Un nuovo incontro pubblico in quartiere con l’assessore
all’Urbanistica Marco Lamperti e l’istituzione di un gruppo di lavoro a tre –
Amministrazione Comunale, Elesa e Consulta Sant’Albino – per definire
congiuntamente le compensazioni ambientali e tutte le attività di urbanizzazione
previste dal piano di ampliamento della fabbrica di via Pompei.
Sono le richieste della Consulta di Sant’Albino
all’indomani delle bocciature di (quasi) tutte le osservazioni presentate dai
cittadini attivi del quartiere sul piano attuativo di Elesa e all’analisi delle
controdeduzioni del Comune.
“Prendiamo atto
della disponibilità dell’assessore Lamperti ad aprire un confronto con la Consulta
di quartiere su quanto fin qui deciso e sui prossimi passi relativi alla
attuazione del Piano attuativo e relative compensazioni ambientali”, dichiara
la coordinatrice della Consulta di Sant’Albino Michela Martinengo. “Chiediamo –
aggiunge – che questo confronto sia avviato con un’assemblea pubblica nella quale l’assessore spieghi come intende
procedere, in relazione alle promesse/assicurazioni sulle azioni compensative
dell’intervento nei confronti del
quartiere. Vogliamo inoltre proseguire il confronto con la formazione di un
tavolo/gruppo di lavoro AC-Elesa-Consulta, nello spirito più
volte ricordato di una governance
partecipata”
Le
preoccupazioni dei cittadini sono legate a tre aspetti:
1 La
nuova strada a servizio dell’azienda prevista a doppio senso con ingresso da
Via Adda, tangente a
nord il quartiere, non porterà nessun beneficio allo stesso bensì ulteriore
inquinamento, già a livelli intollerabili causa la viabilità esistente a est
(provinciale) e a ovest (via Stucchi); ci auguriamo che in fase progettuale
dell’opera vengano prese in considerazione le nostre proposte finalizzate a
mitigare l’impatto di tale opera;
2 La ciclabile prevista corrisponde solo in parte alle esigenze del quartiere, nel tratto finale verso via Adda, mentre il restante tracciato è a uso esclusivo degli utenti dei capannoni presenti nell’area industriale e la rende di fatto poco utilizzabile dagli abitanti del quartiere; il tracciato richiesto ormai da anni dalla Consulta è quello (previsto anche dal Pgt e dal BiciPlan) che passa a sud dell’ecomostro, il capannone industriale la cui parte inutilizzata, oggetto di asta giudiziaria, è stata recentemente acquistata. A tal proposito facciamo presente che con il nuovo proprietario l’Amministrazione Comunale deve far valere la cessione delle aree utili al passaggio della ciclabile e alla creazione della fascia a verde alberata di rispetto come richiesti dal quartiere;
3 Le
compensazioni ambientali
– pari a circa un milione di Euro - come si evince dal testo della
controdeduzione, non sembrano più riferite al quartiere Sant’Albino come
promesso dall’Assessore, ma più genericamente al documento Le città nella città “delle Consulte”: un semplice elenco di
desiderata in realtà mai diventato oggetto di seria pianificazione comunale. Questo
significa forse che le compensazioni ambientali verranno spalmate su tutta la
città? Oltre al danno la beffa? Ricordiamo che la salvaguardia delle aree
libere e coltivate a nord del quartiere (già compromesse con la costruzione
dell’ecomostro, dell’Eurospin e ora di Elesa) è sempre stata una richiesta
prioritaria dei cittadini e della Consulta, rimasta inascoltata. Urge su questo
un chiarimento.