La Lega concorezzese ha appena diffuso un curioso comunicato stampa in merito alla recente ripresa delle attività di Asfalti Brianza (denunciata anche da Vivi Concorezzo nei giorni scorsi).
Nel comunicato ci si affretta innanzitutto a dire che la colpa del riavvio sta nel governo, che con l’ultimo decreto ha consentito alle aziende di riaprire.
Ma la Lega è sul pezzo, e dichiara di aver chiesto al sindaco “un quadro della situazione”. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Curioso peraltro il fatto che i leghisti chiedano chiarimenti ad un sindaco che milita nel loro stesso partito.
Ma la Lega è sul pezzo, e dichiara di aver chiesto al sindaco “un quadro della situazione”. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Curioso peraltro il fatto che i leghisti chiedano chiarimenti ad un sindaco che milita nel loro stesso partito.
Si propone anche una brillante soluzione al problema Asfalti Brianza: spostare nelle ore notturne il funzionamento dell’azienda, sostenendo che questo “potrà dare un beneficio alla cittadinanza”. Considerato che già oggi l’azienda opera dalle 23 alle 4 di notte, difficile capire che beneficio ci potrebbe essere spostando di un paio d’ore l’orario di attività...
E, dulcis in fundo, si chiarisce che comunque tutto quanto di buono è stato fatto sino ad oggi per la questione Asfalti Brianza è stato merito della Lega. Chapeau.
Ma ciò che maggiormente ci offende nel comunicato è l’invito conclusivo, in cui la Lega esorta le minoranze ad “un segnale politico di collaborazione in consiglio comunale”.
Una solenne presa per i fondelli nei confronti di chi, come Vivi Concorezzo, da mesi ha dato la piena disponibilità a collaborare per risolvere in maniera decisa e definitiva una questione che va avanti da troppo tempo.
Disponibilità che oggi riconfermiamo, ma che finora non è mai stata presa in considerazione dalla maggioranza.
Una solenne presa per i fondelli nei confronti di chi, come Vivi Concorezzo, da mesi ha dato la piena disponibilità a collaborare per risolvere in maniera decisa e definitiva una questione che va avanti da troppo tempo.
Disponibilità che oggi riconfermiamo, ma che finora non è mai stata presa in considerazione dalla maggioranza.