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venerdì 30 novembre 2018

ABUSIVISMO IN VIA OFFELERA: PARTE LA RACCOLTA FIRME A SANT'ALBINO E SAN DAMIANO. FIRMATE!

nei prossimi giorni troverete i moduli da firmare presso bar ed esercizi commerciali di Sant'Albino e San Damiano. Grazie




OFFELERA. L’ILLEGALITA’ REGNA, LE ISTITUZIONI NON CI DANNO RISPOSTE  - FIRMATE LA PETIZIONE!
  
Da alcuni anni il Comitato di Quartiere Sant’Albino denuncia la situazione di illegalità e abusivismo in cui versa tutta la vasta area agricola ad est di Via Adda (link al ns. dossier https://comitatosantalbino.blogspot.com/2015/02/elenco-aree-con-insediamenti-difformi_20.html)
L’area di Via Offelera e dintorni (al confine fra Monza e Brugherio) rappresenta la situazione più grave.
I cittadini residenti in via Caprera e vie limitrofe lamentano da anni situazioni di degrado e la violazione di ogni norma. Ora hanno preparato una denuncia e una petizione alle autorità e col supporto del nostro Comitato promuoveranno una raccolta firme e una serie di iniziative volte a pretendere un deciso intervento delle Istituzioni.
Da decenni l’area è occupata da attività abusive incontrollabili, potenzialmente illegali e pericolose. Ma da un biennio la situazione è contrassegnata da una violazione ancor più macroscopica la cui tolleranza da parte delle Autorità risulta inconcepibile. Infatti da circa due anni un’area a destinazione "agricola di interesse strategico" (vedi PGT e PCTP vigenti) di circa 30.000 metri quadri è stata acquisita da una società privata ed una porzione cospicua, pari a circa 12.000 metri quadri, è stata adibita e attrezzata per l'attività di autotrasporto. Qui si movimentano ogni giorno tra gli 80 e i 100 autotreni che sollevano polvere e fumi che obbligano a tenere chiuse le finestre delle abitazioni vicine. Per liberare il terreno destinato a parcheggio sono stati tagliati alberi di alto fusto. E’ presumibile che non vi sia stata alcuna preventiva autorizzazione della Forestale. Tutta questa occupazione di suolo e la relativa destinazione ad attività commerciale è stata fatta in spregio alle più elementari norme urbanistiche e sicuramente senza aver ottenuto alcuna regolare autorizzazione. Ora pare sia previsto un ulteriore allargamento del deposito fino al confine con le abitazioni di via Caprera. 
Anche il Circolo di Legambiente di Monza ad aprile 2018 ha inviato una segnalazione in merito a Comune di Monza e Provincia di Monza e Brianza (vedi link: https://comitatosantalbino.blogspot.com/2018/04/via-delloffelera-legambiente-interroga.html ) ed è in contatto con residenti e Comitato di quartiere Sant'Albino.
Ai margini di questa attività priva di autorizzazioni e controlli (e comunque con una responsabilità oggettiva del proprietario) si è insediata una comunità di persone e famiglie con bambini che vivono senza acqua potabile né fognature, senza alcun presidio igienico sanitario, senza ritiro dei rifiuti. Queste condizioni di vita sono pregiudizievoli per la dignità e la salute di chi ci vive  ma anche degli abitanti delle case limitrofe. Quasi tutte le sere gli occupanti accendono fuochi per scaldarsi o per bruciare gomma o altri rifiuti e il fumo raggiunge le abitazioni. V'è anche rischio per l'incolumità delle persone perché l'area è costellata di baracche di legno e si usano combustibili pericolosi, specie nelle stagioni invernali. Recentemente vi è stato un grave incendio causato dallo scoppio di bombole di gas ed alcune baracche di legno sono andate a fuoco, fortunatamente senza vittime. Il Comune di Monza deve anche porsi il problema di garantire alle persone ivi residenti e soprattutto ai bambini condizioni di vita più dignitose.
In tutto questo tessuto incontrollato nessuno può escludere il proliferare di attività illegali pericolose o addirittura criminali. 
Da moltissimo tempo si parla di riqualificare tutta l'area ma al momento emerge solo la macroscopica ed intollerabile violazione di qualsiasi norma e la totale impunità per chi ha realizzato questo business illecito.
Per tale motivo i residenti della zona, assieme al Comitato di quartiere Sant’Albino dichiarano che il tempo della pazienza è finito, invitano tutti i santalbinesi e sandamianesi a firmare in modo solidale la petizione  e chiedono alle autorità un immediato intervento di sgombero dell’area.