In vista del Consiglio comunale del 29/6/2020 a Monza e della Commissione consiliare su Asfalti Brianza del 30/6/2020 chiediamo in primo luogo al Sindaco Allevi e alla Giunta e in seconda battuta a tutti gli amministratori e consiglieri onesti e di buona volontà di Monza e non solo
di operare affinché:
di operare affinché:
1) Il Sindaco Allevi presenzi alla Conferenza di servizi dell'8/7/2020 per dare un segnale forte a tutela dei cittadini di Sant'Albino e monzesi in generale (in forza del ruolo di tutore della sanità dei cittadini conferitogli dalla legge).
2) chiedere la sospensione immediata dell'AUA di Asfalti Brianza (per diffida ATO e per le innumerevoli violazioni che trovate elencate sotto).
3) venga richiesta la VIA (Valutazione di impatto ambientale) alla luce delle condizioni ambientali, urbanistiche, del traffico e dell'impianto mutatissime rispetto agli anni 50 del 1900.
4) venga richiesto elenco puntuale delle sanzioni applicabili ad Asfalti Brianza rispetto alle inadempienze finora riscontrate, facendo riferimento anche all'ultima perizia ricevuta dal Sindaco Capitanio e che risulta attualmente secretata.
5) richiedere verifica puntuale sul percorso del fresato (a scongiurare soprattutto il fatto che questo materiale non caratterizzato e potenzialmente molto pericoloso finisca nel ciclo produttivo).
CQSASD
Questi punti scaturiscono dalle seguenti considerazioni:
- Su ARPA basta guardare il servizio delle Iene https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/le-iene-asfalti-brianza-2-la-vergogna.html.
Prima sempre controlli a camino spento. Ora, dopo l'intervento del Prefetto, controlli comunque con produzione al 50%, temperature assai più basse del solito; controlli al camino concordati per giorno e ora con l'azienda....
- Sul Sindaco Capitanio basti dire che pochi giorni fa affermava che la diffida per la fognatura era risolta e alle Iene ha ammesso che è plausibile che AB metta il presunto "fresato" (di cui non esiste documentazione rispetto a origine e composizione) nella produzione (cosa del tutto vietata!) e aggiunge che se l'azienda usasse solo materie prime non ci sarebbe puzza (!). Fa sapere di aver sollecitato e raccolto relazioni dei medici locali che segnalano "decine se non centinaia di casi di malesseri" riconducibili ad Asfalti Brianza. Dunque presume che l'azienda ci avveleni ma ci dà nel contempo anticipazioni "rassicuranti" e addirittura anziché attendere la Conferenza dei Servizi dell' 8/7/2020 firma l'ennesima sbagliata ordinanza per consentire all'Azienda un nuovo intervento-bluff di modifica degli impianti che nessuno ha analizzato e autorizzato nella forma dovuta.
- Ora la Provincia (di Borgonovo, l'inventore della concertazione con Asfalti Brianza) sembra fare la voce grossa per via della diffida ATO aperta nei confronti dell'azienda per la scorretta gestione degli scarichi fognari. Una notizia - si dice nell'articolo di Concorezzo.org - che potrebbe preludere alla chiusura.
- Ora la Provincia (di Borgonovo, l'inventore della concertazione con Asfalti Brianza) sembra fare la voce grossa per via della diffida ATO aperta nei confronti dell'azienda per la scorretta gestione degli scarichi fognari. Una notizia - si dice nell'articolo di Concorezzo.org - che potrebbe preludere alla chiusura.
Nessuno più di noi vorrebbe riacquistare fiducia nelle Istituzioni ma rileggendo le carte di questi ultimi sei anni ci siamo abituati a diversivi ed espedienti d'ogni tipo messi in atto dalla proprietà di Asfalti Brianza ma concessi senza interventi sanzionatori seri (a parte le operazioni della Procura che ovviamente sono secretate).
Dunque, ricapitoliamo:
Abbiamo un'azienda che non ha nulla in regola:
- è azienda insalubre di prima classe (non dovrebbe stare in un centro abitato a meno che non metta in atto misure anti inquinamento feroci con autorizzazioni e monitoraggio costante da parte degli enti pubblici di controllo; cosa che qui non c'è).
- relazione tecnica commissionata da Asfalti Brianza che ammette l'emissione di benzene, toluene, IPA, insomma sostanze cancerogene che per la stessa relazione di parte sono sicuramente nocive entro un raggio di 500 metri (ricordiamo che la relazione delle analisi fatte dalle Iene confermano il tipo di sostanze ma con concentrazioni assai più elevate).
- assenza di un sistema di abbattimento e filti adeguato a contenere queste emissioni (solo filtro a manica che trattiene solo elementi grossolani).
- relazioni dei medici della zona che segnalano numerosi malesseri riconducibili ad Asfalti Brianza.
- mai fatta una valutazione di impatto ambientale nonostante i cambiamenti enormi avvenuti sul piano urbanistico, del traffico e dell'inquinamento complessivo dagli anni 50 del 1900 (data di insediamento della ditta originaria, cui Asfalti Brianza si è sostituita mediante volture "automatiche" delle autorizzazioni).
- L'AUA non può più essere valida perché sono state fatte modifiche impiantistiche non autorizzate (bruciatore nuovo; modifiche dell'impianto di abbattimento, nastro trasportatore ecc.).
- il bruciatore non autorizzato e mai messo a regime, del quale nessuno ha fatto una valutazione delle emissioni e che oltretutto comporta una portata 4 volte superiore (con enorme aumento, non a caso, delle segnalazioni di inquinamento e dell'area interessata l'estate scorsa).
- una montagna di "fresato" (30.000 mc, 20 m. d'altezza) di ignota origine e composizione ammassato sul piazzale in misura 6 volte superiore a quanto concesso dall'AUA
- montagna esposta agli agenti atmosferici con rischio per la falda sottostante.
- piano sotto la montagna presumibilmente non pavimentato a dovere, non impermeabile con rischio di contaminazione della falda (che, dice l'AUA) sta solo 3 metri di ghiaia sotto la superficie, senza alcuno strato argilloso di separazione.
- rifiuti pericolosi e non, trovati dai Carabinieri con percolato nel terreno.
- rifiuti posizionati a meno di 200 m. dal pozzo di acqua potabile (cosa vietata dall'AUA e dalla legge).
- utilizzo del fresato ( che non ha documenti per cui potrebbe trattarsi di rifiuti anche molto pericolosi) nella produzione (cosa assolutamente vietata dall'AUA ma ammessa dallo stesso Bianchi durante un sopralluogo di ARPA (vedi verbale). Utilizzo che anche il Sindaco Capitanio ritiene plausibile (video de Le Iene). Sindaco che oltretutto dice che il solo utilizzo di materie prime non può produrre puzze (video de Le Iene). E allora, di fronte ad un rischio così evidente, cosa aspetta ad intervenire per tutelare la salute dei cittadini?
- mancato rispetto della scadenza imposta per lo smaltimento (24/1/2020).
- rifiuto finale di effettuare lo smaltimento.
- diffida ATO MB del novembre 2019 per scorretta gestione degli scarichi fognari. Dal 2016 a tutto oggi AB non ha approntato uno scarico fognario e utilizza la fogna di un vicino! (diffida che secondo il buon Capitanio si era risolta, notizia poi rivelatasi falsa).
- 3 anni di tavoli di concertazione, conferenze di servizi ecc. contrassegnati da continui ritardi, rinvii, richieste di proroghe e mancato rispetto degli impegni da parte di Asfalti Brianza
- CV della proprietà (andate su google)
A fronte di questo Everest di illegalità il Sindaco Capitanio firma l'ennesima insensata ordinanza e la Provincia (di Borgonovo) partorisce ora il topolino di una sanzione di 30 gg. in cui Vincenzo Bianchi e compagni non potranno utilizzare gli scarichi fognari. Insomma dovranno recuperare tutta l'acqua piovana e quella usata per le lavorazioni e trattarla come rifiuto da smaltire. Bianchi e c. dovranno probabilmente fare pipì e "bisogno grosso" in secchi da portarsi a casa. Ma chi controllerà il tutto? Presumibilmente la polizia locale di Concorezzo e la Dottoressa Bossi di ARPA ma solo, come fatto finora, con incursioni a campione o con un programma di evacuazioni concordate a priori.
Dunque, ricapitoliamo:
Abbiamo un'azienda che non ha nulla in regola:
- è azienda insalubre di prima classe (non dovrebbe stare in un centro abitato a meno che non metta in atto misure anti inquinamento feroci con autorizzazioni e monitoraggio costante da parte degli enti pubblici di controllo; cosa che qui non c'è).
- relazione tecnica commissionata da Asfalti Brianza che ammette l'emissione di benzene, toluene, IPA, insomma sostanze cancerogene che per la stessa relazione di parte sono sicuramente nocive entro un raggio di 500 metri (ricordiamo che la relazione delle analisi fatte dalle Iene confermano il tipo di sostanze ma con concentrazioni assai più elevate).
- assenza di un sistema di abbattimento e filti adeguato a contenere queste emissioni (solo filtro a manica che trattiene solo elementi grossolani).
- relazioni dei medici della zona che segnalano numerosi malesseri riconducibili ad Asfalti Brianza.
- mai fatta una valutazione di impatto ambientale nonostante i cambiamenti enormi avvenuti sul piano urbanistico, del traffico e dell'inquinamento complessivo dagli anni 50 del 1900 (data di insediamento della ditta originaria, cui Asfalti Brianza si è sostituita mediante volture "automatiche" delle autorizzazioni).
- L'AUA non può più essere valida perché sono state fatte modifiche impiantistiche non autorizzate (bruciatore nuovo; modifiche dell'impianto di abbattimento, nastro trasportatore ecc.).
- il bruciatore non autorizzato e mai messo a regime, del quale nessuno ha fatto una valutazione delle emissioni e che oltretutto comporta una portata 4 volte superiore (con enorme aumento, non a caso, delle segnalazioni di inquinamento e dell'area interessata l'estate scorsa).
- una montagna di "fresato" (30.000 mc, 20 m. d'altezza) di ignota origine e composizione ammassato sul piazzale in misura 6 volte superiore a quanto concesso dall'AUA
- montagna esposta agli agenti atmosferici con rischio per la falda sottostante.
- piano sotto la montagna presumibilmente non pavimentato a dovere, non impermeabile con rischio di contaminazione della falda (che, dice l'AUA) sta solo 3 metri di ghiaia sotto la superficie, senza alcuno strato argilloso di separazione.
- rifiuti pericolosi e non, trovati dai Carabinieri con percolato nel terreno.
- rifiuti posizionati a meno di 200 m. dal pozzo di acqua potabile (cosa vietata dall'AUA e dalla legge).
- utilizzo del fresato ( che non ha documenti per cui potrebbe trattarsi di rifiuti anche molto pericolosi) nella produzione (cosa assolutamente vietata dall'AUA ma ammessa dallo stesso Bianchi durante un sopralluogo di ARPA (vedi verbale). Utilizzo che anche il Sindaco Capitanio ritiene plausibile (video de Le Iene). Sindaco che oltretutto dice che il solo utilizzo di materie prime non può produrre puzze (video de Le Iene). E allora, di fronte ad un rischio così evidente, cosa aspetta ad intervenire per tutelare la salute dei cittadini?
- mancato rispetto della scadenza imposta per lo smaltimento (24/1/2020).
- rifiuto finale di effettuare lo smaltimento.
- diffida ATO MB del novembre 2019 per scorretta gestione degli scarichi fognari. Dal 2016 a tutto oggi AB non ha approntato uno scarico fognario e utilizza la fogna di un vicino! (diffida che secondo il buon Capitanio si era risolta, notizia poi rivelatasi falsa).
- 3 anni di tavoli di concertazione, conferenze di servizi ecc. contrassegnati da continui ritardi, rinvii, richieste di proroghe e mancato rispetto degli impegni da parte di Asfalti Brianza
- CV della proprietà (andate su google)
A fronte di questo Everest di illegalità il Sindaco Capitanio firma l'ennesima insensata ordinanza e la Provincia (di Borgonovo) partorisce ora il topolino di una sanzione di 30 gg. in cui Vincenzo Bianchi e compagni non potranno utilizzare gli scarichi fognari. Insomma dovranno recuperare tutta l'acqua piovana e quella usata per le lavorazioni e trattarla come rifiuto da smaltire. Bianchi e c. dovranno probabilmente fare pipì e "bisogno grosso" in secchi da portarsi a casa. Ma chi controllerà il tutto? Presumibilmente la polizia locale di Concorezzo e la Dottoressa Bossi di ARPA ma solo, come fatto finora, con incursioni a campione o con un programma di evacuazioni concordate a priori.