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lunedì 12 febbraio 2018

DALLE ROBINIE TAGLIATE AI MASSIMI SISTEMI - IINTERESSANTE DISCUSSIONE DA FB

Il nostro post "ATTILA SI ABBATTE SUL PARCO SANT'ALBINO" ha sollecitato su Facebook parecchi interventi interessanti. Grazie a tutti


  • Ivano Zanette Ma, abbiamo un quartiere che fa pena, e l'unico intervento che fa il comune è potare delle piante che male non fanno, anzi!!! Ma quando facciamo il referendum per staccarci VERAMENTE da Monza!!!!
  • Cristina Daniotti La deficente che sogna un parco con alberi, panchine, aria pulita, sono io. Ora mi comunicano dal comune che, se sarà possibile rimpiantumeranno gli alberi. Sono sicura che non accadrà mai. Come è stato per l'area verde. Qua tolgono e mai sostituiscono. Adesso inizia una nuova battaglia. Che tristezza
  • Ivano Zanette Gli abitanti di questo quartiere sembrano degli ZOMBIE (cit. Grillo)!! Rompono le palle solo se hanno una buca davanti casa, ma poi spariscono!! Se l'assessore Sig.ra Sassoli verrà al centro civico, almeno il 70% dei santalbinesi dovrebbe essere li!!!
  • Ivano Zanette Quante persone seguono questo gruppo Facebook, ma in quanti scriviamo??? 10, e dico già che siamo in tanti!!!! Sveglia ZOMBIE!!!!!!
  • Sergio Citelli non conosco i motivi di questa iniziativa e il contesto in cui viene inserita, pertanto mi riservo di esprimere la mia opinione quando ne saprò di più.
  • Paolo Teruzzi ok Sergio Citelli ma resta il fatto che esiste una Consulta che è in qualche modo istituzionale e pure un centro civico con del personale a libro paga del comune e ci si potrebbe preoccupare di comunicare alla gente. Se no si fa come alla passerella, che a furia di non ascoltare nessuno si fanno solo grandi pasticci
  • Cristina Daniotti Le piante tolte erano robigne, dovevano essere potate perché infestavano i cavi della corrente elettrica. Queste piante se potate male hanno una alta possibilità di ammalarsi. Quindi le hanno tolte per prevenire eventuali malattie. Comunque le robigne sono molto infestanti, quindi molto robuste. Andavano potate almeno un volta all'anno per evitare danni ai fili della corrente, ma come vedi si è scelta una soluzione diversa. Invece di pulire come chiediamo da almeno 5 anni, hanno eliminato il problema alla radice. P.s. abbiamo un agronomo nel comitato
  • Sergio Citelli così va già meglio, robinie no robigne.
  • Cristina Daniotti T9 a volte non mi accorgo che cambia i nomi.
  • Paolo Teruzzi certo fili elettrici e cemento vanno più d'accordo!
  • Simone Perego Non è questa la questione Paolo... Quando rincasi ed accendi la luce ti si accendono lampadine o dai fuoco alle candele? Li passano anche cavi della linea telefonica. I miei genitori abitano proprio al civico 35 (la villetta con cancello bianco di fronte all'area cani), sono entrambi cardiopatici... Bene, queste adorate robinie, hanno già più volte tagliato con i rami che si muovevano come tentacoli durante i temporali, la loro linea telefonica. Si rendesse necessario un intervento di pronto soccorso??? Il problema è che sin'ora e parliamo ormai di un sacco di anni nessuno (destra o sinistra che si voglia) è mai intervenuto per un qualsiasi intervento di pulizia/mantenimento della zona e per la cura periodica delle sopra citate piante. Al massimo un bel giro di tosaerba all'interno del parchetto... Mi si permetta un altro commento... Piuttosto che lamentarsi dell'eliminiazione di infestanti che hanno dato luogo a più di una possibilità di smaltimento rifiuti a mo di discarica e furti dal capannone ecomostro o come lo volete chiamare, offrendo ottime possibilità di agire ben nascosti alla vista, farei piuttosto in modo di far rispettare con qualche controllo in più, quelle che sono le normative in merito alle aree. Nello specifico, gente col cane a spasso nel parchetto dei bimbi, anche se vuoto NON CI PUÒ STARE. I cani vanno nell'area predisposta. Quelli che non lo fanno sono tanti e sono le stesse persone che ti insultano se fai notare loro che non sono con l'animale nel posto giusto. Tornando alle robinie, mi auguro vivamente che ripiantumino, magari con qualcosa di meno aggressivo, ma che si impegnino anche a mantenere una corretta manutenzione dell'area e delle nuove piante...
  • Cristina Daniotti Infatti li c'era un progetto della consulta che prevedeva di trasformare quella strada in una via pedonale con ghiaia, panchine e cestini. Dalla piscina si arrivava in via guardini passando da li. L'intento era proprio riportare la legalità e la pulizia in quella zona. Progetto bocciato dal comune. Ma purtroppo si sceglie sempre la soluzione più drastica.
  • Simone Perego E questa è la dimostrazione di dove viviamo. Che fondamentalmente il quartiere non è Monza... una no man's land. Una terra di nessuno troppo borderline per essere ritenuta parte integrante di una città come Monza per tanto non necessariamente riqualificabile. E' senza primari servizi a parte la scuola Manzoni. Non cii sono banche, non c'è la posta, i negozi si contano sulla punta di 3 dita. C'è una Farmacia, si, che forse ha visto più rapine che clienti da quando è aperta... S. Albino non serve a nessuno. Da solo dimora a chi ci abita. Personalmente sto di casa di fronte alla Chiesa ed ormai la media delle agonie è di tre al giorno (gli anziani si toccino scaramanticamente, per favore...). Si sta per vivere un ricambio generazionale, ma cosa porta? I giovani vanno a lavoro e rincasano la sera, sempre meno anziani, e di quelli che ci sono continuo a sentire che tanti neanche escono più di casa... E qui mai è stata più corretta la definizione di quartiere dormitorio... Leggevo poco sopra che la consulta fa le riunioni ma sono date per deserte. Bisogna farsi qualche domanda e darsi qualche risposta. Cosa offre la zona? Per cosa dovremmo discutere? Per favore, prendete l'auto e fate un giro a Concorezzo, 2 km da qui, a qualsiasi ora, in qualsiasi giorno della settimana. Una sola parola. VITA. Gente che passeggia, un caos immane ad entrare in un qualsiasi bar per un caffè causa ressa... Avete mai provato a trovare coda al circolo??? Ed in giro chi c'è? Alternative sono molte... mi chiedo da cittadino per quale motivo il comune debba diventare matto a riqualificare una zona che non vive!!!! Dobbiamo cercare di essere noi i primi fautori del nostro successo come quartiere... Chi ne ha possibilità si renda disponibile per contribuire attivamente alla riqualificazione urbana della zona. Le panchine ed i cestini con una colletta si comprano i materiali e si fanno... La ghiaia non ha sto prezzo allucinante. Il nonno civico, oltra alla scuola per far attraversare i bambini come a Monza, qua si potrebbe rendere disponibile per tutelare le aree come dicevo nel mio precedente post: i cani dove ci devono stare i cani e non dove vanno i bimbi... Facciamo vedere noi per primi che ci teniamo a sto posto, e non che siamo solo capaci di brontolare con le varie giunte comunali del periodo. Siamo artefici del nostro successo. Cosi si che attireremmo l'attenzione del comune... Io mi offro volontario... Chi altro è temerario?
  • Ivano Zanette Sig. Perego, in parte sono d'accordo con lei, ma... Siamo un quartiere di Monza, pertanto è dovere dell'amministrazione comunale farsi carico dei disagi e delle richieste dei cittadini. Paghiamo le tasse al comune? Si. Perfetto. Allora che agiscano nel nome della collettività del quartiere, come fanno da altro parti della città.
  • Paola Sacconi Direi che avete ragione tutti e due... Con il Comitato di quartiere siamo riusciti ad ottenere dall'amministrazione comunale: la ciclabile in via Adda, l'apertura del centro civico, la passerella ciclopedonale (!?) la piantumazione degli alberi in fondo ai giardinetti, l'orto-giardino in via Adda. Certo che senza la partecipazione attiva in particolare di chi vive qui di giorno (anziani, genitori e bambini) quel poco che abbiamo ottenuto rischia di morire o non essere mantenuto. La Consulta è lo strumento che abbiamo oggi per poter partecipare, visto che è aperta a tutti. Facciamolo! Con il blog del Comitato di quartiere cerchiamo di tenere tutti aggiornati sulle nostre iniziative e quello che si discute in Consulta. Il 15 ci si trova. Venite!
  • Simone Perego Ci vediamo il 15
  • Paolo Teruzzi Non si tratta solo di un vialetto e di quattro robinie. Si tratta appunto di far rinascere spazi collettivi d'incontro e anche di monitorare un inquinamento che probabilmente ucciderà, nel silenzio generale, parecchi santalbinesi (bambini compresi) parecchi anni prima del dovuto. Se è vero che in Viale Industrie passano 8000 veicoli l'ora. Insomma i motivi per mobilitarsi sono molti e non è una rivendicazione politica contro questa o quella giunta. E' un po' come a livello nazionale. Si fa un sacco di polveroni sulla immigrazione (senza mai dire ad es. che la Legge Bossi Fini crea inevitabilmente clandestini perché non consente un accesso regolare in Italia) e nessuno si occupa del fatto che tra 20-30 anni i nostri figli (oltre ad avere lavori precari) non avranno pensioni! Che futuro li attende? Ma i politici questo problema non possono capirlo. Per questo occorre ripartire dal basso, dal piccolo, dai bambini di Sant'Albino, dalle piccole cose concrete di ogni giorno. Non rassegnarci a dormire ma cercare di vivere davvero!