RIUNIONE SU BRANZA ASFALTI
Il 24/10/2018 il nostro Comitato ha incontrato Remo Egardi, biologo
ed anima del gruppo di Comitati che si sta battendo contro l’inquinamento
prodotto da Asfalti Brianza, la ditta sita al Malcantone. In particolare si tratta di un Comitato di
cittadini di Viale Libertà a Monza, di un Comitato di Concorezzo e del nostro Comitato
di Sant’Albino e che si avvale dell’impegno puntuale del nostro Maurizio
Confalonieri e della consulenza sanitaria della Dottoressa Maria Rosa Benzoni.
In primo luogo Egardi
ha sottolineato il risultato straordinario della nostra comune mobilitazione: probabilmente
per la prima volta un gruppo di comitati ha ottenuto di poter riunire allo stesso
tavolo di lavoro l’Azienda, le Istituzioni
(Comune di Concorezzo e di Monza) e propri rappresentanti. Ha inoltre ottenuto
di poter monitorare l’intero lavoro di ristrutturazione del ciclo produttivo
tramite un esperto di propria fiducia, l’Ing. Zanotti.
Durante la riunione del 19/9/2018 i comitati avevano
ribadito la pericolosità delle emissioni riconosciuta dalla stessa INAIL. Al di
là degli odori fastidiosissimi si tratta infatti di sostanze sicuramente cancerogene, mutagene (che possono produrre
mutazioni genetiche e malformazione dei feti) e che possono inquinare le falde
acquifere. Va ricordato tra l’altro che anche da noi le falde acquifere più
superficiali sono ormai inquinate. L’acqua potabile viene tratta in genere da
falde più profonde. Tali falde però andrebbero salvaguardate perché le
precipitazioni atmosferiche fanno molto più fatica a rimpolparle. Esiste in
proposito un Regolamento per le acque piovane della Regione Lombardia cui fare
riferimento.
E’già nota a tutti la pericolosità dell'impianto di Asfalti
Brianza che le tabelle di legge catalogano come “impresa insalubre di prima classe” che dovrebbe situarsi in zona
isolata e comunque a non meno di 200 metri dall’abitato (distanza in questo
caso non rispettata, considerando che le prime abitazioni sono a pochi metri e
che l’intero agglomerato di Rancate dista poche centinaia di metri). Per inciso
va detto che l’autorizzazione è provinciale e che i Comuni potrebbero muoversi
per impugnarla.
Tutte queste osservazioni
dei Comitati sono oggettivamente inoppugnabili e nessuno degli interlocutori al
tavolo ha potuto contestarle (dati che invece in precedenza venivano spesso
negati sulla base di presunte rilevazioni tecniche).
I Comitati il 19/9/18 hanno avanzato all’Azienda una ipotesi
di riconversione produttiva. Si è proposto di abbandonare la produzione di catrame
e asfalto per produrre invece coperture
in matrici cementizie (da non confondere col cemento). Si tratta di
materiali ecologici per la copertura stradale che sono già stati sperimentati
con successo anche in Comuni vicini.
Molto dell’asfalto attualmente richiesto (per i suoi bassi
costi) è ricavato dal riscaldamento di materiale fresato di recupero. Tale
operazione produce emissioni nocive e un prodotto di pessima qualità, usato per
“rappezzare” le buche con gli effetti scadenti e poco durevoli che tutti
possiamo quotidianamente costatare.
La matrice cementizia ha un sacco di vantaggi. In primo
luogo è ecologica, fortemente drenante e fonoassorbente. Consente all’acqua di
penetrare pulita nelle falde senza mescolarsi ai residui inquinanti dell’asfalto.
La resistenza è assai maggiore e le riparazioni sono realizzate facilmente e
rapidamente tagliando la superficie rovinata e sostituendola con una sorta di “piastrella”
prefabbricata già pronta e che si
inserisce perfettamente a livello col resto.
In estate le strade asfaltate raggiungono temperature
altissime (fino a 70 gradi) e funzionano come stufe accese contribuendo al
surriscaldamento urbano. I materiali in matrice cementizia invece mantengono
una temperatura uguale a quella dell’atmosfera esterna. I marciapiedi in
matrice cementizia ovviano anche all’inconveniente delle radici degli alberi
che spesso distruggono il fondo. Ciò avviene perché l’asfalto è impermeabile.
Non fa passare né l’ossigeno né l’acqua. Così gli alberi espandono le loro
radici nel tentativo di sopravvivere. La matrice cementizia invece è fortemente
drenante e permeabile e consente alle radici di respirare e di bere.
Alla richiesta di
riconversione produttiva avanzata dai Comitati la Ditta ha opposto un diniego
legato alle attuali richieste del mercato. Tuttavia Asfalti Brianza ha
accettato di fare modifiche e soprattutto di dotarsi, come richiesto dai
Comitati, di un avanforno che dovrebbe abbattere le emissioni (preventivo da
ottenere entro tre settimane).
I Comitati hanno
ottenuto inoltre di poter controllare tutto l'iter modificativo grazie al monitoraggio da parte di un proprio
tecnico di fiducia e l'impegno della Ditta a concludere i lavori entro la
prossima primavera.
Vedi qui il verbale della riunione: https://comitatosantalbino.blogspot.com/2018/09/1992018-asfalti-brianza-comitati.html
AGGIORNAMENTI SULLA
SITUAZIONE:
alla data del 24/10/2018
(a più di un mese dall’accordo sottoscritto ):
- l’Azienda non ha ancora convocato il tecnico consulente
dei Comitati (che è stato accettato anche dal Comune di Concorezzo)
- il medico aziendale
di Asfalti Brianza non ha ancora contattato la Dottoressa Benzoni consulente
dei Comitati.
PS: I Comitati si muoveranno per promuovere fra i Comuni l'uso di coperture in matrice cementizia e a tal fine si coordineranno con altri Comitati ed Enti impegnati a favore di pratiche più ecologiche a Monza e non solo.