Un tempo sedendoti al Parco giochi di Sant'Albino vedevi il Resegone. Un panorama incomparabile rubatoci per far posto ad un orrendo ed inutile "Ecomostro". Lunedì sera in Consiglio comunale si prepara negli spazi attigui un'altra vendita di terreno comunale e una nuova colata di cemento.
Lunedì sera infatti c'è un Consiglio comunale che approverà la delibera sulla "rigenerazione urbana" (solita formula furbesca) delle aree scelte dalla Giunta, tra le quali c'è anche quella di via Pompei Ercolano (ex TPM, di proprietà comunale, ora in fase di alienazione) considerata area "sottoutilizzata". Alla faccia delle dichiarazioni della Sassoli di voler ridurre il consumo di suolo e di volere ascoltare le richieste delle Consulte ("le città nella città"). Per noi tale area dovrebbe restare verde.
Seguite il consiglio comunale di lunedi 11 gennaio a partire dalle 19
Aggiungiamo sotto il parere di Monza Attiva e, se volete approfondire la questione alcuni link molto utili per farsi un'idea.
CQSASD
RIGENERAZIONE URBANA
La giunta Allevi ha deciso di sfruttare la possibilità offerta dalla legge regionale 18 del 2019 che riguarda le aree e gli edifici dismessi.
Chi decide di aderire, fatto salvo i vincoli di tempo nei quali deve operare, potrà beneficiare fino al 25 per cento in più di diritti edificatori e il 50% di riduzione degli oneri urbanistici.
Sono 44 le aree e 106 i siti che potrebbero cambiare volto nei prossimi mesi. In sostanza si tratta di una variante al Pgt (il piano di governo del territorio).
E' vero che alcune aree dismesse sono tali da troppo tempo e necessitano di un intervento; dall'altro quegli interventi dovrebbero essere inseriti in un contesto controllato, in un progetto complessivo di città senza concedere scorciatoie che alla lunga potrebbero pesare in modo nefasto come è evidente che interventi singoli e slegati tra loro comportano: cioè cementificazione e centri commerciali
Tra le aree interessate rientrerebbero anche la ex Fossati-Lamperti e l'ex Tpm., la Cascinazza (guarda caso), ex Buon Pastore, ex feltrificio Scotti, ......
Insieme a Partito Democratico Monza e Italia Viva Monza abbiamo presentato oltre 100 emendamenti per cercare di mitigare i danni che saranno altrimenti causati alla città
Seguiteci al consiglio comunale di lunedi 11 gennaio a partire dalle 19
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Monza, libro bianco sulla città (Comunicato dei Comitati)
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VIDEOCONFERENZA DI MONZA-LAB
ARTICOLO DI MONZA -LAB
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articolo di FOA BOCCACCIO
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Sono 44 le aree che potrebbero cambiare volto nei prossimi mesi. In sostanza si tratta di una variante al Pgt (il pianto di governo del territorio) che è tale pur non portandone appiccicata l'etichetta.
La giunta Allevi ha deciso di sfruttare la possibilità offerta dalla legge regionale 18 del 2019. Nello specifico riguarda le aree dismesse. Chi decide di aderire, fatto salvo i vincoli di tempo nei quali deve operare, potrà beneficiare di alcuni incentivi di non poco conto. Vediamoli: è possibile ottenere fino al 20 per cento in più di diritti edificatori e un'aggiunta di un ulteriore cinque per cento (se il suolo sarà reso permeabile, in parole povere non cementificato).
Se si sommassero tutte le aree di chi ha presentato domanda per aderire a questa possibilità, la città sarebbe sommersa da una colata di cemento: tradotto appartamenti e centri commerciali.
Da un lato è vero che alcune aree dismesse sono tali da troppo tempo e necessitano di un intervento; dall'altro quegli interventi dovrebbero essere inseriti in un contesto controllato, per cui appunto esiste uno specifico strumento che permette di pensare alla Monza del futuro in un'ottica globale, in un progetto complessivo di città senza concedere scorciatoie che alla lunga potrebbero pesare in modo nefasto come è evidente che interventi singoli e slegati tra loro comportano.
Non solo, esiste anche un'altra problematica che l'amministrazione sembra ignorare. Ricorrendo a questo strumento messo a disposizione dalla Regione, i costruttori potranno usufruire di sgravi importanti per quanto riguarda gli oneri urbanistici, cioè quei corrispettivi dovuti per interventi di nuova costruzione, ampliamento di edifici esistenti e ristrutturazioni edilizie. Che in un periodo come questo rappresentano una boccata d'ossigeno per ogni comune. Tirando le somme più cemento, più appartamenti (magari sfitti) e meno introiti per il Comune: dove sta il vantaggio per la città?
Tra le aree interessate rientrerebbero anche la ex Fossati-Lamperti e l'ex Tpm. Due aree di proprietà del comune, che in questo modo finirebbe per essere il primo speculatore della partita, e che invece avrebbe il dovere di pensare a qualcosa di utile ai cittadini; sono zone che meritano una maggiore attenzione e non uno sbrigativo intervento di recupero solo per aumentare gli indici edificatori.