifico tavolo di confronto per la progettazione delle opere e delle cessioni per il verde pubblico del Piano Particolareggiato Pompei Ercolano, nonché per la definizione dei tempi della sua realizzazione.



          
          TAV.4


        
TAV.5




        
        
         TAV.6
        
        

Nello specifico della proposta  relativa alla sistemazione dell’area (vedi alla pagina seguente), che si valuta positivamente, si sottolinea però che via Ferrucci non deve essere posta in collegamento con il viale Stucchi attraverso la prevista bretella a nord del centro natatorio, poiché il quartiere diventerebbe una “scorciatoia” per il traffico di attraversamento extraurbano dalla provinciale via Adda-Brugherio verso Monza zona stadio.


4. ABITATO: CENTRO STORICO E SERVIZI

“In considerazione della necessità di mantenere una consistente fascia di rispetto inedificata verso la zona industriale (la Consulta) ritiene inopportuna l’attuale previsione edificatoria in via Guardini.
Valorizzare i due centri storici e di vita del quartiere:
-          quello di via Mameli-Marco d’Agrate con centro civico, scuola elementare, palestra, piazza (rivedere recinzioni, piazza più strutturata e attrezzata, centro civico come luogo di servizi);
-          quello rappresentato da parrocchia, asilo, campi sportivi  (riqualificare paesaggisticamente le aree tra Chiesa e Villa S. Albino risolvendo al tempo stesso il problema dei parcheggi e della viabilità con anello a senso unico via Bande Nere-nuova via di PGT).”

Valutato positivamente lo stralcio della previsione edificatoria in via Guardini (che avrebbe compromesso l’attuazione della fascia a verde del previsto “Parco S.Albino”) si ribadisce l’importanza, date le particolari caratteristiche territoriali del quartiere e volendo difenderne le peculiarità positive (bassa densità) nell’ottica di una riqualificazione ambientale e paesaggistica, di ridurre nel Piano delle regole tutti gli indici edificatori (fatte salve le maggiori slp esistenti) alla classe I, in particolare sul tessuto edificato a est di via Adda, inserito nel previsto ampliamento del PLIS Cavallera.

In particolare si ribadisce la necessità dell’inserimento delle aree libere tra Villa S. Albino e Chiesa parrocchiale nel perimetro dei borghi storici e l’attuazione della nuova strada già prevista dal Pgt vigente da via Adda a via Bande Nere, attrezzata con parcheggi, percorso ciclopedonale, piantumazione d’alto fusto, che consentirebbe di realizzare un anello a senso unico con via Bande Nere.

5. MOBILITA’ DOLCE

“Prosecuzione del percorso ciclopedonale sul Villoresi (dal già previsto sovrappasso alla rotonda del cimitero) per ricongiungersi alla ciclabile di via Adda.
Previsione dei seguenti percorsi ciclabili /pedonali:
- lungo il Villoresi a est di via Adda (parco agricolo) fino ai confini comunali.
- dal centro natatorio, lungo la fascia di rispetto della zona industriale, a via Adda (orti comunitari);
- lungo il viale delle Industrie, da S.Rocco a S Damiano/S.Albino.”

Si ribadisce l’urgenza di prendere contatti con il Comune di Brugherio, anche nell’ambito del Progetto V’Arco Villoresi, per il finanziamento del tratto di percorso ciclopedonale lungo il Canale Villoresi tra il sovrappasso ciclopedonale su v.le Industrie e via Adda.
Si ribadisce inoltre la necessità di prevedere le seguenti opere:
- il completamento della ciclabile al Malcantone, in collaborazione con il Comune di Concorezzo , con il quale va aperto il confronto per l’ampliamento del PLIS Cavallera (progetto P.A.N.E. Vimercatese)

 - la riqualificazione di V.le Industrie  con “…un deciso incremento della piantumazione arborea compatibilmente con gli obblighi di apertura delle visuali stradali; un meticoloso intervento di riordino dei margini viari tendenti alla loro regolarizzazione, all’uso di materiali e di pavimentazioni omogenee, alla definizione degli spazi interstiziali, alla razionalizzazione delle reti tecnologiche aeree e di superficie; una sostanziale rimozione o drastica riduzione delle strutture pubblicitarie; una tenace protezione delle aree agricole limitrofe all’asse, mediante la posa di siepi e filari alberati; il tracciamento, a distanza di sicurezza, di paralleli percorsi ciclo-pedonali; l’eventuale inserimento, con l’obiettivo di un riordino degli accessi diretti, di percorrenze veicolari complanari a velocità ridotta; e ovviamente un deciso controllo delle attività improprie o inadatte.” (“Perlustrazione dei contesti paesistico-territoriali monzesi”).