Riceviamo e condividiamo.
Intanto non ci sta bene che Elesa compri un pezzo del Parco per farci su la ciclabile (così non deve ridurre la sua area edificabile). Il Parco è già tutelato di per sé. Noi insisteremo per avere una fascia a verde, piantumata, più ampia, invece della strisciolina prevista adesso dal progetto Elesa..
CQSASD
Ed ecco il contributo di Lorenzo Citterio:
Buongiorno, l'altra sera ci hanno presentato il nuovo progetto di ampliamento della ditta ELESA in quartiere Sant' Albino, con un preavviso di 48 ore perché a settembre partirà il piano attuativo. E' stato un vero peccato non essere stati preparati all'incontro. Non avevo idea del progetto che mi veniva presentato. Ho sentito tante chiacchere e ne ho lette altrettante sui titoloni dei giornali. Una cosa però potremmo ribadirla con altrettanta chiarezza: ci hanno propinato la promessa di 100 posti di lavoro e di un milione di € di oneri di sistema per alleggerirsi la coscienza e per farci digerire l'impatto dell' "impianto ecosostenibile con tutte le più avanzate tecnologie nel settore energetico", che di fatto però va a cancellare 20.000 mq di terreno agricolo che fino a poche settimane fa (ultimo taglio) produceva grano tenero o grano duro. Sono due ettari = 20.000 mq!
In media in Italia si producono 10 tonnellate di grano (secondo i dati proposti pochi giorni fa a Roma nella conferenza delle eccellenze agroalimentari). Il nostro paese consuma 25 kg di pasta e 65 kg di pane pro capite annui. Un rapido calcolo ci porta a considerare che ipoteticamente il mancato sfruttamento di questo appezzamento agricolo toglierà dalla tavola degli Italiani la pasta a 400 persone oppure pasta più pane a 117 persone all'anno. Questo è il prezzo da pagare per un 'insediamento su suolo agricolo?
Mi chiedo allora cosa spinge un 'azienda con un fatturato di 170 milioni di € e che vanta tutta l'attenzione possibile alle fonti di energia rinnovabili ed un BRAND consolidato nel mondo a consumare 2 ettari di suolo agricolo quando vi sono vaste aree e capannoni dismessi a soli 100 metri dalla sede aziendale!? In un momento drammatico per il fabbisogno mondiale di risorse alimentari! Le risposte le lascio a voi.
E menomale che dopo la pandemia dovevamo uscirne migliori !
Lorenzo Citterio