- Rubiamo a "La Rondine" l'immagine perché contiene una proposta che è anche nostra. La chiusura di Asfalti Brianza è una priorità per migliaia di cittadini di Sant'Albino, San Damiano, Rancate, Brugherio, Monza, Agrate e Concorezzo che nell'estate del 2019 hanno segnalato un inquinamento intollerabile.
- Nei prossimi giorni il Consiglio comunale di Concorezzo potrebbe scrivere la parola fine a questa vergognosa vicenda recependo una delle osservazioni proposte da noi (cittadini di Monza), da Legambiente e dalla lista civica "La Rondine" di Concorezzo. Sono tre osservazioni miranti a cambiare la destinazione d'uso dell'area su cui staziona l'impresa.
E' nelle prerogative del Consiglio comunale decidere che all'interno del nuovo PGT di Concorezzo, in discussione in questi giorni, l'area passi a verde o almeno a servizi o a commerciale. Una scelta in sintonia col fatto che lo stabilimento di Asfalti Brianza è già inserito all'interno della "Rete verde di ricomposizione paesaggistica", area che mira a valorizzare funzionalità ecologica e sostenibilità ambientale (vedi tavola DTO3, pubblicata sul sito del Comune di Concorezzo).
Nei giorni scorsi è stata sollevata qualche obiezione rispetto al fatto che tali modifiche siano solo competenza della Provincia all'interno dell'approvazione del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale). Ebbene noi abbiamo la prova evidente del fatto che questa obiezione non è fondata. Proprio a Sant'Albino, nel PGT di Monza, ai tempi del compianto Assessore Colombo il Comune ha variato a "verde agricolo di interesse strategico" alcune aree ad est di Via Adda. Tale variazione verrà poi recepita in futuro nel nuovo PTCP provinciale.
- La variazione d'uso solleverebbe gli amministratori di Concorezzo da qualsiasi possibile ritorsione e richiesta danni da parte dell'Azienda. Infatti l'Azienda è tuttora ferma (sotto sequestro) e anche nella malaugurata ipotesi che vi fosse un eventuale ricorso al TAR con esito positivo AB non avrebbe modo di richiedere penali giornaliere di mancata produzione. Per questo i rischi per l'Amministrazione di Concorezzo sono pari a zero mentre rilevanti sarebbero i vantaggi, compresa in primo luogo l'impossibilità per l'Azienda di richiedere ancora una volta una nuova AUA. Pure rispetto ai costi di una eventuale bonifica non v'è dubbio che anche in caso di fallimento essi sarebbero a carico dell'impresa.
- Asfalti Brianza è un'azienda "insalubre di prima classe".
- Asfalti Brianza non ha nulla in regola (come appurato anche dalla perizia del 15/6/2020 commissionata per conto del Comune di Concorezzo dallo stesso sindaco Capitanio - vedi qui la perizia : https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23ABPERIZIA15-06-2020)
- Le emissioni di Asfalti Brianza sono potenzialmente cancerogene.
- A fine 2017 il Comune di Concorezzo organizza un tavolo per porre rimedio alla questione.
- A tutti i tavoli Asfalti Brianza risulta inadempiente. Emergono continue anomalie impiantistiche, tecniche, progettuali e procedurali e AB non produce mai in modo soddisfacente la documentazione richiesta.
- Ad agosto 2019 Asfalti Brianza, pur venendo da due anni di pessime prove, chiede di fare delle modifiche impiantistiche e il Sindaco Capitanio, anziché attendere il parere preventivo dei tecnici della Provincia decide di autorizzare con propria ordinanza la modifica del bruciatore (senza prevedere alcun altro intervento di mitigazione delle emissioni). Improvvisamente esplode un inquinamento spaventoso, con migliaia di segnalazioni da un raggio di vari chilometri, malesseri gravi per le persone e perfino per gli animali domestici e coi bambini dell'asilo di Sant'Albino costretti a stare chiusi in pieno luglio per evitare i miasmi che rendono irrespirabile l'aria del cortile.
- Il nostro Comitato, fino a quel momento seduto fiduciosamente ai "tavoli di concertazione" comincia ad indagare e scopre immediatamente che la proprietà di Asfalti Brianza ha già avuto gravi problemi con la cittadinanza di Segrate (e non solo) ed ha un curriculum lunghissimo nelle cronache milanesi. Vedi qui ci sono i proprietari:
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2019/11/asfalti-brianza-rassegna-stampa-che.html
Non mancano cenni alla proprietà anche nel documento del Gip Mascarino sulla vicenda "Caianiello" riguardante il politico lombardo e il suo ruolo di interfaccia con il malaffare e di collettore di favori nella assegnazione di bandi pubblici. Vedi dalle pagine 50 in poi del documento Gip Mascarino - https://sinistrapergallarate.files.wordpress.com/2019/05/mascarino_-29-aprile-20191-1.pdf
- Intanto monta la rabbia dei cittadini ma anche la Procura della Repubblica di Monza sta indagando. Il 24/9/2019 un sopralluogo dei Carabinieri verifica un gran numero di anomalie nella gestione dei rifiuti
- Il 24/9/2019 parte anche una diffida di ATO MB (tuttora aperta) per irregolarità negli scarichi fognari (controllo degli scarichi impossibile da fare dato che la montagna di fresato impedisce di verificare gli scarichi stesswi e l'eventuale impermeabilizzazione dell'area; cose che sarebbero obbligatorie ma di cui non si da traccia adeguata neppure nella documentazione aziendale).
- Emerge anche che (come da noi anticipatamente segnalato) i rifiuti stazionano anche nell'area di rispetto di 200 metri prevista dalla legge a tutela del pozzo di acqua potabile sito nello stabilimento ( Ndr: pozzo che già nel 2011 fu chiuso per inquinamento). A tutto oggi l'area risulta occupata dai rifiuti.
- In data 25/9/2019 la Procura impone un primo sequestro per illecita gestione dei rifiuti.
- In data 30/6/2020 finalmente ARPA svolge dei controlli al camino (come noi chiediamo da tempo). Ebbene su 14 rilevazioni ben nove volte vi sono emissioni di benzene (cancerogeno) fuori soglia.
- In seguito a ciò la Procura della Repubblica emette un secondo sequestro a luglio del 2020 questa volta legato alle pericolose emissioni fuori norma.
- Il 7/1/2021 la Provincia di Monza e Brianza vieta ad Asfalti Brianza di trattare rifiuti (il famoso "fresato"d'asfalto) e ne dispone la cancellazione dal registro delle Aziende autorizzate.
- Asfalti Brianza denuncia di avere solo 4 dipendenti (!). Inoltre ha consistenti debiti con INPS e INAIL per mancato versamento di contributi. A causa delle proprie inadempienze la produzione è praticamente ferma dal settembre del 2019. La chiusura definitiva non comporterebbe alcun danno occupazionale e sarebbe la logica conseguenza delle stesse politiche gestionali dell'azienda.
- Alla luce di tutto ciò da anni sosteniamo che sta nelle prerogative del Sindaco decretare senza alcun ostacolo la chiusura dell'Azienda. Visto che questo potrebbe comunque comportare un possibile contenzioso legale ed il rischio di penali invitiamo il Consiglio comunale di Concorezzo a non perdere questa occasione e a fare la scelta che può tutelare tutti: i cittadini dal rischio di cancro e l'amministrazione comunale da eventuali contenziosi.